Hai ragione, le due parole centrali dell’idea vanno definite.

“marchigiano”: quello che è figlio del territorio in qualche modo, e quindi ne veicola i valori a prescindere dalla storia personale dell’artigian’artista ? Oppure cio che è pensato e prodotto nelle Marche, a prescindere da tutto ? Definizione non banale. Ad esempio la produzione di un (ipotetico) artigiano paperopolese residente nelle Marche ma priva di contaminazioni locali, e che quindi rappresenti idealmente valori puramente paperopolesi, avrebbe residenza nel progetto ?

“artigianato artistico”: come è definibile ?

Mi piace l’idea, del tutto soggettiva, di un “souvenir” di livello più alto dell’oggetto didascalicamente rappresentativo (e magari made in china, vedi i vari conchigliami conerensi pro-turista estivi). Un oggetto quindi che collega si ad un’esperienza vissuta che ne sia rappresentativo sul piano più alto, dei valori e storia del territorio a cui si riferisce: la storia della concia, la tradizione ebanistica… in fondo le radici del senso di “tipicità”.

Più che della reperibilità degli artigiani, dei quali come minimo sai che condividono gli stessi 9.000 km2 e probabilmente anche alcune associazioni di categoria, mi preoccupavo del reperimento dei clienti.

Per i quali, appunto, nell’impostazione del tuo progetto, il tramite sono “le Marche”.

Ciao