dal progetto all’impresa: la questione dei soldi

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  • Iniziato da stefano consiglio Avatar di stefano

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
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      Ho sempre pensato che Kublai riuscirà a fare un salto in avanti quando tra i tanti progetti incubati un bel gruppetto riuscirà a trasformare progetti in imprese.
      Probabilmente per riuscire a velocizzare il processo è necessario inventarsi qualcosa sul tema fund raising. Kublai funziona nella prima fase quando si ha un’idea e si è in cerca di consigli per trasformarla in un progetto. Nella fase successiva, quando bisogna anche trovare il soldi per realizzarla, Kublai sembra meno attrezzato ed i progetti che sono in quella fase ridimensionano la loro presenza sulla piattaforma.
      E’ una scelta? Sarebbe assolutamente legittimo. Kublai si occupa di supportare le persone che vogliono trasformare idee in progetti …. punto
      Se, invece, Kublai intende osare di più e puntare anche a supportare in fase di trasformazione di idee in progetti allora bisogno pensare a qualcosa di nuovo e che risponde a questo obiettivo senza ovviamente pensare a finanziare direttamente.

      Che ne pensate?

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
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      ciao Stefano
      la tua domanda è legittima e la questione abbiamo cercato di affrontarla in varie occasioni.
      il fund raising è un aspetto molto importante per la realizzazione di ogni progetto, ma è un mondo a parte.

      Ci sono progetti molto diversi su Kublai e dare supporto sulla ricerca di fondi significherebbe coprire lo scibile a livello regionale nazionale o europeo. Un lavoro immenso.

      Ci stiamo interrogando sul tema, ma la soluzione non è semplice, anche alla luce delle risorse limitate che abbiamo.

      Io che conosco un po’ il mondo non profit, ad es, so quanto sia difficile eppure strategico dominare la materia per questo sono piuttosto d’accordo con te sulla necessità di fare qualcosa, ma sono orientato a dare strumenti tecnici e teorici piuttosto che soluzioni.

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    • Avatar di Pico
      Pico
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      Ciao Stefano, sarà una coincidenza, ma proprio in questi giorni ho posto ad Alberto il problema del fund raising per il progetto Caffè Galante dichiarando tutte le mie difficoltà a districarmi nel mondo sconosciuto delle opportunità finanziarie pubbliche, per me un’autentica giungla (sigle incomprensibili, fatica a capire da dove iniziare a guardare), suggerendo di intraprendere qualche iniziativa che possa aiutare i kublaiani a capire e ad orientarsi.

      Alberto giustamente paventa la possibilità che così facendo l’attenzione possa spostarsi dai contenuti ai soldi a tutto danno dei primi.

      Kublai non dà soldi e questo e’ stato detto sin dall’inizio, messo sempre in bell’evidenza in tutte le presentazioni, appunto per tenere lontani gli opportunisti e far capire che qui si privilegiano valori e contenuti.

      Ma il tuo quesito è certamente quello di altri kublaiani come me che in Kublai vedono anche il luogo dove poter “imparare” a realizzare i propri progetti dopo averli creati.

      Sarebbe davvero così innaturale che un progetto, nato e/o maturato in questo ambiente e che la community stessa ha promosso, apprezzandone i contenuti e gli intenti, partecipando e contribuendo alla sua creazione, possa poi alla fine imboccare la strada della sua realizzazione con il supporto stesso di coloro che, esercitando l’ars maieutica, lo hanno aiutato a nascere?

      Per il mio progetto vedo, ad esempio, la strada del finanziamento pubblico (e quindi mi interesserebbe capire come orientarmi in questo mondo) ma per altri progetti potrebbe essere determinante catturare l’attenzione di venture capitalist o di altri possibili finanziatori non pubblici.

      Forse, il tracciare un percorso per un progetto, che nasce o si affaccia su Kublai per poter crescere, che preveda, una volta raggiunta la maturità auspicata/riconosciuta, la possibilità di essere supportato anche nella ricerca dei fondi, non è detto che rappresenti necessariamente un pericoloso diversivo (per Kublai stessa, s’intende); ho la sensazione che Kublai ne uscirebbe invece rafforzata e il Paese avvantaggiato.

      Un piccolo sforzo, disponendo o indicando dei semplici tutorial amplificherebbe gradatamente, a mio avviso, la comprensione di tali strumenti creando valore aggiunto a livello di comunità.

      Un’altra cosa che mi viene in mente è una sorta di WorkingCapital-Kublai Camp, ovvero l’organizzazione di un evento che abbia la funzione di indirizzare espressamente verso i progetti kublaiani l’attenzione del nascente venture capitalism italiano.

      Se lo sviluppo è uno degli obiettivi di Kublai, allora è lecito, ritengo, porsi il problema di come far evolvere i progetti verso la loro realizzazione.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Avete ragione un po’ tutti. Kublai si occupa di supportare le persone che vogliono trasformare idee in progetti; non può finanziare direttamente per evitare gli opportunisti; ma c’è comunque un problema rispetto alla trasformazione dei progetti in attività di impresa, o impresa culturale, o quello che è, che sembra molto faticosa.

      In Kublai ci sono due strumenti per lanciare un progetto verso la realizzazione. L’endorsement istituzionale, a oggi, non ha prodotto sostanzialmente niente: molte porte si sono aperte per CriticalCity grazie al Ministero, ma poi questi contatti non hanno prodotto ricavi per la società. Con l’eccezione di GIovanni di Kinovan, mi pare che nessuno degli altri finalisti (o degli altri progetti kublaiani) ci abbia neppure chiesto endorsement. Tu, Stefano, hai addirittura partecipato a un bando della Regione Campania e non hai chiesto una lettera di referenze! Evidentemente questo strumento non è molto potente.

      L’altro strumento sono i partenariati – via Kublai – tra il Ministero e soggetti terzi. Sono lunghi e faticosissimi da costruire, ma mi sembrano promettenti. Qui possiamo vantare almeno un successo: la Regione Basilicata ha finanziato A-maze (per un’importo bassissimo, credo poco più di 20Ke euro), anche se mi pare che la visibilità di CC in quel contesto sia dovuta più al fatto che io collaboro a quel progetto della Regione che alla collaborazione istituzionale. Però è anche vero che la collaborazione viaggia attraverso le persone, e – grazie anche all’esperienza di Progetto in un giorno – si sta creando un bel clima di fiducia e collaborazione tra noi e la Regione.

      Kublai riceve molte proposte di collaborazione, anche da soggetti che hanno cassa. Molte sono prive di veri contenuti. Altre, invece, sono sincere e sostenute da persone di grande spessore. Noi puntiamo ad avere persone che siano espressione di soggetti deputati a finanziare progetti e imprese (dai fondi di venture capital ai programmi di sviluppo locale) che interagiscano quotidianamente con Kublai, facciano da coach, vi conoscano, abbiano modo di capire a fondo e innamorarsi dei progetti. Però è difficile, perché la modalità di interazione di Kublai, che viaggia in rete e richiede molto rigore (si scrive, noi qui scriviamo tutto, che è una cosa molto rara) non è nelle corde di molte persone. A occhio prevedo che il settore privato sarà più propenso a usare Kublai di quello pubblico, il che è paradossale per un ministero.

