uniamo le forze ? io ho bisogno di una spinta di marketing.. di fare flayer etc..
per il progetto

http://progettokublai.ning.com/group/artspritz

No, Vipaz, non volevo provocare. E’ che, effettivamente, io non ho chiaro il progetto Pirad. Questa interlocuzione serve appunto a chiarirmi le idee. Credo che possa servire anche a voi, perché avrete spesso l’esigenza di raccontare il vostro progetto; consideratemi come una specie di cavia, su cui potete sperimentare la narrativa del progetto.

Allora, io ho capito che eravamo rimasti più o meno così:

1. voi realizzate un video molto figo che spiega in due minuti quali sono le intenzioni (un consulente un po’ fighetto direbbe “la vision”) di Pirad

2. armati di questo video, che vi serve anche a sviluppare un’estetica, vi mettete alla caccia del “committente zero”, la non profit locale a cui facevi cenno. Se lo trovate…

3. … lanciate un appello alla vostra rete: realizziamo insieme una campagna! Questo genera mobilitazione; le idee affluiscono; voi gestite l’interfaccia tra il “cliente” (che poi cliente non è, perché non paga, giusto?) e i creativi. Da questa interazione nasce la campagna.

4. Voilà! Pirad è una realtà. Avanti con la prossima campagna, che presumibilmente avrà più trazione della prima, nel senso che più creativi si aggiungeranno alle vostre schiere, visto che c’è già un precedente di un lavoro realizzato.

Se questa sequenza è più o meno giusta, ha senso che il la lo diate voi: cioè che siate voi stessi a fare il video che da il tono e lo stile di tutta l’operazione. Sbaglio?

Hmmm. Ma scusa, voi non siete comunicatori? Che figura ci fate se chiedete ad altri di fare un video?

Cmq, un video molto bello che spiega una cosa complicata lo ha fatto CriticalCity, che è un progetto che trovate anche su Kubli:

CriticalCity – TechGarage Pitch from Staff CriticalCity on Vimeo.

Io ne ho uno, forse. Riguarda il punto di partenza, o meglio la sequenza naturale delle attività di Pirad. Io la rovescerei, comicerei cioè dal concreto di una campagna sociale. Mi immagino che un giorno qualcuno vada, che so, da Greenpeace e gli dica: “Senti, Greenpeace, io ho un’idea diversa per la comunicazione. La tua campagna la sviluppiamo in community. Non vi costa soldi, ma vi costa tempo e vi accende degli obblighi nei confronti dei creativi, che diventano come dei vostri finanziatori.” Greenpeace si convince. A questo punto voi andate sul blog, sulla vostra pagina Facebook etc. e scrivete: “Cerchiamo creativi per fare in modalità social la campagna di Greenpeace!”

Ovviamente, troverete molta più gente per fare una cosa che non per in previsione, forse, prima o poi, di fare in futuro. E susciterete molto più entusiasmo. Anche Kublai balza in avanti quando coinvolge le persone sull’agire, il più possibile concreto (stante che noi qui parliamo di documenti di progetto, che sono un gradino più indietro rispetto alle campagne pubblicitarie nella scala delal concretezza).

Ciao Vipaz

il progetto che avete proposto è molto interessante.

Dai un’occhiata al mio ListaEtica .

Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, ma voi siete un po’ + moderni

L’unica cosa che non mi è chiara: per chi sono le campagne che preparate con la community? A favore di associazioni? a favore di cause?
Come vengono selezionati i soggetti o oggetti su cui fare comunicazione?