Il cuore dell’idea : CrossMed Festival del crossmediale e dell’arte e culture nel Mediterraneo

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      Walter Giacovelli
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      Di seguito la Mappa in continuo aggiornamento di Recidivi:

      Doppia osmosi creativa e progettuale Kublai-Creativi pugliesi e Lucani

      E’ questa l’immagine al volo che è comparsa nella mia mente in merito all’interazione tra i due cluster creativi Kublai e territoriali, il primo sicuramente orientato a raggiungere e ottimizzare dei risultati (favorire le imprese creative partendo da tipicità territoriali, capacità di progettazione partecipata, analisi di strumenti crossmediali per migliorare comunicazione a distanza), i secondi in trincea a cercare di realizzare i propri festival, eventi, manifestazioni con tenacia e difficoltà.

      Fatta questa premessa finalmente il prototipo dell’idea da sottoporre a Kublai (era ora!):

      Draft nome: CrossMed ( attraversare il Mediterraneo e Crossmedia).

      Luogo: La mia idea la colloco sciovinisticamente a Taranto, in particolar modo nella città vecchia, una vera e propria isola all’interno di un golfo quello di Taranto, con fortissime contrasti che alimentano la fantasia di tanti registi e scrittori dal passato fino ai tempi nostri.
      Nei quattro vertici dell’isola possiamo idealmente collocare ( Ilva un mostro di acciaio di 15 km2 – il fordismo e l’industrializzazione forzata e di massa – , Il porto che guarda da secoli al mediterraneo – l’internet ante litteram -, il mar piccolo con il suo mare calmo e le colture millenarie dei mitili – le tradizioni socio-economico-culturali del popolo, il museo nazionale archeologico MarTa – l’arte e l’eccellenza creativo-artistica delle classi dominanti.

      Lo Spunto: il pretesto sarebbe la collocazione della (o di una sua parte) costituenda Mediateca del Mediterraneo, secondo un progetto proposto dalla MediatecaMatera, con archiviazione di opere multimediali legate prevalentemente al mare.

      Punti di forza:
      - Non sarebbe un ennesimo nuovo film festival o surrogato
      - Evento realmente Glocal, ovvero forte tipicità e identità territoriale abbinata a una rete di persone ed eventi extra territoriali (accumunati da una matrice identitaria data da Recidivi).
      - Evento culturale vissuto nelle strade, nelle piazzette di una location circondata dal mare e percorribile in pochi minuti da parte a parte.
      - Contrasti suggestivi e di forte impatto sullo spettatore (sia della città che forestiero), rumori, odori , inquietudine provocata dal mostro di acciaio della grande industria, agli odori del mare, del pesce, la serenità provocata dalla visione della baia, la nostalgia e il ricordo del passato (il Museo e tutto ciò che rievoca civiltà passate) e speranza nuova per un futuro fatto di comunicazione attraverso il Mediterraneo ed il suo porto.
      - PA sensibile a inserirlo in un progetto di sviluppo e riqualificazione della città vecchia e del territorio in generale.
      - Convergenza di associazioni, università, (Marina Militare ?) a essere sostenitori e promotori dell’iniziativa.
      - Sensibilità di possibili sponsor legati a valorizzare il Porto Mercantile.
      - Creazione dell’area EuroMediterranea nel 2010 (la Schengen del meditteraneo)

      Punti di debolezza:
      - Coinvolgimento eterogeneità di stakeholders
      - Possibili attriti e gelosie nei confronti di eventuali organizzatori forestieri (per questo è importante una buona compattezza di Recidivi)

      Note aggiuntive nei commenti quì

      Nota finale: il carattere glocal di questo evento può essere riprodotto in diversi altri luoghi da cui nasce Recidivi (Puglia e Basilicata), riproponendo le tipicità e caratteristiche costanti di Recidivi, rinsaldandole a tipicità locali, in questo modo potrebbero essere progettati altri eventi in Puglia e Basilicata con miscelazioni differenti.

      Di seguito tengo traccia work in progress dei feedback che ognuno apporta
      :
      - Walter: proposta nome CrossMed

      - Walter:
      Contest su postazioni dei videoallestimenti principali (4-5 postazioni in punti della Città Vecchia, utilizzando un set predefinito tra gru portuali, pale eoliche, navi dismesse, castello, baia del mare, ecc) proposte ad artisti di videoarte (in cui proiettare i film e gli audiovisivi) sezione internazionale.
      Contest sui video allestimenti tematici per i vicoli (pensati più come laboratorio di giovani video artisti, filmaker, innovatori) aperto a Recidivi e sue diramazioni.

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      Alberto
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      Bella intuizione! Dobbiamo lavorare sulla forza evocativa, sul “sales pitch” del progetto

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    • Hum!! Nel borgo antico stiamo ed operiamo da anni…ovvero nel territorio colonizzato della repubblica autonoma di Taranto…ovviamente ci stiamo a partecipare…come sempre…ma con perplessità…

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    • Come dall’incontro di oggi, l’idea è davvero buona, tutto sta a coordinarla al meglio nei gruppi di lavoro, compatibilmente con i miei impegni mi dichiaro disponibile. A dopo, Mauro

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      Walter Giacovelli
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      CrossMed è una piattaforma di cambiamento artistico, la capacità di far vedere con la potenza delle arti quello che ora vedono solo pochi visionari, vuole essere un’attrattore di talenti esteri, ma anche locali che sono andati via, è una cosa forse da folli pensando a come è messa oggi Taranto, ma se Miloud con i bambini fumatori di colla di Bucarest c’è la fatta, be noi dobbiamo essere come tanti clown-Miloud che operano il cambiamento per tanti boskettari della nostra città che hanno perso il rispetto per se stessi. CrossMed è un pò come Parada …..

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      Alberto
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      Walter, a questo punto io dico la cosa che dico sempre: le “piattaforme” sono pericolose per i progettisti, e quindi riservate ai solutori più che abili (come direbbe la Settimana Enigmistica). A me piace lo sforzo di concretezza sul singolo progetto dell’apertura di questo thread, che però andrebbe ripreso, definito, integrato con un elenco di possibili alleati, budgetizzato…

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      Walter Giacovelli
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      Ho definito il campo dei possibili partner, altri sicuramente spero si aggiungeranno, un’edizione pilota magari di profilo un pò più basso avrebbe costi relativamente contenuti. La grande variabile su cui fare leva è il decollo definitivo e reale della retroportualità in quel caso si può massimizzare la visibilità concessa a livello più ampio ad alcune aziende più sensibili.

      Nei prossimi giorni come facevi riferimento sopra, provvedo a realizzare un ordine di grandezza di budget necessario a un festival che abbia la possibilità di allestire : 1) workshop sui new media 2) performance multiartistiche di artisti della zona, concentrate in città vecchia 3) video allestimenti in zone caratteristiche della retroportualità con artisti di taglio europeo e internazionale.
      Con un budget diciamo piuttosto autarchico, ovvero che non faccia troppo affidamento a grossi sponsor legati allo sviluppo sicuro della retroportualità. Ma questo non è un problema, in ogni caso le prime 2-3 edizioni avrebbero dovuto avere questo taglio.

      Altro step è definire una cerchia dei partner attuali e potenziali per lavorare su questo progetto insieme.

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