Ciao Cristina

come procede il progetto? Ci sono novità o sviluppi?

Ciao claudia

Non stavo certo escludendo la possibilità di andare avanti con una forma associativa, però l’idea progettuale è sicuramente interessante e potrebbe, forse, anche avere sviluppi dimensionali.

Chirisco subito un punto: la ricerca di bandi o finanziamenti è l’ultimo passaggio da fare. Prima ci vuole un progetto solido (con i numeri per capirci), ci vuole un riscontro sulla domanda di questi servizi, un studio sul processo produttivo, un modello di business che non significa altro ricavi che coprono i costi.

Ci sono sicuramente tanti elementi da discutere.

Intanto potreste provare con dei test per verificare la bontà del prodotto.

Mi viene in mente un sito: chicche.org. Magari potete parlare con loro per trasformare i loro racconti in audio racconti.

Oppure anche con i tipi di NUOK che hanno materiale su altre città

Un passo alla volta si può arricchire il vostro documento

Ciao Simone, grazie!
Ciao Nicola,
rispondo io, ma al momento è la stessa cosa, scriviamo sempre insieme (come si suol dire, un cervello in due…
Dunque: al momento noi avevamo pensato a sviluppare il progetto più in piccolo, tenendolo come proposta di attività per una associazione che stiamo pensando di fondare con alcune amiche-colleghe.
Però effettivamente potrebbe essere utile capire bene – anche – come passare ad un progetto più commerciabile. Cosa verso cui non sappiamo bene come muoverci. E forse ci sarebbe utile guardare bandi o proposte degli enti locali per il supporto alle nuove imprese…? … O vedere se Kublai organizza momenti formativi in questo senso?
L’associazione ci sembrava un buon inizio, sebbene più lento, perchè col tempo permetteva di partecipare appunto a bandi, progetti… e quindi di mettere alla prova l’idea senza troppi rischi.
Un “modello di business”… mmmh.

Ciao Cristina

condivido i tuoi “punti fissi”.

La questione centrale dei passaggi miei e di Federico, è relativa alla transazione da servizio artigianale a servizio (passami il termine) industriale.

E’ un nodo organizzativo da sciogliere visto che la linea editoriale è abbastanza stabilita (magari potrà cambiare con il tempo, ma nel frattempo è chiara)

resta una impressione molto positiva per il momento, ora ci sarebbe da approfondire le questioni economiche dato che il modello di business non è ancora chiaro.

Questo progetto mi piace molto e vorrei collaborare attivamente. Mi prendo il tempo per approfondirlo ed anche ascoltare i racconti già disponibili, poi magari lancio qualche idea… Un saluto!

Ciao Federico e ciao Nicola:)

Il problema della selezione è un problema effettivo, così come lo sarebbe trovare le voci narranti; mentre pensiamo che non sarebbe troppo difficile trovare gli scrittori.
In realtà probabilmente il progetto va visto come un lavoro in divenire, piuttosto che un pacchetto fatto e finito. Nel senso che il contesto in cui viene “vissuto” e il macro-progetto/committente a cui si rivolge influenza sia il livello del racconto che quello delle voci leggenti. Chi incide il racconto per Trenitalia, per esempio, potrebbe essere uno speaker professionista. Al contrario, se i racconti vengono ascoltati all’interno di un contesto culturale più informale, probabilmente è più piacevole ascoltare un accento locale. Resta, sì, il problema della selezione.

Per ora le persone che hanno scritto i racconti sono tutti amici che amano scrivere e la qualità era assicurata quindi dalla conoscenza e dalla fiducia. E sempre per ora non é stato poi così complicato realizzare una audio lettura di questo tipo. Chi ha scritto i racconti spesso ha anche registrato la traccia con un registratore .mp3 o direttamente sul Mac. Poi io ho solo dovuto pulire le tracce dai fruscii, aggiungere i suoni appropriati e le musiche. Non è complicato, magari un po’ lungo, sì.

