• Florentin ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 26/5/2010

    Ciao a tutti, intanto grazie della partecipazione! abbiamo bisogno di sostegno, idee e punti di vista differenti. Per tentare di spiegare in poche parole la piattaforma farò un esempio provocatorio: “ebay all’incontrario”.

    Quello che vorremmo fare è un sistema molto semplice e usabile molto simile a sellaband.com. Equalway è poco usabile, anche se si avvicina molto al sistema del cofarming. In più puntiamo a creare un nuovo tipo di contadino, il cocontadino per l’appunto che sceglie di vivere, e nel caso anche nascere, in un ambiente “informatizzato” di servirsi della piattaforma come unico (o quasi) strumento di gestione del proprio business. Ipotizziamo un’affiliazione spontanea e non mediata. Per fare questo abbiamo bisogno di un ente bancario o parabanciario che non venga tacciato di agire come intermediario finanziario libero o come banca iscritta all’ABI.

    Vi ricordate il caso di Zopa? In Italia certe cose non si possono fare.

    Non ne saremmo molto contenti, ma essendo realisti, in ogni caso, il progetto potrebbe essere sostenuto da finanziatori pubblici che eviterebbero questo tipo di enpass sul problema della gestione finanziaria.

    Attualmente sono a San Francisco anche per questo motivo. Il sistema del credito e della gestione dei conti tramite sistemi virtuali o legati alle carte di credito qui è già sufficientemente disintermediata..

    Per quanto riguarda l’aspetto strettamente legato all’agricoltura, il discorso è questo: a differenza di altri prodotti, qui si parla di cibo, food, salute e alimentazione. per cui su di una scala qualitativa oggi sappiamo come fare il miglior prodotto possibile. Il proprio. Vi prego di dare un’occhiata ad un interessantissimo speech di Malcolm Gladwell, su Ted.

    Cofarming tenta anche di “fare piccolo” quello che è “ormai troppo grande” per coglierne i vantaggi.

    La piattaforma permetterà molta libertà sia ai produttori che ai sostenitori di modificare e comunicare, cancellando una serie di restrizioni, non occupandosi di quello che già i produttori devono rispettare a livello di legge.

    Per sapere di più, sul modello che stiamo adottando per la realizzazione dell’impianto burocratico e della piattaforma, bisogna che ci si confronti in modo un poco più privato.. in ogni caso la disintermediazione costituisce subito un’accorciamento della filiera. Non abbiamo la pretesa di sostituire il vecchio sistema della distribuzione (vi ricordo che sono circa 7 i passaggi dal campo alla tavola, in Italia) ma di fornirne una valida alternativa.

    In più stiamo pensando di realizzare un prototipo di packaging riusabile per lo scambio di prodotti tra singoli cocontadini.