Lotta dura senza paura? O torniamo in salotto e mettiamo le pantofole?

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  • Iniziato da Ludovica Avatar di Ludovica

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
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      Alcuni segnali interni al Comune di Modena mi dicono che ottenere lo spazio Temporary Hub, come peraltro ci era stato proposto (ve lo ricordate anche voi, no, il responsabile dello spazio che all’incontro di novembre ci disse che l’Hub era a disposizione da gennaio? o me lo sono sognato?), non sarà scontato. Pare che un sacco di gente lo voglia!
      Mi sa che dobbiamo fare una scelta:
      1) Vendiamo a caro prezzo la pellaccia. Il che equivale a dire:
      - per me, scontrarmi in modo epico con alcuni colleghi/settori per ottenere l’Hub per Cities
      - per chi di voi era interessato a utilizzare l’Hub, accontentarsi di quello che riusciremo a spuntare anche se sarà poco
      - per tutti, che dovremo usare molta attenzione nell’utilizzo dello spazio, così da evitare di dare adito a problemi con gli uffici confinanti e con gli altri utilizzatori occasionali. Insomma dovremo usarlo in punta di piedi…
      2) Torniamo ognuno sul proprio divano a vedere la tivvù e cerchiamo, se ne abbiamo voglia, altre direzioni di lavoro per realizzare a Modena quel networking di cui mi sembra tutte le imprese creative esprimano abbastanza l’esigenza. Insomma troviamo altri modi per costruire la community.

      Ditemi voi. Almeno avrò più elementi per capire cosa fare se mi farete capire cosa pensate. Anche perchè io qui devo continuare a lavorarci, e francamente di mettermi per traverso al mondo lo faccio solo se c’è una motivazione molto forte.
      QUINDI: pensate che lo spazio di Via Scudari sia importante per CITIES? Quanto incide sui risultati del nostro lavoro abbandonare quella strada ed eventualmente iniziarne un’altra? E infine, quale altra?

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Whoa :-)

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    • Grande Ludovica! Ai modenesi la palla.

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    • Avatar di Michele
      Michele
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      Io non sono di MOdena, ma a vedere la TV mandaci chi ha più caro il caldo del suo sedere attaccato alla poltrona, piuttosto che uno scenario migliore per il futuro dei suoi figli.

      Ci vuole qualche calcio nel culo!

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    • Io sono per la 1) e ti appoggio in pieno.

      Michela

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
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      Eh eh…. questo sì che è “semplificazione del linguaggio amministrativo”!!! :-)

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    • :-)

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Michele, la tua energia è apprezzabile ma su Kublai ci teniamo molto a mantenere un linguaggio educato. Purtroppo in rete basta poco per trasformare un ambiente sereno in una rissa permanente, e sarebbe un peccato se questo succedesse anche qui, dopo due anni di confronti sereni.

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    • Avatar di Michele
      Michele
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      Alberto, la tua tirata d’orecchie è giustissima, mi scuso col gruppo.
      ;-)

      Condivido pienamente l’approccio n° 1

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
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      Grazie del sostegno! Solo che: Alberto è mio fratello, Michela è quasi una collega, Augusto e Michele non sono neanche modenesi….
      Ma i modenesi di Cities dove stanno? 81 iscritti al progetto e poi????

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Michele, grazie per la tua comprensione.

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    • Avatar di Andrea
      Andrea Zanni
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      Rispondo per dare un feedback ma purtroppo la mi risposta non vi serve.
      Per quanto interessato a Kublai non sono un creativo (seppur modenese) e non credo potrei beneficiare dell’Hub.
      Ovviamente, mi farebbe piacere se ci fosse uno spazio del genere a Modena, ma non sono un vero stakeholder.
      Mi dispiacerebbe che Ludovica tu ti facessi il sangue cattivo per l’Hub e poi non ci fossero interessati: se ci sono gruppi più interessati che almeno lo usino loro.
      Questo pippone per dire che se su Kublai i modenesi non ti rispondono, vuol dire che non sono poi così interessati (ed è un po’ un peccato)

