L’ UTOPIA PSICOPOLICA

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    • 1 IL PENSIERO DI UN SENTIMENTO

      La Psicopolitica nasce nel 1976 dal pensiero di Luigi De Marchi e viene poi ufficializzata nel 1984 come analisi di lettura delle grandi dinamiche sociali, ovvero come possibilità di ‘mutazione’ della cultura umana e come capacità di promuovere un incremento armonico della vita radicata nei bisogni emozionali più profondi: il desiderio e l’amore.

      Psicologo e psicoterapeuta, giornalista e saggista, scomparso il 25 luglio del 2010, Luigi De Marchi è stato per oltre cinquant’anni protagonista dell’opera di modernizzazione del costume in Italia. Nel 1955 fondò il primo Centro italiano di consulenza contraccettiva e nel 1971, al termine di una decennale battaglia giudiziaria, con una storica sentenza della Corte Suprema “vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Emilio Colombo e il Prof. Luigi De Marchi”, riesce ad ottenere l’ abrogazione dei divieti penali allinformazione e allassistenza anticoncezionale. Autore di numerose opere fra cui: Sesso e civiltà (1959), Sociologia del sesso (1963), Repressione sessuale e oppressione sociale (1965), De Marchi ha introdotto ed elaborato il pensiero reichiano in Italia, ha pubblicato la prima biografia critica di Reich (Wilhelm Reich: biografia di un’idea, SugarCo 1970) e ha fondato l’Istituto di Bio-Energetica ‘ Wilhelm Reich ».

      E’ col suo libro1 ‘Psicopolitica’, pubblicato nel 1976 con la Sugarco, che Luigi De Marchi propone un nuovo approccio critico e operativo, detto appunto psicopolitico, che può molto aiutare a ‘chiarire le connessioni profonde, e a volte insospettate, delle massime questioni della nostra epoca: crisi economica, ecologica ed energetica, esplosione demografica, disoccupazione di massa, consumismo ossessivo, totalitarismo montante. Il nuovo metodo critico può inoltre assicurare uno strumento valido per superare le contraddizioni sempre più flagranti del pensiero politico tradizionale (idealista, cristiano o marxista che sia), in cui rischiano di naufragare ancora una volta le speranze migliori di rinnovamento sociale: dal radical-socialismo all’eurocomunismo, dal neo-liberalismo al movimento di liberazione della donna, dal rilancio della deflazione demografica alle iniziative giovanili di autogestione. In questa critica, spesso durissima, che De Marchi muove alle concezioni religiose, laiche e marxiste contemporanee, vengono di volta in volta precisate e isolate le motivazioni psicologiche operanti nella struttura e nel gruppo sociale, come nell’individuo. E’ dall’analisi e dal riorientamento di tali motivazioni che De Marchi ritiene possa nascere il superamento della crisi.2

      Nell’ opera, l’autore raggruppa gli scritti per soggetto, ovvero Politica, Economia, Ecologia, Demografia, Scienza e Cultura e Costume specificando come questa suddivisione sia però solo indicativa poichè ‘ogni problematica, quando viene inquadrata in un’ottica psicopolitica, appare subito strettamente collegata alle altre, proprio in virtù della natura unitaria e unificante dell’approccio’. Accanto ai grandi << fatti nuovi >>, De Marchi inquadra ciascun soggetto con << Analisi iniziali >> e << Verifiche ulteriori >>, ma come egli stesso scrive ‘la scelta delle varie occasioni di verifica non è stata e non appare di certo sistematica. Essa è stata dettata da circostanze e sollecitazioni disparate. Eppure, proprio l’occasionalità, anzi la casualità degli stimoli è sembrata degna del massimo rispetto poichè può dimostrare, assai meglio d’una dosata e ben confenzionata selezione dei temi, la duttile applicabilità del metodo psicopolitico ai più diversi problemi della realtà contemporanea e, viceversa, l’inutilizzabilità dei metodi critici tradizionali’.

      Nel suo ultimo saggio ‘Svolta a Destra?’ pubblicato nel settembre del 2008 dalla Armando Curcio, il De Marchi riassume vent’anni di capillare inchiesta, dimostrando come esista una popolazione di maggioranza tanto inascoltata dalle dirigenze politiche quanto pronta a sostenere un’autentica rivoluzione liberale.

      La recente analisi proposta col Social OUTing PROJECT è relativa a questo nostro studio interagito a partire da Taranto nel giugno 2008, cominciato ufficialmente nell’ottobre di quello stesso anno e veicolato nel tempo dall’associazione di ricerca e sviluppo delle scienze umanistiche e sociologiche Voce del Verbo Essere. Per le nostre ‘verifiche ulteriori’ si è proceduto nell’interazione seguendo un filo invisibile che tecnicamente e razionalmente possiamo ‘etichettare’ come di connessione delle reti sociali, ma che simbolicamente ed affettivamente chiameremo convergenza empatica dei flussi.

      Condividendo l’ipotesi del Social Holding, lo studio racconta di tutta una nuova generazione che preme per venir fuori (feeler generation), descrive nuovi modelli sociali (ideali) di politica ergonomica e diritto al benesserci, propone il continuum di teorie e personalità d’ispirazione umanistica -da Freud a Rita Levi Montalcini, rileva il popolare bisogno che abbiamo, come società, di mettere in comune risorse ed energie, e praticare quel cambiamento a cui possiamo aspirare solo concependoci come ‘esseri plurali’.

      Con questa terza relazione del Social OUTing Project -dic 2011, lo studio si integra di nuovi contributi e nuovi spunti, propone la suggestione di un progetto di mediazione, auspica a quella rivoluzione che, per quanto in una consapevole necessità di implementazione e sviluppo dei lavori, intende confermare quanto espresso dal De Marchi.

      Ad oggi, dopo 35 anni di slatentizzazione di un ciclico e storico ricorso alla crisi, la psicopolitica si ripropone come focus analitico e d’intervento in un territorio dissestato e dunque foriero di strategiche sinergie di una politica ideale, quella che noi chiamiamo ‘ergonomica’, fatta con tecnici di settore e amministrazione, associazioni e liberi cittadini, avendo sempre al centro la persona, nel suo ambiente, con i suoi affetti, i suoi bisogni, e le sue risorse.




      1Luigi De Marchi, ‘Psicopolitica’ Edizioni Sugarco 1976

      2Marco Pannella, introduzione di Psicopolitica’ di Luigi De Marchi, Edizioni Sugarco 1976

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