Un piano B per il futuro di Kublai?

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  • Un piano B per il futuro di Kublai?
  • Iniziato da Augusto aka Phishman Avatar di Augusto

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    • Eccoci.  

      Leggendo alcune delle risposte mi rendo conto che forse è meglio fare un passo indietro e spiegare le ragioni che ci hanno spinto ad aprire questa discussione.

       

      Da Kublaiani la nostra sensazione è che Kublai si trovi in un momento di difficoltà.  Il nostro punto di vista può (evidentemente) essere solo parziale ma i principali segni che vediamo sono:

       

      1. A gennaio 2011 non c’è stato il KublaiCamp.  Come sappiamo il Camp è ben più di un evento in cui la community di Kublai si riunisce ma l’apice di una corsa frenetica di progettazione nei mesi precedenti.  L’assenza di un Camp ha fatto mancare la partecipazione settembre-dicembre che è sempre stata LA stagione della progettazione in Kublai nei due anni precedenti. 

       

      2. L’attività di progettazione sul ning è sempre più 1 to 1 e sempre meno fatta in peering come negli anni precedenti.  Quello che sembra succedere è che Kublai si stia trasformando in una sorta di sportello dove si posta il proprio progetto e qualcuno dello staff di coaching fornisce un feedback, aprendo un canale di comunicazione sostanzialmente individuale.

       

      3. Manca (o non è stato comunicato) un calendario delle attività: non è percepibile una progettualità di Kublai nel medio termine.  In passato ci sono stati incontri in SL, il mese del progettista, sessioni di discussioni su singoli progetti, Kublai beer…(ma ancora una volta era il Camp a scandire il ritmo dell’anno kublaiano).

       

      Tutto questo contribuisce a  dare la sensazione che Kublai si trovi in una fase di attesa.   

      In questo senso credo che se non succederà presto qualcosa sarà sempre più difficile rinsaldare la community per riportarla ai livelli di partecipazione del passato.

       

      Dalle parole di Alberto sembra trasparire che difficilmente sarà il Ministero a sostenere Kublai nei prossimi mesi, potrebbe succedere, ma anche in questo caso si tratterebbe soltanto del supporto di 1 anno o poco più, terminato il quale Kublai deve riuscire a trovare una sua forma di auto-sostenibilità oppure dovrà chiudere.

      E allora perché non cominciare a progettare subito questo traghettamento verso la sostenibilità?

       

      Fine del passo indietro e del chiarimento, ora la proposta.  

       

      Il piano B ce lo immaginiamo  in 2 fasi.

       

      La FASE 1 è quella di Spinoff o del “traghettamento”.   1 anno e mezzo durante il quale fare alcune attività di rilancio.  

      Le prime che ci vengono in mente sono:

      • organizzare 1 o 2 nuovi cicli di Kublai con relativi Camp 
      • rinnovare il calendario delle attività (conferenze, incontri in real life, appuntamenti su NeoKublai, ecc…)
      • potenziare il community staff
      • promuovere la crescita della community (online e offline)
      • empowering dei membri di Kublai, fornendo loro gli strumenti per prendere sempre più in mano le redini della community
      • studiare la possibilità di creare dei gruppi territoriali dentro a Kublai
      • eventualmente pensare ad una evoluzione tecnologica della piattaforma (vogliamo stare per sempre su NING?)
      • trovare una forma giuridica per il futuro di Kublai (un associazione ad esempio)  

       

      La FASE 2 è quella della Sostenibilità, raggiunta la quale ci immaginiamo che Kublai possa sopravvivere e crescere con pochissime risorse finanziarie grazie alla partecipazione dei volontari aiutati da 1 persona a contratto part-time o poco più.

       

      Provando ad immaginare una forma di governance per la fase di traghettamento, quello che potrebbe succedere è che gli indirizzi strategici di Kublai sarebbero dettati dalla community, magari insieme anche al Ministero, ma la parte operativa sarebbe gestita da un responsabile e un suo team che consegni i risultati.  

       

      In questo senso come Focus, la cooperativa sociale che sta dietro a CriticalCity, ci sentiamo di fare un passo in avanti perché pensiamo di avere una buona conoscenza di Kublai (che ci ha dato tanto e alla quale siamo riconoscenti e affezionati) e, crediamo, anche le competenze operative e gestionali per provare ad affrontare questa avventura.  Naturalmente si tratterebbe di trovare delle risorse economiche per realizzare questo piano e sul piatto potremmo mettere anche una discreta esperienza accumulata nella ricerca fondi.

       

      Che ne dite?

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Complimenti per il senso strategico! Mi ritrovo in pieno nei tuoi due steps. Di fatto, quando con Tito provavamo a disegnare il nuovo anno di Kublai, ci immaginavamo una cosa simile. La mia idea era di provare a fare crescere Kublai sia numericamente (più o meno 5000 membri e 1000 progetti) che dal punto di vista dell’articolazione (alcune comunità locali di kublaiani, dalla Sicilia alla Puglia, sembravano tentate di costruirsi delle “Kublai regionali” in grado di interloquire con le istituzioni e le aziende dei territori, protetti dal marchio Kublai.

      Il punto secondo me è questo: se Kublai riesce a darsi una forma di autogoverno e autosostenibilità, può prendere iniziative. Può, cioè, immaginare azioni da intraprendere per sostenere le imprese creative, e poi farle. Se, per esempio, si sente il bisogno di un confronto internazionale? Potete pensare a un progetto europeo, in cui un’ipotetica associazione Kublai sia partner di, per dire, gli amici di la27region o UNLTD World.

      Non credo che questa sia una rottura della linea che abbiamo dato a Kublai da quando è nata. Al contrario, credo che ne sia il compimento, purché, come ha già scritto Tito, ne sia mantenuta la missione pubblica. A me piacerebbe anche che il Ministero mantenesse una specie di paternità intellettuale, e avesse un ruolo nella governance — anche per aiutare la community a mantenere la barra dritta sugli obiettivi di sviluppo creativo che ci hanno messi insieme.

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    • Devo dire che questo “orientamento” della discussione mi sta’ piacendo poco. Fermo restando che condivido molte delle osservazioni sopra riportate credo che il focus debba rimanere qui ed un eventuale riepilogo delle varie proposte/idee messe sul piatto vada fatto, come sempre, dai membri dell’attuale staff di Kublai. Questo proprio per aiutare la community a mantenere la barra dritta sugli obiettivi di sviluppo creativo che ci hanno messi insieme.

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    • Avatar di Criscia
      Criscia
      Keymaster

      @Enrico credo che la discussione riguardo l’utilizzo di NeoKublai sia in fondo un lato di una discussione più ampia. Risolvere quell’aspetto è sicuramente fondamentale ma, forse, partendo da questa visione che esplica tutti gli aspetti che sono stati difficili da presidiare in questi ultimi mesi – per i vari motivi raccontati – si potrebbe riuscire a organizzare un piano che coprirebbe l’intera socialità della community. E questo non solo guardando a NeoKublai e Second Life ma anche l’attività di animazione stessa fra i membri.

       

      Mi rivolgo, quindi, soprattutto alla FASE1 indicata da Augusto: una riorganizzazione interna per fa sì che rinascano tutte (o altre diverse e magari nuove) attività per la community.

       

      Poi si può ragionare sull’esser d’accordo o meno riguardo la finalità del tutto: vogliamo pensare già da ora a una possibile Kublai che si autosostenga? Ci piace la cosa? Siamo d’accordo con la visione di Augusto e dei ragazzi di CriticalCity?

