La bozza del progetto

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  • Iniziato da Gabriele Villarà Avatar di Gabriele

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    • Dopo mesi di assenza ecco la bozza di un ipotetico progetto. Mancano molti dettagli e il disegno, ma credo che sia un ottimo punto di partenza per cogliere tutti i vostri suggerimenti.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Wow, Gabriele! Complimenti. Leggiamo e reagiamo presto.

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    • Ciao Gabriele, complimenti :-)

      A presto con i feedback!

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Benissimo Gabriele leggerò anche io con interesse la Bozza progettuale, intanto complimenti a prescindere! per la tenacia.

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
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      Ciao Gabriele, ho cercato di leggere con attenzione il progetto che hai pubblicato.

      Divido, per semplicità, il progetto in due parti: quella descrittiva e quella economica.

      La prima parte descrittiva mi sembra abbastanza completa (anche se solo voi conoscete i dettagli dell’idea), però trovo lo sviluppo del testo non armonioso. Vi si trovano parti descrittive molto generiche e contemporaneamente i dettagli sugli orari delle attività. Si tratta di un dettaglio informativo molto diverso che non aiuta la comunicazione. Non si tratta solo di stile, ma di distinguere le informazioni essenziali per impostare le attività da quelle che sono le attività vere e proprie (che possono anche non trovare una descrizione qui)

      Veniamo alla parte economica che mi interessa di più.

      Hai parlato di costituire una cooperativa: come avete valutato questa scelta? Ad esempio, hai scritto che l’utile verrà distribuito ai disabili, ma questo non è possibile farlo con una cooperativa!

      La valutazione dei costi e delle entrate, in una fase in cui non è neanche stato ipotizzato un progetto tecnico, è davvero difficile.

      Ad esempio, avete ipotizzato di vendere 50 spazi-orto con un certo canone: ma quanto è grande un orto? Questo dato è molto importante per modificare i parametri economici nel momento in cui vi troverete a valutare un terreno.
      Ad es, se avrete solo 30 spazi-orto, andrete in rosso.

      Fatti questi esempi, io vi inviterei a riscrivere il prospetto economico-finanziario in questo modo:

      - tenete presente i tempi: il primo anno di attività serve a mettere in piedi la struttura e vi saranno solo costi o quasi. Calcolate sempre quando i soldi entrano e quando escono per capire se avete cassa per fare i pagamenti (va bene un prospetto mensile di entrate e uscite). Quindi vi serve un prospetto per il primo anno ed uno per gli anni a venire.

      - Fate una lista dettagliata di tutti i costi suddividendoli in “strutturali” (o patrimoniali) e “gestionali” (o operativi): i primi tipicamente durano negli anni (il capanno attrezzi, i computers, ecc), i secondi si consumano entro l’anno e dovrebbero avere una copertura finanziaria ottenuta con le entrate (es.: per vedere i semi, li devi prima comprare)

      - I costi gestionali vanno divisi in 2 tipologie: costi industriali (quelli legati strettamente al business) e costi amministrativi. I primi devono essere ripagati direttamente dalle attività che vendete, mentre i secondi vanno sostenuti attraverso il margine, o guadagno, fatto con i primi.

      - Cercate di elaborare un listino per gli spazi-orto a seconda dei servizi aggiuntivi

      Ok, per il momento mi fermo qui. Continuiamo a discutere di questi elementi se non sono chiari e diamoci un appuntamento alla prossima versione del documento :-)

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    • Ciao Nicola,
      grazie dei commenti dettagliati e soprattutto dei suggerimenti. Avevo preannunciato che era ancora una versione bozza e l’ho pubblicato proprio per ricevere preziosi consigli come il tuo. Io non ho idea di piani economici, industriali ecc… Quando ho intuito o meglio scoperto che il costo di start up sarebbe stato gigantesco ho puntato allo sviluppo di un modello.
      La mia speranza è che un comune prenda a cuore l’idea e la sviluppi. Io economicamente non riuscirei mai. Ma migliorerò queste istruzioni per costruire il Giardino Biosocciale. Purtroppo chi doveva aiutarmi coi disegni e progetti non ha mantenuto l’impegno.
      Sto già lavorando alle parti incomplete e ovviamente ristrutturerò il tutto coi vostri suggerimenti.
      Grazie

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Francesco, da poco esiste un’alternativa al dialogo a distanza – come stai facendo con Nicola – per completare il percorso di Kublai verso un documento di progetto che “tiene”: si tratta della versione condensata che chiamiamo progetto in un giorno. Informazioni qui.

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Va benissimo Gabriele, vai avanti così.

      Segui il suggerimento di Alberto e continua ad appronfondire i dettagli.

      Anche se il progetto dovesse dipendere da un intervento pubblico, dovresti avere chiarissimo in testa e su carta quanto costa… altrimenti 1° non sai cosa chiedere, 2° non ottieni credibilità

      buon lavoro e chiedi pure qualora avessi dei dubbi

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Carissimo Gabriele,
      ho letto il tuo documento che hai presentato a kublai qualche mese fa. Da allora ti sono stati inviati una serie di suggerimenti da tenere in considerazione a cui non hai dato seguito, come mai? Ritengo interessante il tuo progetto; la sua finalità è meravigliosa e la descrizione è emozionante. Chiaramente i progetti d’impresa non si reggono solo sulle parole, ma, sicuramente, l’entusiasmo, che affiora dalla tua descrizione, deve darti spinta a continuare a credere nella tua iniziativa ed a realizzare altri approfondimenti importanti per non perdere di vista l’obiettivo. La vostra iniziativa è utile non solo a voi ma a tutto il territorio di riferimento. Pertanto ti inviterei a rimetterci mano, sempre che tu non lo stia già facendo. Ho fatto questa premessa senza neanche presentarmi. Mi chiamo Angelita e faccio parte dello staff di coaching di kublai. Entro nel merito delle mie considerazioni: innanzitutto la compagine. Ho la sensazione che tu abbia il desiderio di coinvolgere disabili e soggetti svantaggiati nel tuo organico non solo lavorativo, ma anche gestionale ed organizzativo. Se così fosse, la tua società si configurerebbe come una cooperativo sociale di tipo B, rivolta ad ogni settore produttivo e di servizi che sia composta da almeno il 30% di soggetti svantaggiati. Solo in tal caso avrebbe un senso la redistribuzione in parte degli utili realizzati, secondo uno dei principi fondamentali delle cooperative che ne definisce la natura non speculativa delle stesse. Ritengo però che, seppure tu abbia questa intenzione, la valutazione degli utili è stata stimata in modo eccessivamente generico. Vai per gradi, e definisci prima il progetto ed il piano degli investimenti. Non hai necessariamente bisogno di tecnici ed esperti in progettazione, puoi provare anche da solo a divertirti un po’ immaginando su carta come devono essere realizzati ed erogati i singoli servizi. Provaci e fammi sapere come è andata. Io attendo tue notizie per poi darti, eventualmente, altre indicazioni sia in merito ad opportunità agevolative che di dettaglio progettuale. Saluti cari
      Angelita

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