Non vi interessa questa proposta, o vi siete paralizzati?

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      Ludovica
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      Bè, la pressochè totale mancanza di feedback alla discussione precedente (a parte l’entusiasmo isolato di Francesco) mi fa pensare che 1) abbiamo sbagliato completamente il tiro 2) la domanda “che cosa ci facciamo” era in qualche modo troppo aperta o generica per stimolare il vostro contributo.
      Ricomincio da capo quindi, e provo a dire cosa ci faremmo noi del Comune.
      Lo immaginiamo come una specie di “temporary shop” per prodotti, servizi, idee, attività creative, che venga utilizzato, a rotazione, da microgruppi di imprese, due o tre per ogni periodo di utilizzo.
      Una vetrina della creatività modenese insomma, ma anche uno spazio dove ogni micro-gruppo di imprese che occupa lo spazio può proporre eventi, incontri, laboratori, momenti di aggregazione e altro.
      Per quello che riguarda noi del Comune e in particolare il progetto Cities, la nostra proposta è quella di contribuire ad animare lo spazio, periodicamente e in collaborazione con voi, facendo ad esempio: incontri mirati con persone che, in ambito creativo, hanno qualcosa da dire;
      eventi rivolti alla città e/o all’economia modenese per promuovere le imprese creative;
      occasioni di conoscenza reciproca tra creativiti e costruzione della community.
      Una volta “testata” l’utilità di questo utilizzo dello spazio, credo che si possa anche iniziare – su basi più solide – a costruire servizi avanzati come quelli che avevamo immaginato potessero essere forniti dall’Agenzia/Consorzio o dalla banca del know-how. Anche il co-working creativo potrebbe essere un’evoluzione “naturale” dello spazio, forse.
      Se quest’idea è balzana o non intercetta alcuni dei vostri bisogni, ditelo: cambiamo strada, non c’è alcun problema.
      Se invece è nelle vostre corde, possiamo interpretarla meglio insieme: sicuramente ci sono tante questioni gestionali, da quelle minute a quelle più complesse da affrontare. Tanto per cominciare con alcune domande “semplici”: che nome dare a questo posto? Quante imprese dovrebbero co-abitare lo spazio per ogni periodo, e di che tipo (omogenee per settori di attività oppure no, che si conoscono già da prima e lavorano insieme oppure no….)? Qual’è la periodicità di rotazione più efficace?

      Se la discussione inizia qui su Kublai E’ MEGLIO perchè il 10 novembre, quando ci vedremo fisicamente, non partiremo da zero e potremo fare già dei passi avanti. Oppure avremo già capito che la proposta non fa al caso vostro e quindi potremo iniziare ad esplorare altre vie.
      Ma nulla è più assordante del silenzio in questo momento….

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    • Ciao a tutti, credo che la disponibilità di uno spazio sia una buona notizia per tutte le persone coinvolte in CITIES. Per quel che penso io la prospettiva – e l’aspettativa… – rimane però talmente aperta da costituire un limite creativo. Poter fare dello spazio “qualunque cosa” può essere un blocco….

      Il punto è che fino a quando non si costituirà una reale identità del gruppo di CITIES sarà molto difficile agire davvero, ma secondo me questa difficoltà è insita nelle azioni “dal basso”.

      Detto questo credo che uno spazio sia un’opportunità magnifica, che va pensata con cura, delineando delle strategie, un piano A,, e un piano B di riserva.

      A mio parere un “temporary office” è molto complicato ed esclude tutta una serie di attività. Vedrei di più una sorta di fiera, sull’onda dell’idea di Francesco: uno spazio dove le due-tre imprese del mese (mese?) organizzano una vetrina delle proprie attività, dove possono svolgere incontri, corsi e workshop (immagino come forma di autofinanziamento, oltre che di promozione), e dove sia consultabile la rete di professionisti in progress. Magari un luogo quindi anche dove scambiare competenze e trovare opportunità di lavoro, e dove anche il visitatore casuale esterno (collegarsi assolutamente quindi anche con informagiovani), il turista, ecc, possa sapere cosa succede.

      Lo vedo anche come un luogo per piccoli eventi, aperitivi – è possibile? – o da cui elaborare progetti: a metà tra un laboratorio e una vetrina creativa.

      L’unico modo per capire se questa idea attecchirebbe sarebbe quella di fare….un’indagine di mercato (fatemela passare): delimitare i soggetti a cui potrebbe servire questa opportunità (lavoro non da poco), capirne le motivazioni (e fornirne!), fare delle domande specifiche per capire se la proposta va aggiustata, capire quali argomenti sono seduttivi nei confronti degli utilizzatori e per il coinvolgimento del lancio e per la continuità (che sarà la fase più difficile).