       

      Io, come te, come tutti penso, vorrei avere la palla di cristallo e capire cosa sia meglio ora per Kublai. Non posso ignorare però il fatto che siamo comunque in una situazione in bilico: comunque sostenuti ma con poche risorse. In questo senso sono molto d’accordo con questa frase di Augusto: “In questo senso credo che se non succederà presto qualcosa sarà sempre più difficile rinsaldare la community per riportarla ai livelli di partecipazione del passato”

       

      @Augusto a te e ai ragazzi vorrei dire prima di tutto grazie. E’ bellissimo sentire questo calore e questa voglia di “rigenerare” un qualcosa che ha dato tanto a voi.
      A me l’idea piace. Potrebbe essere molto dura all’inizio, il traghettamento, dove c’è davvero bisogno di energia e voglia di fare… ma a me, personalmente, non spaventa ;)

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    • @Cristina, quello che dici riguardo alla discussione su NeoKublai e’ condivisibile. Il mio intervento si riferiva ad altro. Ma prima di esprimermi oltre vorrei aspettare che Nicola, Tito, Marco M. e gli storici di Kublai dicano la loro.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Sono più d’accordo con Criscia. NeoKublai è stata pensata come parte di un sistema, e se cambia il sistema non è detto che continui ad avere lo stesso senso. Mi pare che questo sia anche il pensiero di Nicola, che in apertura di discussione si chiede a quali condizioni vale la pena di tenerla in piedi.

      Una puntualizzazione. Lo staff attuale mi risulta composto da Nicola, Federico e Andrea Alesio. Tito, Marco Magrassi, Criscia, Walter, Marco Colarossi e non abbiamo un mandato da parte di nessun committente, e quindi devi considerarci come membri della community, magari un po’ più esperti di altri. In altre parole, siamo come Augusto, o come te stesso. Per quanto mi riguarda, io credo che continuerò a contribuire a Kublai, ma la direzione del mio contributo dipenderà dalla piega che prende. Contribuire allo spinoff di una politica pubblica mi interessa molto, perché mi sembra che disegni un futuro più wikicratico; altri scenari mi interessano molto meno; e il vivacchiare non mi interessa affatto.

      Se la strategia di Augusto non vi piace ne sceglieremo un’altra. Ma se Kublai non si dà una strategia io personalmente (e sottolineo personalmente, visto che io a questo punto parlo esclusivamente come Alberto e non come Kublai) non sono interessato.

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    • Grazie per il chiarimento riguardo alla staff di Kublai. Sono assolutamente concorde che siamo TUTTI membri della community con alcuni magari un po’ più esperti di altri. Vediamo come evolve la discussione!

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    •  

      (provo a dare anch’io i miei 2 cents)

       

      premesso che sono a favore di chiunque abbia idee ed energie da mettere in campo per riflettere sul futuro di Kublai e cercare di rilanciarla, leggendo la proposta di Augusto e le idee successive mi è tornata in mente un’ipotesi che avevamo discusso in passato con Alberto ma avevamo momentaneamente accantonato:

       

      Kublai potrebbe reggersi su un’architettura tipica delle community (ad esempio WordPress e Linux per citarne un paio) che separi la piattaforma-community dai progetti portati avanti su di essa (quindi WordPress.org e WordPress.com/Automattic, Linux e IBM, o Ubuntu e Canonical, per rimanere agli esempi fatti). In questo senso potremmo avere

      * un’associazione dei kublaiani, che con un piccolo budget potrebbe assicurare la sopravvivenza online del social network e degli strumenti internet, rendendoli indipendenti dalle scadenze amministrative e dalle volontà di questo o quell’amministratore (la sostenibilità di queste spese minime potrebbe essere garantita attraversi offerte, donazioni, ADora o altro, ma non sarebbe credo difficile da raggiungere); 

      * progetti su Kublai portati avanti da diversi soggetti, sia pubblici (ora Invitalia) che privati (ad es. Focus o altri) che si vogliano fare avanti e siano accettati dalla community.

       

      In questo modo, se c’è la volontà vera di tenere in vita la community, si metterebbero anche le basi per sganciarla dalle scadenze, dai ritardi amministrativi, dai cambi di rotta dovuti a questo o quel problema. Infine questo assetto permetterebbe di mantenere sia le garanzia di indipendenza, sopravvivenza e partecipazione di tutti (tramite l’associazione), sia le esigenze di velocità e chiarezza decisionale tipiche dei progetti.

       

      Non so se sia una strada percorribile, dipende da obiettivi, volontà ed energie in campo. Però credo possa essere sensato valutarla.

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    • Proprio di recente ho letto il libro Ubuntu Linux 10.10 che oltre agli aspetti tecnici, in un capitolo, tratta anche della sua community e del modo in cui è strutturata/organizzata. Breve, ma interessante. :-)

       

      L’impostazione suggerita da Marco, secondo me, merita di essere approfondita magari in una discussione a parte!

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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      Sto seguendo la discussione. La proposta di Marco al momento mi sembra la più fattibile, anche se deve essere raffinata.

       

      Creare un’associazione Kublai, con un obolo di 10 euro di contribuzione non dovrebbe essere impresa impossibile, magari facendo preliminarmente un sondaggio tra i membri attuali della community. Questo permetterebbe anche di accedere a bandi specifici. Si può immaginare anche un piccolo compenso per due o tre figure che seguano la community, anche part time (ipotesi già avanzata mi sembra).

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    • (nota alla seconda parte del commento: io me la immaginerei più sul modello WordPress/Wikimedia con network online che continua a essere accessibile a tutti gratuitamente e associazione che si regge sulle donazioni e iscrizioni volontarie e zero compensi/struttura o quasi; e l’accesso ai bandi per fare progetti non lo penserei come obiettivo dell’associazione ma dei soggetti come Focus…)

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    • Secondo me quando si collabora usando la rete dovrebbe esserci sempre un modello implicito di reciprocità affinchè il meccanismo sia virtuoso e si auto-regga. Che tipo di beneficio potrebbero trarre i membri di un’associazione che si prendano carico di tenere in piedi Kublai nel modello che suggerisci? … a parte che è una cosa buona, s’intende! :-)

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao a tutti, 

      seguo con attenzione le discussioni che hanno acceso i riflettori sul futuro di Kublai, piattaforma che ha dato lo slancio al nostro progetto e che rappresenta un punto di riferimento e ritrovo nel suo percorso di crescita. Non possiamo che essere fortemente legati e ben auguranti circa il suo cammino. Pertanto proviamo anche noi a spendere i nostri 4 cents (siamo in due!).

      Prima di arrivare ai criteri di sostenibilità, un punto importante è definire quale sia la sua proposta di valore (Creative Clusters docet). Kublai è la casa dove la creatività ha la possibilità di parlare con la razionalità, professionalità e l’esperienza.

      La creatività è rappresentata dai progettisti; la razionalità, professionalità e esperienza dagli utenti che forniscono il loro contributo. 

      Premesso questo, immaginerei una struttura associativa dove gli associati siano coloro che caricano l’idea da realizzare dietro la corresponsione di una quota (quoto Marco e Federico) 50 E. annui?. 

      Contestualmente, si potrebbero dotare le pagine dei progettisti di widget per una donazione direttamente al singolo progetto. Questa tecnologia è ampiamente disponibile anche con il suo supporto di un operatore bancario.

      Questo è il bagaglio di FFC che spero possa dare il proprio contributo.

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    • per “membri che si prendano carico” ti riferisci a quelli che dovrebbero impegnarsi di più in termini di tempo, giusto (quindi in particolare il presidente più 2/3 che dovrebbero dare una mano e comporre un ipotetico board/consiglio di coordinamento) ?

       

      l’esempio che mi viene in mente è quello di Wikimedia Italia: perché Frieda Brioschi e gli altri membri del board di WI hanno dato la loro disponibilità a coprire quei ruoli senza retribuzione? direi per una serie di motivazioni che si ritrovano spesso in progetti di questo tipo: perché credono nei valori, nelle idee e nella missione del progetto, perché quel ruolo darebbe visibilità, reputazione, esperienza professionale, contatti, occasioni di lavoro (nel nostro caso all’interno dei progetti su Kublai e dei kublaiani, ma non solo) …

       

      d’altra parte la stessa Kublai si regge già sul volontariato, dall’inizio: Asian/Fabio Fornasari ha costruito NeoKublai gratis, e così Freddy e Andrea Beggi fanno manutenzione al blog, Caterina e Beatrice curano la grafica, Elena/Velas Marta e Mica ci aiutano con second life, Antonella con la comunicazione, tutti gli esperti/mentor, voi/noi stessi …

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    • Mi convice! :-)

       

      … e gli altri cosa ne pensano?