C’è da dire che la possibilità di ampliare i racconti alle due ruote, all’aereo – e aggiungo anche l’automobile – era già stata considerata. Nel senso che un racconto da viaggio, così come esistono quelli da metropolitana, per esempio, non è assolutamente da escludere, al contrario. L’idea di contattare Trenitalia è proprio legata al pensiero che si possano ascoltare racconti della lunghezza di una certa fermata o più fermate (o un certo percorso in bici o in auto). Con la differenza, non piccola, a nostro avviso, che mentre si legge un racconto in treno non si può contemporaneamente anche guardare fuori dal finestrino, dilemma del pendolare. Mentre ascoltare una narrazione ambientata sul treno, o comunque relativa al paesaggio che si sta attraversando, è una cosa in effetti diversa. L’idea di tarare i racconti e “temporarizzarli” non è niente male, insomma!

Il fattore fondamentale crediamo sia comunque quello di mantenere fissi alcuni punti centrali e ideali del progetto: la centralità del nesso tra narrazione e contesto e l’approccio “dal basso”, quello cioè delle fantasie e delle storie delle persone che vivono il luogo.
Ecco.

Ciao Cristina, ciao Claudia
Sono Federico V. e faccio parte del team di Kublai.
Molto interessante l’idea e anche il documento che avete prodotto è un ottimo punto di partenza per riflettere sulle possibili evoluzioni del progetto.
Condivido in pieno quanto ha già detto Nicola, anche se vedo delle possibilità interessanti nella possibilità di collegare il flusso del racconto al mezzo utilizzato.
Se su mezzi a percorsi (e tempi) prestabiliti immagino che sia possibile “tarare” la cadenzatura dei racconti al percorso, mi chiedo se sia possibile (e se ci avete pensato) immaginare un qualcosa che consenta di stabilire (per esempio) una connessione tra il moto delle ruote di una bicicletta e un lettore MP3, in maniera tale che il racconto fluisca in relazione alle distanze percorse dall’utente.
In questo caso, oltre a poter fornire racconti connessi a percorsi prestabiliti, sarebbe possibile avere a catalogo racconti “temporizzati”. Racconti da un’ora, da mezz’ora, da dieci minuti per chi ha fretta e così via.
Che ne pensate?

Ciao Cristina, ho letto il documento che avete pubblicato e lo trovo un ottimo punto di partenza.
L’idea è molto intrigrante, ma non è semplice da realizzare.
I prodotti non sono semplici poiché l’interazione del testo con il percorso e con il tempo è molto delicata: se salta, salta anche il senso del tutto.

Stupenda l’idea della descrizione del territorio in sincro con il viaggio in treno (e magari anche in aereo).

Il modello produttivo collaborativo è sicuramente l’attuale frontiera, però mi chiedo: quanto è complicato realizzare una audio lettura di questo tipo? Che tipo di revisione/controllo editoriale dovreste fare prima di rendere i file pubblici?

A livello tecnologico vedo un potenziale sviluppo verso le piattaforme mobile di Apple e Android, sviluppando apps che possano essere installate sul telefono e che scarichino direttamente racconti. I telefoni di ultima generazione possono interagire con il GPS e quindi collegare una determinata posizione al file audio corrispondente….

Vi siete già mosse molto bene! Presentare una bozza di documento è sempre un ottimo primo passo Non preoccupatevi se i commenti arriveranno con calma… siamo a fine agosto e il ritmo kublaiano sta riprendendo piede man mano.
Per quanto riguarda come funziona il tutto, anche lì, il consiglio è quello di “navigare” su progetti che piacciono, iscriversi e intervenire. Kublai è una community fatta da voi e soprattutto dai progettisti. Aiutarvi e scambiarvi opinioni vi fa crescere. Imparare e farsi conoscere dagli altri è poi la strada giusta per ricevere e crescere.
Nel frattempo (ma magari l’avete già vista, non so) ti lascio anche una guida su come scrivere un buon documento di progetto. Il vostro mi pare già ben articolato ma può essere utile per confrontare cosa manca.
A prestissimo!