Continuo sulla linea del commento di Nicola, aggiungendo che pur non conoscendo molto la realtà sociale romana, posso immaginare che nella sua area metropolitana sicuramente esistano dei locali che fungono un pò da luoghi di aggregazione relazionale per chi è venuto a vivere in Italia (generalmente aggregano persone dai 20 ai 50 anni), fungono da collante tra chi si è radicato nel territorio con attività lavorativa (magari in proprio) e ha relazioni consolidate e chi invece è consapevole di poter avere maggiori opportunità interfacciandosi in queste reti sociali, nel campo lavorativo, abitativo e sentimentale anche.

Per cui il mio consiglio è avere una mappatura di questi locali/feste etniche che siano affine a quelle che tu hai identificato, lavorare soprattutto su una strategia per ottimizzare e migliorare processi che spontaneamente sono già nati, ma presentarli in un quadro organico e con un filo conduttore, soprattutto con l’obiettivo magari di far contaminare (cross over) le stesse che spesso tendono ad essere viste come esclusive le une con le altre.

L’evento finale in piazza potrebbe essere appunto l’ideale luogo di incontro di tutte questi processi e attività che avvengono magari non comunicanti tra loro, che in questo evento invece si contaminerebbero e incontrerebbero appunto.
Non a caso il portale a cui hai fatto riferimento si chiama crossmode; con il quale credo ci siano tantissime affinità e possibilità di collaborazione.