• Angelita ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 7/7/2010

    Ciao Florentin,
    sono contenta di leggere che il ToscanaLab è andato bene. Mi piacerebbe che ci raccontassi qualcosa in più sull’evento e quali sono gli impegni per il futuro.
    Rispetto alla questione Zopa, ritengo che se ne sia parlato largamente, ampio è stato l’eco sui media. Due le riflessioni principali evidenziate: una, la cui critica si basava sulla questione del perché la banca centrale sia intervenuta solo allora, visto che Zopa operava, in quei termini, già da 18 mesi, sufficienti a farla diventare una grande realtà di intermediazione finanziaria, la terza in Europa (facendo pensare ad una questione “delicata e sottile”, risolvibile solo in altre sedi); l’altra, è centrata sul fatto che, c’è chi non comprende il perché Zopa non abbia provveduto in tempo a eliminare le motivazioni per la quale è stata cancellata, pur avendo ricevuto una comunicazione che la metteva in guardia. La verità è che, se oggi continuiamo a parlare di questo ( e non siamo i soli), significa che l’intervento di Banca d’Italia su Zopa mina le possibilità di sviluppo del social lending in Italia. Senza farne una questione ideologica contro le banche, ma l’idea di mettere a contatto direttamente le parti di un prestito è sicuramente innovativa e teoricamente, quando funziona, vantaggiosa ed efficiente per tutti privati ed aziende.
    Il settore dell’intermediazione finanziaria è delicato, dovendo tutelare innanzitutto il risparmiatore. La riflessione da fare è: in Italia, il social lending può funzionare? In altri paesi, specie in quelli anglosassoni sappiamo essere una vera e consolidata realtà.
    Probabilmente c’è da lavorare sul miglioramento in ambito valutazione rischio e recupero crediti. Voi cosa ne pensate? come con Cofarming ritenete di superare il problema? Agata la nuova società di Prestiamoci come si è posta sull’argomento?
    Si dovrebbe proprio per questo, e a maggior ragione dopo le vicende di Zopa, disegnare nuove regole di intermediazione che includano anche (ed in particolare) il fenomeno del social lending. È stata ribadita l’esigenza di una stretta regolamentazione e supervisione del sistema finanziario. Ma la nuova normativa emanata dalla Banca d’Italia, afferma (ancora una volta) il principio per cui i sistemi retributivi non devono essere in contrasto con le politiche di prudente gestione del rischio della banca e con le sue strategie di lungo periodo. Tutto ciò viene ribadito anche nel decreto ministeriale n. 29/2009 che riordina la normativa in materia di intermediari finanziari non bancari.
    Mi piacerebbe sapere qual è la vostra visione ed a questo punto anche l’esperienza di Prestiamoci.
    Approfitto della discussione, per sottoporre alla vostra attenzione un’altro progetto presente nella nostra community, che se anche con una finalità differente si sta occupando di microcredito: MinicreditoSociale. Sarebbe meraviglioso se da kublai potesse venir fuori una realtà consolidata di social lending costruita sull’esperienza e la professionalità di diversi progettisti e che in più abbia molteplici scopi e finalità. Attendo di leggere gli sviluppi per ora un saluto caro a presto
    Angelita