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Mi ritrovo abbastanza nella direzione che mi sembra venga fuori da questa discussione. Un’integrazione forse potrebbe essere questa: la proposta di Marco riguarda quella che Augusto chiama la fase 2, della sostenibilità. Ottimo, ma la sostenibilità di una Kublai che punta molto su volontariato e lavoro in peering dipende molto da quanti siamo e da quanta storia c’è alle spalle. Io, quindi, non trascurerei la fase 1 di Augusto: una fase in cui si fanno ancora investimenti, e si cerca di portare Kublai in zona 5000 utenti e 1000 progetti, tanto per fare dei numeri a caso ma non troppo. Con una piramide della partecipazione un po’ meglio del normale (2% di utenti attivi, anziché il solito 1) possiamo avere 100 kublaiani attivi, che dovrebbero essere sufficienti a mantenere vivo il servizio core, quello di aiuto in peering a scrivere i progetti. A quel punto, un’architettura che prevede servizio core + progetti potrebbe essere sostenibile. Nel progetto per Kublai 3, quello che si è incartato, Tito ed io avevamo scritto sostanzialmente queste stesse cose. Di fatto, la fase di spinoff sarebbe stata gestita dallo stesso Ministero.

       

      A breve prevedo di pubblicare sul mio blog un post in cui, a partire dalla storia di Kublai, cerco di riflettere sul difficile snodo tra amministrazioni e reti.

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    • Ma Nicola ha sempre scritto che la 1) non è compromessa almeno per quest’anno o sbaglio?

       

      Non sono convinto che la fase 2) dipenda dai numeri o almeno non solo da quelli. Su questo lo so abbiamo posizioni diverse, ma Kublai andava meglio quando c’erano meno persone iscritte (all’inzio). Non voglio dire che sarebbe addirittura meglio dimagrire. Essere di più è sempre meglio a prescindere, solo non mi focalizzerei su questo punto, ma investirei maggiormente sull’animazione delle attività tipo SL o affini.

       

       

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Ti sbagli, Enrico. La fase 1 è gravemente compromessa. Kublai 3 prevedeva:

      1. un consistente investimento del Ministero (5 persone a tempo quasi pieno per 18 mesi, più un contratto da 80-100K euro per gli eventi da dare in outsourcing).
      2. un phaseout di Invitalia per 12 mesi per dare una mano sul coaching (credo una persona e mezzo, ma potrei sbagliare, Tito e Nicola hanno il dato preciso).

      I famosi ostacoli procedurali hanno fatto sì che l’investimento 1 si sia arenato. Il phaseout 2 è stato approvato ed è operativo, ma era pensato per essere una parte, non il tutto. Il meglio che ti puoi aspettare nel 2011 da Invitalia è che reggano il ritmo del 2010, anche se hanno meno risorse che l’anno scorso.

      Conclusione: la fase 1 è da inventare, e vanno anche cercate risorse per farla.

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    • Bhè però così non vale … tu sai molte più cose di noi … la discussione è impari! :-)))

       

      A questo punto rilancio una recente proposta di Nino. Incontriamoci su SL e ragioniamo in modalità “sincorona” !

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    • Ciao a tutti,

       

      sembra che la discussione sia partita, ho l’impressione però che le risposte arrivate finora si siano concentrate più sulle possibili soluzioni alla situazione attuale, senza però affrontare ed eventualmente criticare la mia piccola analisi su Kublai oggi.  E’ condivisa? 

      Di certo non va data per scontata e questo credo dovrebbe essere il punto di partenza.  Se per la maggioranza della community oggi Kublai sta bene così e non ci sono segni di declino allora non ha senso parlare di strategie di evoluzione.

       

      Seconda cosa importante che forse non ho spiegato sufficientemente bene.  

      In una possibile forma di governance della fase 1 noi ci candideremmo come team operativo – non certo come “proprietari” di Kublai – e saremmo interessati a lavorare per raggiungere gli obiettivi strategici dettati dalla comunità, con una possibile presenza del Ministero.

       

      Detto questo, è vero che la discussione è partita però prima di organizzare un incontro in sincrono (rischiando di essere ancora soltanto noi a parlare) mi piacerebbe sentire la voce di qualche altro Kublaiano su queste cose.  

      Al momento siamo in 10 a discutere e il sistema di notifiche non funziona benissimo…Basterebbe che ognuno di noi scrivesse un messaggio privato a qualcuno di cui apprezzerebbe sentire l’opinione e velocemente potremmo portarci a casa altri feedback importanti.  

      Che dite, ci proviamo?

    • Autore
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    • Messaggi privati? Mmmm, direi che non rientra nello spririto di Kublai… salvo rare eccezioni. Sinceramente non mi sembra che questa sia una di quelle eccezioni, anzi! :-)

       

      Credo sia prematuro valutare una candidatura del tipo proposto. Parere personalissimo!

       

      Rallenterei anche questa discussione. Siamo nel w.e. e quasi nessuno stà partecipando in questi giorni. La discussione sincrona, secondo me, opportunamente cominicata credo sia una strada da percorrere a breve.

       

      Anche io concordo nel sentire altri pareri …

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    • Enrico, scusa mi sa che non mi sono spiegato bene…la mia idea non è di continuare in privato questa discussione ma scrivere ad altri kublaiani per invitarli a partecipare pubblicamente qui!

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Sono stato un pò defilato dalla discussione sul futuro di Kublai, in realtà è come se fosse un deja vù dell’ ultimatum che ho attivato 3 mesi fa, in cui mi sono sentito solo e abbandonato coi miei progetti, dove tutto era ostile, avverso, ostacoli e difficoltà che non ero più disposto a sopportare allora insieme a Jo kino (Giovanni D’Aloia), abbiamo deciso di darci un ultimatum in cui o saremmo riusciti ad uscire dall’impasse progettuale oppure avremmo chiuso con la “morte nel cuore” i nostri progetti.

      Sono stati tre mesi intensissimi, in cui ho sentito (e credo anche Giovanni), tanta energia e tanto calore, da parte della community di Kublai, sono emerse idee, progetti, sto attivando anche uno spazio di coworking nella mia città, Taranto, praticamente con pochissimo investimento, abbiamo sentito anche sul territorio tanto interesse e tanto calore, ci mancavano sedie e ce le hanno portate, ci mancavano suppellettili e li abbiamo avuti, è davvero incredibile tutto quello che sta succedendo.

       

      Tutto questo ora si sta riproponendo in Kublai, e spero vivamente che quello che sta avvenendo con l’ultimatum (che ora bloccherò, perchè sento il dovere morale nei confronti di tutto il calore ed energia ricevuta, nei confronti della fiducia riposta di continuare e “chiudere i progetti” semanticamente assumerà un altro significato, cioè chiudere=realizzarli, possa riproporsi ora in Kublai e avere slancio e nuova linfa per ridisegnarsi.

       

      Il post di Alberto lo sento un pò come il mio ultimatum, e tutte queste proposte, a partire da Augusto e di tutta la community, sono quella dimostrazione di calore ed affetto verso un progetto che si sente in pericolo, e spesso solo quando senti di poter perdere qualcosa ti rendi davvero conto di quanto questa sia importante per te.

       

      La mappa di una possibile peer-Kublai (ingrandisci qui

      Ho provato un pò  a mappare alcuni concetti ed intuizioni che stanno emergendo dalla discussione, mutuandone alcune dall’idea del Peeripato che ho presentato qui, è una mappa in evoluzione, non scende in dettaglio, ma ancora in maniera caotica e intuitiva cerca di connettere un pò i vari concetti sparsi che sono giunti fino ad ora, non so se il risultato sia decente, ma la posto comunque…

       

      Possibile sistema di microfunding:

       Inoltre sempre per affrontare l’ “emergenza” della chiusura dei miei progetti, 2 mesi fa ho ideato un possibile modello di microfinanziamento indiretto di un’ecosistema di progetti territoriali, basato su pubblicità geolocalizzata (ed etica).

