La genesi del progetto

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      Federico
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      Può essere istruttivo narrare brevemente la genesi del progetto.

      Io e Antonio Badalamenti, economista e manager, ci siamo occupati per quasi un anno di un progetto legato a giornalismo e web. A febbraio, per dissidi con gli altri due soci, lo abbiamo lasciato.

      Ci siamo chiesti se dovevamo sprecare esperienze, contatti, informazioni, strumenti – una piattaforma che avevo messo su per il precedente progetto – accumulate fino ad allora.

      La risposta è stata: no. E abbiamo rilanciato. Ci diciamo:”Portiamo in Italia la filosofia di Spot.Us”, un progetto americano, spesso presente nelle nostre discussioni.

      Conoscevo da Kublai Antonella Napolitano, che si interessa tra le altre cose di informazione indipendente e giornalismo. L’ho chiamata per coinvolgerla.

      Scopriamo che Antonella conosce David Cohn, l’ideatore di Spot.Us!

      Tramite lei ci mettiamo in contatto con David, chiedendogli consigli, appoggio e il permesso di utilizzare il nome “spot.us” (il “brand”…); David non solo è d’accordo, è entusiasta e ci propone di entrare in un suo gruppo che raccoglie tutti coloro che tentano di esportare in altre città degli Stati Uniti e di altre nazioni la filosofia Spot.Us. Il nostro impegno con David è quello di tenerlo informato e di cercare di costruire insieme un ecosistema tecno-sociale dedicato all’informazione indipendente improntato agli stessi principi e ideali.

      Io, Antonio e Antonella decidiamo di saltare a piè pari la fase di preparazione (documenti di progetto, Gantt, business plan ecc.) e di fare il possibile per andare subito online: vogliamo proporre un esempio funzionante della nostra idea, per poter attrarre possibili partner, finanziatori ecc. Oltretutto sappiamo che altri stanno per uscire con progetti simili.

      Tramite la piattaforma per la gestione di progetti collaborativi we+ (che utilizziamo a costo zero perché conoscevo già l’azienda che l’ha creata) ci organizziamo, definiamo le regole principali, mettiamo a punto il “flusso” che le proposte di inchieste avranno (introducendo per esempio il passaggio delle “promesse di donazioni” come filtro), studiamo il ruolo dei redattori, stiliamo liste di contatti utili per promozione, partnership ecc.

      Decidiamo intanto di “agganciare” il progetto a una s.a.s. di Antonio per poi creare una srl (lunghe discussioni sulla forma societaria da adottare).

      Io mi occupo di “riadattare” la piattaforma, realizzata con Drupal, al nuovo progetto, inserendo le funzionalità necessarie, tra le quali la gestione delle promesse e delle donazioni via PayPal.

      Scriviamo i Termini e le Condizioni d’Uso, l’Accordo di collaborazione con i reporter, il documento sulla Privacy: tutto questo non facile, perché questo tipo di modelli di finanziamento (crowdfunding) e in generale questo modello di produzione dell’informazione è agli albori.

      Nel giro di 50 giorni siamo online. Apriamo un canale Twitter, una pagina Facebook, aggiungo al volo il pulsante “Like” di Facebook ai contenuti della piattaforma. Si iscrivono i primi reporter, i primi cittadini. Cominciano a comparire le prime timide proposte d’inchiesta.
      Ci arrivano le prime manifestazioni di interesse da parte di possibili partner, le prime richieste di collaborazione, i primi contatti con nostri “concorrenti”.

      Questo è il resoconto sintetico dei primi due mesi del nostro progetto, una settimana dopo il lancio della piattaforma.

      Incoscienti o saggi? Forse solo stufi di non veder realizzato qualcosa di concreto, quale sia il suo destino finale.

      In allegato una presentazione portata al Mediacamp di Perugia nell’ambito del Festival del Giornalismo.

      ps visto che stiamo lavorando a un altro progetto, con altri soci ma con al centro sempre il concetto del crowdfunding, abbiamo attivato sinergie tra i due progetti.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Molto utile questo resoconto, Federico. Mi riprometto di rifletterci e tornarci sopra.

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
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      Ciao Federico, è stato un piacere vedere questa avventura fin dall’inizio, seguirne passo dopo passo l’entusiasmo, lo slancio visionario, le criticità e poi ancora il lancio. Si può dire che ho atteso in sala parto anche io.
      Questa esperienza è servita anche a me a capire che al di là di discussioni e business plan, poi alla fine su progetti basati sul web la cosa più importante è capire il valore che stai offrendo in un preciso ecosistema di utenti differenti. Se questo è ben riconoscibile allora se si hanno le possibilità è possibile con un piccolo investimento in risorse e tempo e con la testa bassa realizzare un prototipo del servizio che può attivare lo slancio vitale per successivi passi.

      Poi siccome non ci piacciono le sfide se non ce le rendiamo complesse, rilanciamo con un altro progetto in parallelo :-), infatti il tuo report mi sembra un dejavù di un anno di entusiasmi e tribolazioni, ma ormai ci siamo anche noi!

      Per la cronaca anche io uso we + in diversi progetti e mi trovo benissimo e devo ringraziare te, Federico perchè abbiamo condiviso un percorso progettuale iniziale proprio su questa piattaforma.

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      Federico
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      Con Walter ce ne siamo fatte di chat per sfogarci sui rispettivi progetti…

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    • Questa esperienza è servita anche a me a capire che al di là di discussioni e business plan, poi alla fine su progetti basati sul web la cosa più importante è capire il valore che stai offrendo in un preciso ecosistema di utenti differenti. Se questo è ben riconoscibile allora se si hanno le possibilità è possibile con un piccolo investimento in risorse e tempo e con la testa bassa realizzare un prototipo del servizio che può attivare lo slancio vitale per successivi passi.

      Walter, questa tua considerazione me la marchio a fuoco nella testa … grazie mille a te e a Federico :-)

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      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Troppo buono Enrico!

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    • Avatar di Tito
      Tito
      Keymaster

      Questa presentazione è estremamente efficace. Bravi.
      Per me l’idea potrebbe decollare. Penso a che reportage mi piacerebbe vedere realizzato

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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      Grazie Tito.

      Uno dei problemi è far conoscere ai cittadini questa nuova possibilità di farsi sentire, di contribuire a dettare l’agenda informativa: come ha scritto qualcuno “Finanzia quel che vuoi e leggi quel che chiedi”

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