Bene Alessia

ma esiste il servizio di bike-sharing a Napoli?

Vi ringrazio per commenti e suggerimenti e prometto che in questi giorni posterò una descrizione più dettagliata di quello ch ho in mente, in modo da rendere più chiari gli elementi di differenziazione con gli attuali sistemi di bike sharing presenti sul territorio italiano. Parto subito aggiungendo una semplice precisazione/premessa: l’elemento nuovo non sarà dato da modifiche strutturali del servizio di bike-sharing, si tratta più semplicemente di mettere uesto servizio a sistema con altri in modo da creare una fruizione della città diversa, aperta a diversi tipi di soggetti e che veicola allo stesso tempo tutta una serie di valori (come l’ecosostenibilità, il contatto con la natura e il territorio, un diverso modo di concepire il tempo libero, ecc.) e non solo quello della promozione della mobilità ciclistica anche a Napoli! Ma poi capirete meglio quando scriverò una scheda più dettagliata del progetto!!!

Titolo geniale. Ma in che cosa consisterebbe l’innovatività di cui parli? Il bike sharing, per quanto utile, non è certo una cosa innovativa di per sé stessa.

Ciao Alessia e ben arrivata in Kublai,
leggendo il tuo progetto mi è venuta in mente un’altra realtà presente in kublia che ha parlato e lavorato molto sulla mobilità sostenibile. Mi sebra che tu hai in mente anche tanto altro e magari mi piacerebbe che definissi con maggiore dettaglio cosa intendi per “fruizione culturale e le produzioni locali attraverso una serie di servizi, eventi, manifestazioni, itinerari e tanto altro ancora”. C’è veramente tanto dentro ed allora rischierei di perdermi nel commento. Intanto interessante è andare a guardare il progetto Micropolis e le sue evoluzioni progettuali. Dimmi cosa ne pensi.
A presto
Angelita