Progetto Insegnalo.it: 3.Perché Insegnalo.it è “il tuo Social Learning”

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      Fabio Ballor
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      L’esperienza che presentiamo in questo lavoro riguarda la progettazione e la realizzazione di uno strumento per la formazione in rete che utilizza i vantaggi classici e tipici dell’e-learning, ampliandoli con le potenzialità dei sistemi che stanno alla base delle Reti di Relazioni Sociali.
      Questo ambiente, che abbiamo definito “social learning”, è centrato sul software Moodle e mette a disposizione di chiunque sia in possesso di un proprio dominio di conoscenza, anche se totalmente privo di competenze in ambito didattico ed informatico, un infrastruttura per poter insegnare online.

      L’etichetta “sociale” è molto diffusa all’interno di sistemi che fanno capo al Web 2.0, anche se l’accezione con cui è qui utilizzata è però diversa. Nella pressoché totalità dei casi, l’aggettivo “sociale” è inteso come possibilità di condividere, mediante un semplice link, un qualsivoglia “oggetto” verso i principali Social Network (YouTube, Facebook, MySpace, Linkedin, ecc.).

      Per noi, l’aggettivo “sociale”, si riferisce invece alle reti di individui o esperti, che si costituiscono ad hoc sul dominio di conoscenza (Gruppo o Comunità) oltre alle reti sociali che il docente – esperto del dominio – mette a disposizione, per ulteriori e specifiche richieste. Il termine “Gruppo” (comunità focalizzata nel dominio) intende uno spazio di collaborazione e condivisione “esterno” ma collegato al corso formale. Un “luogo” in cui, a differenza del corso vero e proprio, pensato e guidato dal “docente”, tutti gli iscritti al sito possono accedere e contribuire liberamente.

      Volendo riassumere il processo, ad un primo livello di accesso, al pari di un SNS ogni utente può contribuire alla creazione di un sistema di conoscenza condivisa: condividendo, collegando, rilanciando “pezzi” di conoscenza propria o di altri, nel puro stile “Facebook”. Ad un secondo livello di accesso, la condivisione è ristretta a gruppi omogenei, che approfondiscono un determinato argomento, diventando di fatto delle comunità con un riferimenti di conoscenza originario comune. Al livello successivo, la guida e l’organizzazione dei saperi è demandata ad un “cultore” della materia, che gestisce e organizza i materiali didattici, realizzando di fatto dei filtri che convogliano il flusso informativo in strutture di apprendimento.

       

      Da queste premesse siamo partiti per cercare di costruire un ambiente di apprendimento che “formalizzasse l’informale”. L’esperienza qui presentata è stata pensata con alcuni dei più noti software OpenSource (tra cui i principali Moodle e Joomla) e concretizzata nella costituzione di un applicativo: http://www.insegnalo.it

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