• alessandra ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Festival del caos creativo e delle diversitàFestival del caos creativo e delle diversità il 4/11/2009

    Grazie a tutti per l’attenzione. In attesa di registare in Kublai il progetto dell’evento vorrei anticiparvi quello che dovrebbe essere il cuore dello stesso e cercare anche di contestualizzarlo…
    L’evento del “Festival del caos creativo e della diversità” rientra in un progetto assai più grande che è quello di Visioni Urbane. In particolare il Festival rappresenta l’evento clou delle attività di uno dei 5 centri creativi individuati – e ora già in fase di ristrutturaizone – dal Ministero per lo sviluppo economico e la Regione Basilicata insieme ai creativi della scena culturale e artistica lucana. Si tratta dell’ex macello del Comune di Rionero in Vulture (PZ), manufatto industriale degli anni ’60 ormai in totale stato di abbandono. Il concept attribuito all’immobile, ossia l’identità, l’anima del “contenitore” che il nostro gruppo di lavoro ha voluto attribuirgli è quello del binomio Arte e Sociale.
    Sociale infatti, oltre che artistica, è la vocazione dei singoli gruppi: cooperative sociali e associazioni artistico-culturali – con esperienza ultra-decennale sul territorio – che si occupano prevalentemente di attività socio-artistico-educative rivolte a bambini, ragazzi, disabili, detenuti e che utilizzano il laboratorio teatrale come strumento privilegiato di recupero delle devianze, di intergrazione sociale, di costruzione di un’idenità, individuale e collettiva.
    Il Festival dovrebbe essere l’evento-manifesto del centro nel senso che in esso vorremmo convogliare tutto il materiale umano e artistico che nell’arco di un intero anno viene elaborato attraverso corsi, performance musicali e teatrali e momenti ludici di aggregazione; e nello stesso tempo diventare il luogo e il tempo in cui si incontrano, interagiscono, si confrontano, discutono tutti coloro che a vario titolo – istituzionale, professionale, artistico – operano nella cultura e nel sociale e che riconoscono all’arte in generale e al linguaggio teatrale in paricolare la funzione (il dovere morale, oserei dire…) di voler raccontare attraverso la sua grande forza espressiva, suggestiva ed evocativa tutto ciò che gli altri non raccontano, tutto ciò che è diverso e quindi apparentemente incomprensibile e lontano.
    In quest’ottica, il Festival vuole offrire uno scenario ricco e variegato di chi sta ai margini della società, di chi non conta o semplicemente di chi – come i bambini – non ha voce in capitolo…