Bozza di progetto

Torna a tutte le discussioni
  • Bozza di progetto
  • Iniziato da Fabio Ballor Avatar di Fabio

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Fabio
      Fabio Ballor
      Partecipante

      Accolgo le richieste di un documento unitario.

      Allego questa bozzissima, soltanto per rendere un poco più esplicite le motivazioni sottostanti e capire dove lavorare per renderlo presentabile! :-)

      Manca tutta la parte economico-finanziaria… (sic!)

      Grazie a tutti coloro che, avendo la bontà di leggerlo, vogliono lasciare una qualche traccia.

       

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Criscia
      Criscia
      Keymaster

      la parte econimico finanziaria verrà da sé! Non ti preoccupare! Intanto grazie per aver postato il documento. Ci sarà molto utile anche per tirare le fila degli argomenti da te aperti nei vari topic.

      Vedrai che la community e lo staff leggerà e reagirà presto! Ben arrivato fra i progettisti kublaiani, intanto.

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Fabio
      Fabio Ballor
      Partecipante

      Grazie Criscia, sono convinto che la scelta di aprirsi a Kublai sia vincente… :-)

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      ciao fabio

       

      ho guardato il documento. Devo premettere che l’idea di realizzare un servizio di social learning è stimolante, quindi ti seguirò con interesse in questo percorso.

       

      Tuttavia ci sono alcune cose che non mi convincono. Sono dell’idea che servizi troppo complessi non riscuotono molto successo e il tuo mi sembra piuttosto complesso, anche solo per 6/7 livelli di accesso.

      L’impressione che ho, è che la piattaforma si candida a fare troppe cose.

      Il punto di vista principale dovrebbe essere il valore creato per l’utenza, a seguire il servizio e solo alla fine la tecnologia (ma in fondo a chi interessa? agli utenti no)

      Questo focus mi sembra ribaltato sul tuo documento. Lo capisco, anche Laura Duranti era partita con un documento che per la metà parlava di software, mentre nella versione attuale il tema è quasi sparito.

       

      L’open source, a mio avviso, è una battaglia degli operatori del settore e non degli utenti finali di un servizio.

       

      In ogni caso è un buon inizio in un filone tutto da inventare tecnicamente, ma sulla scia della conoscenza condivisa.

       

      mi prendo un po’ di tempo per rileggerlo e darti delle impressioni più precise

      ciao

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Fabio
      Fabio Ballor
      Partecipante

      Ciao Nicola,

      grazie per il tuo feedback.

       

      La questione che sollevi è molto pertinente, ma non vorrei che fosse confusa con l’esperienza utente. Nel senso che l’utente ha un unico valore aggiunto dal progetto: poter insegnare/apprendere online.

       

      Tutto il resto sono questioni metodologiche/didattiche prima che tecnologiche. Mi spiego meglio.

      Partiamo dalla domanda più generica: Come si insegna on line? O per meglio dire: Come si apprende online?

      Semplicisticamente (non è la sede per approfondire) la risposta più immediata è: allo stesso modo che in presenza, con qualcuno che ti spiega o che ti fa vedere qualcosa.

      Qual è allora il vero valore aggiunto dell’online? A oggi io rispondo attraverso il concetto di rete e di relazione.

       

      Ok, quindi con Facebook o con Ning o con Linkedin (per citare solo alcuni Social network) si può fare formazione on line? Secondo me si può fare “condivisione di conoscenza”, o approfondimento, ma non “formazione”.

      Nel senso che, da formatore, ritengo che il processo di formazione dev’essere un processo “strutturato”, in qualche modo “guidato” (affermazione da prendere tra molte virgolette, non è il posto per approfondire)

       

      Tornando quindi al progetto, come posso far in modo che l’utente possa insegnare/apprendere online?

      • Facendogli pubblicare un video tutorial? se fosse solo così basterebbe youtube, teachertube, etc etc
      • Facendogli pubblicare un documento? se fosse così basterebbe slideshare, script, etc etc
      • Inserendolo in un contesto di gruppo che condivide in un social network? …
      • In un contesto di domande & risposte tipo Yahoo answers? …
      • Facendogli aprire un corso in una piattaforma didattica? ci sono tanti siti che lo fanno fare.

