Il nuovo documento di progetto 2010 del Caffè Galante

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  • Iniziato da Pico Avatar di Pico

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      Pico
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      Ciao a tutti, ecco una nuova versione del documento di progetto

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      Alberto
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      Caspita, proprio all’ultimo momento! Leggeremo, leggeremo…

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      Pico
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      beh proprio all’ultimo no … 16.40 di oggi …mmm … cioè di ieri … floriana nella chat si vanta di essere stata l’ultima … a 40 minuti dalla scadenza :)

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    • Nono…Vi battiamo tutti. Io ho postato alle 0:00!!! :-)

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      Alberto
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      Beh, la differenza è che credevamo tutti che il CG avesse rinviato la scrittura del progetto al 2010, mentre degli altri più o meno sapevamo, avevamo letto versioni preliminari etc. Comunque, ovviamente, niente di male. :-)

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      Elena
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      Bello Pico, bel lavoro!
      Unico neo: nemmeno una mia fotina, insomma ;)

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      Pico
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      Ma sei proprio sicura di aver guardato bene? … Secondo me eri ancora un po’ assonnata ;)

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      Elena
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      che tontola :P

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      Alberto
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      Pico: ho finalmente letto la versione 2010 del documento. Bravi! Mi sembra molto più matura di quella del 2009. Il progetto cresce…

      Ho solo un paio di domande. La prima è strategica: sei sicuro di questa roba delle edizioni del CG? Aveva più senso quando avevi un quasi-socio editore; adesso non si capisce che se ne occupa, rischia di essere un appesantimento gestionale e di non portar granché dal punto di vista economico. Meglio, molto meglio usare il CG come luogo per presentare libri, magari anche venderli, ma lasciando il lavoro editoriale agli editori – compreso, ovviamente, Pungitopo.

      La seconda è più tecnica. Hai fatto una scansione del conto economico in carattere corpo cinque, e non vedo benissimo, neanche con lo zoom. Ma non ti pare di avere un po’ sovrastimato i ricavi? Davvero puoi vendere 55 Kg di gelato al giorno per dieci mesi l’anno? Come sei arrivato a quelle stime?

      La cosa migliore è comunque la foto di Velas e Asian al bancone. :-)

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      Elena
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      quoto:
      La cosa migliore è comunque la foto di Velas e Asian al bancone. :-)

      :))))

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      Pico
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      Allora …

      1) L’attività editoriale in effetti, nel conto economico era stata ipotizzata per la sola pubblicazione di un libro in carta patinata con foto, ricette e vari altri contenuti incentrato sul Caffè Galante e la sua storia. Anche inizialmente era pensata come attività di coedizione che oggi potrebbe essere affrontata con il supporto di Pungitopo che ha davvero una bella ed interessante storia editoriale alle spalle. Si era pensato anche che sporadicamente avrebbero potuto essere oggetto di attività editoriale alcuni eventi, mostre, manifestazioni particolarmente significativi svolti nel Caffè Galante. La presentazione di libri è certamente una delle attività previste dal progetto (insieme a reading e conversazioni, che abbiamo già affrontato) e alla vendita, nel progetto, è stato già destinato uno degli ambienti interni al locale.

      2) A differenza dell’anno scorso, quest’anno avevo pensato di facilitare la lettura del documento inserendo al suo interno i prospetti economici (pubblicati l’anno scorso come allegati esterni al documento), ma non mi ero reso conto che in effetti il conto economico non è ben leggibile. Mi scuso e cerco di ovviare al momento pubblicandolo anche separatamente (l’ho caricato poco fa all’inizio della discussione, sotto il documento di progetto, prima di risponderti).

      Per quanto riguarda i ricavi, essi sono stati ipotizzati più come obiettivi da raggiungere per far fronte ai costi (anch’essi ipotizzati nel prospetto) che come prospettive supportate da indagini di mercato. Tuttavia essi sono stimati “prudentemente” tenendo conto delle capacita produttive delle attrezzature e del personale addetto (pasticciere e aiuti pasticcieri). Non si tratta di 55Kg di gelato al giorno per dieci mesi ma complessivamente di 55Kg al giorno di pasticceria (prevalentemente) e di gelateria in un anno stimato di 300 gg lavorativi (tenendo conto di festività e ferie). La capacità produttiva giornaliera delle sole attrezzature di pasticceria (escludendo pertanto le attrezzature di gelateria) è più che doppia rispetto ai 55Kg giornalieri stimati. Il problema ovviamente è riuscire a generare una domanda (tramite accordi con opportuni canali distributivi) che permetta di mantenere o anche superare quei livelli di produzione. Le attrezzature di pasticceria e di gelateria di cui ci sono stati forniti i preventivi di spesa (sia attrezzature di produzione che di stoccaggio) hanno pertanto una capacità produttiva più che doppia rispetto ai quantitativi (55Kg/die) ipotizzati.

      3) Quella foto credo rappresenti molto bene la natura, le aspirazioni “mixed-reality” che caratterizzano il progetto sin dall’inizio :)

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      Alberto
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      Ok, chiaro. Ma tu, figlio di pasticceri, quei numeri li vedi vicini? Lontani? Possibili? Che non convenga ridimensionare un po’ l’attività (per esempio vedo che hai tre persone sulla pasticceria, forse avrebbe senso partire con due)?

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      Pico
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      Ci sono pasticcerie a Patti, che non fanno attività di export, e quindi vivono solo su Patti e il circondario, che hanno anche più di due aiuto pasticcieri. Probabilmente non venderanno 55Kg al giorno di pasticceria, ma 20 – 30 Kg si, probabilmente si aiuteranno anche non pagando gli aiuti pasticcieri in modo del tutto “ortodosso”. 55Kg al giorno non sono una cifra impossibile. Certo nella mia testa non c’è l’intenzione di far concorrenza ai pasticcieri localmente, quanto piuttosto la volonta di trovare nuovi mercati al di fuori del territorio e quindi è fondamentale (una volta che Fabio ha disegnato la confezione :) ) trovare distributori che apprezzino cardinali e pasticciotti (che per le loro caratteristiche si prestano bene ai lunghi viaggi) e diano loro un mercato.
      Partire con due piuttosto che con tre addetti potrebbe ridurre il costo del personale inizialmente ma per quanto riguarda le attrezzature non ho elementi per dire quanto potrei risparmiare comprandone con capacità produttive più ridotte. Un’altra idea (che abbiamo anche considerato) potrebbe essere quella di vedere che tipo di mercato potrebbero avere i prodotti che si vogliono commercializzare approvvigionandosi o commissionandoli inizialmente agli attuali produttori esistenti.

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