Kublai c’è
Pubblicato da Alberto
15
04
2008

Costituito il gruppo di lavoro, Kublai inizia a muovere i primi passi, e uno dei primi è costruirsi una piccola presenza online: questo blog. E' un passo necessario. Davvero tanta gente, in queste prime settimane dopo il varo ufficiale del progetto, ci chiede, si informa, si interessa. Sentiamo il bisogno di avere un sito a cui rinviare per spiegare cosa stiamo facendo, per soddisfare almeno le prime curiosità.

Kublai esiste per provare a coinvolgere forze fresche nella partita dello sviluppo locale in Italia, e in particolare nel Mezzogiorno. Ci interessa la gente creativa: organizzatori culturali, artisti, bloggers, rockettari, scienziati, designers, imprese dell'hi-tech, videomakers, scrittrici, clowns, performers di tutte le forme e di tutte le specializzazioni, deejays, stilisti, programmatori di software. Queste persone hanno idee, passione e competenze, e possono fare la differenza per i territori in cui vivono e lavorano. Per coinvolgerle, però – e perché le loro idee possano diventare realtà – dobbiamo spezzare la spirale di diffidenza e incomprensione reciproca tra creativi e istituzioni preposte allo sviluppo locale.

Crediamo che questo sia possibile, se si costruisce un ambiente in cui creativi e istituzioni possano interagire, spiegarsi, condividere una visione dello sviluppo del territorio, proporsi vicendevolmente idee. Kublai è progettato come un ambiente multicanale: useremo molto il web e Second Life per tenerci in contatto con i creativi di tutta Italia, ma andremo anche fisicamente in giro per l'Italia a vedere cosa succede e a incontrare persone. Lo vogliamo meritocratico, pulito, orientato al sapere e alla sua condivisione. Lo useremo per imparare, cioè per capire cosa si muove nell'Italia creativa; ma anche per raccontare, cioè per mostrare ai creativi come funzionano le politiche di sviluppo, e come essi possano esserne parte.

Kublai condivide la cultura delle industrie creative, da cui molti di noi del gruppo di lavoro vengono, ma è anche emanazione di un'istituzione, il Laboratorio per le politiche di sviluppo del MISE-DPS, ed è in una buona posizione per provare a costruire un ponte tra questi due mondi. Io me lo immagino come il giardino di melograni in cui, nelle Città Invisibili di Calvino, Kublai Kan esplora il suo stesso impero attraverso i racconti di viaggio di Marco Polo: uno spazio dedicato al confronto, allo spiegarsi, anche ai castelli in aria, in cui rimappare il mondo prima del prossimo viaggio di Marco) o della prossima conquista del Kan. E in cui persone così diverse come il viaggiatore veneziano e l'imperatore mongolo possano, rispettandosi, imparare le une dalle altre.

Commenti

  1. Marco
    15 aprile 2008 alle 11:36

    Solo un commento sul logo scelto alla fine:
    non so quante proposte vi sono arrivate, la cosa certa è che non ci avete detto chi ve le ha mandate, quante sono e, soprattutto, non ce le avete fatte vedere. Voglio dire, lo spirito di partenza “ok grafici del mondo unitevi e fate il logo per il progetto Kublai” è molto interessante e avrebbe meritato una gestione “post selection” leggermente differente secondo me.
    1) pubblicare i loghi ricevuti lasciano la possibilità agli utenti di commentarli e/o votarli
    2) pubblicare i nomi di chi li ha proposti (se lo hanno permesso ovviamente)
    3) pubblicare il nome del vincitore
    4) spiegare quale ragionamento ha portato alla scelta del logo

    Detto questo vorrei esprimere il mio giudizio su questo logo:ad occhio e croce sono 3 font differenti: k-u-bla-i di cui 2 praticamente identici k e u tre uguali “bla” e non si sa perchè e la “i” che sembra quella di un chiosco informazioni.
    Inoltre la scelta cromatica non ha proprio significato ku in nero (ku ha un significato particolare? non credo) bla in giallo ocra (bla ha un significato particolare? non credo) e la i in arancione (oltre al chiosco informativo quale altro significato gli si può dare?).
    Il loghetto sulla ku richiama un po lo spirito di collaborazione che spinge il progetto e direi che è abbastanza azzeccato.
    Questo è quanto: ora 2 sono le cose, o 1000 euro non bastano per avere un lavoro serio oppure non avete giudizio e avete scelto la proposta sbagliata, fate voi.

  2. Antonella
    15 aprile 2008 alle 15:17

    Ciao Marco.
    Innanzitutto grazie per l’attenzione che hai dato al nostro progetto e al contest.

    Le tue obiezioni sono sensate ed è certo una buona idea realizzare un scelta partecipata anche per questo genere di cose. Questo momento, però, non era probabilmente quello adatto, dato che siamo nella fase iniziale del progetto, quindi senza una community a cui fare riferimento, e con così poco tempo a disposizione.
    A questo punto pubblicare i loghi inviati avrebbe poco senso, dato che la scelta è già stata effettuata.
    Sicuramente, però, terremo in considerazione le tue osservazioni per le nostre prossime attività. Anzi, grazie per la tua attenzione a quello che stiamo facendo.
    A presto!

  3. g.g.
    16 aprile 2008 alle 9:41

    Marco, la valutazione su un logo ha dei parametri che esulano la valutazione meramente tecnica, di realizzazione e di impianto. Quanto al racconto di questa esperienza collaborativa, tieni presente che siamo ancora al primo post di un blog, meno che un vagito di un neonato. A poco a poco, vedrai, riusciremo ad usare questo strumento per sintonizzarci sulle pratiche e sulle scelte. In ogni caso, la pubblicazione dei lavori che ci hanno inviato non è così automatica, anche per rispetto al lavoro creativo di chi ha fatto proposte. Bisogna chiedere almeno il permesso e verificare se tutti sono disponibili ad un processo di pubblicazione che, se da un lato è trasparente per noi, potrebbe non essere la scelta preferita di tutti i partecipanti al contest. :)
    Ci ragioneremo insieme, stay tuned :)

  4. Avatar di Nicola
    Nicola
    30 settembre 2011 alle 9:14

    Ciao Ida

    grazie per aver scritto della notizia su Kublai. Se hai messo su un evento su facebook, ci potresti dare il link? sarà più facile diffonderlo.

    Grazie

     

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