Ciao Davide, sono Federico V. e faccio del team di Kublai.
L’idea è interessante anche considerando le condizioni della scuola italiana.
Ad esempio io sono il (felice) papà di una quasi diciottenne che non è riuscita ancora a capire che cosa vuol fare da grande pur essendo arrivata quasi alla fine della scuola superiore.
La tua idea, se applicata fin dalle elementari, sarebbe quindi stata utilissima.
Tuttavia una domanda mi e ti faccio: non credi che sia molto difficile inquadrare in un percorso “orientativo” ragazzi e ragazze che – come accaduto a me e a tutti credo – cambiano in maniera sostanziale nel corso della loro maturazione?
Dai sei ai diciassette anni ho cambiato aspirazioni e desideri almeno una decina di volte l’anno. Non sai quante volte ho cominciato, ispiratissimo e convinto, una certa attività per poi smetterla senza rimpianti nel giro di un paio di mesi.
Come armonizzare l’obbligo scolastico con le propensioni naturali che cambiano così rapidamente a quell’età?

ciao Davide

grazie per aver caricato la tua idea su Kublai.

La trovo molto interessante, soprattutto per quanto riguarda l’accompagnamento durante tutta la vita scolastica del bambino.

Sto riscontrando da più parti come la scuola sia fallimentare nelle politiche di orientamento poiché non trova il modo di valorizzare le peculiari qualità individuali.
Credo quindi che un percorso di accompagnamento possa giovare ogni bambino nell’obiettivo di trovare la sua strada o la sua ispirazione.

Credo, invece, che siano davvero poche le aziende così lungimiranti da lavorare sui talenti giovanissimi. Forse c’è qualche caso virtuoso di aziende che collaborano in questo senso con le università, ma non credo si vada a livello di scuole d’obbligo.

Al di là di tutto questo, che tipo di forma organizzativa pensavi di dare a questa tua iniziativa?