Domande obbligatorie per i nuovi iscritti?

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  • Domande obbligatorie per i nuovi iscritti?
  • Iniziato da Criscia Avatar di Criscia

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    • Avatar di Criscia
      Criscia
      Keymaster

      E’ da un po’ che a me frulla questa idea e colgo l’occasione del prossimo incontro tra kublaiani per parlarne prima con voi e capire se ne vale la pena. O meglio: se potrebbere giovare davvero alla community o meno.

      Mi riferisco ai nuovi iscritti che, soprattutto negli ultimi mesi, ho notato spogli d’informazioni personali. Ovviamente non tutti. Ma abbastanza sì. E purtroppo il risultato è una pagina vuota vuota e una sagoma rossa al posto di un’immagine. A me personalmente dispiace che restino dei “numeri” e basta in kublai.
      Spesso dando il benvenuto il consiglio, proprio a questo scopo, si sposta sempre sul cominciare a compilare la pagina e farci capire i propri interessi. Solo così possiamo indirizzare i nuovi verso qualche progetto affine.
      Ho pensato che mettere le domande obbligatorie all’iscrizione, anche se all’impatto può sembrare poco delicato, possa però aiutare ad avere persone motivate. In fondo Kublai si può navigare tranquillamente anche se non si è iscritti. Se uno è solo curioso è libero di farlo.
      Ovviamente non m’interessa per forza chi sono nella vita o che lavoro fanno o nome e cognome. Mi piacerebbe sapere di tutti, però, gli interessi e cosa si aspettano da Kublai. Ecco, metterei obbligatorie queste due. E ne vorrei discutere con voi.
      Che ne pensate?

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    • Avatar di wladimiro
      wladimiro
      Partecipante

      Colgo questa occasione per farmi risentire, dopo un’anno di “trambusto” su tutti i fronti.
      Penso che l’idea sia giusta; come quando ci si presenta prima di iniziare un rapporto significativo.
      Un saluto a tutti !

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    • purtroppo credo che possa sortire l’effetto contrario.. vedere una lista di form in più da riempire obbligatoriamente scoraggia qualunque partecipante seppur l’idea di avere una community di utenti attivi sia un obiettivo giusto per kublai. io farei un reminder via mail nel caso di mancata attività (no login per più di due settimane, ecc…), e magari un invito a partecipare alle nuove community e gruppi aperti (magari in occasione del reminder..). Vero che rendendo obbligatori certi inserimenti si seleziona in alto, ma è anche vero che la libertà di iscriversi per poi attivarsi in un secondo momento deve, a mio parere, essere garantita a chiunque sempre. Un incentivo potrebbe essere quello di evidenziare gli utenti più attivi (e non solo i gruppi) rispetto a quelli meno attivi.

      un saluto a tutti anche da me, Florentin, e il gruppo cofarming.net :D

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Io sono più del parere di Florentin: la mia vita in rete mi ha insegnato che obbligare è quasi sempre controproducente, perché allontana alcune persone che potrebbero invece portare energia positiva. Ciò che funziona è sollecitare: per esempio, potremmo riscrivere le domande del profilo in modo da spiegare perché ci sono queste domande, e chiedere con gentilezza di perdere tre minuti a darci le risposte. Si potrebbe anche dare un tocco personale. Esempio:

      “Ciao, sono Cristina, uso molto Kublai e quando posso faccio un po’ di accoglienza. Per favore, dedica tre minuti a completare il tuo profilo completando i campi qui sotto: è molto utile, perché questo ti renderà più semplice trovare altri kublaiani con interessi vicini ai tuoi, e farti trovare da loro. Carica anche una foto o un’immagine che ti rappresenta, è un bel gesto di apertura e fiducia nei confronti della comunità in cui stai entrando, e contribuirai a rendere più bella la home page :-). Se hai domande cerca il mio profilo su Kublai e lasciami un commento, o mandami un messaggio.

