• Walter ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Un sogno condiviso .. è già una realtàUn sogno condiviso .. è già una realtà il 27/8/2010

    Ciao Simona, questo progetto-proclama è molto in sintonia con quelle che ritengo anche io essere le necessità di Taranto e del territorio, in questa fase storica di transizione in cui visto che il 70% del pil deve necessariamente riconvertirsi tanto vale prendere il cuore in mano e con coraggio e visione come fai andare oltre l’ostacolo e individuare strategie e soluzioni.

    Tocchi dei punti sicuramente nevralgici del problema complesso e multidisciplinare che richiede davvero una grande operazione di brain storming collettivo (che in occasione di Area Vasta, non è stata realizzata come partecipazione proattiva, delineando progettualità e scelte strategiche dall’alto), probabilmente riconducibili agli stessi attori e classi dirigenti che 30-40 anni fa hanno portato a questa situazione di inpasse e di assistenzialismo cronico.

    Spesso ho sentito molti professori o esperti di sviluppo, o elementi della classe dirigente ripetere stucchevolmente frasi, discorsi, priorità, vertenze strategiche e tavole rotonde, sicuramente sono punti nevralgici del problema, ma è necessario individuare i segnali deboli di cambiamento che già provengono sia dal territorio che a livello globale per tradurli in un’economia in cui i processi collaborativi e di condivisione siano più evidenti.

    A me piace pensare che oltre all’alta formazione (quella che propinano nei master di livello ai consulenti strategici di Gartner, Accenture, KPMG, ecc) che spesso si risolvono in buchi nell’acqua o si piegano ad esigenze di questo o quell’interesse privatistico, vedi il caso Urban II e gli specialisti di altissima formazione che vennero sia in campo architettonico che urbanistico, della Pricewaterhousecooper che valutarono in maniera egregia il patrimonio immobiliare, strategie finanziarie e immobiliari oltre che di recupero, ma ovviamente niente potevano contro interessi che miravano a spostare la traiettoria di sviluppo verso una semplice speculazione immobiliare e non nel recupero reale degli aspetti sociali del borgo e della città vecchia.

    Per cui oltre all’alta formazione, ci metterei il concetto di Altra formazione, quella che cerca di facilitare e sviluppare dinamiche emergenti dal territorio, offrire gli strumenti di supporto a incubare progettualità sul campo, parlando con voce umana e con il burocratichese di tanti bandi e di manovre finanziare che non si capisce che fine abbiano fatto…come la Zona Franca Urbana in cui ricevo richieste informative da parte di chi ha aperto o vorrebbe aprire botteghe nel borgo antico di Taranto ma non sa bene quali misure ci siano.

    Aprire i cassetti delle tante innovazioni, scoperte che ogni anno in Europa vengono secretate (e non utilizzate) e non rese collettive e pubbliche, distribuire davvero questo patrimonio conoscitivo affinchè a cascata ricada fino al pescatore che può così apprendere nuovi strumenti, conoscenze, possibilità, magari creando sinergie interdisciplinari con studenti dell’università che ancora non vogliono aprire li in piazza San Francesco.

    Ad ogni modo è l’inizio di un processo, caotico e complesso, in cui a stento si intravedono gli ingredienti, alcuni genuini, altri preconfenzionati, altri dei veri e propri OGM, ma pochi hanno davvero la voglia di iniziare a sperimentare sul campo delle ricette partendo da segnali deboli e individuando con la lente queste situazioni nascenti, per cui è doppiamente lodevole chi come te cerca di farlo, di non arrendersi a una situazione esistente di stallo e di “tavole rotonde perenni” …

    Da parte mia oltre che come elemento proattivo del Peeripato farò il possibile per poterti dare supporto che è nelle mie possibilità in questo tuo progetto/visione coinvolgendo sia lo staff di Kublai che elementi attivi della community.