      Tutte queste cose già esistono, si possono fare, ma, tranne l’ultima, che necessita di un discorso a parte, nessuna di queste consente un processo di insegnamento/apprendimento online… sono tutti sistemi di “condivisione della conoscenza”.

       

      Dal punto di vista di chi sta lavorando a questo progetto, per insegnare online in rete sono necessarie tutte quelle cose che ho elencato sopra con un ulteriore passaggio: la gestione di un processo formale che raccolga quanto di buono viene fuori dall’ambiente sociale per delineare un percorso di apprendimento strutturato.

       

      Quindi, concludendo, all’interno di insegnalo.it l’utente può gestire ciascuno di quei livelli in maniera trasparente e in relazione alle proprie competenze rispetto ad un dominio di conoscenza.

       

      Prendiamo ad esempio un argomento X

      1. l’utente non sa nulla di quell’argomento: partecipa come discente alle diverse attività o posta delle domande
      2. l’utente è un conoscitore: magari pubblica un video (per adesso lo deve realizzare all’esterno, ma nella versione avanzata del progetto può realizzarlo anche internamente) oppure risponde alle domande oppure ancora carica un ebook o un learning object
      3. l’utente è un cultore: magari vuole gestire e coordinare un gruppo specifico su quell’argomento
      4. l’utente è un esperto: allora può raccogliere quanto di buono è uscito fuori dagli step precedenti per organizzare un percorso strutturato di conoscenza dentro la piattaforma didattica.

      Il sucecssivo livello (5°) è semplicemente relativo alla selezione di corsi di qualità, che vengono organizzati in un catalogo corsi, di cui garantisce insegnalo.it.

       

      Ecco, credo che il tutto sia abbastanza complesso, ma ritengo, anzi riteniamo, che raccoglie quello che per noi significa fare formazione on line.

       

      Più chiaro? :-)

       

      Ciao

       

       

       

    • Autore
      Articolo
    • ciao Fabio. ripensando alla frammentazione dei livelli di accesso (stimolato dall’intervento di Nicola che ringrazio)… è utile suddividere la figura dell’Appassionato da quello del Cultore? effettivamente c’è solo uno “scalino”. Ovvero la possibilità/volontà di gestire un gruppo. Differenza sostanziale dal “nostro” punto di vista. Ma per un utente?

       

      Lo scalino presente tra il docente “plus” e il “partner” è invece uno “scalone” e quindi continua a piacermi.

      Che dici? facciamo qualche riflessione in più su questo aspetto?

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      Bene Fabio e grazie della bozza.

      Ora me la leggo e poi ti riporto le mie considerazioni

      A presto

      F

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Fabio
      Fabio Ballor
      Partecipante

      Ciao stefano, ok.

      Non ho precisato che questa differenza è di sistema. Qualunque iscritto può guardare il materiale degli altri, ma nel momento in cui fa alcune azioni, per noi importanti, gli viene assegnata una coccarda, ovvero sale nel livello di membership.

      Quindi se pubblica un video ha la coccarda gialla, ad esempio, se crea un gruppo avrà la coccarda rossa, etc

      Questo sistema premiante è incentivante anche per far si che altri partecipino, addirittura si può pensare ad un sistema premiante che, al raggiungimento di un certo numero di punti, consente la partecipazione gratuita ad un corso, ad esempio.

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      grazie Fabio

       

      l’hai spiegato molto meglio qui che sul documento di progetto :)

       

      Ti capisco bene quando parli di formazione. Ne faccio anche io, anche se sporadicamente, e mi tengo informato sulle tecniche educative.

       

      Tutto quello che hai descritto, una comunità di apprendimento, è molto vicino al concetto di comunità di conoscenza. C’è un po’ di Wikipedia e delle comunità che si confrontano su mailing list, con l’aggiunta degli strumenti tipici della formazione.

      Giusto?

       

      La gestione della complessità di un ambiente del genere resta secondo me un punto cruciale.

      LA complessità allontana le persone.

      L’usabilità le avvicina ad un servizio.

      A meno che tu non voglia concentrare le attività formative su temi tecnologici dove il target è smanettone (ma è probabile che sia naturalmente così), a mio avviso bisogna concentrarsi sulla semplicità

       

    • Autore
      Articolo
    • ottima idea ;-) concordo! avanti tuttaaa!

