Intervista a FEDERICO BUTERA Politecnico di Milano

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      Mario Mangone
      Partecipante

      Prof. FEDERICO BUTERA Politecnico di Milano
      18 Settembre 2008

      Se guardiamo alla problematica delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, che portano a quello che ormai tutti sappiamo essere, il cosiddetto cambiamento climatico globale, con tutti i danni che ne possono derivare, all’interno di questo forse pochi sanno che ben l’80% delle emissioni di anidride carbonica, quindi l’80% della responsabilità di questo fenomeno che può portare a catastrofi globali, deriva dalle città. Cioè le città producono l’80% delle emissioni di anidride carbonica. Questo cosa significa?
      Significa semplicemente che da lì dobbiamo partire per affrontare questo tema che ormai ci costringe tutti quanti a non eluderlo più. Ma come fare per ridurre le emissioni di anidride carbonica da parte delle città? La cosa più importante da fare è quello di cambiare sostanzialmente il sistema energetico che le governa. Non è una cosa da poco. Le città oggi sono attraversate da un flusso di energie materiali ed in particolare energia di origine fossile, che va in qualche modo sostituita. Attraverso quali meccanismi?
      Ci sono tre passi, che vanno fatti per risolvere questo problema e sono tutti e tre, passi tecnicamente fattibili, ma richiedono cambiamenti molto forti da parte di chi ci governa. Il primo passo è quello di ridurre la domanda di energia, che significa ad esempio isolare meglio gli edifici, fare nuovi edifici che non emettano completamente; cosa che in Inghilterra, per esempio, imporrà dal 2016 nelle nuove costruzioni per non emettere nemmeno un grammo di anidride carbonica nell’atmosfera.
      Occorre cambiare il modo di usare il trasporto e la mobilità, dobbiamo dimenticarci l’automobile privata, così com’è oggi. Va completamente rivista, pur garantendo sempre la possibilità di spostarsi comodamente dal punto A al punto B, di qualsiasi parte della città, questo non deve più essere fatto, attraverso un’automobile individuale, con la combustione interna che emette quello che emette. E’ difficile da digerire tutto questo, ma dobbiamo renderci conto che non abbiamo nessun’altra soluzione. Dobbiamo abituarci a cambiare il nostro modello, il nostro stile di vita. E’ inammissibile che consumiamo così tanto in contenitori. Pensate che nei rifiuti, il 50% del suo volume appartiene ai contenitori, che sono perfettamente inutili. Allora il loro riuso, il loro riciclo sono elementi importantissimi, perché permettono di ridurre la quantità di materie che devono essere prodotte e quindi ridurre anche il consumo energetico nel settore dei trasporti. Quindi ne abbiamo già presi tre. Ma c’è dell’altro, poi possiamo ridurre dei consumi attraverso tecnologie migliori. Pochi sanno che la caldaia è un crimine contro la termodinamica, la caldaia per riscaldare l’acqua e quindi per riscaldare l’ambiente, perché è il sistema più inefficiente che esiste in assoluto e non è altro che un sistema più moderno del vecchio fuoco nella caverna.

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