Ieri sera in Palazzina Pucci….

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  • Iniziato da Ludovica Avatar di Ludovica

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      Ludovica
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      Siamo stati benedetti urbi et orbi dall’Assessore all’Urbanistica! Un passo minuscolo per l’uomo, ma un passo da gigante per il network di CITIES!!!! Devo dire che il progetto ha suscitato curiosità e interesse e alla fine della serata mi hanno fermato sia il rappresentante dell’ordine degli Architetti sia quella di CNA, chiedendo di saperne di più e se era possibile partecipare.

      Questa era la notizia positiva, adesso passiamo a quella negativa: ad oggi, non abbiamo avuto nessuna disponibilità per l’iniziativa provocatoria “Vendesi creativi” in programma durante CreaMos. Domani dobbiamo fare il punto (ci troviamo come di consueto in Palazzina Pucci alle ore 18,30) e purtroppo se nessuno si fa avanti, dovremo cancellare l’iniziativa dal programma. E’ un peccato perchè era sicuramente una cosa molto visibile e che sicuramente avrebbe fatto parlare di noi ( e soprattutto di VOI). Sicurissimi che nessuno ce la fa???????
      Fatevi vivi, coraggio, si tratta di starsene in vetrina un paio d’ore in tutto! Potete leggere il giornale o fare la maglia così da non annoiarvi troppo, anche se secondo me sarà interessante vedere le facce dei passanti che vi fisssano stupefatti.

      Un’ultima cosa: ieri sera abbiamo presentato il mini video di CreaMos realizzato con tutte le foto e i filmati che avete mandato. Vorrei ringraziare tantissimo Giordano Canti di Pagus Architettura che ce lo ha realizzato. Ho chiesto a Marco di metterlo qui su Kublai già da oggi, così lo potete vedere. mi spiace per coloro che non hanno mandato nulla nonostante i solleciti e sono così rimasti fuori….

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      Alberto
      Partecipante

      Ottimo, complimenti per la notizia positiva! Quanto ai creativi in vendita, ho un po’ di esperienza di performing arts, e so bene che molte persone non sono a proprio agio sotto i riflettori, al centro dell’attenzione. Forse chiederei uno sforzo particolare a teatranti, musicisti e ai creativi delle performing arts in genere per (1) stare in vestrina – loro sono abituati – e (2) aiutare i creativi non performativi a mettersi in scena. Per esempio, vedere Mattia di Fuse Creative Lab seduto a leggere il giornale non si capisce; vedere Mattia che monta e collauda un’installazione, magari una molto colorata, ha un impatto completamente diverso. L’esempio non è a caso: io sono SICURO che quel modo di essere creativi ha un forte impatto emotivo, e che molti modenesi non hanno affatto l’idea che la gente come Mattia esista e si classifichi come “creativa”.

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      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Anche io la penso come Alberto, credo che i creativi non performanti, non amino stare sotto i riflettori o al centro della scena, l’idea della vetrina è sicuramente una bella provocazione, ma probabilmente questa tipologia di creativi avrebbe preferito elaborare una provocazione secondo le proprie modalità di espressione che non necessariamente sono “appariscenti” in senso tradizionale.

      Ricordo ai tempi delle provocazioni di Luther Blisset, a Bologna, quella tipologia di creativi nel campo della comunicazione, dei media, delle arti figurative e visuali, non appariva era volutamente nascosta dietro a questa figura che poi era un calciatore del Milan.

      Anche successivamente quando sono usciti allo scoperto ognuno di loro, ha preferito continuare a provocare o con basso profilo o occultandosi dietro pseudonimi di fatto come i Wu Ming ad esempio nella scrittura.

      24 ore sono un pò poche per sistemare qualcosina, ma se questa performance potesse essere leggermente ritoccata magari in base alle modalità espressive a cui faceva riferimento Alberto o affini, puntando più sulla visibilità dell’oggetto della performance piuttosto che sul performante pensi che ci potrebbe essere una risposta da parte di creativi modenesi che volessero mettere in vendita non tanto se stessi in maniera provocatoria, quanto piuttosto l’evidenziare la non vendita della loro provocazione che ha suscitato un clamore (magari anche mediatico) e quantificandone anche i costi?

      Esempio :
      Installazione di Mario Rossi nella vetrina di Caio, ha fatto parlare X giornali Y radio Z Tg locali e non
      E’ costata K (costi vivi di realizzazione creativa + spese di materiali per la realizzazione).

      Per far risaltare la provocazione metterei gli stessi risultati costati per avere visibilità sugli stessi media, di cui sopra, per singola voce.

      Esempio:

      Visibilità tramite Televisione locale Z costo Tot
      Visibilità tramite radio Y costo Tot
      Visivilità tramite costo Tot

      Penso che questa di quantificare il lavoro di un creativo in base al risultato realizzato sia una grandissima provocazione, perchè il creativo ma soprattutto pratico emiliano, magari “imprenditore fatto da se” ha più facilità ad apprezzare una performance creativo-artistica in risultati in termini di costi/benefici, che nella sua valenza esperessiva e concettuale.

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    • Ho caricato il video, le slide di Ludovica e aggiornato il calendario delle attività nella home page di Cities su Kublai.

      Ecco il video!

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