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    • proprio al momento giusto direi non mi sono più arrivati gli aggiornamenti da kublai su Cities…

      questo il mio parere in questo momento critico: non lasciamo la discussione solo su uno spazio virtuale, vediamoci!!! direi che ce n’è bisogno, anche per vedere chi ancora è diposto, in un momento così complicato, a mettersi in gioco.

      insomma, è nato un gruppo intorno a questa idea? è nato oppure no?

      incontriamoci intorno al fuoco (figurativamente, non voglio incendiare niente ;)…

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
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      Sì, questo sicuramente lo faremo, il fatto è che qui le cose si succedono con un ritmo abbastanza incalzante e vorrei capire sin da ora che tipo di atteggiamento tenere…. per esempio, dopodomani abbiamo un altro incontro interno sull’Hub, e già lì si possono dare segnali, in un senso o nell’altro. In più, francamente vorrei fare l’incontro almeno ottenendo che chi ci ha assicurato a suo tempo la disponibilità dello spazio venga a spiegare perchè adesso non è più così. Anche perchè io non saprei spiegarlo: le motivazioni che sinora ho sentito mi sono apparse piuttosto deboli, forse qualcosa mi sfugge….

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    • Avatar di giacomo
      giacomo
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      ciao ludovica
      io ti direi di andare avanti perchè sento questo bisogno di networking anche se non vivo più a modena.
      secondo me cambiamenti così forti hanno bisogno di incontri faccia a faccia per essere spiegati e affrontati.
      l’emozione gioca un ruolo fondamentale no? su internet spesso viene smorzata.

      per andrea: non sarei così riduttivo. questo è un ning, non è uno strumento perfetto.
      se non c’è risposta qui non significa che sono poco interessati.
      magari sono solo scoraggiati e hanno bisogno di un appuntamento dal vivo per risentirsi parte del progetto e rimettersi in gioco più o meno attivamente

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    • Avatar di Dania
      Dania Botti
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      mia personalissima opinione…credo che prima di tutto sia necessario capie bene quali sono i limiti dello spazio, cosa si può e non si può fare, orari ecc…
      lo dico anche in seguito alla mia eperienza nell’orgnizzazine del terra madre day l’8 dicembre con slow food.
      riassumo sinteticamente com’è andata. 1.all’incontro del gruppo cities nello spazio, quando erano presenti anche i rappresentanti comunali….io avevo capito che lo spazio e i vari accessori fossero completamente a disposizione, motivo per il quale ho suggerito a slow food di organizzare la giornata in quello spazio.
      2.incontro con enrico guerzoni e alice allo spazio per capire come si poteva utilizzare. E’ stata ribadita la disponibilità totale di spazio e attrezzature 3. incontro con enrico guerzoni, altri rappresentanti comunali, rappesentante dello europe direct e slow food modena. da qui si sono rovesciate un po’ le cose e sembava che niente più fosse concesso e, soprattutto, che io non avessi capito niente (cosa che mi ha fatto ancora più imbestilire!)….
      comunque alla fine l’evento è stato organizzato con una buona collaborazion del comune, ma con molte difficoltà, prime tra le quali quelle logistiche strettamente legate allo spazio (ci sono le attrezzatuture e le attività dello ED, non ci sono servizi igienici) oltre alla “scarsa” accoglienza delo sportello ED.
      credo che se le cose stanno così in via scudari si possa solo fare dell’esposizioe museale, senza che nessuno intralci gli altri servizi comunali.
      …è anche il motivo per cui non mi sono impegnata a presentare nessun progetto per lo spazio…il tempo è sempre poco e è un peccato utilizzarlo se non si intravedono possibiità di realizzazione.
      Realismo? pessimismo? individualismo? non so, ma mi sembrava doveroso nei confronti di tutti dare il mio contributo e condvidere la mia esperienza.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Beh,

      Questa effettivamente e’ una spiegazione. Anche se mi dispiace, devo dire che capisco benissimo Dania. :-(

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
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      in effetti il racconto di Dania calza piuttosto bene con quello che sembra stare avvenendo…. E mi fa piacere aver sentito anche la sua versione dei fatti, visto che dell’iniziativa organizzata lì a dicembre avevo sempre sentito parlare solo da Guerzoni e dai referenti dell’Europe Direct…
      Il problema secondo me è proprio lì.