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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      Condivido il pensiero di Stefano: come ho fin troppo spesso ripetuto, fare in modo che almeno una piccola frazione dei progetti proposti venga realizzata è fondamentale per un (meta)-progetto come Kublai.

      Sono conscio delle difficoltà che il team di Kublai deve affrontare per realizzare questo obbiettivo, considerando anche che molto spesso sono proprio i progettisti che, per varie ragioni, non sembrano voler affrontare il salto dall’idea al progetto.

      Purtroppo non ho soluzioni da proporre per la ricerca di finanziamenti, visto che mi trovo ad affrontare questa lotta da un po’ senza molto successo…

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
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      Secondo me qualche idea esce fuori. Sentiamo cosa ne pensano gli altri poi magari aprimo una discussione sul tipo di iniziative che potremmo tirare fuori.

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    • Leggendo mi vengono in mente due idee.

      1. Ogni progetto segue un iter abbastanza standard di evoluzione. Più o meno così:
      - l’idea in 4 righe
      - l’idea espansa (una paginetta)
      - benchmarking con esperienze internazionali
      - Q&A della community
      - bozza di documento di progetto
      - feedback della community
      - ricerca dei partner
      - documento di progetto definitivo

      Arrivato a questo punto, salvo qualche affinamento, il progetto è pronto per essere finanziato e realizzato.
      Forse sarebbe interessante avere una sorta di barra che indica lo stato di evoluzione del progetto.

      2. Per i progetti che sono arrivati in fondo al processo potrebbe essere interessante che Kublai avesse un piccolo contrattino con alcune realtà che possano facilitare la realizzazione dei progetti (seed capital, agenzia specializzata nella ricerca di fondi, ecc…).

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    • Avatar di Federico
      Federico
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      Magari si potesse mettere la barretta di avanzamento…

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
      Membro

      Forse il Ministero potrebbe individuare alcuni “esperti”, almeno per gli alcuni ambiti fondamentali e un po’ più trasversali, ed attivarli su richiesta per quei progetti che si trovano nello stadio ricerca finanziamenti…. forse (ma non so se è una chimera) almeno per quanto riguarda i finanziamenti pubblici potrebbe individuare qualche referente in ogni regione, in grado di dare informazioni su come e chi contattare, sull’esistenza o meno di programmi di finanziamento…. Capisco che è difficile ma certamente il tema dell’orientamento è fondamentale per chi deve trovare fondi e partner per sviluppare il proprio progetto. Per esempio, se il Caffè Galante fosse in Emilia Romagna, troverebbe finanziamenti dedicati alle botteghe storiche, finanziamenti dedicati alla valorizzazione commerciale….. Potrebbe insomma cominciare a vedere da questi programmi. A livello locale, spesso poi esistono fondazioni bancarie che finanziano – per loro mission istituzionale -progetti e attività in ambito culturale e sociale.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Augusto, due bellissimi suggerimenti. Per me l’equivalente dei contrattini sono i partenariati di cui parlavo prima.

      La barra è una superfigata, anche visiva. Parliamone.

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    • Avatar di Pico
      Pico
      Partecipante

      Probabilmente predisporre un piccolo database dei progetti con alcune informazioni importanti e ben strutturate (iniziando ad individuare quelle più utili) avrebbe il vantaggio di rendere disponibili all’analisi una serie di informazioni, utili per una visione d’insieme, e allo stesso tempo renderebbe misurabile l’evoluzione di ciascun progetto.

      Se fosse possibile disporre da qualche parte di un server MySql (e non è cosa complicata né costosa) da agganciare usando una sottocartella di progettokublai.net, la cosa dovrebbe essere non particolarmente complicata (potrei provare a mettere a disposizione, modificandola, una struttura semplice che mi sto accingendo ad implementare).

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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      Il problema è che tutti i dati dovrebbero essere immessi nel DB (e aggiornati) manualmente dallo staff di kublai.

      Se si fa questo, si potrebbe pensare di creare un widget con una progress bar (agganciata agli specifici campi del DB) da inserire nei gruppi di progetto (anche qui manualmente).

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    • Se la cosa interessa il widget lo posso fare io!

      Gli admin su ning possono modificare la descrizione del progetto?
      In questo caso si tratterebbe di incollare in cima alla descrizione un paio di righe di codice per il widget. Altrimenti dovrebbe essere il progettista a farlo.

      La staff poi dovrebbe soltanto aggiornare un singolo google doc che terrebbe automaticamente sincronizzati tutti i widget.

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    • La barra me la immagino un po’ così:

      Oppure anche più semplice, che dite? Bisognerebbe lavorare un po’ sulla leggibilità.

      Allegati:
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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Mi piace assai!
      Bravo Augusto!

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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      Augusto, sai che non è un problema di grafica ma di implementazione

    • Autore
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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      Gli admin possono inserire l’eventuale widget nel gruppo (in ogni gruppo, manualmente…) sfruttando l’apposito “blocco” HTML .

      Il problema è sempre lo stesso: i dati per costruire la progress bar dove si pescano? Si può costruire un DB con MySQL come ha suggerito Pico, ma questo deve essere riempito manualmente dallo staff. Per ogni progetto devono essere inseriti dei campi associati a ogni segmento della barra, e per ogni campo si deve inserire un “sì/no” (semplifico) per stabilire se quel task è stato realizzato.

      ps si potrebbe indagare la possibilità di utilizzare Zoho come database (dispone di API). Non so…

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    • ragazzi (ahimé tutti masculi), esco dal mio letargo per un’incursione notturna con un paio di osservazioni:
      1. l’endorsement nel caso di CC non ha portato soldi perché, è la mia sensazione, il team si è rivolto altrove perlatro con successo e poi arrovvelato in una vicenda di come gestire le numerose porte che si sono aperte, ognuna con condizioni e condizionamenti che hanno provocato riflessione e forse stallo. Nella mia memoria, da ciascuno degli incontri che abbiamo fatto a Milano sono uscite possibilità di fondi e collaborazioni, o quantomeno OPPORTUNITA’ più o meno concrete.
      2. Stefano: abbiamo in più occasioni offerto endorsement se e quando e come lui avesse voluto. evidentemente l’incastro utile non c’è ancora stato.
      3. Il “contrattino”, ad oggi, non è nel novero delle cose possibili e non lo vedo nenanche bene nella mission di K. Si può sempre cambiarla, e poi provare ad organizarsi, anche se dal lato pubblico siamo in una fase complicata sulla gestione delle risorse.
      abbraccio a tutti
      m

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Caro Marco
      bentrovato!
      Sono stato molto indeciso prima di aprire la discussione sui soldi, temevo che potesse essere letta come una sorta di lamento da parte di un progettista. Confermo che varie volte è stato offerto endorsement da parte di Kublai e che io non lo ho ancora richiesto (lo farò lo giuro!)
      Ma questa discussione ho deciso di aprirla per confrontarmi con tutti voi su questa questione che credo possa essere affrontata in modo creativo ed innovativo senza bisogno di contratti e di complicate azioni da parte dello staff, ma cercando insieme modalità simili a quelle che abbiamo utilizzato sino ad ora.
      Tu cosa ne pensi? Credi che la questione si deve limitare alle azioni al momento previste? Pensi che ponendo la questione ci si allontana dalla mission?

