Enza, è vero: quelli di AU, anche se come società di consulenza, sono stati l’avanguardia delle politiche partecipative in Italia e hanno un’ottima reputazione di impegno e qualità.

cara Enza, a Torino c’è Avventura Urbana, oramai storica associazione che si occupa di partecipazione, ti consiglio di farti un giro anche solo nel sito, troverai una buona cassetta degli attrezzi per perfezionare il tuo progetto,
http://www.avventuraurbana.it/
.. poi sono pure molto simpatici

grazie mille per i vostri feedback, importantissimi proprio per “correggere” il tiro, Nel fine settimana vi rispondo con calma, contestualizzando quella che era la nostra proposta iniziale (suscettibile chiaramente di modifiche) e fornendovi alcune info aggiuntive. Intanto buon we lungo!!!

Ciao Enza, di primo impatto anche a me sembra un pò troppo burocratichese quello che hai scritto, (ti consiglio di caricare un documento progettuale, anche solo quello che hai già scritto e riservare la presentazione a foto, slide o magari un contributo video o comunque più breve.
Oltre a Critical City (ormai onnipresenti), sicuramente ti consiglio Cities spazi (Ludovica vedo che è già iscritta nel gruppo).

Per il resto, ritornando al burocratichese penso che siano percorsi interessanti ma bisogna stare attenti a non confrontarsi come “operatori culturali”, cioè coloro che vogliono imbellettare o attivare dei processi.
I processi dal basso (o bottom up) si attivano da soli, per cui quelli che già esistono hanno già pratiche e linguaggi propri, per cui credo che non serva un format precostituito ma un calarsi all’interno di quelle dinamiche e supportarle nelle richieste e sul loro terreno.
Quelli invece indotti, stanno contraddicendo l’ipotesi iniziale di attivare processi autopoietici…
Personalmente da qualche mese sto seguendo un comitato di quartiere (nella periferia di Taranto) composto in prevalenza da ragazzi intorno ai 15 anni, vorrebbero fare una web radio, stanno facendo una performance teatrale di grandissimo impatto sulla propria condizione di emarginati sociali che prendono coscienza della propria forza come gruppo, stanno mettendo su un micro studio di registrazione per registrarsi le basi e fare serate come musicisti, dj, ecc.. e personalmente non credo di aver molto da insegnare, anzi devo sforzarmi di capire come posso esserne di supporto nel loro percorso.

Ho il limite rispetto al tuo di essere solo e non supportato dalle istituzioni, ma questo ci permette di muoverci in maniera agile, creativa e soprattutto con un linguaggio e un percorso a loro visceralmente vicino.

Ciao Enza. Il progetto è interessante ma il documento che hai postato, per quanto chiaro, è un po’ troppo in “burocratese”.

Mi sai spiegare in tre brevi punti e tre esempi il “core” del progetto, come se avessi 5 minuti scarsi per convincere qualcuno a finanziartelo?

Vedo affinità con Critical City, perché non ti iscrivi al loro gruppo di progetto, ti documenti sul loro percorso (di successo) e interagisci con loro?

Ciao Enza,
adesso il quadro è molto + chiaro e completo, complimenti per il lavoro che hai fatto!

Qualche dubbio, però, permettimi di esporlo.

Da quello che leggo nell’obiettivo specifico, i beneficiari di tutta questa iniziativa sono gli stessi che svolgono le attività, giusto?
Dunque come vengono coinvolti gli attori istituzionali? (sempre che ce ne sia bisogno)

Altra cosa che non mi è chiara, è quali sono le risorse che servono a realizzare questo progetto: quante persone? quanti soldi e dove si prendono?

buon lavoro

Cari tutti, ri-eccomi finalmente e finalmente in grado di uploadare una descrizione un po’ più “consistente” del nostro progetto. Rimango a vostra dispozione per delucidazioni i merito e per fornire qualsiasi altra notizia aggiuntiva.
Nell’ordine, invece, rispondo ai vostri commenti, ringraziando tutti coloro che hanno dimostrato interesse in merito.

@Nicola Salvi: spero ora la “fotografia” sia un po’ più chiara!
@Aldo (siamo amici anche su FF?), ho guardato il vostro sito, ed ammetto che è davvero incoraggiante vedere che ce la si può fare con le proprie gambe !
@Ludovica, grazie per l’interesse, ho finalmente caricato la descrizione del progetto e mi interessa molto poter dialogare con chi sviluppa o ha sviluppato esperienze simili! Per rispondere alla tua domanda: no l’indagine e l’investigazione sul territorio non è partita, poichè siamo alla ricerca di finanziatori per il progetto. L’idea, come vedrai dalla descrizione, è quella di procedere alla mappatura dei luoghi percepiti come “democratici” attraverso degli strumenti di ricerca “classici” per poi successivamente definirme la “riappropriazione” attraverso la partecipazione attiva e diretta delle persone coinvolte. Vorremmo insomma che proprio il risultato dell’espressione della cittadinanza diventi “simbolico” e “visibile” nella città. Molto interessante l’obiettivo della vostra ricerca, il tema è assolutamente di nostro interesse, e concordiamo con te che i risultati di tali analisi portino a ridisegnare i “confini” nei quali si pensava di essere collocati. teniamoci in contatto per aggiornamenti e metodologie, se ti va
@Paolo GIBIN, assolutamente disponibile, ti mando, a parte un messaggio con i miei contact details. Relativamente a YouINParliament, occorre necessarie iscriversi per poter vedere attraverso quali modalità vi muovete?

Ciao Cristina, molto interessante e aspetto la documentazione per capire qualcosa di più del progetto.
Ho visto le tue competenze e mi farebbe piacere parlarti per il progetto che sto conducendo YouInParliament. Possiamo sentirci?

Ciao Enza, sono molto interessata al tuo progetto. Mi piacerebbe capire meglio come pensi di portare avanti la tua indagine, se l’hai già avviata, le finalità, ecc. Scrivi qualcosa di più dai! A Modena – la città dove abito e lavoro io – avevo in mente di fare una mini-indagine on-line per indagare quali sono secondo i modenesi i “luoghi della cultura a Modena”…. La mia sensazione è che probabilmente invece che trovare i Musei o i teatri, troveremmo delle sorprese… tipo ad esempio alcuni locali, o spazi informali, magari gestiti da soggetti privati. Sarebbe molto interessante per me (che lavoro all’Assessorato alla Cultura del Comune) capire come la gente vive i luoghi pubblici/privati della città e quali reputano essere luoghi dove si fa cultura . Anche per questo trovo sintonia con il tuo progetto….