Complimenti, ci sono tanti spunti su cui riflettere e lavorare insieme. Su molti temi avevo anche io, giovane kublaiana, fatto alcune riflessioni. Mi riservo di approfondire ed a breve ti rispondo. Ad ogni modo, per ora, grazie.

Apro una parentesi da studioso di organizzazione. Marco aprendo questo progetto ha fatto una scelta che non si è uniformata alle prassi consolidate all’interno di questa community.
In questa community si è progressivamente deciso che le questioni concernenti il funzionamento di Kublai erano discusse all’interno del CLUB dei PROGETTISTI. Questa scelta è stata premiante in quanto ha identificato un luogo virtuale (a volte ci si è visti anche su SL) dove poter focalizzare le attenzioni di chi vuole contribuire al miglioramento di Kublai. Il Club è il progetto con un maggiorn numero di membri e questo è un segnale di attenzione importante in quanto all’interno ci sono anche le persone più attive all’interno della community.
Marco ha fatto una scelta di rottura ed ha deciso di aprire KR. Le risposte di Walter e di Alberto, due tra le persone che maggiormente contribuiscono al progetto, evidenziano il legittimo tentativo di difendere “un modo di fare” (Alberto consentimi queste virgolette) che si era andato consolidando all’interno della community.
Personalmente ho subito aderito a questo progetto perchè Marco ha posto dei problemi e si offerto di fornire un contributo per superarli e la creazione di un progetto è un segnale di forte impegno, forse maggiore rispetto a quello di aprire una semplice discussion nel Club dei Progettisti.
Appena posso proverò ad entrare anche io nel merito e non nelle procedure e scusatemi per il pippotto.

KR si muoverà principalmente in due direzioni:

D1. Recuperare, sistematizzare, esporre in forma strutturata le tante proposte già avanzate dai progettisti, finalizzate alla ottimizzazione di Kublai, che sono disperse nelle discussioni del ning.

D2. Ragionare sulla possibilità di applicare a kublai i modelli emergenti nell’ambito delle comunità virtuali professionali.

Lo stato dell’arte sulla disciplina delle Comunità Professionali Virtuali è stato ripreso ed integrato da questa iniziativa europea qui. Si tratta di un IP che è costatO alcuni milioni, ha coinvolto mezza europa (università e imprese), ha generato alcuni “chili” di letteratura.

In soldoni, l’idea è questa. Kublai è una comunità di creativi, ma questi creativi sono nella maggior parte dei professionisti, intesi in senso esteso (garzanti) come persone molto esperte in qualcosa e quindi in grado di generare valore almeno su tre dimensioni: knowledge, business, social.

Schizzando con una matitona, la letteratura suggerisce che una PVC (Professional Virtual Community) può essere equiparata ad una azienda purchè si strutturi come un’azienda.

Ciò significa che una PVC dovrebbe
- darsi una natura giuridica;
- darsi una organizzazione;
- definire i suoi processi chiave (Membership Management, Knowledge Management, Business Management, Marketing, Administration);
- definire le caratteristiche della infrastruttura ICT di supporto alla sua operatività;
- misurare le sue performance attraverso dei Key Performance Index (avanzamento verso gli obiettivi dichiarati, attività dei membri e dei gruppi, valore rilasciato, ecc. ecc.).

Una PVC (intesa come una entità di cui siano stati definiti tutti gli aspetti di cui sopra) è sostenibile perchè può erogare servizi professionali che portino valore alla collettività. Non solo è sostenibile, ma può sostenere i suoi membri, i suoi progetti, i suoi spin-off. I membri della PVC possono organizzarsi in VT per erogare servizi professionali all’interno ed all’esterno.

Naturalmente tutto ciò presuppone la messa a punto di un legal framework adeguato a sostenere questo modello complesso che curi gli aspetti relativi ai contratti, ai diritti di proprietà intellettuale, ecc. ecc. (moltissimo lavoro è stato in questo senso dal progetto europeo LEGAL-IST, IST-2-004252-SSA).

Da tutto quanto sopra nascono almento 100 domande: Avrà un senso in futuro per kublai darsi una natura giuridica? Questo unico e straordinario aggregato di competenze che è kublai potrà erogare collettivamente servizi innovativi? Potrà usare il ricavato dei servizi professionali erogati per finanziare i suoi spin-off? Quali sono i processi principali che regolano la vita di Kublai? quali nuovi processi kublai potrebbe attivare (es. processo di certificazione del percorso progettuale – pensiamo all’incubatore della Apache Software Foundation -, processo di marketing strutturato, processo di endorsement strutturato, processo di finanziamento dei progetti con venture capital dal basso, ecc, ecc.), quale infrastruttura ICT sarebbe idonea a supportare l’attività della comunità (servirebbe uno skill management tool? servirebbe un sistema di gestione degli intellectual Property Rights – forse se alcuni progetti nascono fuori da kublai è perchè i progettisti hanno paura di perdere il loro vantaggio competitivo condividendo troppo presto l’idea), la comunità sta andando nella direzione (il bilancio del valore dato/ricevuto è positivo per i membri? e per la comunità nel suo complesso?) ecc. ecc.

Per chi avesse tempo e voglia, vorrei segnalare solo tre lavori che in una oretta possono dare una idea più chiara di tutto quanto sopra:

A conceptual framework for “Professional Virtual Communities”
Andrea Bifulco, Roberto Santoro
Proceedings of PRO-VE’05 – Collaborative Networks and their Breeding Environments,
Springer, pp. 417-424, Valencia, Spain, 26-28 Sep 2005.