    • Autore
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    • Mi inserisco anche io in questa discussione soffermandomi su questa frase di Stefano: Confermo che varie volte è stato offerto endorsement da parte di Kublai e che io non lo ho ancora richiesto

      Forse mi sono perso qualche pezzo, chiedo venia in anticipo, ma chiedo:

      1) Potreste indicarmi dove (se) sul SN o sul blog si parla di questo punto ?
      2) L’ endorsement viene proposto ai progettisti privatamente ?
      3) In cosa conisterebbe esattamente l’endorsement di Kublai e quali caratteristiche occorre soddisfare per potervi ambire ?

      Grazie

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      La cosa buffa e’ che gli esperti – nel senso inteso da Ludovica – in Kublai ci sono gia’: siete voi! Per esempio, Ludo saprebbe da dove si comincia a finanziare un progetto come il Caffe’ Galante se fosse in Emilia. Stefano conosce bene SPINNER per gli aiuti alle imprese innovative, etc.

      E altre persone, con altre aree di expertise, verranno. Dobbiamo solo trovare il modo di trasportare le informazioni da chi le ha a chi ne ha bisogno. E i social network esistono apposta, quindi possiamo farcela.

    • Autore
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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Sono daccordo con te Alberto, all’interno della comunità ci sono tante persone che detengono pezzi di conoscenza; ma una community funziona se esiste il luogo dove queste conoscenze riescono ad incontrarsi e formare un quadro. In una discussione accennai all’opportunità di Spinner in Emilia Romagna, ma probabilmente i progettisti interessati a questa notizia non hanno letto questa cosa che era in una discussione di uno specifico progetto e quindi difficilmente accessibile.
      Lo sforzo che andrebbe fatto è quello di costruire uno spazio ad hoc dove ragionare di questo aspetto e dove chi ha pezzi di informazione può condividerli.

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Credo che questo sia un punto importante ma non aggiungerebbe molto discuterlo ora in questa fase in cui si stanno valutando i progetti per il Kublai Awards.
      Questa discussione potremmo rimandarla in uno dei possibili tavoli, stile OST al Kublai Camp soprattutto avendo terminato una fase importante di incubazione di circa 200 idee progettuali Kublai certamente la realizzazione delle stesse ed aspetti di finanziabilità e fundraising saranno conseguenti alle richieste emergenti dalla community dei progettisti stessi che sentendo sempre più forte questa esigenza faranno pressione sul Kublai.

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Ci sono tante persone all’interno di Kublai che possono apportare informazioni e competenze utili chiarametne, in Emilia Romagna lo stesso :
      Stefano Durì ad esempio, o i vari Jesse Marsh in Sicilia.
      Secondo me è una naturale evoluzione nelle esigenze-richieste dei progettisti, moltissime sono state idee progettuali e non progetti veri e propri, quindi un periodo di incubazione di diversi mesi era fisiologico, questo si riflette anche nelle esigenze che ora sono state per gran parte concentrate al networking, all’orientamento e rafforzamento dell’idea stessa.

      Su 200 progetti, certamente si avrà una massa critica di un 10% di progetti che si pongono, come nella barra di Augusto, il problema della finanziabilità di quel progetto e di partner di valore, per cui ci sarà una maggiore richiesta di questo ed emergerà come già scritto prima dagli stessi progettisti (come già questa discussione rappresenta uno dei segnali deboli di questa emersione); questo inciderà sicuramente sul modo di procedere del Progetto e della community, che si attiverà maggiormente in quella direzione (ma non dall’alto verso il basso, ma in base a reali esigenze diffuse nel suo ecosistema).

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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      E’ il problema del reperimento di informazioni all’interno della community: non si può confidare solo sul passa-parola, che, come abbiamo visto, non è efficace, soprattutto all’aumentare della dimensione della comunità. Continuo a pensare che uno spazio centralizzato in cui trovare/chiedere aiuti specialistici sia indispensabile, quale sia la forma che questo spazio assuma.

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    • Forse ho trovato un po’ di informazioni qui

      Questa parte me l’ero proprio persa … Estrapolo alcuni periodi:

      Per quanto possibile cercheremo di dare endorsement istituzionale a tutti i progetti completi, dotati di un documento solido e validati dalla community.
      Quindi ogni progetto fatto e finito potra’ avere endorsement da Kublai?

      L’endorsement consiste nell’apertura di un canale di comunicazione di qualità alta con gli alleati potenziali del progetto. Aperto il canale, ovviamente, il compito di Kublai è finito: a quel punto tocca ai progettisti e alle loro idee farsi valere!
      Perfetto, chiarissimo !!!

      Ancora una cosa non mi e’ chiara pero’: Leggo qui

      Il Dipartimento offre al progetto vincitore anche sostegno attraverso un’operazione di endorsement istituzionale, attraverso la quale spenderà un po’ della propria credibilità per cercare attivamente alleati per il progetto selezionato, con tutta l’autorevolezza dell’istituzione centrale. Voi diteci con chi vorreste parlare, chi credi possano essere i tuoi alleati, e noi faremo del nostro meglio per presentarteli con tutti gli onori.

      Che mi sembra di capire e’ un po’ la stessa cosa citata nel link precedente ed offerta a Stefano per il suo progetto, pero’ questa volta inserita come uno dei premi al vincitore del Kublai Award 2010 … a questo punto, mi sono un po’ perso … qualcuno “informato sui fatti:-) potrebbe darmi una mano a chiarmi le idee?

      p.s.: scusate se questo post e’ un po “fuori” tema con l’argomento trattato, ma visto che e’ emerso proprio in questa discussione approfitto per approfondire un punto che mi interessa molto. Grazie

    • Autore
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    • Provo a rispondere a Enrico (leggo ora quest’ultimo commento a risposta già scritta, ma posto comunque, poi eventualmente se ci son dubbi chiarisco):

      l’Award che Kublai mette in palio e garantisce in modo formale è uno solo, descritto qui, e comprendente i 5.000 euro per consulenza di alto profilo + endorsement “attivo/sul campo” (con 2/3 giorni impegnati in missione sul territorio da parte dei ministeriali di Kublai).

      Quello a cui si riferisce Marco M. sopra è una forma di endorsement “più soft” (ad es. una lettera di presentazione dove si dice che quel progetto è secondo noi meritevole di essere considerato per un determinato bando/richiesta di finanziamento/altro, indicandone i motivi) o comunque diverso e non formalizzato, che credo si possa ritrovare in questa frase riportata nella presentazione generale di Kublai (qui): “Kublai non ha risorse proprie, ma può consigliare e accompagnare progetti creativi meritevoli a concorrere alle risorse messe a disposizione da altri soggetti pubblici e privati.”

      Nei fatti questo tipo di endorsement è stato finora attivato/data disponibilità di attivarlo solo per alcuni dei finalisti dello scorso anno (Angeli e Kinovan), ma questo non significa che arrivare in finale sia né la condizione né la garanzia per un endorsement di questo tipo; l’aggettivo chiave qui è “meritevole”, nel senso dei criteri con i quali abbiamo selezionato i finalisti l’anno scorso, ed anche in relazione al tipo di sostegno e finanziamento che richiede.

