Ciao Angelita,

innanzitutto grazie per l’interesse e l’entusiasmo con il quale hai accolto il mio progetto.
Come ha scritto mio padre, anch’io pensavo che l’idea di una casa editrice potesse apparire un po’ banale, di questi tempi.
D’altra parte, è da lui che ho imparato l’amore per la lettura e per i libri, che ho sempre considerato alla stregua di “oggetti magici”, come quella lampada che se la sfreghi scoprirai di avere dei desideri e, soprattutto, che esiste sempre un modo per realizzarli.

Ogni ragazzino dovrebbe avere la possibilità di “sperimentare” questo rapporto, ciascuno secondo le proprie propensioni ed esigenze.
Un rapporto che, ci tengo a precisarlo, non è alternativo ad altre esperienze (come la Tv o la play station), ma – semmai – propedeutico ad esso.
Perché l’essenza di tutti i media (dalla televisione ai social network) sta proprio nel fatto che ci si raccontano delle storie, con le quali noi possiamo identificarci e sulle quali in qualche caso (come in quello dei giochi interattivi) possiamo agire per modificarle.

Seguirò il tuo suggerimento, cercando di creare una prima bozza progettuale.

Intanto grazie per l’evento che mi hai segnalato e per tutti i consigli che vorrai darmi.

A presto,

Serena