Discussione libera vs. discussione mediata e follow-up delle proposte mediate: problemi di architettura di YIP

Torna a tutte le discussioni
  • Discussione libera vs. discussione mediata e follow-up delle proposte mediate: problemi di architettura di YIP
  • Iniziato da Alberto Avatar di Alberto

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Ho collaudato un po’ Youinparliament e direi di essere pronto per un primo feedback. Lascerei da parte gli aspetti tecnici:  i problemi ci sono e come, diverse funzionalità ancora non sono attive, l’usabilità è un po’ difficile e farraginosa etc; ma immagino che Paolo e i suoi collaboratori ne siano consapevoli, e del resto stiamo provando una versione super-alpha. Vorrei invece parlare di una scelta importante, che influenzerà in modo profondo il funzionamento di YIP anche in versione completamente operativa, e che non mi pare sia stata fatta in modo consapevole: la scelta di se, quanto e come moderare il sito.

       

      Tutte le comunità online fin dal WELL dei primi anni 80 (leggersi il libro di Howard Rheingold per credere) hanno dovuto misurarsi con questo problema. Da una parte, le persone cercano la comunicazione in rete perché vogliono esprimersi liberamente; dall’altra, però, spesso le dinamiche sociali portano la discussione non mediata porta ad ambienti sgradevoli, dove chi urla più forte o scrive di più la fa da padrone, e dove l’insulto reciproco è un modo normale di risolvere le controversie. Questo è ancora più vero nelle comunità interessate alla politica, dove è sempre in agguato la degenerazione della discussione in “guerre di religione”, dialoghi tra sordi che non portano da nessuna parte e generano frustrazione negli utenti che non vi partecipano (basta che vi facciate un giro sul blog di Grillo per farvi un’idea di quello che sto dicendo). Inoltre – fatto non trascurabile – la moderazione costa tempo, e quindi denaro. 

       

      Per come è fatto adesso, YIP ha il problema che è molto facile da sovvertire con proposte demagogiche (“dimezziamo lo stipendio ai politici” è una delle proposte caricate sul sito per il test). Queste proposte possono attirare molti voti degli utenti, ma non sono molto interessanti. L’informazione più interessante potrebbe annidarsi in proposte relativamente specializzate e tecniche, ma che contengono vere intuizioni in grado di risolvere problemi senza essere divisive. Domanda per Paolo: hai pensato a questi problemi? Come speri di estrarre l’informazione rilevante da YIP, convogliando sulle proposte interessanti l’attenzione degli utenti?

       

      E inoltre: supponiamo che adesso, usando YIP, riusciamo a generare una bella idea e la votiamo. Poi cosa succede? Chi si incarica di realizzarla? Hai chiaro che se non viene realizzata gli utenti si chiederanno, con ragione, cosa diavolo ci stanno a fare dentro YIP quando potrebbero usare il loro tempo in tanti altri modi?

       

      Collegata con queste due obiezioni, c’è la questione di chi paga YIP. Se fosse un ente pubblico (o una coalizione di enti pubblici) interessati ad aprire un canale di partecipazione risolveresti almeno in parte il problema del “dopo”, del follow-up: almeno ci sarebbe l’idea che qualcuno sta ascoltando, come accadeva per il sito di petizioni di Downing Street di cui parlo nel mio libro. Però la prima, quella della moderazione della discussione, diventerebbe ancora più pressante: nessuno paga perché si faccia della demagogia rivolta contro di lui. 

       

      Sono due obiezioni abbastanza fondamentali. Prima di andare avanti nel test e nel progetto, io personalmente ho bisogno di essere convinto che Paolo e il gruppo di YIP è in grado di darvi risposta.

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Paolo
      Paolo GIBIN
      Membro

      Alberto,

      ti chiedo veramente scusa, per non avere risposto velocemente ai tuoi spunti sul forum. In questo periodo, mi rendo conto che non riesco a seguire al meglio le mie varie iniziative  e quindi sto selezionando le attività su cui concentrarmi e portare avanti oltre la fase di sperimentazione (per YIP ho ancora 5000 volantini nel baule dell’auto che non ho ancora distribuito…).

      YIP è un esperimento e come tale potrà strutturarsi opportunamente se i primi segnali risultassero incoraggianti, oppure abortire. Come anche tu hai segnalato la tematica non è di facile approccio e i primi contatti che ho avuto con diversi soggetti (giornali locali, comuni, rappresentanti sindacali ..) non sono stati tra i più entusiasmanti e “fattivi” al di là dei complimenti per l’iniziativa. Di circa 1.400 pieghevoli con i quali si poteva inviare anche via posta una proposta sociale, non è ritornato indietro nemmeno uno! Insomma il futuro di YIP è in bilico! Nei prossimi giorni ci mediterò un po’ sopra.

      Per quanto riguarda i punti cha hai sollevato alcune risposte si trovano in http://blog.youinparliament.com/?page_id=156

      Grazie per il tuo contributo

      Ciao

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Paolo, ho visto la presentazione. Effettivamente contiene molte informazioni. In particolare risponde al mio secondo dubbio: le istituzioni si incaricherebbero di realizzare le proposte uscite da YIP. Partecipandovi, renderebbero il proprio commitment più credibile. Non risponde, però, al primo. Hai una slide su Struttura organizzativa dove parli di website governance, ma mi sembra di capire che sia giocata in termini di stabilire regole e limiti, non in termini di stare sulla piattaforma tutto il giorno, come ho fatto io su Kublai per parecchio tempo. E se YIP non è presidiata diventa politicamente scomodo per quelli che dovrebbero essere i suoi sponsor, come dicevo in apertura di thread.

       

      Comunque, buona meditazione. Facci sapere cosa decidi.

    Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.