      CHI SONO: [Campo da riempire]”

      Fatto così rimane abilitante: il software non ti impedisce di completare la registrazione e magari ritornare su Kublai una settimana dopo, ma è un bel benvenuto. Perché (1) ti spiega perché ti chiedo delle cose su di te e (2) è una persona che si rivolge a te, nuovo utente. Il sottotesto è: questa è una comunità di persone, non c’è nessuna Spectre che ti vuol prendere i dati, ma è fondamentale il rispetto reciproco di tutti. E il rispetto comprende anche che NOI ci fidiamo di TE consentendoti di non rispondere alle domande del profilo, e fidandoci del tuo senso di responsabilità che lo farai.

      Ovviamente troll e spambot continueranno a fare ciò che fanno, ma potremmo motivare di più le persone già ben disposte. Che ne pensate?

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    • Ottimi suggerimenti! un altro esempio: su BAIA network vieni invitato ufficialmente a scrivere qualcosa su di un gruppo specifico ma con un unico obiettivo, quello di presentarsi. “A place to say hello!” è una lista di piccole presentazioni. in gamba!

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Ciao Cri, è davvero un bel dilemma questo…

      da una parte credo che sia giusto inserire alcune informazioni in modo che una certa iscrizione/profilo sia significativo, dall’altra temo l’effetto di respingimento possa allontanare qualcuno.

      Forse, come dici tu, potrebbe essere giusto chiedere delle informazioni minime e lasciarne altre opzionali. Però non sono molto d’accordo con le tue scelte. Io preferirei sapere l’identità e il profilo professionale, poi gli interessi

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    • Avatar di Criscia
      Criscia
      Keymaster

      Nic, sì e no. nel senso che, mentre da un lato come tu dici l’identità e il profilo professionale sono importanti, dall’altro penso possano proprio essere le due domande che, se messe obbligatorie, potrebbero bloccare un’iscrizione di qualcuno che non sa bene dove si trova. Che non conosce ancora bene Kublai ma ne è solo curioso. Quello direbbe o penserebbe: “e perché vi devo dire nome e cognome e che faccio nella vita?”
      Le altre domande, invece, fanno parte dell’essere umano come tale, fanno parte delle passioni e attitudini. A prescindere dal “chi sono”.
      Considera che noi stiano ragionando su possibili soggetti che comunque non amano dire e raccontare nulla di sé. E lo dimostrano lasciando tutto vuoto. Se chiedessimo loro chi sono e cosa fanno, probabilmente li allontaneremmo.
      Continuiamo a discuterne, comunque. Non ho le idee chiarissime. E devo dire che mi piace anche molto la proposta fatta da Alberto.

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    • Avatar di Criscia
      Criscia
      Keymaster

      Anche questa è una bella idea. Ricordo in un vecchio sito di scrittura che frequentavo molti anni fa (mi sento vecchia) si faceva un po’ lo stesso. Prima di postare un racconto e “aspettarsi” di ricevere commenti, si invitava a impegnarsi a leggerne altri prima (mi pare 2) e portare i propri commenti costruttivi. Ovviamente non bastava un “bravo, mi piace”… per intenderci ;)
      Era un modo per avere effettivamente sempre buone discussioni in ogni racconto. Nessuno escluso. E la community teneva bene.
      Il problema però, anche lì, venne quando cambiò il numero degli iscritti. Diventammo moltissimi. E divenne difficile per gli amministratori controllare che venissero postati i due commenti costruttivi per ogni nuovo racconto. Poi se vi va vi dico come finì… ;) fu comunque una bella esperienza.

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Invitare con un benvenuto a postare delle informazioni è sempre positivo, ma a volte non si ottiene alcun effetto (sperimentato in prima persona)

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    • “e perché vi devo dire nome e cognome?” Perche’ sei su un progetto del Ministero dello Sviluppo Economico finalizzato a bla, bla … Sul nome e cognome, qui su Kublai sarei rigido … e’ un po’ come dire … astenersi perditempo che fanno si salire il numero d’iscritti, ma rallentano la community e la percezione di reciprocita’ che questo progetto vuole dare ! Il “cosa faccio nella vita” invece lo lascerei facoltativo !

