Ritorno al futuro: CITIES, la creatività e come raccontare la città di Modena

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      Alberto
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      Due settimane fa abbiamo fatto una riunione al Comune per una presentazione interna del lavoro di CITIES. Che non è poco: possiamo andarne orgogliosi, tutti quanti.

      Vi allego qui la mia relazione, che contiene dati sulla partecipazione e riflessioni. Il punto più importante secondo me è questo: nonostante una buona presenza di imprese creative e creativi individuali, la città fatica a capire cosa farsene e ad esprimere una strategia che valorizzi il talento presente in città. I problemi principali da risolvere sono:

      1. quale creatività. Alcuni creativi modenesi privilegiano la ricerca culturale; altri l’impresa e l’innovazione tecnologica. Quale ruolo vogliamo assegnare agli uni e agli altri nel futuro sviluppo della città?
      2. quale leadership. I creativi non sembrano esprimere una domanda convinta di una strategia per la creatività in città. Il Comune pare più determinato, ma rischia di scoprirsi se impone dall’alto una strategia non fortemente voluta dal territorio
      3. quali servizi. I creativi chiedono networking, e va bene. Ma questo si può fare in molti modi. Ne abbiamo incontrati almeno due, il “modello dell’agenzia matrimoniale”, e il “modello della collaborazione su progetti”. Hanno vantaggi e svantaggi diversi. Quale perseguire?
      4. la riqualificazione del villaggio artigiano Modena Ovest apre un’opportunità importante per i creativi, e bisogna rifletterci a fondo. A me sembra che sia anche un generatore di una storia della creatività: Modena è cresciuta investendo sugli artigiani, persone singole, spesso licenziati dalla grande industria prevalente in città a inizio anni 50. possono i creativi di oggi essere l’equivalente degli artigiani di ieri?

      Se avete commenti da fare, siamo qui che ascoltiamo. La relazione è lunga circa 15 pagine, ma ci sono molti grafici, quindi si legge in mezz’ora.  :-)

      Allegati:
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