Personale (e tardivo) resoconto del BooKcamp

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      emanuele
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      Il tema centrale del BooKcamp è stato quello dell’editoria digitale, così come è facile evincere dal provocatorio titolo, “GRAZIE, GUTENBERG. E ADDIO”, con l’e-book nel ruolo di guest star dell’evento.

      Prima di procedere con un personale resoconto, va fatta una menzione di merito alla cornice dell’evento, lo stupendo Castel Sismondo, che in una calda giornata estiva, ci
      ha accolto su i suoi freschi prati, all’ombra delle sue antiche mura. On-line c’è un breve video che testimonia della piacevole atmosfera vissuta.

      Il bookcamp era organizzato in otto incontri tematici che si tenevano contemporaneamente in otto diversi angoli del castello e che si ripetevano ciclicamente durante il pomeriggio per dare l’opportunità agli intervenuti di partecipare a più di un gruppo. Ciascun incontro era coordinato da esperti del settore che introducevano lo stato dell’arte dell’argomento trattato per poi lasciare libero spazio al confronto.

      booKerang (io e il mio socio Renzo) era lì per conoscere meglio il mercato libraio italiano, per cerare conferme e smentite alle nostre previsioni, per incontrare persone con le quali attivare collaborazioni.

      Abbiamo partecipato a due gruppi:
      1. Gruppo DISTRIBUZIONE – Dall’andata e ritorno sulle carrettiere della carta verso le librerie-bazar, all’autostrada elettronica a costo zero del web 2.0
      2. Gruppo POD – Esiste ancora un futuro per il print-on-demand? O è troppo tardi?

      Nel primo si è parlato essenzialmente di distribuzione con rappresentati di Mondadori e Feltrinelli. In estrema sintesi gli elementi emersi dal dibattito sono stati i seguenti:
       gli ottimi numeri della Grande Distribuzione Organizzata a fronte dei piccoli numeri dell’e-commerce;
       il ruolo fondamentale delle librerie nella filiera distributiva da cui l’importanza delle grandi catene in franchising per i grandi gruppi editoriali;
       l’ampia offerta editoriale (editori medio piccoli) che non trova né forme di promozione né, tanto meno, spazio sugli scaffali.
      Il quadro complessivo che ne è scaturito è stato, per noi di bookerang, una conferma sulla necessità di attivare forme di promozione e distribuzione alternative a quelle esistenti.

      Nel secondo incontro, gruppo POD, abbiamo avuto modo di incontrare Lulu, nella persona di Eleonora Gandini. Dopo un aver assistito ad un quadro piuttosto promettente sulla crescita di Lulu in Italia, siamo intervenuti nel dibattito chiedendo quali siano le possibilità di promozione offerte/consigliate da Lulu ai propri autori. Dal dibattito è emerso che in Italia la promozione per il libro quasi non esiste. In Italia un buon libro può ambire a vendere 500 copie. E’ evidente che con questi numeri non c’è margine per la promozione, almeno per la promozione sui media tradizionali. Fanno ovviamente eccezione i libri che possono contare su gruppi editoriali che posseggono giornali, radio e televisioni. Internet rappresenta la sola alternativa per una promozione economica ed efficace, ma la cosa che manca a chi si auto-promuove on-line è il contatto diretto con i librai, terminali fondamentali del mercato libraio Italiano.
      Alla luce di tali riflessioni abbiamo meglio compreso come le possibilità di promozione offerte da booKerang risultano essere potenzialmente efficaci, in virtù della connessione alla rete di librerie, anche e soprattutto a chi cerca valide forme di auto-promozione dei propri testi.

      Quanto all’avvento dell’e-book ed alla possibilità che possa intervenire a modificare a breve termine il futuro del libro, limitando anche lo sviluppo del print-on-demand, personalmente ho maturato una posizione di cauto ottimismo a favore della sopravvivenza del volume cartaceo.
      La storia ci insegna che l’evoluzione tecnologica dei media avviene per accumulo degli strumenti di comunicazione e raramente per sostituzione: giornali, radio, tv, internet etc. Poi, con l’uso, ogni strumento si specializza nel veicolare messaggi propri, connaturati con l’essenza tecnica del media stesso. Il mezzo è il messaggio, recita l’abusato adagio di McLuhan, valido comunque in questa circostanza. L’e-book oggi è pensato ed usato come un “superlibro”, ma in realtà è strumento sostanzialmente diverso da un volume stampato. Le riflessioni programmatiche sul suo impiego sono allo stadio di ‘manifesto’, ma dai manifesti agli effetti visibili sulla realtà sociale, di solito, trascorrono anni e spesso con esiti imprevedibili. In un prossimo futuro l’e-booK sarà utile a veicolare messaggi propri, in parte ancora da decifrare, ma comunque sostanzialmente diversi da quelli riproducibili su carta. Dunque niente paura per il libro tradizionale che, a giudicare dal proliferare dei book social network, continua a godere di ottima salute e, allo stesso tempo, ben vengano gli e-book carichi di nuove possibilità espressive. D’altra parte, qualche timore per noi bibliofili è inevitabile se agli albori della fotografia, persino i pittori si sentirono minacciati dalla nuova possibilità di “dipingere con la luce”.

      In conclusione l’esito del Bookcamp è stato positivo. Da ripetere al più presto, magari in un altro dei magnifici castelli italiani.

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      Alberto
      Partecipante

      Grazie del resoconto, io non avevo potuto partecipare!

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