Coaching pilota – primo incontro (proviamo a fare un bilancio)
Pubblicato da admin
09
07
2008
Lunedì sera al primo incontro del coaching pilota una ventina di kublaiani hanno discusso i 4 progetti di Lorenza, Pico, Radicazioni (con Giuseppe e Isabella) e Navarra (con Ottavio e Valentina). Fra i kublaiani anche i ministeriali esperti di sviluppo locale Tito (aka Aglio Feld in second life) e Alfredo (Dreofal). Il termine stesso "pilota" lascia intendere come tutta l'attività di coaching sia in fase di "beta testing": era la prima volta che provavamo un ambiente di progettazione aperto e orizzontale (per questo abbiamo usato la metafora del tavolo di progettazione, invece dell'auditorium), con persone nuove all'uso di second life (Radicazioni e Navarra), utilizzando un formato di presentazione e discussione sperimentale (4 slide/domande, 5 minuti di introduzione e a seguire discussione aperta per altri 25 minuti) che mirava a permettere la presenza sincrona massima possibile di partecipanti (che in parte non si conoscevano prima di quell'incontro), e di conseguenza la nascita di nuove relazioni e idee fra gli stessi, oltre all'apprendimento "per analogia", ascoltando e leggendo dell'esperienza di altri, e riportandola al proprio contesto e progetto. Le slide delle presentazioni sono ora tutte disponibili sul nostro account di Slideshare. I progetti iniziano a essere caricati sul Ning, per proseguire lì la discussione ed approfondirla. E' chiaro infatti che in 30 minuti di discussione non è possibile esaurire tutti i temi e gli spunti relativi a ogni progetto, ma l'obiettivo negli incontri "sincroni" di progettazione è soprattutto di far conoscere le persone e i progetti, far nascere relazioni generative, scambiarsi idee... E se la sensazione generale sulla durata è stata quella di essere forse un po' troppo ridotta e sacrificata, il bilancio invece relativo della nascita di relazioni e collaborazioni è stato senz'altro positivo: Livio, MacEwan e Asian hanno aderito al progetto di Lorenza, Asian (moltiplicatelo!) anche a quello di Pico, Lorenza (con il suo progetto) ha ipotizzato collaborazioni con Radicazioni, Walter molto attivo e propositivo su tutti i progetti... ed eravamo solo alla prima sera! Di certo la community si sta dimostrando ricca di competenze diversificate e generatrice di nuove idee e collaborazioni (ricordiamo anche la neonata collaborazione di Roberta Greenfield - PR milanese - al lato internet/secondlife del progetto di Pico in Sicilia), quindi l'invito da parte nostra è quello di
  • aprire i vostri progetti al pubblico confronto e discussione pubblicandoli nell'apposita sezione del nostro Ning: leggete qui come fare;
  • partecipare attivamente alle attività della community, anche se non riguardano direttamente voi e i vostri progetti, perchè "le relazioni sono ricchezza" e fanno nascere nuove idee per far crescere i vostri progetti, e farli uscire dall'autoreferenzialità dei contesti locali... è più facile di quel che pensiate, basta immaginarsi il modo, ma qui dovremmo essere fra creativi, no?
Detto questo, in chiusura di post un paio di note generalizzabili sull'esposizione di un progetto di sviluppo (esigenza emersa più volte lunedì):
  • nel raccontare un progetto di sviluppo si deve avere la capacità di far immaginare al proprio interlocutore gli effetti che questo potrà avere sul territorio, comunicare la conoscenza dello stesso e dei soggetti che lo abitano e entreranno in relazione col progetto (con nomi, numeri, storie...), la conoscenza delle sue tradizioni e delle sue linee di sviluppo, e la spiegazione di come il progetto sia anche espressione del territorio stesso, e non solo delle idee e volontà di uno o pochi singoli... (un buon esempio mi sembra la descrizione di "Lo cunto del li cunti");
  • e se il progetto si occupa di musica, o di cinema, o di qualsiasi settore della creatività, nel raccontarlo si deve sentire che lo fate con competenza e passione per quel settore e progetto (e non per ottenere finanziamenti pubblici) ... per usare il gergo che gira nel gruppo di Kublai: "si deve sentire il fagiano!" (se il progetto si occupa di fagiani)
Lascio invece le considerazioni relative ai singoli progetti agli interventi sul Ning (anche se anch'esse in realtà riguardanti aspetti quasi sempre generalizzabili per analogia), a partire da quello di Radicazioni (a breve online anche gli altri, vero??!!:-)  UPD ... eccoli: Caffè Galante, lo Cunto de li cunti, Festival sul mare La parola passa quindi a voi, per farci sapere cosa ne pensate dei progetti e dei formati di discussione e progettazione, perchè come ha detto Alberto, il risultato finale dipende tutto dalla community, e quindi dal giudizio che questa dà alle attività e al tempo impiegato per partecipare ad esse. Voi che ne dite? Vi serve questo formato di progettazione? Fateci sapere se vi piace questo modo di procedere, o che aggiustamenti fareste per renderlo più efficace. E buona progettazione a tutti. Che il fagiano di Kublai sia con voi! ;)