dal festival al distretto creativo

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  • Iniziato da Francesco Maria Quarto Avatar di Francesco

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    • dopo l’inserimento dei documenti di bozza del progetto del festival, quasi come una anomalia di rete, abbiamo ripreso a pensare allo sviluppo sul territorio del festival…fino ad arrivare alla conclusione che il festival è volano di tutta una serie di attività legate al mondo del digitale e quindi il suo sviluppo più naturale potrebbe essere quello di un distretto creativo delle comunità napoletane/campane che ruotano attorno alle arti e alla cultura digitale.

      cosa ne pensate? aiutateci a mettere a fuoco questa nuova vision…

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      Alberto
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      Francesco, ti rispondo forse un po’ di istinto: la cosa che proponi è molto sensata, ma se fossi in voi assegnerei un valore alto a progetti che sono realizzabili immediatamente. Antitesi lo è, mentre un distretto digitale è una roba che si pianifica a cinque anni. Inoltre, anche dal punto di vista concettuale, preferirei vedere relazioni di cooperazione, concorrenza e subfornitura emergere dal basso intorno ad Antitesi piuttosto che derivare dall’alto un festival dall’esistenza di un distretto. Pensare agli sviluppi di Antitesi è ovviamente una buona cosa: ma prima di svilupparlo bisognerà pure farlo!

      Forse potreste provare a buttare giù una lista di realtà digitali campane che potrebbero contribuire a fare Antitesi con voi, e cercare poi di immaginare che tipo di economia locale descrive l’insieme di queste realtà. Quali prodotti/servizi vi si producono? Quali mercati si servono? E così via. Di questo esercizio potrebbe rimanere un paragrafo del documento di progetto, che verrebbe a dire una cosa così: “Antitesi funge da punto di incontro e da piattaforma di interazione creativa per le migliori realtà campane del digitale, come [nome1], [nome2] e [nome3]. L’insistenza sulla produzione creativa e coIlaborativa del festival prefigura l’emersione di un vero e proprio distretto creativo digitale, che potrebbe mettere a valore le competenze e le esperienze accumulate [in questo e quest'altro campo] e crearsene di nuove.” O qualcosa del genere, avete capito il concetto.

      E cioè: facciamo il festival, uno dei suoi effetti collaterali è promuovere la consapevolezza delle imprese digitali di essere un’agglomerazione, e quindi di avere – potenzialmente – un linguaggio e un’agenda comuni.

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    • Alberto, fai bene ha rispondermi di istinto…metto in chiaro subito una cosa ed è che il festival stiamo lavorando per farlo infatti nelle mie risposte a cristina dicevo che stiamo lavorando su due binari quello del festival e quello sulla nuova idea…quindi sono d’accordissimo con quello che dici ma devi anche sapere che il festival e già stato fatto più di una edizione e quindi le relazioni ci sono ma si devono far ripartire dopo l’anno di fermo.

      Sto scrivendo una lista di realtà che già sono in stretto contatto con noi da diversi anni e quelle che vorremmo contattare così da avere il polso del territorio e poi andare avanti segmentando come tu mi suggerisci, ma cmq vorrei farti capire che il nostro cambiamento di rotta non è per allontanarci dall’idea di base del festival ma è di pensarlo anche in un’altra forma futuribile…anche per questo abbiamo scelto di iniziare a ragionarci così su kublai poi se non è la strada giusta siamo pronti a concentrarci solo sui “valori alti”.

      grazie mille
      francesco

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