      Considera comunque (in riferimento alla frase sopra, se ti sembra non ben definita) che al di là dell’Award descritto e formalizzato in modo chiaro, le azioni che Kublai fa a sostegno dei progetti sono molte e diversificate (consulenza sulle possibilità di finanziamenti esistenti, presentazioni pubbliche dei progetti, attivazione di collaborazioni e relazioni fra kublaiani ed extra-Kublai, etc.).

      Poi ovviamente la discussione su come migliorare e rendere più efficace Kublai è assolutamente valida… (ma qui mi limito a rispondere a Enrico)

    • Autore
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    • Avatar di Alessio
      Alessio
      Partecipante

      Sono appena arrivato in Kublai e devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro nel senso che in pochi minuti ho trovato notizie utili (sopratutto su Roma… c’è un nucleo romano forte o è una coincidenza?) e interventi diretti ed interessanti.

      Riguardo alla questione posta “fund raising” mi permetto di dissentire leggermente:
      il punto del reperimento finanziamenti per l’avvio di progetti credo che debba essere un compito di chi si mette in proprio e decide di avviare una propria idea.
      Trovare i finanziamenti non è impossibile, io ci sto riuscendo, poco alla volta, di progetto in progetto, aumentando gradualmente.

      Allora proporrei non tanto il “fund raising” come tema ma il “fund searching”: ovvero a quali strategie adottare a seconda del settore, progetto e profilo del team.

      Insomma forse potremmo tracciare assieme un vademecum del “come, dove e chi” ci può aiutare a trovare risorse economiche terze.

      Ricordiamoci però che il primo a dover investire è sempre l’ideatore.

    • Autore
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    • Grazie Marco, sei stato molto esaustivo … ora questo punto mi e’ chiaro … e “mi torna tutto” :-)

    • Autore
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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Sottoscrivo quasi in toto. Non parlerei infatti di vademecum che mi sembra qualcosa di statico, ma di una discussione sempre aperta all’interno della quale si accumulano esperienze, informazioni e conoscenza

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alessio
      Alessio
      Partecipante

      Beh mi sembra che in generale siamo concordi nel pensare che le informazioni ci sono e che sono suddivise tra più persone.
      Molte delle quali, speriamo, si stanno addensando qui. Ci sono però dei punti da chiarire.

      Vado per domande, anche un po provocatorie:
      1. come li troviamo?
      2. come li riconosciamo? per regione? per competenza?
      3. cosa possiamo offrire ai più “bravi”? insomma se uno è davvero bravo, di solito, “vende” il proprio expertise e a caro prezzo. Possiamo usare una “merce di scambio”?

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Condivido quello che scrive Walter qui… una discussione aperta durante il Camp (visto che manca poco tempo) potrebbe aiutare a trovare una soluzione adeguata a queste esigenze.

    • Autore
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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Concordo con Alessio, si possono insieme cercare gli strumenti, ma non c’è garanzia del risultato.

      Questa esigenza nasce fisiologicamente con l’aumentare con i progetti che maturano in Kublai e grazie a Kublai e si pongono il problema del fund raising; questo fisiologicamente apporta un’attenzione a queste tematiche che insieme vanno affrontate

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Ciao Stefano

      per quanto riguarda il non profit, ListaEtica è da sempre una community nata per condividere conoscenze ed esperienze anche sul fund raising.

      @ Alessio: al di là delle scelte terminologiche, condivido il concetto di creare una mappa cognitiva con fonti/esperti in grado di risolvere almeno il primo orientamento.

      Ho sempre voluto portare dentro Kublai esperti della materia per fare dei seminari su Second Life in modo da apprendere dal vivo le strategie di cui parli.
      Fino ad ora pare che non sia stato ritenuto utile, però se i progettisti ne hanno la necessità, si potrebbe organizzare (eventualmente dopo il Camp)

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Non so forse si potrebbe pensare a una sorta di Mappa come quella dei progetti fatta per competenze, geomappate di chi si rende disponibile.
      I tempi forse sono maturi, su alcune tematiche, che stanno pian piano emergendo dalle richieste.

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    • Avatar di Alessio
      Alessio
      Partecipante

      ok, mi fermo qui allora.
      Anche se non ho capito il fund raising (o searching..) che c’entra con i Kublai Awards, lo ignoro.
      Colpa mia. Ora mi documento.

      Però il tema mi interessa molto, tenetemi aggiornato (o ditemi come posso fare per richiedere alla piattaforma di tenermi aggiornato).

      Grazie.

    • Autore
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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      E’ solo questione di priorità, in questa fase finale, di “raccolta dei documenti di progetto”, tutte le energie sono profuse in funzione del Kublai Award che serve da sprone per affinare idee e progetti.

      Subito dopo le tematiche del fundraisng, se si è raccolto bene coi documenti progettuali, dovrebbero/potrebbero diventare una priorità per i progettisti senz’altro e di riflesso per Kublai.

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      Questa discussione potrai seguirla come aggiornamento selezionando l’opzione “segui” in basso alla pagina, così come in tutti i forum di tuo interesse.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      1. amplificando e filtrando il passaparola. E questo si fa non scrivendo codice informatico, ma dandosi un codice etico che dice: do un minimo di attenzione alla community, quando mi accorgo che ho un’informazione che serve a qualcun altro mi faccio avanti e glie la do. Che è difficile, mi rendo conto.

      2. con la reputazione e il peer review. “Conosci X? Cosa sa fare? Che opinione ne hai?”

      3. i mercati esistono e funzionano abbastanza bene usando il denaro come merce di scambio. Ciascuno di noi deciderà volta per volta cosa vendere e cosa regalare. Una buona regola potrebbe essere questa: le informazioni si regalano, anche piccole quantità di lavoro si possono regalare, il lavoro vero si vende. Con le informazioni e i piccoli favori acquisisci reputazione, con il lavoro monetizzi.

      O forse no :-)

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    • Avatar di Alessio
      Alessio
      Partecipante

      condivido l’impostazione, anche se credo che qualcosa lo possiamo fare per incentivare il comportamento etico.
      Faccio degli esempi:
      1. organizzando le discussioni e magari introducendo delle aree tematiche legate ai progetti? questo in una specie di menù
      di navigazione…

      2. anche qui sarebbe utile avere una specie di “anzianità” mista ad “affidabilità” visibile a tutti…

      3. il punto precedente forse darebbe anche una “visibilità” ad integrazione dell’innegabile piacere di regalare informazioni low-cost…

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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
      Membro

      Stefano…. gli Spinner…. me la ricordo quella indicazione…. li abbiamo anche contattati, ma non ci hanno mai risposto :-(

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Parlo io con qualcuno e ti faccio contattare

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    • Avatar di Pico
      Pico
      Partecipante

      Ciao Ludovica, avevo letto e intendevo già rispondere a questo tuo interessante intervento che anche Alberto mi ha segnalato.