    • Autore
      Articolo
    • secondo me è più semplice usarlo che spiegarlo :-)

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Fabio, leggendo le opinioni riportate da tutti ed il tuo documento bozza che mi e’ piaciuto molto ( vedi le mie piccole note nel thread di progetto principale ) nonche’ la tua presentazione in questa discussione, stavo pensando che forse un elemento fondamentale in un rapporto di formazione potrebbe essere il feedback, oltre che la condivisione ed il percorso strutturato.

      In un certo qual modo la conoscenza, non ancora strutturata come tu la definisci, penso sia in realta’ presente in ciascun utente, non concentrata ma sotto forma di conoscenza distribuita nella moltitudine dei vari utenti ( chi ne sa di piu’ e chi di meno); opportunamente e sapientemente orientata dal Tutor, a seguito del confronto e dei feedback puo’ nascere una conoscenza diciamo “cosciente” in ciascuno, formata come dai pezzi di un mosaico, non solo come somma aritmetica dei contributi di tutti ma anche con qualcosa di piu’, come se fosse cresciuta e sviluppata in un sistema emergente.

      Come in un team il progetto puo’ raggiungere dei livelli e dei risultati che il singolo componente non potrebbe immaginare, grazie alla parte di contributo e feedback fondamentale in questo caso, anche l’apprendimento forse potrebbe crescere allo stesso modo in un gruppo di utenti, con soddisfazione di tutti.

      Se questo e’ vero, il miglioramento evidente di ciascuno potrebbe essere di per se stesso un sistema premiante per ogni persona.  Complimenti per il tuo progetto, grazie per la tua attenzione A piu’ tardi LMF

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Fabio
      Fabio Ballor
      Partecipante

      Ciao Nicola,

      si, hai centrato! L’idea è quella di valorizzare l’apporto che le diverse comunità di apprendimento (o di conoscenza, è uguale) mettono in campo per renderlo fruibile a tutti coloro che possono trarre vantaggio dal gruppo. 

      Ma, ed è qui il valore aggiunto, questa conoscenza viene capitalizzata attraverso un corso formale per chi non è quel “enhanced learner” che ho scritto sul progetto.

      Il punto teorico secondo me è questo: Non si può apprendere da un gruppo sociale se non si possiede una conoscenza di base, è quasi un ossimoro. Però per conoscere devi strutturare le tue conoscenze e se parti da zero non sei nelle condizioni di farlo.

       

      Per questo i diversi livelli.

       

      Ora, questi livelli sono del tutto trasparenti agli utenti. L’utente di queste cose che ho scritto non ne sa e non ne deve sapere nulla.

       

      Sto arrivando a progettare un’interfaccia in cui si siano solo tre pulsantoni:

      1) pubblica un videocorso

      2) partecipa ad un gruppo (comunità di apprendimento)

      3) partecipa ad un corso

       

      Credo che questo livello di semplicità possa riassumere tutto il progetto.

       

      Tra l’altro è quello che ho cercato di esprimere con questa mappa:

       

      PS

      ma seconde te ci arriviamo alla deadline di startcup, il 27 maggio!!! :-|

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Fabio
      Fabio Ballor
      Partecipante

      Ottima riflessione Luca,

      il concetto di feedback ho cercato di renderlo operazionalizzato attraverso un’applicazione che gli utenti del sito possono utilizzare. Questa applicazione è una sorta di yahoo answers

       

      Ora, mentre ti scrivo questo nelle orecchie sento Nicola che mi dice “semplice, devi farlo semplice!” :-)

       

      Però ritengo che ad oggi il sistema di discussione tipo forum sia stato superato da un ambiente in cui qualcuno mette una domanda e chi sa la risposta risponde, con un sistema di votazione sulle risposte. E’ molto più veloce  è funzionale del forum di discussione.

       

      Nel sito insegnalo questo si lega tramite lo stream attività, tutte le domande e le risposte acquistano massima visibilità perchè pubblicate in questo luogo… vero centro nevralgico.

       

      Grazie a te!

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Fabio,

      ho dato un rapido sguardo, dunque ecco le mie impressioni.

      Conconrdo con nicola e con quanto ti hanno detto gli altri. 

      Noi di I-KIWI come sai, ci siamo già passati: quel che serve non è spiegare inutilmente il tecnicismo informatico, ma il senso della cosa, il valore aggiunto che offri.