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    • I modenesi ci sono, Ludovica… ma è estremamente triste avere la conferma che lavorare con le istituzioni sia ogni volta così difficile e questo uccide l’entusiasmo. Non è la prima volta che mi rapporto con queste realtà per organizzare “cose” e mi sono accorto che la volontà politica è determinante, perfino più dei fondi o delle limitazioni burocratiche. Anche se dovessimo riuscire a ottenere qualcosa con la nostra crociata, temo che sarà difficile riuscire a fare una bella cosa e lavorare serenamente senza il completo appoggio e fiducia nel progetto.

      In ogni caso io e tutti gli Anonimicreativi, siamo pronti a imbracciare le armi (naturalmente in maniera metaforica, l’unica nostra arma è il cervello) per questa sfida epica in difesa delle imprese creative del territorio, nella convinzione che il progetto possa avere grandi potenzialità e margini di crescita…

      Innanzitutto penso sia il caso di organizzare un incontro in cui almeno uno di questi dirigenti si prenda l’onere di metterci la faccia nel venirci a dire le problematiche e le decisioni che ci stanno creando queste complicazioni.

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    • Ciao A tutti,

      credo che come me chi non ha risposto fino ad ora non lo abbia fatto per disinteresse. Semplicemente io e chi lavora con me stavamo raccogliendo le idee per cercare di capire che cosa fosse possibile realmente, cosa che nel corso di questi ultimi 2 mesi è andata sempre meno chiarendosi per via di questi “dietrofront” rispetto alla possibilità di utilizzo del luogo.
      Io la vedo così (semplifico molto, scusatemi, ma così riassumo):
      lo spazio di via scudari è e resta una grande opportunità per tutti. mettere paletti anche molto restrittivi sull’utilizzo del luogo però significherebbe snaturare tutte le possibilità che lo spazio fornisce ( che pure non sono quelle di un teatro o di un auditorium! ma è un bello spazio ed è in una posizione perfetta). Io sono per lottare e per cercare di farlo diventare qualcosa di finalmente diverso, finalmente davvero stimolante, qualcosa per Modena che sia vivo e sensibile alle “vibrazioni” dei cittadini.
      Con questo naturalmente non intendo che lo spazio vada utilizzato senza regole, sia chiaro , io spero che la discussione vada oltre i soliti beceri discorsi sull’utilizzo civile delle cose, etc, etc, siamo tutte persone che amano questa città e che hanno tutto l’interesse a fare dello spazio qualcosa di bello e di positivo… il punto però è anche che il contesto dei “creativi” va preso come tale da parte dell’ amministrazione. jackson Pollock non avrebbe potuto diventare l’artista che è stato se gli avessero imposto di dipingere sul cavalletto.
      Insomma, se può aiutare, io sono per lottare ma per avere uno spazio “libero”. Civile, decente, positivo, per i modenesi e tutti coloro che vogliono passarci, tutti. Ma libero.
      Se questo può convivere con altri utilizzi ben venga, figuriamoci. Ma se un ufficio accanto mi chiede costante silenzio….diventa cosa molto poco credibile…insomma, un Hub creativo deve secondo me avere una sua dignità e libertà.