      Mi scuso per il fatto che la mia risposta non sia indentata sotto il tuo intervento ma non c’è stato verso di riuscirci (tutti i tentativi fatti hanno collocato la mia risposta sempre in questa posizione … misteri del ning)

      L’idea di individuare un referente (o più, se necessario) in ogni regione mi trova d’accordo; questa ricerca dovrebbe in qualche modo partire dal “centro” (mi riferisco ovvero ad una azione che parta dallo staff di Kublai) e con il coinvolgimento di alcuni kublaiani volontari accreditabili presso le rispettive regioni potrebbe far nascere dei nuclei di orientamento (il valore aggiunto per la community a cui mi riferivo nel mio intervento precedente) che a poco a poco, condividendo con gli altri kublaiani le informazioni acquisite, contribuirebbero a far crescere il know how dell’intera community. Forse potrebbe essere il modo di creare e diffondere quell’expertise a cui fa riferimento Alberto nell’intervento che segue.

      Proprio in questi giorni ho scoperto un sito (che mi sembra di aver capito ciascuna regione debba avere) della regione Sicilia dedicato ai finanziamenti europei; lì ho trovato un form attraverso il quale ho chiesto informazioni sui finanziamenti possibili dopo aver brevemente presentato il mio progetto e devo dire che sono stati anche abbastanza celeri nel rispondermi, fornendomi indicazioni di primo livello su misure, uffici e nominativi che cercherò di contattare per approfondire (lo farò avendo comunque in mente che mi trovo in Sicilia, senza quindi farmi facili illusioni).

      Un altro discorso riguarda le fondazioni bancarie; in Sicilia, a parte una banca popolare e una trentina di banche di credito cooperativo non vi è altro. Alla fine degli anni novanta tutto il sistema bancario siciliano è stato falcidiato dalle acquisizioni da parte delle banche del nord di tutte le banche popolari siciliane (con l’eccezione suddetta) e dello stesso Banco di Sicilia (inizialmente acquisito dalla romana Capitalia successivamente, a sua volta, fagocitata dalla milanese Unicredit) quindi non credo che le opportunità siano paragonabili a quelle del centro-nord, sia per il numero di istituti presenti che per le loro dimensioni (come dicevo, solo bcc). Tuttavia, proprio il recente finanziamento di circa 30K euro da parte della fondazione del Monte Paschi Siena (che vanta una cospicua presenza di sportelli nell’isola) del restauro di alcune opere d’arte della diocesi di Patti, lascia pensare che una richiesta di finanziamento a fondazioni bancarie di istituti operanti sul territorio pur con sede altrove, rappresenti un’ipotesi comunque praticabile (riporto qui il bando, già scaduto, della fondazione prima citata per dare un’idea di quale sia la tipologia di caratteristiche richieste.

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    • Saluto tutti ! Quando ho fatto capolino in K e mi son deciso a provarci è stata la chiarezza con cui si dichiarava che NON si distribuivano soldi ma si voleva avere uno scambio/confronto di idee su un problema/progetto/idea che si intendeva affrontare per definirne il progetto da rendere, ovviamente, potenzialmente appetibile (a questo punto, per soluzione e costi ) a possibili eventuali finanziatori. Penso, se è corretto questo, ritengo non essere cosa da poco. Per quanto mi riguarda chiedo: ritenete che il supporto fornito da K, alle persone che vogliono trasformare idee in progetti, sia il massimo? Osservando la mappa della progettualità noto, certamente una stranezza, che la produzione di idee/progetti è quasi monopolio del SUD-EST come spiegarlo? Se non si fosse capito, io sarei arci-soddisfatto, se riuscissi ad avere le più dure, ma costruttive, critiche ad un mio indizio di idea-progettuale .

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    • Vorrei inserirmi per descrivere la mia attuale esigenza che potrebbe non essere necessariamente di natura economica, mi spiego:

      Ormai Reti Glocali e’ online da 8 mesi ed alcune idee/progetti/persone piu’ attive iniziano ad avere l’esigenza di uscire dalla rete per incontrarsi in real life e provare a concretizzare qualcosa

      Morale? Ho le persone che vorrebbero incontrarsi grazie al Network, ma non ho gli spazi per farlo
      Ok gli incontri informali, ma non possiamo nemmeno andare avanti ad aperitivi :-)

      Ora, le soluzioni sarebbero 2: ho affitto una sala a mie spese o apro un’associazione provando ad accedere ad
      offerte come questa: http://www.celivo.it/strumenti/richiesta_sala_starhotel.pdf

      Un altra alternativa potrebbe essere la seguente, ditemi voi se fattibile:

      Kublai (Ministero) potrebbe provare ad intercedere sul territorio in strutture come quella del link in modo che RG possa avere accesso a sale/aule normalmente riservate ad associazioni e quindi gratuite

      In quel caso io avrei margine per cercarmi finanziamenti per conto mio senza l’ulteriore “incombenza” della gestione di un’associazione

      Potrebbe essere una cosa fattibile? La faccio troppo semplice? :-)

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Oddio, ma cosa vuol dire “intercedere”? Immagino che, se tu scrivi una lettera dicendo “scusate, io sto facendo una cosa ma non sono un’associazione, mi date la sala lo stesso?” noi potremmo scrivere una lettera che dice “Enrico lo conosciamo, ci sembra che stia facendo uno sforzo vero per mettere insieme gente con un’idea di sviluppo molto connotata in senso sostenibile sul vostro territorio”, che tu alleghi alla tua. Però guarda: gestire un’associazione è cosa veramente facile, e se pensi di cercare fondi ne avrai bisogno comunque… altrimenti a chi i tuoi sponsor darebbero i fondi?

      Comunque queste forme di endorsement non sono mai generiche, ma sempre specifiche: appoggiano cioè una richiesta specifica, o una proposta specifica. Quindi se decidi di andare avanti dovresto scrivere la tua lettera, poi mandarcela e noi vediamo il da farsi.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Sai Francesco, alcune persone in Kublai si sono entusiasmate e si sono messe a fare attività sul territorio, dicendo a tutti i loro amici che questo è un luogo che funziona bene. La fioritura di progetti pugliesi secondo me è dovuta almeno in parte a Walter.

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    • Oddio, ma cosa vuol dire “intercedere”?
      Non ne ho idea … l’ho solo sparata li :-)

      Quindi se decidi di andare avanti dovresto scrivere la tua lettera, poi mandarcela e noi vediamo il da farsi.
      Cosa dovrebbe contenere questa lettera?

