• Paolo ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di LocalMente - Free knowledgeLocalMente – Free knowledge il 26/11/2008

    Io vi ringrazio tantissimo per i contributi portati alle mie idee. Provo a dare ulteriori elementi, cercando di sintetizzare il più possibile.
    Per Marco:
    Vivendo questi luoghi da sempre e confrontandomi con gli studi e le esperienze professionali, ho (abbiamo) rilevato le seguenti criticità:
    1. Assenza di identità condivisa
    (lamezia è stata creata nel 1968 dall’unione di tre comuni di estrazione sociale e storica diversa…nei fatti, a distanza di 40 anni persistono forti campanili e luoghi comuni).
    2. Disprezzo per le origini culturali
    (il quartiere specifico in cui opero con la mia associazione ha un’estrazione contadina di gran valore..ma negli ultimi ventanni le “mani sporche di terra” sono stato motivo di vergogna…la terra è ignorata dai figli dei contadini..con tutte le conseguenze (valoriali ed economiche, anche alla luce delle tendenze in atto volte a riqualificare l’agricoltura e le tradizioni quale elemento distintivo del territorio comunicato) che non sto qui ad approfondire.
    3. Disimpegno civile
    (soprattutto i giovani, tendono ancora a pensare che tutto sia dovuto dal Comune o da altri. L’autopromozione è disfattista in partenza)
    4. Egoismo associazionistico
    Le associazioni culturali, pur se numerose, sono mononucleari (brutto vizio) e tendono a farsi concorrenza piuttosto che a cooperare.

    Con la nostra strategia puntiamo in questa fase alla creazione delle condizioni precompetitive allo sviluppo, ossia:
    1. dotazione strutturale (i locali che apriamo sono a disposizione di tutti coloro che ne necessitano…ovviamente aderendo allo spirito “open source” da noi promosso)
    2. “Formare” i collaboratori alla gratuità dell’impegno, al recupero dell’identità culturale ed alla predisposizione a comprendere tutto ciò come un’opportunità per il fituro, anche lavorativa.

    Specifico una cosa: nelle iniziative stiamo andando per strada a coinvolgere gente comune o intere compagnie di amici. E la cosa al momento sta riuscendo. Stanno comprendendo che la cultura non è appannaggio degli intellettuali, che la laurea non è uno spartiacque nella vita, che possono dire la loro.

    Lo testimonia il fatto che (e ti rispondo sull’aspetto dei finanziamenti) che, ad esempio nel caso di Genius Loci, il cui nome dalla riunione di venerdì scorso è mutato in Officina Culturale dell’identità (l’hanno voluto loro questo nome, ed io lo accetto) è tutto finanziato da noi: i muratori che hanno aderito all’iniziativa stanno lavorando gratis ed il materiale edile che serviva, al momento di pagare, mi è stato invece offertto dalla ditta. Le loro mogli si stanno curando degli addobbi e dell’arredamento. Il magazzino, 130mq) mi è stato offerto in comodato gratuito dalla proprietaria “…perchè quando trovi una persona che viene qui, nel centro storico, a fare queste iniziative con questo spirito, non puoi ciedergli soldi…ma le bollette ve le pagate voi)… e così vale anche per i prodotti tipici, per le fotografie, per i musicisti, che stanno già andando in giro ad intervistare e filmare gli anziani che provano a cantare a cappella le canzoni che cantavano per le vigne…Altri stanno offrendo uno sponsor…”o se vi serve qualcosa chiedetemi..magari conosco qualcuno…”
    Vedi, Marco, non ho accennato per nulla a criminalità e malavita… che c’è… ma non mi preoccupa..proviamo a far emergere il gusto del bello… aspettando i suoi tempi ed i suoi modi…magari sarà questo a fare da antibiotico a tanti mali…senza tante parole… ;-)
    Attendo vostre impressioni…