      Considera che noi stiano ragionando su possibili soggetti che comunque non amano dire e raccontare nulla di sé. Questi sono soggetti a prescindere poco utili all’economia di un SN come Kublai … secondo me di questo occorre tenere conto !

      In sintesi, secondo me: Nome e Cognome obbligatorio, tutto il resto facoltativo, ok anche per descrizioni piu’ informali :-)

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    • Avatar di Criscia
      Criscia
      Keymaster

      Io invece sul nome e cognome no. Sarei per la libera scelta come la rete è sempre stata. Siamo un progetto del Ministero che usa un canale assolutamente informale. Siamo una community che discute di progetti creativi. Non diversa da altri gruppi di discussione o altre community solo perché creata da un Ministero. In fondo io stessa mi presento prima come Criscia, mio nome “in rete” da anni, molto prima di Kublai. Moltissimi altri hanno e usano nickname. Altri ancora inseriscono solo il nome e non il cognome.
      Facendo questa scelta si prsenterebbe poi un problema: come andare a dire a tutti i “vecchi” iscritti di mettere anche loro obbligatorio il nome? Perché dopo sì e prima no?
      Insomma, in questo modo mi sembrerebbe davvero di schedare. Non mi convince

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    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao a tutti, penso che un po’ di tempo per prendere confidenza con il mondo
      di Kublai vada lasciato, in modo da permettere a chi e’ appena entrato di aprirsi
      gradualmente. L’idea proposta di stimolare con delle richieste periodiche l’arrichimento del profilo
      puo’ essere vincente.

      Grazie per l’attenzione ed a piu’ tardi

      LMF

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    • Perché dopo sì e prima no? Perchè nel frattempo la community si è evoluta … in ogni caso, ho solo “buttato dentro” anche la mia opinione ! La palla ai kublaiani :-)

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      IMHO Nicola ha ragione, il benvenuto e il tocco personale non trasformano automaticamente uno che passa in un buon vicino di casa: dopo un anno e mezzo dalla fondazione del buon vecchio Kublai Welcome Group lo sappiamo bene. Però ha ragione anche Cristina: è importante che noi PRIMA dimostriamo ai nuovi arrivati di essere una community coesa e che incoraggia un livello di partecipazione alta e POI chiediamo loro di fare delle cose per essere dei buoni vicini. A me francamente non dà molto fastidio che le persone si iscrivano e poi lascino i profili inattivi; qualche anno fa questa cosa veniva addirittura teorizzata (anche da Giuseppe), per evitare il cybersquatting. Cioè: io creo il profilo “Alberto Cottica” su Facebook, poi non lo uso mai, ma almeno evito che qualcun altro crei un profilo che si chiama come me e mi intorbidisca l’identità online. Certo, Kublai non è Facebook, ma questo non è un comportamento pericoloso. Il nostro problema è piuttosto quello dell’isolamento dei progettisti, che per definizione sono attivi, ma tendono ad esserlo solo nel nostro progetto.

      In realtà, l’interazione peer-to-peer si potrebbe sostenere anche solo con i progettisti, che sono comunque più di trecento. Se ciascuno di loro partecipasse a due o tre progetti oltre al proprio saremmo a cavallo! Secondo me è questa la cosa che i primi 80 progettisti iscritti fanno (o facevano) e gli ultimi 80 no. Purtroppo un sospetto che mi viene è che la colpa sia nostra, nel senso del team: in questi sette mesi di volontariato siamo riusciti a presidiare il Ning, ma non abbiamo avuto la forza di organizzare eventi e momenti di animazione che incuriosissero i nuovi kublaiani a guardare fuori dai confini del loro progetto. Ma questo sarebbe un altro thread.

      Tornando all’etica di buon vicinato, di recente il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales ha dichiarato che nella sua esperienza la base di una fattiva collaborazione è “kindergarten ethics”. Lo ripete più volte: la maggior parte delle persone non è malevola, ma solo goffa, e reagisce bene a stimoli positivi (circa 10 min, molto carina).

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