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    • Avatar di Jo_K(ino)
      Jo_K(ino)
      Partecipante

      Ciao a tutti e scusate il ritardo con cui mi faccio vivo nel Club. Penso che la discussione avanzata da Stefano sia sacrosanta e lo dimostra il livello della discussione e i contributi interessanti e onesti di tutti.
      Non so se potrò esserci all Award quindi mi riservo di intervenire in seguito, ma mi sento anche io abbastanza chiamato in causa in quanto il mio progetto è sempre stato a detta di tutti uno dei più concretizzabili e per questa unica ragione mi sono permesso di chiedere l’endorsement istituzionale, ovvero una certificazione del percorso progettuale compiuto e della bontà dell’idea e del proponente, cosa che mi parve di capire sarebbe stata assicurata a tutti i richiedenti.
      Ma il mio Kinovan come tutti gli altri progetti fa riferimento alla fine agli stessi bandi pubblici disponibili e non sono riuscito ancora a trovare finanziatori privati o altre forme. Inoltre sto cercando di crearmi una rete di collaborazioni e clienti che mi consenta di lavorare da quasi subito e non immaginate poi le difficoltà di progettazione con un budget vincolato e limitante per quello che vorrei fare. Quindi di fatto a parte la disponibilità dello staff non essendo ancora riuscito a presentare la domanda ad Invitalia non ho ancora sfruttato l’endorsement.
      Sicuramente però, a parte la certificazione sarebbe utile creare un circuito di microfinanziamenti per i progetti che coinvolga magari non i venture capitalists ma altri possibili finanziatori come i business angels o simili.
      Di sicuro come dice Walter il K. Award incombe e questa esigenza di concretizzare i progetti si farà sentire sempre più forte e non solo per quelli nuovi, ma anche per quelli come il mio, che forse con un po’ di incoscienza pensavo di avviare più rapidamente e che invece continua a crescere ma non vede ancora la luce.
      Io penso che l’ideale sarebbe riuscire ad accompaganare i progetti concretizzabili nell iter di start up dalla ricerca dei finanziamenti all’inizio attività, ma come si è detto sarebbero necessarie risorse che non sono disponibili.
      Questo processo di autorganizzazione che si è instaurato con il Club e le altre iniziative sta già producendo una serie di ricadute positive e molti nuovi progetti. Forse bisognerebbe creare uno staff di esperti che ricerchi i finanziamenti in base ai temi in oggetto, ma anche questo è un lavoro bello duro e non si può certo fare affidamento sempre sul volontariato. Staremo a vedere ma come sempre Kublai Rules… ; )

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    • Enrico! Se vuoi realmente, e su questo non ho dubbi, dare concretezza a RG devi necessariamente organizzarti, al minimo, come associazione. Le idee si concretizzano viaggiando con le gambe delle persone che in un primo momento non possono essere altro che i promotori dell’iniziativa. Penso che sei convinto della circostanza che: tra 2 iniziative, la prima con 1 solo promotore e la seconda con 100 promotori, quella che ha più possibilità di acquisire sponsor è la seconda, se non altro perchè la prima, senza entrare nel merito dell’inizitiva ha convinto, al momento 1(una) persona; la seconda, al momento 100 persone Saluti,fc_

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      La richiesta di usare la sala. Non è di questo che si parlava?

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    • Si, adesso si… il mio dubbio riguardo all’ endorsement e’ pero’ di natura piu’ generale … cioe’ … cosa potrei chiedere a Kublai ed ai consulenti del Ministero dello Sviluppo e cosa no, senza fare richieste imbarazzanti e senza apparire pretenzioso?

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    • Enrico, se vuoi posso dirti come è stato l’endorsment di Kublai per noi.
      Intanto 3 giorni a Milano con Alberto, Tito e Marco Magrassi in cui abbiamo incontrato personalmente i dirigenti di:
      - Fondazione Cariplo
      - Camera di Commercio di Milano
      - dPixel
      - Dipartimento di Pianificazione Urbana del Politecnico
      - Regione Lombardia

      Il roadshow non ha prodotto risultati immediati ma dopo un paio di mesi sì: dPixel ci ha invitati a TechGarage dove abbiamo vinto e la Camera di Commercio ci ha assegnato il premio di migliore azienda no-profit di Milano e provincia.

      Inoltre per partecipare a un paio di bandi (Giovani Protagonisti del Ministero della Gioventù e un bando specifico della Regione Puglia) i ministeriali di Kublai hanno scritto per noi una bella lettera di supporto e di referenza.

      Non male direi!

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    • Entro anch’io in questa discussione, avendo assaggiato personalmente tutti i meandri e le problematiche del finanziamento alle startup.

      A mio avviso, una soluzione potrebbe consistere nel pensare di implementare tra i kublaiani una logica di social fund raising. Ovvero una specie di venture capital dal basso. Dove sono gli stessi utenti e il pubblico che decidono di mettere piccole cifre in progetti in cui credono, entrando ovviamente a fare parte della società, in quote più o meno ampie.

      Si tratta di una tendenza che sta prendendo piede, nei più svariati campi. Esistono per esempio dei progetti online che si propongono di finanziare dal basso, inchieste giornalistiche ritenute rilevanti dalle community. Oppure progetti artistici, etc. Es: http://www.kickstarter.com/

      In questo modo, verrebbe sia valorizzato il ruolo della community, che accentuata la dimensione pragmatica del progetto Kublai

    • Autore
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    • E’ decisamente una forma di finanziamento da perseguire e, ritengo, merita il necessario approfondimento ad iniziare dalla verifica di come si articola là dove è già in essere.

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    • Mi sembra un’idea da approfondire !!!

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    • Stefano,

      sì: il fund raising è centrale affinché un’idea, già divenuta progetto, possa trasformarsi in impresa. Le tre F (Family, Friends and Fools – questi ultimi intesi non come sciocchi, ma come persone che “ci credono” con passione e senza spaventarsi di dare sostegno a qualcosa che deve ancora prendere forma) sono cruciali all’inizio, ma poi non bastano più.
      Ogni fase della crescita di un’impresa ha le proprie criticità, sia finanziarie che non; questo implica, ad esempio, che a turno idealmente entrino (come finanziamento di capitale e non di debito) fondi seed, business angels, venture capitalists, private equity.

      L’Italia ha qualche difficoltà in questo senso, peraltro negli ultimi tempi vi sono stati vari sforzi per trovare soluzioni.

      Per conto mio posso indicare una iniziativa che conosco assai bene, nata con la forza della passione di alcuni e grazie alla fiducia (per niente scontata) di altri: si tratta di Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative, che mira a portare innanzi a finanziatori italiani e stranieri le start-up italiane affinché si concludano deals di finanziamento.
      Per poter arrivare belli pronti all’incontro, con un pitch fatto tenendo a mente ciò che un investitore è più interessato a sentire/sapere, è previsto un bootcamp (corso di rafforzamento del BP e dell’elevator pitch).

      A settembre è stato fatto il pilota: John Dilts (Business Angel degli USA, ex imprenditore) e Gianluca Dettori (oggi investitore, ex imprenditore) hanno fatto due giorni di formazione in aula con 26 start-up.
      14 di queste sono state ritenute pronte per incontrare gli investitori – la selezione è stata fatta da investitori, ricercatori, industriali di taglio elevato ed esperti dei vari settori… qui posso citare, fra gli altri, Riccardo Donadon ed Emil Abirascid.
      Le 14 start-up hanno fatto il loro elevator pitch a porte chiuse davanti a una cinquantina di investitori (Italia, UK, USA, Svizzera) e hanno ricevuto nel complesso 70 segnalazioni di interesse. Non male.

      Questo percorso è gratuito per tutte le start-up che vi prendono parte.

      Intesa Sanpaolo non investe nelle start-up; il suo intervento è organizzativo. In altre parole fa da facilitatore e chiama a cooperare su questo progetto chi è parte del c.d. ecosistema dell’innovazione e che abbia capacità specifiche rilevanti, oltre che una passione interiore per questo mondo e sia intenzionato a dare una mano ai giovani.