      Ho inviato ad alcuni di voi una prima bozza del documento progettuale, abbiamo individuato 45-50 giorni/uomo di sviluppo, del prototipo di servizio, una risorsa già la disponiamo, ne stiamo individuando una seconda, ma mi piacerebbe che dalla community di kublai ci fossero alcuni tester-sviluppatori dei moduli, che ovviamente saranno candidati ad essere i primi beneficiari delle eventuali revenue che questo sistema dovrebbe poter generare.

       

      Il 50% delle intere revenue sarà redistribuito tra tutti i progetti territoriali considerati (che potranno provenire dalla community di Kublai), mentre il restante 50% sarà suddiviso in parti uguali tra l’ecosistema delle community e blog ospitanti l’iniziativa e lo sviluppo della stessa (sviluppo della piattaforma, mantenimento e processi consulenziali).

       

      Documento della stima di sviluppo e varie fasi

       

      Chi fosse interessato invece alla proposta Adora può richiedermi il link per esprimere feedback.

       

      Mi auguro di cuore, che sistemi del genere, così elementari e solidali possano contribuire a trasformare il valore relazionale in valore progettuale e di piccolo sostegno economico alle fasi di prototipazione di idee progettuali, nel valore di 5000 euro, che è il modello adottato da Kublai nei KublaiCamp per i progetti vincitori; con Adora tutti i progetti meritevoli di attenzione, possono essere loro stessi artefici del proprio destino, almeno per questa piccola tranche da utilizzare nella fase di prototipazione del servizio.

       

      Che ne dite, può funzionare? ……

       

       

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Io proverò a scrivere a due persone: Angela Presciuttini e Gianluca Mei. Sono persone molto costruttive e molto diverse da me, sono curioso di sapere cosa pensano.

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    • Io proverò a scrivere ad Anna Venegoni!

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
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      Ho corretto alcuni refusi nella mappa di cui sopra qui.

      Ad ogni modo la mappa è in continua evoluzione in base ai feedback, proposte e intuizioni che arriveranno.

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    • Avatar di Federico
      Federico
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      Bravo, sentiamo cosa dice Anna.

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    • Avatar di Criscia
      Criscia
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      @Augusto riguardo la “critica” sulla Kublai di oggi, purtroppo, non ho avuto molto da dire perché è abbastanza evidente e sotto gli occhi di tutti. Condivido quindi l’analisi. Almeno per quello che riguarda tutto il 2010, affrontato con poche risorse e molto volontariato. Quest’anno sicuramente ci sarà la possibilità del KublaiCamp, ma rimane comunque il problema delle poche risorse “umane” (in questo caso).

       

      Mi piace quindi continuare a ragionare sulle belle proposte venute fuori e, coinvolgendo altre persone, credo si possa ancora arricchire il tutto. Avevo avuto la tua stessa idea ieri, così mi ero segnata qualche persona fra i miei amici che mi piacerebbe venisse coinvolta nella discussione. Scrivo loro adesso.

       

      Mi piacerebbe anche, nel caso, non aspettare troppo per un’eventuale piccolo confronto in Second Life. Potremmo essere pochi per ora, è vero, ma potrebbe essere comunque una buona occasione per chiarire questi punti a voce e tirare le prima somme in modo ordinato.

       

       

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      Alberto
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      Anna! Hai ragione, decisiva.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Evidentemente non sono riuscito a spiegarmi bene. Nel mio post scrivevo che si è incartato il processo di reclutamento, e questa cosa ha delle conseguenze negative, testimoniate anche dal rinvio sine die del Kublai Camp e dal crollo delle visite al sito. Negli ultimi mesi il mio blog ha avuto parecchie più visite del Ning – paradossale, visto che io sono da solo e qui c’è un sito con 2500 utenti registrati. In queste condizioni uno spinoff non si fa, o almeno io non sono in grado di farlo.

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    • Io vorrei sentire l’opinione di Stefano Consiglio.  Ora gli scrivo.

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    • Eccomi qui, scusate il ritardo, ma come ben sapete sono abile ad incartarmi da sola. Ho letto la mail di Alberto a Piazza Farnese aspettando una persone, in una giornata di sole e con un sassofonista che suonava My Way. Mi è venuto il magone.
      Ora però sono con voi, pronta per la fase 1 (ritornerò attiva), per la territorializzazione, per l’obolo e il resto. Condivido l’approccio di Alberto, Cri, Augusto, Marco etc. e in prospettiva se, la prima fase funziona (ed io credo nell’arruolamento creativo), sono con voi/noi.

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
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      Alberto
      è doveroso fare una precisazione.

      Mea culpa, non ho mai verificato tecnicamente che le statistiche del ning fossero registrate correttamente. Purtroppo, allarmato dalla tua affermazione, sono andato a controllare e mi sono accorto che, ahinoi, il codice era inserito solo sulla home page del ning, in una posizione che preferisco non raccontare.

      L’effetto è stato quello di misurare solo il traffico in home page e non in tutte le altre pagine.
      Quindi il tuo blog fa, per intero, lo stesso traffico della home page qui su ning. In ogni caso un valore di tutto rispetto.

      Adesso ho corretto l’anomalia ed inserito il codice in tutte le pagine. Purtroppo avremo dati consistenti solo tra qualche giorno.

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      Federico
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      Alberto
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      Non è tanto una questione di numeri assoluti, quanto una di tendenze. Queste sono le visite al Ning dal lancio a oggi:

      Le tendenze al traffico sul Ning su base annuale o semestrale sono di forte ribasso. Neppure questo è un problema, perché Kublai non serve a fare traffico, ma a sviluppare progetti. Diciamo che la riduzione del traffico, insieme all’abbandono di NeoKublai, conferma una sensazione che molti di noi hanno, cioè che la tensione progettuale si sia ridotta. Sia chiaro: i progettisti motivati continuano a trovare in Kublai un valido appoggio. Mi sembra però che stia venendo a mancare la fertilizzazione reciproca che — almeno per me — costituisce il cuore del sistema per come l’ho pensato negli anni in cui l’ho diretto.

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      Federico Ricci
      Partecipante

       

       

      Ciao A tutti,

      sollecitato da Criscia, getto qui i miei due cents (per usare un’espressione già usata), sperando che possa essere di aiuto.

      Non vorrei sembrare il solito fruitore di luoghi comuni, tuttavia non credo di sbagliarmi se dico che la “crisi” che sta attraversando Kublai può essere ricondotta ad un più generale atteggiamento del sistema governativo verso tutto ciò che è cultura e valore non monetario in Italia.

      Personalmente ho partecipato sporadicamente a Kublai, quindi non me ne vorrete se non riuscirò nel migliore dei modi a definire cosa fosse Kublai e che logiche seguiva, tuttavia mi sono fatto un’idea che credo condividerete.

      Kublai è senza ombra di dubbio un raccoglitore di creatività e di idee che provengono dal basso. Se riuscissimo a consolidare tutta la conoscenza creata qui grazie alle varie discussioni e ai vari progetti, credo che realizzeremmo un patrimonio informativo di notevole rilevanza. Tuttavia la conoscenza fine a se stessa, come qualunque altra cosa, serve a poco. Vengo e mi spiego.

