• Angelita ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di LoveOrettoLoveOretto il 31/5/2010

    Ciao Andrea,
    la descrizione del tuo “panorama” progettuale è veramente seducente. Hai, con così tanta passione, esposto la tua iniziativa, da trasmettere chiare sensazioni suggestive. Sembra (quasi) di sentire gli odori del posto e di immaginare visivamente il paesaggio: un ecosistema montano precario, generoso di frutti, di materiali ed energie in cui l’uomo deve creare un adeguato “modus vivendi” per poter sopravvivere. Non conosco la zona ma mi riprometto di visitarla. Ritengo che tu debba inquadrare la visione progettuale della tua iniziativa nell’ambito della fruizione di un bene storico, artistico e culturale, dove tutto il contesto (paesaggio intorno) fa da cornice al singolo bene e ne definisce il suo valore. Quando parliamo di fruizione di fatto facciamo riferimento alla valorizzazione di un bene che deve essere gestito secondo le regole di efficienza proprie delle imprese che operano nel mercato. Ti consiglierei di partire da qui. Parlare però di luoghi e posti, come quelli da te splendidamente descritti, deve necessariamente fare avvertire un effettivo bisogno di fruizione di questo bene attraverso una adeguata preparazione culturale. E’ questo un ragionamento che riflette una visione elitaria che deve rifiutare gli”imbarbarimenti” di una fruizione tipica di turismo di massa. Credo che in questo si concretizza il tuo concetto di “paesaggio morbido”. Ad ogni modo, perché la tua area, che ha un’alta densità di bellezze ambientali, trovi una giusta valorizzazione, è necessario creare effetti sinergici di intercomplementarietà tra i servizi culturali ed anche turistici rivolti all’utenza ed anche le attività produttive collegate presenti nel territorio. L’implementazione di un tale modello di sviluppo si traduce nell’oramai diffuso (e ritengo da te conosciuto) concetto di “distretto culturale” e quindi nella speranza di mettere a sistema tutte le risorse economiche presenti nell’area di riferimento, migliorando il livello di articolazione, qualità ed integrazione delle risorse territoriali nel rispetto delle determinanti storiche che la caratterizzano. La sostenibilità nonché la coerenza degli interventi che dovrai attuare può avvenire solo mediante l’integrazione orizzontale tra il sistema territoriale (ambiente, paesaggio, sistemi socio-produttivi, ecc.) e tutti gli attori locali (istituzionali e non) coinvolti: solo in questo modo è possibile avviare un processo di valorizzazione del patrimonio storico/culturale (conoscenza, tutela, conservazione, gestione e fruizione) in linea con lo sviluppo locale. Il problema che, secondo me, può emergere in tentativi di tal genere risiede nella difficoltà di creazione “ex novo” di un sistema di rete. Tu hai già fatto passi avanti in tal senso? Mi chiedo anche se hai fatto una valutazione economica dei costi legati al restauro del bene, attraverso l’implementazione di sistemi alternativi e innovativi energetici e l’utilizzo di materiali locale, di riciclo, di riuso. Cosa intendi, inoltre, per sperimentazione di nuove metodologie?
    Ti aspetto per un maggiore approfondimento.
    A presto
    Angelita