      La formazione viene fatta da chi abbia fatto impresa e che oggi si trova dall’altra parte del tavolo, con un bagaglio di know-how e di interessi che abbia voglia di trasferire a chi ha idee, passione ed energia… ma zero cash.
      Il panel di selezionatori è composto da chi conosce la materia, da chi sa cosa significa essere imprenditore e da chi sa cosa vuole un investitore.
      Gli investitori sono invitati ad uno ad uno, sottolineando il fatto che non si tratta di una business plan competition o di un beauty contest, ma di un momento di business. Chi partecipa è quindi lì per investire.

      Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative stata pensata per le start-up, voluta fortemente e con passione.

      Non è una panacea, né è un rimedio miracoloso: però è una iniziativa importante, sia negli scopi, che nei modi – entrambi assolutamente inediti per una banca.

      Per iscriversi bisogna registrarsi su http://www.startupbusiness.it come “start-up” (importante), cliccare su Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative (a sx sullo schermo) e completare il form di adesione.

      In bocca al lupo a tutte le start-up, sia che partecipino o meno. Io, personalmente, faccio il tifo per tutte voi. ;)

      Roberta

      Per saperne di più:
      http://www.startupbusiness.it e isp.startupbusiness.it
      http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/10/19/intesa-sanpaolo-cerca-una-nuova-google.html
      http://tinyurl.com/y8kkkm7
      http://tinyurl.com/ydo6knb

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    • Avatar di Tito
      Tito
      Keymaster

      Aggiungo due-tre commenti di getto all’interessante discussione. Che poi in realtà mi sembra che si tratti di più di una discussione.
      - Kublai ha bisogno di realizzare progetti per sopravvivere almeno quanto i progetti hanno bisogno di Kublai.
      - ha senso parlare di finanziamenti nella seconda parte del lavoro sulla scrittura di un progetto in quanto a quel punto, quando inizia a diventare chiaro cosa uno vuole veramente fare e a che cosa è interessato, diventa adattare il documento all’interlocutore, ossia a chi potrebbe essere interessato a finanziare quell’idea e quelle attività. Quindi non prima di iniziare a scrivere, non al termine della scrittura di un progetto completo.
      - una regola abbastanza generale è che chi sta pensando ad un’impresa, in particolare se a scopo di lucro, deve abituarsi all’idea che dovrà rischiare dei soldi propri, ossia investire. Le attività più a carattere sociale o di bene pubblico possono mirare (anche) a finanziamenti pubblici a fondo perduto. In questo secondo caso il problema è di cercare di garantire la sostenibilità neltempo, evitando la dipendenza da uan singola (e tipicamente erratica) fonte.
      Kickstarter è interessante, me lo studierò meglio

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    • SCUSATE…MA CREDO CHE A OGGI PER IL FOUND RASING OCCORRE GUARDARE ALTROVE COME ALCUNI DI VOI SAGGIAMENTE SUGGERISCONO , ALMENO FINO A QUANDO SCAJOLA NON DECIDERA’ INSIEME AI SUOI SOCI DI DARE A KUBLAI UN RUOLO DIVERSO E FORSE PIU CONCRETO . PER ORA NON SE NE PARLA POI STAREMO A VEDERE ….. SALUTI A TUTTI

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    • Avatar di Pico
      Pico
      Partecipante

      Mi rendo conto solo ora che forse sarebbe stato più utile inserire qui un post che ho invece scritto qualche giorno fa sulla mia pagina personale.

      Provo a rimediare facendo copiaincolla
      _________________________________________

      Lo scorso 5 Febbraio si è svolta a Messina la seconda giornata di un interessantissimo convegno, Il distretto sociale evoluto, organizzato dalla Fondazione Horcynus Orca, che mi aveva segnalato Laura Tagle durante il KublaiCamp e al quale sono stato successivamente invitato anche da Natale Giordano che ho avuto il piacere di incontrare per la prima volta dopo aver seguito la sua presentazione del progetto IC4D al convegno. E’ stata l’occasione per rivedermi con Alessio e Floriana che spero di rivedere ancora insieme a Natale e agli altri kublaiani siciliani il 19 Febbraio a Palermo durante l’incontro organizzato dall’infaticabile Jesse.

      Accanto a Natale c’era anche
      il presidente di Banca Popolare Etica e soprattutto Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione per il Sud.

      Mentre ascoltavo Borgomeo
      parlare, ad un tratto ebbi la sensazione che non fosse più lui, e che al suo posto ci fosse invece Alberto o Tito quando parlano dei bandi pubblici per reperire fondi e li descrivono come documenti eccessivamente tecnici e poco adatti ai creativi. Insomma mi sembrava fossimo ad una riunione di Kublai o ad una riunione in cui si spiegano le ragioni per cui Kublai esiste: aiutare ad organizzare idee e contenuti per farli diventare un progetto preoccupandosi solo successivamente di come reperire i fondi per realizzarlo. La differenza era però che a parlare era Borgomeo e non Alberto o Tito. E Borgomeo, nel momento in cui asseriva la necessità di “attenuare le attuali logiche a cui ci si ispira nella redazione di un bando” evidenziando il bisogno di andare incontro più alle idee e ai contenuti piuttosto che ai meccanismi della burocrazia, esprimeva quest’esigenza da presidente di Fondazione per il Sud, quale egli è, ovvero da rappresentate di un’istituzione che sembra disporre di 20 Milioni di euro per finanziare idee e progetti per lo sviluppo, privilegiando auspicabilmete stavolta però, a suo dire, le idee e i contenuti.

      Alla fine dell’intervento, mi sono
      avvicinato a Borgomeo per chiedergli se conoscesse Kublai e lui, incuriosito, mi ha lasciato parlare in modo che potessi accennargliene velocemente (ho improvvisato, insomma un elevator pitch di Kublai); mi è sembrato interessato, tant’è che, non sollecitato, si è appuntato sul suo blocco il nome di Kublai. L’ho salutato dicendogli che se Fondazione per il Sud poteva rappresentare l’offerta, Kublai poteva tranquillamente rappresentare la domanda.

      Sarà riuscito il mio elevator pitch di Kublai? Nel
      dubbio forse sarebbe opportuno che qualcuno (Tito, Alberto, …) lo contatti per continuare il discorso avviato a Messina.

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Visto che Nino ha copiato e incollato il post del suo blog qui, faccio altrettanto con la mia risposta al suo post…

      Carlo Borgomeo fu il presidente nel 2000-2001 del progetto Ig students Gruppo Sviluppo Italia, ora Invitalia, che copre finanziariamente dal 2009 il progetto Kublai.

      Io conosco molto bene quel progetto, ho partecipato 2 anni come tutor insieme ad altri 2000 giovani entusiasti di tutta Italia e so come andò a finire la vicenda.
      Mi auguro che la Fondazione per il Sud, possa non commettere gli stessi errori di Ig Students e continuare quanto di buono aveva fatto.

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Conosco bene Carlo Borgomeo e lo stimo. Con l’Imprenditorialità giovanile ha fatto cose molto belle e innovative. Sarebbe bello poterlo coinvolgerlo in qualche modo.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Gran parte dei bandi pubblici, almeno in italia, non è orientata al risultato. Non siamo certo solo Tito ed io a pensarla così, credo che la maggior parte delle persone che non mentono a se stesse la vedano allo stesso modo.