      Da molti anni seguo regolarmente il Blog di Beppe Grillo, non perché lo ritenga la panacea di tutti i mali, ma perché è l’unica fonte informativa che un Italiano medio può avere per conoscere determinati fatti, avvenimenti o notizie particolari. Qualche tempo fa sono rimasto sbalordito nell’apprendere che esiste un motore a vento magnetico di cui nessuno parla e altrettanto sono rimasto perplesso quando ho saputo che il motore a idrogeno è un’invenzione italiana della fine degli anni 70 (se non erro). Oggi vedo in tv la pubblicità di ENEL che fa vedere una bellissima Smart elettrica che gira con l’alimentazione a 220 e mi chiedo: con che tipo di elettricità la caricano? Bella l’auto elettrica ma se per generare l’energia necessaria bruci il petrolio, il carbone o l’uranio siamo sempre al solito punto…

      Con questo cosa voglio dire (senza scendere oltre in argomenti spinosi…)? Credo che per definire il futuro di Kublai, bisogna definire prima cosa vogliamo che Kublai sia. Se vogliamo che Kublai diventi una piattaforma dove scambiare idee, ricevere contributi teorici, aprire contradditori su progetti più o meno validi, più o meno abbozzati, acquisire informazioni e sviluppare iniziative personali, attingendo a quella knowledge base di cui parlavo prima, non credo che riusciremo a dare una svolta alle problematiche di cui tutti voi avete parlato, perché sicuramente si ripresenteranno, magari sotto forma diversa ma sicuramente con la stessa dannosità.

      Io credo invece che Kublai debba diventare un vettore di conoscenza e supporto anche materiale ai progettisti, i quali potranno trovare in Kublai oltre al concreto apporto di idee e consigli, anche gli strumenti necessari a realizzare materialmente il progetto.

      Come? Personalmente ritengo interessante la formazione di un’associazione, senza scopo di lucro, divisa in due aree ben distinte ma complementari fra loro. Da una parte i creativi, con uno staff “coordinante” mantenuto dall’associazione, il quale continui sulla strada intrapresa in questi anni ovvero nella gestione dei creativi e dei progetti proposti e che abbia come scopo l’ampliamento di questa conoscenza diffusa che Kublai ha realizzato negli anni. Dall’altra uno staff “dirigente” (nel senso che si occupa di definire una direzione e non di comandare nessuno), composto da persone che per disponibilità, lavoro, conoscenza o interesse si occupino di sostenere l’associazione tramite raccolte di fondi, sponsorizzazioni e soprattutto portando il nome di Kublai ( o dell’associazione che potrà patrocinarlo) all’orecchio di altre realtà consociative che possono essere interessate al contenuto di Kublai, ovvero ai progetti e alle idee e che abbiano anche i mezzi per sostenerle e realizzarle, consolidando la posizione di questa realtà in ambito politico, della ricerca universitaria e dei luoghi di aggregazione culturale, non solo italiani ma anche internazionali.

      Faccio un’esempio per spiegare meglio l’approccio: Porto Qui arriva su Kublai; grazie ai vari contributi prende forna e si definisce in un progetto armonico e completo. Viene valutato al Kublai Camp e segnalato fra i cinque migliori progetti dell’anno. Ora va realizzato. Benissimo, qui termina momentaneamente il lavoro del progettista (associato a Kublai) e del team coordinante ed entra in gioco il team dirigente il quale, grazie ai collegamenti costituiti nel tempo (e qui sta il grosso del lavoro da fare) con Assonautica, Confcommercio e tutta una serie di imprese che fanno informatica effettua un endorsment istituzionale, in modo che il progettista possa:

      • trovare facilmente un’impresa disponibile ad investire nella realizzazione della piattaforma;
      • sviluppare il sistema di distribuzione dei prodotti (Confcommercio);
      • entrare nel sistema dei servizi portuali con un biglietto da visita istituzionale (Assonautica);

      Un sistema di questo genere diventa di fatto un incubatore e uno sviluppatore di progetti nuovi, fuori dagli schemi, che sono poi quello che il sistema economico attuale ha bisogno, per uscire dalla crisi di sistema in cui ci troviamo, e per fornire nuovi schemi di sviluppo che possono anche distaccarsi fortemente da quelli che sono i canoni tradizionali dell’economia di mercato.

      In questo modo, mentre una minima quota associativa di coloro che credono nel network, potrebbe sostenere i costi tecnologici della piattaforma e dei sistemi necessari, i fondi raccolti con promozioni, pubblicità, vendita di soluzioni di progetto e quant’altro, potrebbero sostenere il lavoro di uno staff operante con formule di telelavoro. L’organismo “dirigente” invece, tramite sinergie legate alla posizione dei membri che lo compongono, potrebbe svolgere un lavoro di pubbliche relazioni e segnalazioni che porterebbero Kublai a diventare qualcosa di più di una Community.

      In questo modo credo si potrebbe mantenere intatto lo spirito iniziale di Kublai, generare un sistema di autosostentamento economico, aprire la Community a realtà sociali ed economiche diverse e sostenere i singoli creativi nella realizzazione del proprio progetto.

      Ovviamente sarebbe necessario una definizione di ruoli e procedure particolari che ora non ci sono, tuttavia non credo che con il contributo di tutti, questo sarebbe difficile. Inoltre l’accesso al network potrebbe essere mantenuto libero e inalterato rispetto ad ora ma nel momento in cui il creativo decidesse di sfruttare le disponibilità materiali e immateriali di Kublai, dovrebbe semplicemente associarsi e consolidare la sua posizione all’interno del sistema. Si otterrebbe un organismo unico nel suo genere che potrebbe diventare presto di interesse anche di realtà economiche importanti, proprio perché racchiude in se una conoscenza e una creatività pressoché unica. Non esiste (credo) qualcosa che racchiuda una conoscenza e una creatività interattiva così elevata, quindi molte imprese potrebbero essere sicuramente interessate a collaborare con il sistema. E poi, lasciatemelo dire, in tutto il mondo si investe in R&D, tranne che in Italia, quindi molti dei creativi che oggi Kublai ospita potrebbero trovare l’interesse di qualche organismo estero se adeguatamente sponsorizzati, tuttavia il consolidamento, anche giuridico, di Kublai potrebbe essere un modo per trattenere questo patrimonio all’interno del nostro territorio nazionale, eventualmente giocando anche un ruolo politico su temi che oggi non sono presi minimamente in considerazione.

      Inoltre, considerando che in futuro le politiche governative potranno anche cambiare (non mi riferisco solamente all’attuale governo ma anche a quelli che lo seguiranno, siano essi di destra o di sinistra), un’organizzazione di questo genere potrebbe ulteriormente beneficiare di politiche di sviluppo orientate a ricerca e cultura.

      Ora non vorrei essere andato fuori target però spero che questo spunto possa aiutare.

      Sempre disponibile a dare un contributo e in attesa di vostri feedback.

      Saluti

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    • Questa proposta è secondo me molto interessante, ma prima di scrivere ancora mi piacerebbe conoscere il parere di Nicola.

       

      Per esempio a senso:

      1) che i membri più attivi della community avanzino proposte tipo costituire un associazione o qualunque altra forma organizzativa per Kublai che è un progetto del Ministero?

      2) pensare di organizzare incontri su SL per parlare di nuovo assetto di Kublai magari con la disponibilità di Nicola stesso e di Alberto?

       

       

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Enrico, grazie per i tuoi frequenti richiami ad un mio intervento.

      non sto volutamente intervenendo in questa discussione che deve necessariamente essere libera e “spontanea”.

       

      Io ho un incarico preciso nei confronti di Kublai e anche se non ho più in Tito e Marco M. dei referenti ministeriali, ho una specie di rispetto morale e deontologico nei loro confronti e nei confronti di tutti gli iscritti.

       

      Quello che sto pensando, lo scriverò sul blog a breve per chiarirlo a tutti. 

       

      Invece qui non credo di dover dare un contributo, per il momento, perché l’appello è rivolto alla community che, forse, dovrà farsi carico di mantenere in vita Kublai. 

       

      Naturalmente sono più che disponibile a vederci in SL per parlarne e cercherò di fare in modo che questa discussione continui dal vivo al prossimo Kublai Camp (che ci sarà presto)

    • Autore
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    • Avatar di Criscia
      Criscia
      Keymaster

      Enrico, come te credo sia utilissima una chiacchierata insieme in Second Life.

