Raggiungere il globale partendo dal locale
Pubblicato da Federico
17
09
2009

Flow by Mythos721 Ho appena iniziato a leggere "Comunicazione e Potere", Università Bocconi, 2009, l'ultimo saggio di Manuel Castells. Nel primo capitolo, dedicato al "potere nella società in rete", Castells dice: ...il terreno su cui le relazioni di potere operano è cambiato soprattutto in due sensi: è principalmente costruito attorno all'articolazione tra globale e locale; ed è principalmente organizzato attorno a reti [...] esiste una forma fondamentale di esercizio del potere che è comune a tutte le reti: l'esclusione dalla rete.[...] Poiché le reti chiave, strategiche, sono globali, esiste una forma di esclusione - e cioè di potere - che è pervasiva in un mondo di reti: includere tutto ciò che ha valore nel globale escludendo il locale senza valore. Esiste una contrapposizione tra quello che il sociologo spagnolo definisce lo "spazio globale dei flussi", (uno spazio senza tempo in cui è possibile praticare la simultaneità senza contiguità, vedi per esempio il flusso di informazioni su Internet) e lo "spazio locale dei luoghi", dove tempo, contiguità e "fisicità" mantengono il loro valore e le loro relazioni. Come sovvertire la logica che vuole il locale inglobato (o escluso) dal globale? Come realizzare il "grassrooting" dello spazio dei flussi? Ovvero come raggiungere il globale partendo dal locale, si chiede Castells. Mi sembra che il progetto Kublai stia cercando di trovare (o di costruire) una strada per raggiungere questo obbiettivo.

Commenti

  1. Avatar di Federico
    Federico
    17 settembre 2009 alle 14:24

    Non c’è dubbio :) : la rete di Kublai+le Reti Glocali+…Un somma di reti che dal basso crea il globale

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