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    • Avatar di Elena
      Elena Ascari
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      Prima di tutto, una nota personale. All’incontro di dicembre avevo proposto l’utilizzo dello spazio di via Scudari per un mercatino di design locale. Purtroppo devo ritirare la proposta: gli altri ragazzi sono sparsi per il mondo e in altre faccende affacendati e io, in questo momento, non posso proprio prendermi l’impegno di organizzare la cosa.
      Detto questo, come tutti noi, ci tengo molto a che l’opportunità non vada sprecata. Per questo, mi permetto qualche osservazione di carattere generale.
      Fino ad ora abbiamo provato a tenere come unico punto fermo lo spazio, ci siamo intestarditi nel far coincidere la creatività con l’assoluta mancanza di regole. Il risultato è che non sappiamo chi è interessato davvero al progetto, cosa realmente si possa fare in quello spazio, in quali orari, se si può vendere, che aspetto avrà lo spazio dopo l’intervento, di quali strutture ci sia bisogno, fino a che punto è possibile isolarsi dalle postazioni di lavoro ecc.
      Se crediamo valga la pena di lottare per quello spazio – e proprio per quello – credo che a questo punto sia indispensabile rispondere a queste domande, anche se ciò significa assumersi la responsabilità di bocciare delle proposte che erano emerse. Probabilmente (ma forse mi sbaglio), dopo questa analisi emergerà che la cosa migliore sia adibire lo spazio a co-working: ci starebbero una decina di postazioni, magari da dare part-time, al semplice costo delle spese di gestione e senza particolari spese di allestimento. So che questo colmerebbe solo una parte delle domande, ma come inizio, sarebbe un risultato tutt’altro che irrisorio. La domanda è: ci sarebbe qualcuno interessato?
      Poi, ovviamente, si può continuare a lavorare per rispondere alle altre esigenze, trovare uno spazio per mostre, feste e quant’altro; oppure pensare a qualcosa che non preveda un luogo fisico. La creatività emerge dai condizionamenti, almeno secondo me.
      Possiamo farlo? Possiamo ammettere le carenze dello spazio, senza per forza infilarci le pantofole e metterci davanti alla tv?

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    • Avatar di Nicoletta
      Nicoletta
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      Avevamo letto l’ultimo messaggio di Ludovica e francamente, oltre allo stupore, ne siamo rimasti un po’ delusi. Ci eravamo messi all’opera nella progettazione e realizzazione di alcuni pezzi espositivi per L’Hub, dando per scontato la disponibilità dello spazio. Oltre che un impegno di materiale per noi è stato anche un impegno temporale, che dall’ultima riunione ci ha visto coinvolti in progetti più o meno realizzabili per Cities.
      Non desideriamo nessun scontro con il Comune, se non ha più intenzione di offrire lo spazio, diventerebbe difficile collaborare con chi all’improvviso cambia idea. Ma cecare un altro spazio da autogestire è possibile?

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
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      Mano a mano che arrivano i vostri contributi mi sembra che un po’ si chiariscano le aspettative, anche diverse al limite, che vi animano. Magari ne arriveranno altri nel frattempo, e anche questi serviranno a capire meglio da un lato quanto DAVVERO siete coinvolti nel network e dall’altro, qual è il minimo comune denominatore che vi accomuna. In ogni caso, domani farò due cose: porterò la stampa dei vostri interventi su Kublai alla riunione e se le condizioni lo permetteranno ne leggerò qualcuno. Tanto per sottolineare che non CITIES non è il mio progetto ma il nostro (vostro!) progetto. Poi chiederò ai responsabili dello spazio e degli uffici adiacenti la disponibilità a partecipare ad un incontro, da fare a breve, con tutto il network Cities. Penso che sia a questo punto davvero indispensabile! Comunque domani dopo l’incontro (o subito dopodomani mattina) vi aggiornerò sui fatti …

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    • Avatar di kappismo
      kappismo
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      bah…
      peccato. ma che cosa sta succedendo?
      prima di organizzare, non si progetta?
      con le realtà “creative” del villaggio artigiano, ci siamo incontrati con maria cristina fregni, e avevamo anche avanzato delle idee.. avremmo partecipato tutti assieme come “consorzio” della West Side..adesso questa notizia un pò spegne tutti gli entusiasmi.

      personalmente sarei deluso e anche abbastanza preoccupato se l’amm. decidesse di ritrattare. anche perchè mi pare di capire che il “pensare” a una città in cui accadono cose, anche dal basso con una spinta creativa, fosse una ottima idea per questo progetto.
      ad ogni modo, il mio pensiero e l’approccio resta quello del DIY…non mi aspetto nulla.
      se c’è lo spazio sarebbe una figata. se non ce lo danno peggio per loro (voi/noi).
      aggiornaci ludovica.
      thx
      K

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    • Ciao Kappa e ciao tutti!
      Se hai letto il mio precedente commento, sai che sono amareggiata quanto te da questa vicenda.
      Sto pensando bene a cosa rispondere, a te e a tutti, come muoverci, nuove prospettive…
      Aspetto l’incontro di domani mattina e poi mi faccio sentire.
      Abbi/abbiamo fede!
      Cristina

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