       

      Concordo meno, però, sul primo punto: perché non dovrebbe aver senso che persone della community avanzino proposte sul futuro di Kublai? Dopo il post di Alberto (che evito di linkare perché credo già letto e riletto), dopo la discussione sul futuro della land in Second Life (che evito di linkare perché credo già letta a riletta), perché non avrebbe senso formulare un’ipotesi sulla possibile Kublai futura?

       

      Ci sono persone che attualmente stanno dando il massimo in Kublai: Nicola, Federico e Andrea. Queste stesse persone non stanno nascondendo la non sicurezza nel futuro. Allo stesso tempo cercano di dare alla community un senso che possa garantirne la sopravvivenza (ora? dopo? penso che sia interesse di tutti l’adesso e il dopo).

      Queste persone possono quindi garantire tutta la presenza e costanza, almeno fino alla fine del 2011, ma se questa venisse meno, se i fondi non venissero più garantiti, perderemmo non solo lo zoccolo vecchio dello staff come è già avvenuto, ma anche questa piccola sicurezza.

       

      Ci sono quindi due argomenti da affrontare:

       

      1) Ci va bene discuterne ora per “prepararci” a una possibile fine 2011 senza fondi ulteriori?

      2) Ci va bene che per tutto il 2011 le forze in campo siano poco numerose e la socializzazione possa perderne?

       

      Questo è il tassello. E anche io vorrei intervenissero in questa discussione lo stesso Nicola e Federico e Andrea (magari Angelita), perché penso che loro, nella loro situazione da “colonne portanti”, possano capire davvero di cosa c’è bisogno per la Kublai futura, in questo momento.

       

      Concludo dicendo una cosa: mi va bene e mi andrà sempre bene se persone della community (che siano membri attivi o meno non m’interessa) avanzano proposte. Kublai è di tutti. E non credo di sbagliare nel dire che non è né di Alberto né di Nicola.

      Non credo c’entri quindi il MInistero, come “entità” in sé… credo dovresti domandarti cosa serve alla community per restare forte oggi e domani.

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    • Nicola, mi spiace se sono stato un po’ incalzante … ma tutta questa situazione che si e’ venuta a creare con Kublai a me (forse un po’ ingenuamente) dispiace veramente molto.

       

      Personalmente credo sia giusto da una parte informare la community dello stato in cui si trova il progetto, come ha fatto e sta facendo Alberto, ma anche mantenere calma ed una buona dose di positivita’ come stai facendo tu.

       

      In parole povere penso che per “farsi carico” di Kublai sia necessario il contributo di tutti… ma veramente di tutti! :-)

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    • Criscia, non ho fatto affermazioni. Ho solo posto alcune domande nella speranza di poter chiarire meglio la situazione. :-)

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    • Avatar di Tito
      Tito
      Keymaster

      L’attivismo del cerchio più ristretto della community quasi mi commuove.

      Riguardo alle proposte in campo io penso che:

      la storia di Kublai progetto pubblico che si affranca dalle difficoltà dell’avvicendarsi dei cicli politici ed amministrativi secondo me sarebbe una grande notizia che ci darebbe visibilità, ed allo stesso tempo credo che darebbe energia a molte persone che hano una personalità che ci interessa attrarre e trattenere. Gente che pensa che quando non si trova aiuto dall’esterno bisogna agire collettivamente. Per cui il progetto di una Kublai più privata ed autogestita, in prospettiva è una cosa buona comunque.

      Per questo motivo alcuni dei fondatori di Kublai hanno sempre pensato che il progetto avrebbe dovuto andare a finire così.  Il punto di discaccordo principale, che ancora c’è fra noi, è qando è/sarà il momento giusto per fare questo passo. Io stesso non sono sicurissimo di questo anche perchè un finanziamento per una Kublai 3 noi ce l’avremmo assicurato, ma le difficoltà di attivare e spendere questi soldi sono state (e sono) così estenuanti, che questo stiracchiamento dei tempi ci ha danneggiato molto. Se ci aggiungi che dal ministero ora hanno mandato via me e marco ed altre persone che ci potevano aiutare, io inizio a pensareche questo sia il momento giusto.

      Se pensiamo che la nuova Kublai che flotta potrebbe artire ad inizio 2012, il traghettamento potrebbe garantirlo Invitalia nel 2011, per questo a questa discussione, sono d’accordissimo con Enrico, serve molto il contributo di Niola e degli altri dello staff di INvitalia a titolo individuale.

      Sul merito della proposta di Augusto e Marco, oltre a quello che ho già detto qui sulle finalità pubbliche, mi sembra di potere dire che sarà difficile estrarre dai membri abbastaza risorse per mantenere uno staff anche minimo. Usando numeri un po’ a casaccio, con la Kublai attuale, per me sarebbe molto se ottenessimo una sottoscrizione in denaro da 500 persone.  Moltiplicate questo numero per qualunqe valore tra 10 e 50 Euro e vedrete che non si cantano molte messe.  Anche pensare ad un contributo estratto dai progetti che artono non mi sembra facile. Tipicamente le start-up all’inizio sono messe peggio di una cosa come Kublai, e trepidano sempre sul baratro per cui non so. Ma su questo tipo di proposta sarebbe bello sentire uno come Stefano Consiglio (per un consglio (scusate)).

      Si ricade quindi per me in una fase iniziale su sponsor o contributi di enti pubblici o beneficienti.  Ora per me è essenziale che questi non pieghino neanche di un millimentro la barra delal direzioendi Kublai, e qui è essenziale il board di indirizzo creativo-scientifico e culturale. Ad un certo punto secondo me, se questo progetto parte, un momento essenziale e fondante sarà la sua elezione aperta a tutti i membri di Kublai.    

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    • Faccio un esempio per chiarire solo la parte brutalmente economica della mia proposta, anche se credo che il problema vero sia di governance e di persone, e per questo non me la sento di insistere.

       

      Se stimiamo che i costi di un’associazione che non dia retribuzioni ma copra e garantisca solo le spese vive di funzionamento internet della community siano attorno ai 5.000€ l’anno (stima approssimativa costi second life + ning + blog + costi vivi associazione), questi potrebbero essere coperti in vari modi: ad esempio basterebbe che anche un solo soggetto (Invitalia, Focus o chiunque abbia interesse a sostenere/fare progetti su Kublai) sia disposto a fare una donazione o un qualche tipo di versamento all’associazione per coprirli, tutto il resto – e le fonti immaginate potrebbero essere diverse – potrebbe rimanere in cassa per eventuali periodi successivi scoperti da donazioni “forti”.

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    • Secondo me è sbagliato non dare retribuzioni, pure poco ma “c vo”! Ci vuole una base minima (10.000 euri) e credo che se chiediamo ai Kublaiani i soldi (da un min a un max, poi ognuno mette nelle sue disponibilità) spiegando bene il progetto forse riusciamo a mettere su qualche messa.

      Poi il resto si potrebbe reggere sulla banca del tempo, come abbiamo fatto fin ora (e in questo io ci metterei anche l’organizzazione dei camp, la ricerca di spazi gratuiti,  e varie altre cose)

      Su questa base poi altri contributi “forti” che possiamo anche chiedere agli enti pubblici locali, nel caso si portasse avanti l’idea di regionalizzare. 

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Carissimi
      provo a dare il mio contributo. Sono abbastanza confuso non ho le idee del tutto chiare sulla questione. Proverò per non essere troppo fumoso a seguire lo schema logico proposto da Augusto, tralasciando i numerosi contributi interessanti e stimolanti che ho letto (anche nella discussione sul tema SL).
      Partiamo dall’analisi. Andrebbe approfondita sia per ciò che concerne i numeri che per quanto riguarda alcuni aspetti qualitativi. In particolare sarebbe utile capire l’evoluzione delle visite, dei progettisti, dei contribuiti ai diversi progetti. Ma anche: perchè alcuni progettisti sono spariti?, quali sono i progetti ancora operativi?, come mai alcuni progetti che sono nati qui non usano più Kublai? Cosa si aspettano i nuovi progettisti? Le criticità burocratiche è fondamentale che siano state evidenziate, abbiamo tempo per poter decidere cosa fare. Mi sembra inoltre che tutti condividono l’analisi delle difficoltà che vive Kublai. Al momento mi sembra che  il progetto (estremizzando e chiedendo scusa a Nicola e agli altri dello staff) viaggia per inerzia in assenza di visione e prospettiva strategica.