      Quando parli di fare solo due o tre tastoni grandi, mi viene in mente la discussione che avevamo fatto proprio in skype quando eri appena approdato su kublai e mi avevi mostrato insegnalo.it. Come ti avevo detto allora, sebbene il progetto mi fosse apparso molto interessante, da utente trovavo l’interfaccia complessa da usare. E già ai tempi, ricordo di averti portato come esempio pazienti.org: due tasti facili e semplici, perchè le persone su di un portale con troppe funzioni e troppo complesso, rischiano di perdersi e vanno altrove. Sono contenta che tu abbia deciso di rivedere questo punto! :)

      Il secondo punto è rappresentato dai competitor: noi di i-kiwi “tecnicamente” non ne abbiamo, perchè proponiamo un servizio molto specifico, diretto ad un target preciso, con un focus stretto, attraverso un portale che per scelta non vuol essere di accesso libero a tutti.

      Il tuo progetto invece ha un target che si potrebbe confondere con quello di altre notissime realtà dell’e-learning, già esistenti e leader sul mercato italiano. Una di queste è oilproject.org, che ha vinto WorkingCapital l’anno scorso ed è stata quindi da loro finanziata. Me l’ha segnalata proprio un amico qualche giorno fa, alberto d’ottavi, presente anche qui su kublai, invitandomi a prenderli come riferimento di best practice nell’ambiente. Onestamente, dopo aver riguardato bene il loro sito, migliorato notevolmente negli ultimi tempi, devo dire che mi hanno effettivamente lasciato parecchio stupita. E’ facile, intuitivo e ha funzionalità davvero interessanti!Sul loro sito si legge:

      OilProject.org è una piattaforma di e-learning gratuita e accessibile a chiunque. Il suo obiettivo è quello di diffondere la cultura digitale e avvicinare all’utilizzo di Internet. Una vera e propria scuola virtuale senza scopo di lucro, nella quale operano personalità più o meno note del settore in maniera volontaristica.

      Anche loro utilizzano come vuoi fare tu un’interfaccia che si presenta in modo molto semplice “con i tastoni” e diversi livelli di accesso. Ed utilizzano, il concetto di “comunità”.

      Visto che avete un focus e un target così simili, volendo fare formazione in modo libero, differenziato x livelli di accesso e con accesso libero a tutti su tutti gli argomenti, credo vi sarebbe utile prendere loro come riferimento per affinare il vostro progetto e cercare di capire in che modo vi è realmente possibile differenziarvi, al fine di potervi ritagliare una fetta di mercato utile sulla quale penetrare efficacemente.

      L’idea delle coccarde agli utenti per differenziarli è carina: anche noi, prendendo spunto da livemocha.com, avevamo intenzione di inserire qualcosa di simile, che premiasse gli utenti e le scuole più “sociali e collaborative”. Credo possa essere, proprio come su livemocha, un buon metodo per stimolare gli utenti :)

      In ultimo, sperando ti possa essere utile, ti consiglio di puntare sul fare pochissime cose e bene. All’ItaliaCamp, i progetti anche teoricamente più belli o utili del nostro, ma che si prefiggevano di fare troppe cose, sono stati duramente criticati perchè avevano un “focus troppo ampio” e dunque poco definito. Io ci rifletterei su ;-))

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Fabio
      Fabio Ballor
      Partecipante

      Ciao Laura,

       

      grazie per le tue riflessioni.

       

      Io però, da da collega psicologo e formatore, vorrei portarti a riflettere su cosa significa fare formazione in rete a distanza. Non ripeto quanto già scritto qualche giorno fa… ma dal mio punto di vista il punto sta proprio qui.

       

      Non è chiaramente un problema tecnologico nè un problema di esperienza utente, questi due aspetti si modellano a piacimento, è esclusivamente un problema di natura didattico-progettuale.

       

      La mia domanda è: è possibile generare formazione a partire da processi informali? Se si, come?

       

      Infine, detto tra noi, oilproject non mi sembra nè intuitivo nè tanto innovativo. Propongono videotutorial realizzati tramite live chat e un sistema di votazione tra pari, niente di particolamente eclatante. Tra i competitors che ho segnalato c’è ben di meglio.

      Loro stessi si proclamano “il primo youtube dedicato alla formazione” il che, oltre ad non essere vero visto che teachertube esiste da molto prima, rende subito bene il segmento su cui vanno a piazzarsi.

