Esistono (o potranno esistere) luoghi della rete che riescono ad aggregare l’impegno di molti senza avvantaggiare soltanto pochi?
Pubblicato da Enrico Alletto
26
11
2009

Se lo chiede Luca De Biase sul suo blog dopo aver tratto spunto da un’interessante riflessione di Giuseppe Garnieri nel post dal titolo La blogosfera molle Sulla blogosfera scrive Garnieri: Il 90% dei commenti politici sono sulla persona non sulle idee o sullo scenario … Attacchi, ironie, battute salaci non spostano opinioni, al massimo toccano chi già la pensa come te e allontanano chi non ha un'opinione precisa e soprattutto non fanno crescere il livello del dibattito. Nel nostro paese si legge poco, si commenta poco, ma se e’ vero che i cittadini italiani sono “molli” come li definisce Garnieri forse le ragioni vanno ricercate nei cittadini stessi più che negli strumenti web che utilizzano, o no? E’ vero che in Italia esistono settori tematici che funzionano bene: la tecnologia, le ricette di cucina, i libri, la musica, ma in generale quando si parla di attualità e di politica siamo un po’ troppo deboli rispetto ad altri paesi Nord Europei Se questa e’ la realtà della blogosfera italiana, si domanda appunto De Biase, sara’ mai concretamente possibile immaginare un sistema che incentivi le persone nella direzione della costruttività delle conversazioni? Ecco una riflessione in proposito: le persone che si sentono più o meno alla pari mettono in comune il loro impegno, quando il risultato dell'azione è percepito come vantaggioso per tutti più o meno allo stesso modo. Se vedono che alla fine di un lavoro in comune si avvantaggia soltanto una parte o una persona, prima o poi reagiscono o finiscono col partecipare con "mollezza". La domanda che segue coglie, secondo me, molto bene il nocciolo della questione: esistono (o potranno esistere) luoghi della rete che riescono ad aggregare l'impegno di molti senza avvantaggiare soltanto pochi? In Liguria sta nascendo un’iniziativa che tiene conto gia’ da mesi senza saperlo delle riflessioni e delle osservazioni di Granirei e De Biase proprio nella parte progettuale dell’idea: si chiama Reti Glocali e proprio in questi giorni sta terminando il documento di progetto sviluppato su Kublai, Social Network promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico. Che sia l’inizio di un percorso verso la costruttività delle conversazioni? Ecco la conclusione di De Biase: La rete può sviluppare una sua capacità di incidere meno mollemente in Italia soprattutto se trova il modo di sviluppare conversazioni che appaiano chiaramente, istituzionalmente orientate ad avvantaggiare tutti i partecipanti… … È un problema di progettazione che vale la pena di porsi, se vogliamo aggiungere al pensiero debole e alla blogosfera molle anche risultati forti. Qualcosa (forse) si muove anche nel nostro paese... se non altro ci si pone la questione !!! :-) Link al post originale

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