      Fase 1: spin off e “traghettamento” (le virgolette sono di Augusto)
      La volontà di attivare un percorso di spin off è estremamente interessante. Alberto dice “A me piacerebbe anche che il Ministero mantenesse una specie di paternità intellettuale, e avesse un ruolo nella governance — anche per aiutare la community a mantenere la barra dritta sugli obiettivi di sviluppo creativo che ci hanno messi insieme”. Al momento però questo mi sembra più un sogno che un auspicio praticabile. Lo spin off dal mio punto di vista richiede un soggetto che si faccia promotore o che perlomeno supporti il processo. Qui mi sembra manchi il promotore. Da quanto capisco siamo su una nave dove l’armatore si è dileguato perchè non è interessato alla barca (o forse non ha mai capito di avere una bellissima barca) e l’equipaggio ed alcuni passeggeri (che vogliono portare le loro idee verso nuovi lidi) iniziano a ragionare per capire se prendere in mano la gestione dell’imbarcazione ed i relativi costi.
      La presenza dell’armatore (il Ministero) è fondamentale per sviluppare il nostro ragionamento o pensiamo che possiamo farne a meno? Nella seconda ipotesi chi è leggittimanto a prendere decisioni? Qualcuno ha scritto che siamo tutti sullo stesso livello, ma io (solo per capire) domani posso andare dal mio Rettore a dirgli che metto a disposizione la piattaforma di Kublai per incubare le idee di imprese sviluppate in tre diversi corsi di laurea e fare una conferenza stampa con lui utilizzando il marchio di Kublai? A chi devo chiedere l’autorizzazione per farlo? Posso creare Kublai Campania ed organizzare incontri con enti locali per offrire servizi di supporto allo sviluppo di idee creative? Prima di avviare il ragionamento sulla fase 1 ho bisogno di avere maggiore chiarezza su questo punto.
      Ora mi fermo ma mi riprometto di sviluppare ulteriori riflessioni più tardi …….

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    • Ilaria, certo, in quell’ipotesi/modello le retribuzioni le darebbe chi fa progetti su Kublai (Invitalia, Focus, etc), non l’associazione…

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      In Kublai abbiamo sempre detto ai progettisti: non concentriamoci subito sui soldi, capiamo invece cosa si vuole fare, e che valore questo qualcosa può avere, e per chi.

      Secondo me, la prima cosa su cui concentrarsi è appunto il cosa fare. A titolo personale, a me piacerebbe essere parte della storia che Tito ha raccontato qui sopra: la storia di un progetto pubblico che, mantenendo le proprie finalità pubbliche, viene portato avanti dalla propria community. Secondo me questo darebbe a Kublai una credibilità straordinaria.

      Poi le forme di finanziamento si trovano, ne sono convinto. Per esempio, la Fondazione Mozilla fa Firefox, e lo fa con donazioni e lavoro volontario. Se vuole fare cose più complicate, come la School of Webcraft, può attivare altri canali di fundraising, compresa la partecipazione a bandi etc. Questi progetti sono raccolti sotto l’ombrello di Drumbeat, che fa anche un evento annuale. Una volta raccolti i denari, fanno contratti alle persone che gli servono e realizzano i progetti: una parte dell’overhead torna poi alla casa madre Mozilla, e paga qualche pezzettino di Firefox.

      Però per fare questo occorre essere privati, e potersi muovere senza dovere chiedere cinquanta permessi e nulla osta. In questo senso mi convince la struttura duplice proposta da Marco: puoi avere un’associazione Kublai, che cura la Kublai che conosciamo (coaching, endorsement, il Ning, NeoKublai etc.), magari coinvolgendo il Ministero nella sua governance, con molto volontariato e costi bassissimi; e dalla quale partono poi delle incursioni di progetti che hanno senso in sè e per sè, ma costruiscono anche valore per la comunità. Per esempio, potremmo offrire Kublai ai mille soggetti che organizzano concorsi e bandi per la creatività, per fare assistenza alla scrittura dei progetti. Questo crea valore per questi soggetti, perché si alza il livello delle proposte che gli arrivano; e per Kublai, perché si acquisiscono nuovi kublaiani con nuove idee.

      Di queste cose me ne vengono in mente diverse, e se ci mettiamo a pensare sono sicuro ne arriveranno altre. Augusto e i Critical credono di potere trovare qualcuno che investe nel primo anno di spinoff. Il punto è: incamminarci su questa via ci interessa o no?

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    • Augusto e i Critical credono di potere trovare qualcuno che investe nel primo anno di spinoff. Il punto è: incamminarci su questa via ci interessa o no?

       

      L’unica cosa scrivibile in poche parole che mi viene in mente è una tua citazione tratta da qui:

      http://progettokublai.ning.com/group/KublaiWelcomeGroup/forum/topic

       

      D’altra parte, se chiedi pareri ti arriveranno pareri. Se invece vuoi consensi, chiedi consensi!

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Enrico: grazie della citazione, ma sarebbe andato bene anche un sì o un no! Che, a ben vedere, è poi un parere. :-D

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    • Avatar di Pico
      Pico
      Partecipante

      Parto dalla mia visione principale di Kublai per aggiungere anche in questo thread qualche altra mia personale considerazione.

      Kublai la vivo come aggregazione diffusa che permette anche a me di sentirmene parte pur non vivendo a Milano o Roma ma in una zona periferica del Paese.

      Ho condiviso e promosso l’etica e la missione di Kublai, insieme ad altri kublaiani, perché credo che di quest’etica e di quest’intelligenza il Paese e, soprattutto, territori come quello in cui vivo abbiano bisogno. 

       

      Considero positivi tutti i contributi ma guardo ad essi preoccupandomi che la natura di aggregazione diffusa che caratterizza Kublai persista fidando sull’uso degli strumenti che l’hanno resa possibile per tutto il 2008 e il 2009, dando a ciascun kublaiano pari opportunità. 

       

      Va bene quindi, ad esempio, che l’evento principale di Kublai, il camp, possa essere occasione di ulteriore confronto per dibattere sul futuro di Kublai ma non vorrei che si sprecassero altri tre mesi in attesa del camp per far proseguire questo dibattito e privare coloro che non potranno parteciparvi, per i più svariati motivi, della possibilità di prender parte alle decisioni sul futuro di Kublai.

       

      La mia preoccupazione rimane pertanto che Kublai non perda la sua natura di aggregazione diffusa per diventare una creatura prevalentemente milanese o romana.

       

      Riferendomi ora alle questioni sollevate da Stefano, ad esempio, noto che sono esattamente quelle già sollevate in passato e che evidentemente non hanno ancora avuto risposte convincenti. Anche l’intervento di Federico Ricci su Kublai come luogo di scambio trasversale interprogettuale di conoscenze e competenze è una questione più volte sollevata e alla quale non si è ancora data una risposta; i Circoli delle Conoscenze, Quora, i Fora, rappresentano tante soluzioni prospettate di cui nessuna adottata anche se da più parti e in tempi diversi l’esigenza è stata manifestata.

       

      Chi a questo punto decide che cosa, e in che modo, diventa una questione fondamentale insieme alla direzione che vogliamo dare a questo nostro stare insieme.

       

      Insisto nel dire che urge un confronto su SL (anche per capire meglio, ad esempio, la proposta di Augusto & Co.) e aggiungerei anche un documento accessibile dal Ning che posizioni le varie proposte che vanno emergendo e sintetizzi gli scenari che si vanno delineando.