“Legal Issues in Virtual Professional Communities”
Thomas Wallentin, Katharina Regner, Marco Conte, Heloise Deliquiet
ICE Conference Proceedings, 2006

“An Advanced Collaborative Platform for Professional Virtual Communities”
Roberto Ratti, Sergio Gusmeroli
ICE Conference Proceedings, 2006

Tutto ciò che ho scritto sopra non ha, evidentemente, carattere di esaustività, ma vuole semplicemente dare degli spunti di riflessione per tutti, materiale su cui lavorare tutti insieme per disegnare uno scenario di evoluzione possibile per kublai.
Ragionare su queste cose, alla fine, non danneggerà nessuno.

@Angelita
Angelita, ti ringrazio per gli apprezzamenti. La sensibilità femminile è un’altra cosa. Pensa che la nuova giunta regionale pugliese sarà costituita da 7 uomini e 7 donne. Magari questo potrebbe essere un buon criterio anche per formare lo staff di kublai :-).

..con riferimento al tuo ultimo post…sinceramente…nelle poche righe che ho scritto (più o meno tre righe significative) non mi sembra di aver scritto cose particolarmente nuove. Credo che quantomeno la opportunità di trovare un modello di sostenibilità per kublai sia una cosa condivisibile. Per quanto riguarda l’Endorsement non credo di aver scritto qualcosa di diverso da quello che scrive Alberto qui. Per quanto riguarda il Club dei Progettisti, come avrai notato leggendo i post precedenti, ho chiarito la mia posizione.
Capisco, dalla tua domanda, che ti piacerebbe capire dove io voglia andare a parare con KR e mi sembra legittimo.
Tuttavia, come puoi notare dall’ora in cui scrivo questi post, il tempo è tiranno.
Proverò nel post successivo a descrivere in poche righe i due principali assi su cui si muoverà KR, che poi sono anche figli delle cose che ci siamo dette negli ultimi 2 giorni.

@Alberto.
Alberto…sinceramente … il tuo ultimo post su KR non lo capisco … e mi sa di “carota e bastone”…magari mi sbaglio…anzi se mi sbaglio tanto meglio.

Ti racconto però un episodio. Appena ho aperto KR uno dei progettisti ha scritto un post interessante.
Dopo i primi commenti dello staff a KR il progettista ha cancellato il post. Penso che questo episodio debba far riflettere un pò tutti. Penso debba anche far riflettere il fatto che, ad oggi, l’unico post “non staff” sia di Stefano .

Vorrei comunque chiarire, se ancora ce ne fosse bisogno, che KR non nasce in nessun modo in competizione/sostituzione con il Club dei Progettisti. Anzi nasce, in perfetto spirito kublaiano, per scrivere in forma strutturata (un breve documento) alcune idee. E’ un progetto per tutti che dovrebbe vedere la partecipazione di tutti. Il mio ruolo dovrebbe in realtà essere solo quello di superare “la sindrome del foglio bianco” che affligge la stesura di qualsiasi progetto.

Sono certo lo staff ed i progettisti parteciperanno a KR che potrà essere un buon esempio di progetto scritto ad n-mani.

@Walter
Ciao Walter. Vorrei che fosse chiara una cosa. Io sono daccordo con te, nel senso che condivido pienamente il fatto che il CdP opera in coerenza con gli obiettivi dichiarati ed ha dato un enorme contributo a favore della ottimizzazione delle relazioni tra progettisti.
Rispetto a ciò che avevo scritto io sul CdP, sinceramente, con onestà intellettuale, mi sento di rivedere la mia posizione. Riflettendo sulle tante discussioni seguite più o meno da vicino nel CdP mi sono reso conto che le idee nuove espresse dai progettisti non sono poche. Anzi. Penso, solo per fare un esempio, a questa discussione qui in cui sono venute fuori almeno 3-4 idee nuove utili a dare forza a progetti e progettisti (certificazione del percorso progettuale e della bontà dell’idea del proponenete, centralizzazione di alcune informazioni cruciali per il marketing interno/esterno di progetti e persone, venture capital dal basso, ecc.). Tuttavia la comunità non si è fatta poi parte diligente per dare un seguito a tutte queste idee.

Pertanto KR può essere l’occasione per raccogliere tutte queste idee disperse nelle discussioni, sistematizzarle, esporle in forma strutturata in un breve documento. Spero tu sia daccordo con me.

Credo inoltre, che se rileggi tutti i post che ti ho scritto in questi mesi, potrai trovare in ognuno di essi un mio attestato di stima nei tuoi confronti. Ti percepisco come una persona vera con cui si può avere un rapporto vero fatto di cose dette.

… in ogni caso, Marco, GRAZIE! Se ti prendi la briga di scrivere un documento di proposta sulla Kublai di domani a me interessa, e di sicuro me lo leggo con piacere. Credo che lo stesso faranno gli altri iscritti qui. Magari poi lo “giriamo” al CdP per vedere se raccogli qualche altra persona interessata.

Chiunque ha coraggio di esporre le proprie idee, visioni o altro, con me sfonda porte aperte, per cui questa inziativa comunque va in una direzione di ottimizzazione di kublai che tutti ci auspichiamo.

Le mie riflessioni erano relative a non voler “buttare l’acqua sporca col bambino” nel caso del Club dei Progettisti, che è un luogo-laboratorio pensato da progettisti per i progettisti, liquidarlo frettolosamente era controproducente.

Per il resto si può discutere di tutto…

Bisogna pur ammettere, che quello che hai scritto in poche righe, ti porta spontaneamente a fare alcune riflessioni come quelle che ha, apertamente e sinceramente, manifestato Walter, ma anche Nicola ed Alberto. Sottolineo, però, che il coraggio e soprattutto la voglia di fare vanno gratificati. Hai già in mente alcune delle iniziative da mettere in campo (oltre quelle che sino ad oggi sono state realizzate), che possano portare alla definizione di un nuovo modello per Kublai?