Confronto con videoproduzione classica: Ottima osservazione Michele, infatti questo è un punto cruciale, il Kinovan è un’unità modible che farebbe le stesse cose che potrebbe fare una troupe di broadcasting tradizionale, quindi rispetto a questa è sicuramente concorrenziale, abbattendo alcuni costi oggettivi (il vitto e l’alloggio sarebbero gli stessi) mentre diminuirebbero le spese di produzione e post produzione possibili in loco.

Confronto con video-produzioni locali:Sicuramente i costi salirebbero rispetto a una troupe locale sul posto, ma quì il valore aggiunto sarebbe altro (portare performance di artisti, offrire una versatilità di intervento collaudata e sperimentata, esempio conferenze Real – Second Life). In questo caso si punterebbe più sul valore aggiunto.

Certamente un altro punto fondamentale è il coinvolgimento in loco di videomakers, artisti, che partecipano alla creazione e produzione dei contenuti e delle performance crossmediali, mediante un social network, una sorta di User Generated Architecture della produzione crossmediale, in cui il kinovan anzichè andare a fare la diretta a castelpuserlengo per Sereno Variabile in cui gli abitanti sorridono e mangiano il formaggio e ridono (bello in ogni caso), alcuni di loro possono essere parte attiva tramite le nuove tecnologie nella produzione e distribuzione dei contenuti.
Ovviamente parte importante sarà fatta da relazioni con sponsor (compresi catering services).

Ti devo una birra Michele!