Costo del servizio…?

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  • Iniziato da Dario Colloca Avatar di Dario

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      Dario Colloca
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      Girovagando sul web esistono molti progetti di bike sharing in Italia (circa 160) ed in europa, tutti diversificati, tutti con idee diverse, c’è chi usa una sola chiave di sbloccaggio (direi molto pratico ,ma difficile da gestire) e chi come nel nostro progetto, si affida alla tecnologia Contactless (carta magnetica con tecnologia Rfid), come le caratteristiche anche i prezzi variano, e stiamo cercando di capire:
      QUALE SAREBBE IL PREZZO GIUSTO PER UTILIZZARE IL SERVIZIO?

      Sulla tessera non ci piove, una volta firmato il contratto che permette di accettare le condizioni di vendita del servizio in un punto vendita autorizzato, si impone una cauzione di €5.00 per la tessera Contactless (personale, quindi non cedibile a terzi).
      Il prezzo di vendita si baserà su un cronometraggio di utilizzo (dal momento in cui la bicicletta verrà prelevata da una stazione al momento in cui verrà riconsegnata) ma come rendere competitivo il prezzo, rispetto agli altri servizi di trasporto?
      La nostra proposta sarebbe:

      -GRATIS – Prima mezz’ora di utilizzo Giornaliero
      -€0.50 – Ogni ora successiva
      -€8.00 – Abbonamento mensile

      -… – Annuale non previsto

      N.B. c’è da considerare un importante fattore, l’azienda che investe su questa idea, ha come Vision l’implementazione delle aree pubblicitarie, ed il suo principale obiettivo è quello di coprire l’intero investimento ed avere una remunerazione adeguata dalla vendita degli spazi pubblicitari localizzati su ogni stazione

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      Criscia
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      Ciao, dario

      A mio avviso, partendo da Rende, tutto dipende anche dalla società/azienda che vorrebbe investire in questa idea.
      Sarebbe forse utile avere delle statistiche di quanti abitanti nel comune utilizzerebbero il mezzo, e di conseguenza valutarne i costi di partenza. è normale che l’azienda non fa beneficenza, è quindi da considerare il numero di utilizzatori prima di tutto.

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    • Avatar di Paola
      Paola
      Keymaster

      Ciao Dario, sono d’accordo con Criscia. Prima di ragionare sui costi andebbe fatta un’analisi del mercato. Che fossi in voi farei sul campo,  magari andando in giro a intervistare le persone in bicicletta ;)

      Un questionario semplicissimo sulla conoscenza del bike sharing e sull’interesse ad averlo a Rende. Massimo 5 domande.

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      Dario Colloca
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      Ciao Criscia, 

      è stata fatta l’analisi proposta su un campione casuale di 200 persone con domande riguardanti i mezzi di trasporto utilizzati (il campione è composto dal 62% di studenti, 10% insegnanti, ed il restante 28% disoccupati, lavoratori e liberi professionisti). Qui in basso ne vediamo le proiezioni 

      Abbiamo anche notato che circa il 61% non è soddisfatto del mezzo che utilizza abitualmente. Abbiamo provato a proporre dei mezzi di trasporto alternativi (Bike Sharing e Car Pooling) e circa il l’80% hanno  risposto positivamente alla proposta (69% dell’intero campione Bike Sharing e il 31% Car Pooling).
      Concentrandoci sul Bike Sharing abbiamo anche cercato di capire quali sono le motivazioni di scelta di questo nuovo modo alternativo di muoversi, e abbiamo notato che 48% lo ha scelto per motivi Economici (in quanto è una soluzione anche poco costosa per chi già possiede una bicicletta propria in quanto non esistono rischi di furto o danneggiamento, nessun problema di mobilità per chi viaggia in pullman o treno per arrivare nella città di Cosenza). Da notare l’ultimo punto (vantaggi derivanti da sconti) in quanto è una possibile alternativa di strategia commerciale, incentivando l’utilizzazione del servizio con sconti o punti Uniclub ecc…

      Tuttavia ricordando che è comunque un Campione casuale non abbiamo uno studio con un accuratezza elevata, ma possiamo incrociare i dati rilevati con uno studio effettuato su scala nazionale a cura dell’Osservatorio Permanente sulla Mobilità Sostenibile gestito e coordinato dall’associazione EuroMobility (principale esperta in materia di bike sharing e car pooling). Alla domanda: “In una giornata tipo i suoi spostamenti per lavoro, studio, commissioni avvengono prevalentemente all’interno del comune in cui vive o è costretto a cambiare comune?”, l’89,0% del campione dei cittadini delle 50 città dell’Osservatorio risponde “All’interno del Comune”, mentre l’11,0% “In altro Comune”. Come era da attendersi, a livello nazionale la percentuale di chi si sposta in altro Comune sale al 33,4% e quella di chi si sposta all’interno del Comune scende al 66,6%: tale circostanza è attribuibile al fatto che il campione nazionale comprende i Comuni di più piccola dimensione, la cui popolazione gravita sulle città maggiori, quali in particolare quelli dell’Osservatorio. Quindi bisogna solamente stabilire quante biciclette per densità di popolazione acquistare. L’indicatore presentato in questo grafico si riferisce alla disponibilità di biciclette in Bike Sharing rispetto alla popolazione comunale residente (biciclette disponibili ogni 10.000 abitanti).  Il rapporto più alto si verifica nel Comune di Milano dove la disponibilità è pari a 10,71 biciclette in Bike Sharing ogni 10.000 abitanti, seguono il Comune di Bergamo con un rapporto pari a 6,35 e il Comune di Brescia con 6,26. La disponibilità più scarsa si verifica nel Comune di Roma, dove è inferiore all’unità (0,44 biciclette in Bike Sharing ogni 10.000 abitanti). 

      Dallo studio fatto quindi possiamo stabilire il numero di biciclette da acquistare come primo investimento in base a densità di popolazione. Il sondaggio effettuato nel comune di Rende è stato molto positivo quindi utilizzando la media nazionale di biciclette su densità di popolazione, si stabilisce un numero di  8 biciclette ogni 5000 abitanti. L’investimento iniziale sarà quantificato in circa 80 biciclette spalmate su 10 postazioni per circa 35.000 abitanti. Bisogna comunque considerare un margine di deterioramento e quindi acquistare 20 biciclette in più utilizzabili nel momento in cui siano in riparazione le biciclette danneggiate.

      Giustifico la quantità di biciclette per densità di popolazione molto alta in quanto l’azienda che investe non ha come principale obiettivo creare un valore dalla vendita del servizio di bike sharing, ma dalla vendita degli spazi pubblicitari presenti su ogni stazione, in quanto l’azienda potrebbe avere una visione eco sostenibile della città avendo dei vantaggi sul mercato, in quanto sarebbe un servizio di utilità pubblica.

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    • Avatar di Paola
      Paola
      Keymaster

      ottimo lavoro. Parliamo di numeri relativamente bassi,  che potrebbero più facilmente consentire di coprire gran parte dei costi di acquisto attraverso la sponsorizzazione o sbaglio?

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    • Avatar di Dario
      Dario Colloca
      Partecipante

      certo Paola, si parla di un numero basso come test, il progetto in prospettiva futura potrebbe espandersi a tutte le città in cui non esiste ancora un progetto solido di bike sharing e dove l’azienda interessata è già attiva nel mercato delle affissioni.

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