Intervista a SILVANO GUIDONE Presidente dell’Agenzia di Pubblicità SILVANO GUIDONE & ASSOCIATI s.r.l.

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      Mario Mangone
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      Intervista a SILVANO GUIDONE
      Presidente dell’Agenzia di Pubblicità
      SILVANO GUIDONE & ASSOCIATI s.r.l.
      Settembre 2008 –Torino

      Prendiamo spunto per parlare della “comunicazione”, forse da quest’ultima esperienza che ho fatto. Abbiamo rilanciato una marca importante, che è CIRIO e questo significa che si gioca su qualcosa che arriva da lontano, di profondo. Una cosa che mi ha colpito è come le immagini di qualità rimangono anche alle sventure di certe aziende. La gente è così intelligente, che riesce a dividere le due cose, i due piani. Un’azienda può essere chiacchierata, ma se i suoi prodotti sono buoni, rimane la fedeltà e l’amore per quell’azienda. Abbiamo anche altri casi. Questo è avvenuto per esempio per un marchio importante come CIRIO e questo mi ha fatto enormemente piacere. Questa passione che la gente sentiva in qualche modo io l’ho sintetizzata in un segno, un’icona; c’è questo pomodoro che diventa “cuore”, è stato scelto per lo spot un personaggio internazionale, francese, che ha una grande immagine di gourmet, però questo personaggio,che canta con la sua voce “…chist è o’ paese ro’ sole…” ma si trova a Parigi, è un personaggio che quando cucina il pomodoro Cirio o i pelati Ciro, si sente napoletano. Quindi tutto il peso, il fascino, i valori che Napoli ha con questo suo vissuto è stato riversato su un personaggio gigantesco come Depardieu che fa diventare lui ed i francesi , in quel momento lì si sente un personaggio napoletano, italiano. Ma quando si parla di comunicazione, non so se è il caso, possiamo anche allargarci e parlare forse della comunicazione delle Regioni. Per il prodotto di un’azienda, di una regione le cose basiche sono sempre le stesse. Io so che, se un’azienda pensa di far pubblicità a se stessa, alla propria azienda, prima fa pulizia in casa, cerca di presentarsi al meglio, cerca di avere i prodotti giusti, cerca tutte le leve del marketing giuste, per potersi affacciare alla comunicazione. Un prodotto deve essere al massimo della sua qualità, cioè deve essere presentabile. La stessa cosa avviene per la pubblicità di una regione. Io vivo a Torino e ha la fortuna di avere un uomo illuminato come il sindaco Chiamparino, che credo sia tra i più apprezzati sindaci d’Italia, ma si è mosso magnificamente bene. Torino che arrivava da un passato che conosciamo tutti, della grande azienda che in quegli anni aveva avuto dei problemi, bene è riuscito a cavalcare, partendo certo a cavalcare assolutamente un fatto unico ed importante come le Olimpiadi ma ne ha approfittato di esse, per riaffacciarsi all’Italia ed al mondo con una immagine estremamente giovane, moderna, attuale, ha lasciato il passato e si è proiettato nel futuro. Un’ immagine che è fatta di cultura, di intelligenza, di una città governata bene e bella. Adesso Torino, che prima non era conosciuta, se non per la città della Fiat, ora inizia ad essere conosciuta nel mondo, perché si sono mossi bene e con intelligenza. Quasi sempre è un problema di uomini, ovunque, avere degli uomini che sanno attorniarsi da altri uomini in gamba, che sono un gruppo intelligente e con modestia e con un approccio psicologico, perché se vogliamo parlare di una Regione come la Campania o Napoli, quelle immagini che sono andate in giro per il mondo sono difficili da far dimenticare. Queste immagini qui non è con una boutade o uno sloganaccio, che da una situazione del genere la si ribalta e ci si affaccia ad una realtà nuova. No, ci vuole un approccio psicologico fatto di fatica, di pensieri e forse poi con il tempo uno riesce a farlo, ma non sono le boutade che risolvono i problemi. Almeno per me così pare.

      Io penso che nel nostro paese ci sia estrema urgenza di diventare un tutt’uno di qualità che si affaccia sul mondo, diventa molto difficile se c’è una parte dell’Italia che va lenta, in questa evoluzione, mentre c’è ne una che va avanti con grande accelerazione. Il Nord con Torino e la Lombardia hanno una grande accelerazione di qualità e di cultura e di proposte culturali che possono andare fuori dal nostro paese. Quindi è importantissimo che anche il Sud, il centro in fretta si allineino e trovino il dialogo con quelli che hanno agito bene nel Nord, magari copiando, magari copiando è una parola stupida, perché ognuno ha le sue eccellenze, ma certamente ispirarsi a qualcuno che ha fatto bene, questo sì, iniziare il dialogo fra sindaci, anche su questi temi, che sono quelli che possono poi dare alla lunga dei risultati. Però bisogna trovare delle eccellenze nei territori, queste eccellenze vanno valorizzate, presentate e divulgate il più possibile.

      Se vogliamo possiamo anche accennare ai prossimi futuri eventi che possono essere un ulteriore spinta nell’avanzamento e nella crescita del nostro paese che sono i 150 anni dell’Unità d’Italia del 2011 e l’Expo del 2015. Queste sono due occasioni irripetibili che bisogna saper sfruttare. Torino, per quel che ne so, sta partendo ed è partita in tempo per presentarsi bene e giocare bene nel 2011, c’è un comitato che già sta lavorando bene Però se non c’è un cervello illuminato che coordina il tutto, che riesce con autorevolezza ad avere un seguito affinché tutte le regioni sin coordinino per fare bene, perché il gran rischio di queste grandi occasioni , che sono anche occasioni per fare tanti soldi che possono essere messi in circolazione, se ognuno cerca di pensare al proprio giardinetto, non se ne viene fuori, perché a questo punto invece di essere una forza, perché tutte le regioni coagulate lavorano allo stesso obiettivo, ognuno lavora solo per se stesso , ho paura che non si vada da nessuna parte. Questa è la mia impressione da comunicatore, poi se si entra nel sociale e nella politica io sono uno che balbetta.

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