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    • Concordo: “credo che il problema vero sia di governance e di persone“.

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
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      Riprendo il mio ragionamento prima di andare a fare lezione.

      Una volta chiarito chi è legittimato a decidere è necessario capire se l’equipaggio può e vuole prendersi cura di Kublai. Su questo punto non mi sembra che ci siano dubbi. Esiste un nucleo di circa 20 persone che mi sembra sia pronto ad offrire il proprio tempo e magari anche un pò (pochi perchè non mi sembra che nessuno tra noi navighi nell’oro) di soldi per rilanciare alla grande Kublai. Io sono pronto sia sul fronte tempo che su quello donazione o partecipazione ad associazione con quota da socio fondatore.

      Se esiste la possibilità e la volontà è assolutamente necessario delineare la visione di kublai: cosa vogliamo che Kublai diventi? Su questo punto Alberto, Tito, Marco ed altri si sono in parte già espressi. Ma su questo tema la discussione sul ning non funziona è troppo frazionata ed a singhiozzo. L’ideale sarebbe una bella giornata trascorsa in un bel posto a ragionare (se volete posso organizzare un incontro a Napoli in un posto bellissimo sul mare). Probabilmente se vogliamo includere tutti questa discussione è più fattibile sulla nostra isola, una sera di queste organizzata con largo anticipo.

      All’ordine del giorno metterei tre serie di punti:

      - cosa sarà Kublai nel 2015?

      - quale può essere la governance di Kublai (oggi ed in prospettiva)?

      - quali i prossimi step?

      Intanto grazie a Nicola che ha predisposto un piano di attività per il 2011. Mentre ragioniamo manteniamo vivo Kublai. Se volete mi offro per una chiacchierata sullo stato di avanzamento di Angeli per Viaggiatori o in alternativa per un intervento sul tema: tre cose da fare per alimentare la discussione sul tuo progetto, oppure le iniziative per risvegliare i progettisti.

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    • Non so’ se Stefano ha gia’ avuto modo di leggere questa discussione: http://progettokublai.ning.com/group/KublaiWelcomeGroup/forum/topic… in cui molto sui possibili scenari di SL e sull’eventuale animazione dell’isola e’ stato proposto. (gia’ prima del post di Alberto sul blog di Kublai)

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
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      La mia proposta di fare quelle cose su SL nascono dall’aver letto quella discussione, così come sollecitato da te nel tuo intervento.

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    • Ammetto che questa discussione è per me un pò difficile da seguire per varie ragioni. Ti ho scritto in privato per chiedere un tuo intervento così come ho fatto con Anna, ma non mi ricordavo di averti già segnalato il link su SL. Sorry! p.s.: grazie per aver risposto subito. :-)

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
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      nel secondo intervento a questa discussione sollecitavi tutti ad andare a quella discussione. Anche io seguo con difficoltà perchè il sistema di notifiche non mi funziona e quindi sono costretto ogni tanto a venire a vedere … (nuova strategia per incrementare le visite?) :))))

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    • Eccola, perplessa ma eccola.

       

      Ho sempre vissuto Kublai come un ottimo non luogo, protetto e aperto al tempo stesso, dove far circolare idee, dove far crescere dei progetti per non lasciarli nel cassetto.
      Ogni progettista qui appoda con necessità diverse: se ho bisogno di sintetizzare obiettivi, attirerò menti razionali, se ho bisogno di trovare bandi, troverò chi ne ha esperienza, se ho bisogno di integrare tecnologie, troverò menti sveglie e interattive. 
      Questo è il valore di Kublai, che aumenta all’aumentare della partecipazione.
      Sono d’accordo quindi con Enrico, Marco e Walter sulla possibilità di darci una forma associativa, ma al tempo stesso come Tito e con Alberto vorrei che Kublai avesse anche una chiara funzione pubblica.
      Circa un mese fa è scaduto il mio ultimo penoso contratto di lavoro e ho pensato di fuggire all’estero come molti.
      Frenata dal romanticismo, ho pensato che ancora per un po’ scommetterò sul mio futuro qui e ho bisogno di ottimismo, di percepire voglia di fare e cambiamento.
      Kublai può essere un baluardo della resistenza, un nonluogo di patriottismo e innovazione alla faccia di tutto il marcio che ci circonda?
      I progetti discussi in Kublai valgono solo in quanto possibili startup o possono essere intesi come patrimonio nazionale da amare e curare, altrimenti vanno in rovina?
      Cito una frase, che è il mio primo ricordo da kublaiana:
      messaggi sbagliati portano persone sbagliate
      Scegliamo i nostri messaggi, pensiamoci prima di dare una forma ad un nonluogo complesso come Kublai. Pensiamoci insieme.
      Kublai deve prendere forma da chi c’è e da chi partecipa, perchè allora non organizzare un vero e proprio laboratorio di progettazione partecipata?
      Le metodologie sono molte : World Cafè, Workshop Easw, Open Space Technology…scegliamone una!
      Troviamoci, analizziamo quello che c’è e parliamo di quello che vorremmo, discutiamone con dei dati alla mano… magari offline!
      Sarà infatti che continuo ad avere delle pessime connessioni, o che non amo restare davanti al computer, ma ho l’impressione che Kublai, per funzionare come piattaforma e come comunità, debba anche riversarsi per strada, stringere mani vere e bere birre vere fredde, magari doppio malto.
      Per poter portare poi online l’energia umana capace di muovere e animare ogni cosa.
      Vi saluto sulle note di Caparezza, ascoltate bene il testo :)
      Anna
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    • Sono d’accordo quindi con Enrico, Marco e Walter sulla possibilità di darci una forma associativa, ma al tempo stesso come Tito e con Alberto vorrei che Kublai avesse anche una chiara funzione pubblica.
       
      La funzione pubblica di Kublai è un punto fermo su cui non potrei prescindere nemmeno io. L’ho detto più volte e lo ribadisco adesso nel caso in cui questo punto si fosse perso tra i rivoli nelle notifiche e delle discussioni. p.s.: @Anna. Grazie! :-)
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    • Eddeche, a te!

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Cari cosa succede? Io e Anna abbiamo detto qualcosa che non vi ha fatto arrabbiare? Dopo i nostri interventi è calato un totale silenzio. Non pensavo di aver detto cose così sconvenienti :)))

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    • Ciao Stefano, in effetti sembra che la discussione si sia raffreddata ma non credo che sia l’effetto del tuo intervento e di quello di Anna.

       

      A questo punto penso che chi si doveva esprimere lo abbia fatto, se non vogliamo che i nostri ragionamenti muoiano qui forse varrebbe la pena organizzare un bell’incontro in SL.  Che dite?

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    • Avatar di Pico
      Pico
      Partecipante

      si … direi che sarebbe opportuno… scegliamo il giorno usando doodle, waffle di Google Shared Spaces, o cos’altro?

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      C’è anche il problema che ormai questo thread ha più di 50 risposte ed è diventato ingestibile, sia per chi già la seguiva sia — e a maggior ragione — per chi magari sarebbe interessato a partecipare ma si trova in difficoltà a capire esattamente di cosa stiamo parlando. :-)

      Io propongo:

      • che Augusto crei una discussione nuova che tiri le fila di questa
      • e che in quella stessa discussione apra un doodle o un quello che volete.

      Si può fare?

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Concordo sulla birra fredda e la strada Anna, in realtà concordo su tutto, a Taranto abbiamo attivato uno spazio di coworking, che porta il concetto di progettazione seriale con il format del calcetto una pratica molto diffusa dalle mia parti a differenza della progettazione .-) ci riusciremo? 

      ci proviamo! 

       

       

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Attenzione: questa discussione è chiusa. Per consentire anche a kublaiani che finora non sono intervenuti di partecipare senza dovere districare un thread con oltre 60 risposte, Augusto ne ha tentato una sintesi e ha ripreso l’idea, proposta da diverse persone, di un incontro in Second Life per confrontarci sul tema. Sintesi e link per scegliere una data si trovano qui.

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