• Rachele ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di RIcreAMIRIcreAMI il 23/4/2010

    Ciao Christian.
    attualmente sto finendo di redarre il piano che ho inizialmente ridimensionato alla mia città e provincia (per il primo anno testerei l’idea in questa area ristretta, eventualmente allargabile alla regione a seconda delle risposte che otterò, appunto); ho qualche difficoltà nel gestire la mole di informazioni necessarie al sostegno dell’idea dal punto di vista legale e finanziario.
    Il progetto attualmente lo sto ideando e scrivendo da sola: chiaramente se sarà attuale effettivamente, dato il periodo di scarsi fondi di investimento e la particolarità dell’iniziativa, cercherò dei collaboratori interessati (ho già individuato dei soggetti probabilmente favorevoli).
    Per quanto riguarda il web, effettivamente avrei bisogno se non di consulenze vere e proprie (io pensavo di utilizzare la piattaforma wordpress e associare un eventuale lato e-commerce (per prodotti realizzati nei laboratori o da me e e-book) a canali appositi esterni. In altenrativa molti mi consigliavano di sviluppare in Joomla, che consete di aggiungere un semplice plug in capace di svolgere questa funzione. Non so, sinceramente preferivo WordPress ma accetto volentieri consigli!
    L’architettura informativa la sto attualmente valutanto ed anche la parte grafica.
    Per quanto rigurda il guadagno, ecco basterebbe il sostentamento del progetto stesso, che comprenderebbe anche riuscir a ricavar un rimborso/corrispettivo per la realizzazione e gestione dello stesso da parte mia (pensavo ad alcuni banner a pagamento, adwords di Google, pagamento di un piccolo ammontare associativo per i privati commercianti -da valutare – e da parte delle aziende che potrebbero ottenere dal sistema un ulteriore diminuzione nella spesa di smaltimento degli scarti e residui di produzione). Non potendo però gestire da sola anche la fase di raccolta, ma lasciando la stessa a libera iniziativa degli artisti che lavorano questi materiali, non posso valutare l’efficacia del sistema da questo punto di vista. E’ un grosso scoglio, per questo lascerei i primi 6 mesi circa un’adesione libera da pagamento e una monitorizzazione di quanto avviene in questo periodo.
    Esperienze di progetti similari ci sono già, ma si occupano anche della raccolta diretta di quanto lasciato dalle aziende e sono composti da team di più persone. Non che non ci creda abbastanza, più che altro sto notando che molte altre azioni e molte alternative stanno emergendo proprio in questo periodo, per cui agirei con una maggior cautela anche perché molte aziende che effettuano riciclaggio classico pagano chi da loro materiale. Ma il riciclaggio in tal senso, benché giustissimo, genera comunque dispendio di energie e inquinamento mentre quello realizzato a casa propria, seppur infinitesimale, non genera altrettando inquinamento ed in un periodo di crisi economica può dare utili spunti per poter risparmiare denaro.
    Altro scoglio enorme, da questo punto di vista, è il pregiudizio basato sul concetto/prassi “se riuso un qualcosa che sarebbe destinato a esser un rifiuto mi sento un barbone o uno squotter anche se non vado ad estrarlo dal cassonetto”; la moda da questo punto di vista sembra aiutare ma il meccanismo mentale rimane. Insomma, anche se son maggiormente incoraggiata rispetto a quando mi è venuto in mente la prima volta (aprile 2008, mentre seguivo un corso di editoria web), ancora i dubbi permangono.
    Grazie dell’interessamento, accetto molto volentieri consigli e critiche!