      Quindi proprio best practice non direi, semmai per me è più importante capire come mai hanno vinto working capital, quali sono i criteri che portano oilproject a vincere. Mi piacerebbe leggere il loro BP per capire i canali come si finanziano, non credo siano una onlus.

    • Autore
      Articolo
    • Ciao a tutti

      siamo riusciti a fare qualche passettino in avanti. Allego di seguito la versione 3.0 della bozza di progetto.

       

      Continuiamo ad essere debolucci sulla parte economica-finanziaria e spero che l’auspicio di Criscia si concretizzi al più presto. Secondo voi in quanto tempo è fattibile sviluppare questa parte debole ? Come dovremmo muoverci? Sinceramente è la parte che mi affligge di più :-(

       

      Help help help

      Stefano

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Angelo, ho appena scaricato la nuova versione del progetto, la leggo e poi ti do il mio parere.

      Per quanto riguarda la parte economica-finanziaria puoi prendere ad esempio i progetti caricati e discussi

      ultimamente, quasi tutti hanno un capitolo a parte sviluppato in modo semplice a chiaro. Grazie ed a piu’ tardi LMF

    • Autore
      Articolo
    • grazie per la pronta risposta ;-)

      spero di aver corretto anche i refusi che ci avevi segnalato :-)

      abbiamo anche eliminato/alleggerito la parte sw… che “distraeva” un po’ l’attenzione. Non sappiamo se meriti fare un’appendice per gli aspetti puramente tecnici…

      a più tardi

      Stefano A.

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Ciao Stefano

       

      in merito alla parte SW, io consiglio sempre di fare un appendice perché la questione interessa pochi lettori e se inserita dentro il doc lo appesantirebbe. Dunque bene cosi.

       

      Posso consigliarti di inserire questa nuova versione al posto della precedente nel post di inizio di questa discussione. Oppure, se lo ritieni opportuno, di avviare una nuova discussione per questa nuova bozza. Il rischio è che il file non lo veda nessuno qui in seconda pagina :)

    • Autore
      Articolo
    • si hai ragione. provvediamo!

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Allora, cerco di sintetizzare alcune considerazione sulla bozza v3.

      il primo paragrafo (ah, sarebbe utile numerarli) dedicato alla sintesi del progetto, ne racconta solo un aspetto. Se deve essere un executive summary, deve raccontare tutto in una o due pagine.Tutto significa il contesto, il problema, la soluzione del problema, la sostenibilità economica.Altrimenti è solo una premessa.
      Tra l’altro una serie di cose sono perfettamente ripetute nel paragrafo dedicato all’idea progettuale. Così sembra una ripetizione.

      Il testo è un po’ disordinato nel suo complesso. Ad esempio, ho capito molto meglio cosa fa Insegnalo quando ho letto il paragrafo dedicato ai competitor. Quelle caratteristiche del servizio dovrebbero essere ampiamente descritte nel paragrafo dedicato al “prodotto”.

      Il paragrafo “risorse finanziarie” è ancora troppo immaturo per essere valutato. Il punto è che quando si va nel dettaglio dei numeri, le cose cambiano parecchio!Tuttavia ci tengo a sottolineare che voi fate riferimento alle risorse economiche e non finanziarie.Queste ultime fanno riferimento al rapporto tra flussi di cassa e tempo e non possono essere riferite alle annualità, ma alle mensilità.Le risorse economiche racchiudono la sintesi di una annualità.Faccio un esempio: se stimate che i costi nei primi due anni siano di 100, distribuiti per 80 il primo anno e 20 il secondo anno, è molto probabile che gli incassi dai corsi (mettiamo che andiate in pareggio dopo il secondo anno) saranno inversi: 20 il primo anno, 80 il secondo.Non può che essere cosi, perché all’inizio il progetto sarà poco popolare. In pratica, il primo anno vi ritrovate con uno scoperto di 60. 60 è il vostro vero fabbisogno finanziario, nel senso che o avete in cassa quella cifra o vi indebitate, perché non avrete altre entrate in quel periodo.

      Per quanto riguarda il team, mi ritrovo nelle figure che avete indicato, ma direi che ne mancano un paio: un amministrativo (visto che citate delle transazioni, qualcuno dovrà gestirle) e un esperto di community management che dovrebbe essere il core del vostro progetto.