      Per questo motivo farei dei bandi periodici, per una sorta di “residenza” in cui offrire una serie di opportunità.

      Che ne dite?

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    • Avatar di ennio
      ennio sitta
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      Ciao Ludovica,
      io trovo la vostra proposta/offerta molto interessante, anche perché capitano spesso in Bensone, giovani con idee brillanti. o che hanno fatto dei percorsi personali straordinari, che mi chiedono di esporre o dare voce al loro lavoro.
      Lo spazio mi sembra strepitoso; nel cuore della città., penso che per questo motivo il cuore ce lo dobbiamo mettere tutti noi.
      Io il 10 porterò con me due ragazzi, uno fa lo scenografo cioè il falegname delle scenografie, e una ragazza del nostro appennino che lavora i tessuti manualmente ancora con la trama e l’ordito.
      scusa se non ho risposto alle vostre sollecitazioni, ma ho interpretato forse male io e credevo che durante la presentazione avremmo potuto parlarne.
      Per quanto mi riguarda piena adesione a portare anche le mie idee e i miei progetti, e magari formare un gruppo che possa prendersi carico di un idea trasformarla in progetto ed eventualmente in prodotto (è quello che già faccio da solo).
      mille grazie
      ci vediamo il 10
      Ennio

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Delle due risposte che mi hanno preceduto, mi piace molto quella di Ennio, meno quella di Caterina. Per questo motivo: Caterina è lucida e dice, come sempre, cose sensate, ma Ennio ragiona da creativo (ovviamente anche Caterina di solito lo fa, ma in questa risposta mi pare di no!). Di fronte a un’opportunità il creativo reagisce aprendo il cassetto dei sogni e tirandone fuori cose che ha in testa e che attendono l’occasione per prendere vita. Secondo me la cosa che dovreste fare è proporre cose. Cose da soli, cose insieme, cose che coinvolgano la città, cose che coinvolgano dei vostri amici a New York. Cose.

      Poi il Comune, di fronte al ventaglio di idee, cercherà di capire come usare al meglio lo spazio di Piazza Grande come piattaforma per le vostre idee, e senz’altro cercherà il confronto con voi sul modo di pensarlo (fiera? vetrina? laboratorio? etc.) e sulle modalità organizzative (mese? bando? etc.). Ma partire da questo e da quelle mi sembra un po’ un peccato, mi piacerebbe di più vedere emergere il concept e l’organizzazione da ciò che ci fai dentro.

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    • Buonasera,

      visto che io non sono una “creativa” in senso stretto, ma più una supporter di creativi (al Teatro dei Venti sono un’organizzatrice e non attrice o altro), vi rispondo in maniera lucida, ma spero appassionata.

      Se il temporary shop è un’idea “temporanea”, ci sto. Cioè se è una vetrina che serve per valutare le possibilità di una rete di creativi a Modena, mi piace. La appoggio! Credo sia utile e che sia in un posto strategicamente succoso.
      Non so però se riesca a creare una vera e propria rete di creativi intorno a sè. La mia paura è quella che diventi un semplice spazio usa e getta, tipico dei temporary shop. Vorrei che intorno al temporary shop si creasse un appuntamento al mese di coordinamento e discussione. Magari chi lo occupa può raccogliere le impressioni ddei visitatori o fare un breve report della sua esperienza. Insomma, vorrei che lo spazio servisse:
      - ai cittadini per capire che a Modena c’è fermento e offrire loro la possibilità di incontrare i creativi e discutere;
      - ai creativi per conoscere la città e conoscersi tra di loro.

      Quindi, oltre al momento di incontro/coordinamento vorrei affiancare uno o due momenti l’anno in cui fare qualcosa insieme (come è successo per il 12 novembre ai Fusorari).
      Lancio qualche idea:

      - andiamo tutti insieme a qualche altro appuntamento internazionale (festa della creatività di Firenze, al Salone del Mobile di Milano o Festival Drodesera o boh );
      - progettiamo un evento di invasione della città (proposta già fatta nell’ultimo incontro del LSG).

      Appuntamenti precisi, da segnare in calendario. Momenti che ci mettano in discussione e che valutino il nostro coinvolgimento e partecipazione.

      Michela

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    • Avatar di Jesse
      Jesse Marsh
      Membro

      Cara Ludovica, il fatto che una città offra uno spazio così mi fa tanta invidia, che io abito a Palermo. Forse allora si potrebbe anche (cioè in più rispetto alle altre idee) farlo diventare uno spazio di connessione, con punto di accesso a Kubali, video connessione con Second Life ecc. Dove i cittadini possono entrare nello spazio e uscire da Modena, andando a visitare altri spazi in altre città.

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