      Non so molto di Fondazione per il sud. Davvero finanzia progetti? Progetti operativi, tipo quelli da 50-100K che normalmente trattano i creativi di Kublai?

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      forse è il caso di organizzare un incontro con Borgomeo.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Per evitare di fargli perdere tempo proporrei una verifica sulla missione di Fondazione per il sud, per farsi un’idea dei possibili spazi di collaborazione. Se ci fossero, sarebbe bello: è molto complementare a gente come Working Capital, e riafferma la vocazione sviluppistica e di attenzione al Mezzogiorno di Kublai in quanto figlio del DPS.

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Desidero inserirmi nella Vostra discussione. Appartenevo al gruppo IG Imprenditorialità Giovanile di cui Carlo Borgomeo era Presidente, Società che è confluita in Sviluppo Italia oggi Invitalia. Per anni abbiamo lavorato con entusiasmo sullo sviluppo d’impresa ed in azioni mirate al fund raising ed allo sviluppo locale. Oggi parteciperò all’incontro alla Camera dei deputati per la presentazione dei tre anni di attività della Fondazione per il Sud, dal titolo: “Tre anni di Fondazione per il Sud. Percorsi di infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno”. Al mio rientro vi aggiornerò sui temi dell’incontro e ritengo che la discussione sia da tenere viva ed accesa ed ad ogni modo predisposti ed attenti verso agni forma di collaborazione esterna che possa essere di sostegno alle iniziative ed alle idee presenti in Kublai.
      Baci a dopo.
      Angelita

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Eccomi a riassumere le fasi importanti dell’incontro di ieri organizzato dalla Fondazione per il sud. Spero di aggiungere qualcosa a quanto già di nostra conoscenza. Voglio, innanzitutto, ringraziare Stefano per aver avviato, mesi fa, questa discussione. Il mio rammarico è di non essermi inserita prima. Devo premettere, pertanto, che non sono d’accordo quando si afferma che “Gran parte dei bandi pubblici, almeno in Italia, non è orientata al risultato”. Chi come me ha lavorato in questo campo e sul campo di risultati ne ha visti ed anche tanti. Il problema sorge quando non si seguono processi di selezione e di erogazione delle risorse rigorosi, dando spazio alle burocrazie e spesso si tende più alle autoreferenzialità piuttosto che alla risoluzione delle problematiche insite nell’avvio e nel sostegno di ogni iniziativa. Problematiche che a volte aumentano in funzione dell’area geografica di riferimento. Pertanto uno dei compiti di noi kublaiani è quello di essere in grado di facilitare accessi e percorsi a chi vuole e, molte volte, deve ricorrere a finanziamenti pubblici. Kublai non ha risorse proprie, ma può e deve consigliare e accompagnare progetti creativi meritevoli e che ne hanno le condizioni di accesso, a concorrere alle risorse messe a disposizione da altri soggetti pubblici e privati ed in questo può significativamente inserirsi la Fondazione per il sud. Uno degli obiettivi che ha la Fondazione per il sud è la promozione per la crescita delle reti di solidarietà, sostenendo idee e progetti esemplari capaci di favorire lo sviluppo locale. Sicuramente sapete che la Fondazione per il Sud, operativa dall’inizio del 2007, e’ nata dalla collaborazione tra l’Acri e il mondo del Terzo settore, dispone di un patrimonio di oltre 315 milioni di euro e ogni anno riceve contributi dalle Fondazioni ex bancarie. È da qui che la Fondazione trae le risorse per svolgere la propria attività erogativa a sostegno delle iniziative a carattere sociale promosse dal territorio. Ieri il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, ha annunciato l’intenzione delle Fondazioni di origine bancaria di proseguire nell’impegno di finanziare la Fondazione Sud oltre il quinquennio previsto dagli accordi siglati con il Terzo Settore. Un risultato importante. Il loro modus operandi è quello di stimolare, innanzitutto, le comunità locali ad esprimere soluzioni secondo le esigenze del territorio. Il criterio guida seguito dalla fondazione per la selezione delle iniziative da sostenere, è l’esemplarità dell’intervento proposto, dando particolare rilevanza alla partnership ampia e rappresentativa ed, in generale, alla sostenibilità dell’azione nel tempo. Ritengo che ci siano i presupposti per un collegamento concreto con Kublai. Coinvolgere Borgomeo è un ottima idea, lo farei dopo aver individuato i progetti che sulla base di quanto sopra possano inserirsi nel percorso previsto dalla Fondazione, a cui daremo noi iprimi messaggi e suggerimenti. Cosa ne pensate?

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    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Cara Angelita
      mi scuso per non averti risposto prima, ma il tuo interessante commento mi era sfuggito. Dalle cose che dici mi sembra che sia il caso di approfondire il rapporto tra Kublai e Fondazione per il Sud.

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Finalmente… mi sono sentita completamente ignorata. Non lo fare più!!! Scherzo…naturalmente (beh neanche tanto..eh). Ad ogni modo, la mia attesa, e la speranza di una tua risposta, era riposta più, sull’importanza che avevo attribuito alla tua discussione ed al rammarico di non essere intervenuta ancora prima. Credo sia giusto riprendere il confronto, attraverso un proficuo scambio di dee e conoscenze, in riferimento sia alla nostra mission, cioè al percorso di crescita di una iniziativa “dall’idea al progetto”, sia, in particolare, al duro tema dei soldi e dei finanziamenti pubblici. Oggi, anche attraverso l’esperienza maturata in Kublai, mi spingo a fare riflessioni diverse da quelle che scaturivano dalla mia esperienza tecnica di chi ha lavorato nella creazione d’impresa. So che tu conosci il contesto e quindi puoi ben capire a cosa mi riferisco. Non è semplice far comprendere molte volte le opportunità ed allo stesso tempo le molteplici difficoltà ,che devono affrontare, quando si incomincia un percorso di richiesta dei finanziamenti: tempi, procedure, burocrazie ed i molteplici adempimenti possono disorientare e spesso fare cadere le speranze. Da più tempo sto considerando l’idea che Kublai, in quanto piattaforma culturale, debba fare formazione anche in questo campo. Con Nicola stiamo immaginando varie possibilità. Purtroppo, prende il sopravvento al gestione quotidiana del lavoro, che non ci da respiro per affrontare temi più complessi e anche più impegnativi. Prendere contatti con Borgomeo o con altre istituzioni che lavorano per lo sviluppo del territorio ed in vari ambiti importanti quali il settore sociale, il non profit, la sicurezza, l’innovazione etc, a mio parere è utile ed a volte fondamentale per dare ai nostri progetti un contributo in più in termini di informazione e, perché no, anche in termini di formazione. Adesso parlo a voce alta, consapevole di dire (forse) cose senza senso, ma immaginavo in Kublai la presenza di un’area (magari con accesso limitato, attraverso una password di ingresso etc..) nella quale creare un forum attivo ed inserire video formativi (realizzati in collaborazione con le istituzioni di cui sopra) che riuscissero a dare indicazioni dettagliate su temi, a noi spesso richiesti dai progetti. Prima di spingermi ad aggiungere altre considerazioni, tu che ne pensi….
      E fu così che attesi altri tre mesi….

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