      In finale, un dubbio: leggendo il doc non sono riuscito a cogliere un’analisi della domanda, cioè se questo servizio è veramente richiesto. So che è difficile rispondere perché si tratta di un servizio generalista, ma sarebbe importante per orientare una decisione di investimento.I casi internazionali che citate non sono molto incoraggianti, perché parlate di grossi investimenti ma di pochi corsi, come a dire che non ci sia molto interesse. Il caso italiano non vi aiuta a dimostrare che c’è una domanda per questo tipo di servizi, anzi.

       

      Cmq, so che avete una versione on line, ma un doc è sempre importante per poter essere mandato in giro anche a non addetti al settore. Ho apprezzato la leggerezza sulle questioni della piattaforma.

      L’impianto del doc c’è, ma, a mio parere, c’è un margine di miglioramento per rendere la presentazione del progetto davvero molto apprezzabile.

       

    • Autore
      Articolo
    • grazie mille da parte di tutto il team!

      ci hai dato diversi spunti per la v_04 ;-)

      sicuramente ci vorranno altri 2 o 3 passaggi per tirar fuori qualcosa di “maturo”

       

      vai ci rimbocchiamo le maniche! a presto!

      Stefano

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      Caro Fabio

      ho letto il tuo documento e mi è molto piaciuto.

      Non starò a ripetere le stesse osservazioni che ti hanno già sottoposto Nicola e Laura.

      Personalmente vorrei solo ribadire che come prima bozza la trovo molto completa e perfino scritta bene.

      Ciò su cui mi sento di stimolarti è aumentare il livello di dettaglio del piano economico finanziario e di cominciare a disegnare anche un piano di sviluppo compatibile.

      A presto!

      F

       

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Angelo, ho letto il tuo documento e concordo con chi mi precede, e’ fatto molto bene: complimenti!! Ora voglio lasciar decantare un attimo quello che mi e’ rimasto impresso e vedere come matura, poi mi rileggero’ il documento

      e ti daro’ le nuove impressioni. Grazie ed a presto LMF

       

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Federico, ciao Luca

      grazie per l’incoraggiamento ;-)

      a breve sforneremo una nuova versione… solo che il piano economico finanziario e il piano di sviluppo sono cose un po’ delicate e le dobbiamo maturare con “calma”

       

      a presto

      Stefano

       

       

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Angelo, come promesso ho riletto il documento e lasciato decantare, ti posso indicare le seguenti espressioni che si possono migliorare:

       

      1) “Buona parte delle persone che agisce la formazione è in grado di immaginare le potenzialità dell’e-learning (come l’indipendenza spazio temporale” a pag 4, la frase non e’ chiarissima;

      2) a pag 8 e pagina 10 viene ripetuto il concetto a breve distanza che “..in lingua Araba non ci sono competitor..”

      3) punteggiatura “.??” nella frase evidenziata in giallo a pagina 12;

      4) “..La formazione psicopedagogica e ancorata alla psicologia sociale..” a pag 13, la frase non e’ chiara.

       

      Valuta tu se e’ il caso di migliorare la forma.

       

      Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, se vi puo’ essere utile suggerisco un sistema pratico e spannometrico per valutare il fatturato di andata a regime iniziale, ragioniamo in termini di pro capite: Stip . mensile x 3 x 12 = 50 KEuro dove il fattore 3 tiene conto di spese,tasse etc etc “Incollati alla persona” e 12 sono i mesi, tutto con i dovuti margini. Se siete in 4 persone a tempo pieno: 50 KEuro x 4 = 200 KEuro  quindi le entrate devono essere >= a tale cifra. Complimenti per il lavoro tuo e dei tuoi colleghi, Grazie ed a presto LMF

       

      P.S.

      Il termine 50 KEuro e’ un valore medio di fatturato pro capite FPC ( fatturato/ Num dipendenti ) che nasce da un’indagine che ho eseguito su di un campione di oltre 200 PMI Lombarde utilizzando i dati estratti da Kompass.

      Ho constatato invece che se le aziende sono di grandi dimensioni i valori possono essere sino a 10 volte superiori, mentre raramente ho trovato valori inferiori a 40 KEuro in PMI.

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Luca

      grazie mille per le segnalazioni e soprattutto per le dritte riguardanti gli aspetti finanziari. Ne terremo conto!

      Buona serata

      Stefano Angelo

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ecco l’origine dei 50K mese… ;)

    Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.