[simoneMembro]

Ecco qui il progetto con qualche ritocco. Siamo intervenuti sulle imprecisioni grafiche, sull’impaginazione e abbiamo aggiunto qua e là qualche altro dato utile; la struttura del progetto è rimasta comunque immutata nella sua articolazione. Riguardo alla parte sul “chi siamo”, l’assenza di una vera e propria struttura tipo organigramma non è presente per il semplice fatto che stiamo portando avanti tutto il progetto in quattro, e ogni giorno cerchiamo di organizzarci perché questo organigramma possa ridisegnarsi in modo coerente: ci stiamo, insomma, ristrutturando gradualmente.
Grazie mille a tutti. Un abbraccio

[AlbertoPartecipante]

Simone, congratulazioni a tutti gli ungulati per essere entrati in finale!

Non ho ancora letto il progetto ritoccato; vorrei invece trasmettervi qualcosa della discussione che ha portato alla vostra inclusione nei magnifici 6. Sapete già di averci fatto una grande impressione per quanto riguarda i risultati raggiunti e la capacità di fare in un’area difficile come quella. Il documento di progetto, invece, ha convinto un po’ meno. Perché:

1. noi in Kublai sconsigliamo sempre a tutti di chiedere finanziamenti per cose che già si fanno. E’ abbastanza inutile, non vengono quasi mai concessi. La struttura del discorso deve essere: noi facciamo già 100, se tu investi 20 possiamo arrivare a 150. E questo significa che il documento va strutturato distinguendo chiaramente tra il contesto della proposta (nel vostro caso il festival) e il suo contenuto (nel vostro caso – e cito la sezione “Cosa ci serve per crescere” – l’ostello, che porta alla destagionalizzazione, e il festival a impatto zero, che è un bene in sè ma forse porta a sua volta ad altre conseguenze positive tipo aumentata visibilità etc.

2. lo screening economico è utilissimo. Ma è contesto! Migliorabile è la parte di budget della proposta. In particolare io sento due problemi. Il primo è sull’ostello. Quanti posti? Quante serate contate di usarlo al mese? Per farci (circa) cosa? I concerti con pernottamento sono carini, ma se i posti sono solo 30 è chiaro che dovete fare una cosa mista, un concerto in cui la maggior parte del pubblico alla fine prende la macchina e torna a valle, 30 fortunati possono dormire lì etc. Insomma, una roba che permetta di capire i vantaggi (i ricavi) dell’avere un ostello aperto tutto l’anno e collegato al festival BCC. L’altro problema riguarda gli investitori. Andrebbe argomentato il perché pensate che gli investitori siano disposti a darvi denaro, e a che titolo (contributo a fondo perduto o prestito). Sugli investitori pubblici siete tanto più credibili quanto più conoscete l’esistenza di misure a favore del territorio che finanziano interventi di quel tipo; sugli investitori privati dovreste elaborare la vostra storia di sponsorizzazioni (peraltro non brillante, le cifre che avete incassato sulle sponsorizzazioni sono molto basse) e produrre una spiegazione che ci faccia dire “ah, ok, è plausibile che effettivamente le aziende di cui parlano accettino di contribuire”.

Ti chiederei di fare una revisione in questo senso del documento; noi pensiamo che possa migliorare la percezione del documento che avranno i commissari che – ricorda – non vi conoscono, e sanno di voi solo quello che troveranno scritto. Dovreste caricarla entro martedì, noi ci occuperemo di inviarla ai commissari. Ciao!

[simoneMembro]

Caro Alberto,
in effetti il problema dell’ostello è che è un’idea recentissima, e quindi bisogna trovare un modo per renderlo “appetibile”. Il tema dei posti letto, ad esempio, è molto fumoso per ora, vista l’esasperante lentezza degli organi preposti (leggi: Comune) a dare una risposta chiara su quanta “carta bianca” avremmo nel caso incui ce lo concedessero.
Hai colto nel segno nel sottolineare la scarsezza di sponsorizzazioni private nel contesto BCC: anche io mi chiedo quale sia la forma per convincere enventuali investori, e per ora credo che molto più in là del prestito non si possa andare…… ad ogni modo, seguirò queste direttive e martedi mattina avrai il documento in .pdf completo.
Grazie, e a presto

[AlbertoPartecipante]

Simone, tieni conto che fare un’ipotesi è possibile, anche perché voi state chiedendo. Invece di chiedere al Comune “quanti posti possiamo mettere nell’ostello?” potete strutturare la vostra richiesta così: “ci servono X posti. Possiamo metterceli?”

Sulle sponsorizzazioni private – come su tutto il resto – siete voi a decidere cosa scrivere. Vi chiedo però di non scrivere cose che non convincono voi per primi! Se non avete le idee chiare, scrivete “non abbiamo le idee chiare, ma siamo convinti che il nostro progetto attirerà sufficiente attenzione da condurci a fonti di finanziamento possibile. Per esempio Angelita, qui su Kublai, si è convinta che alcuni dei progetti siano appoggiabili su misure a sostegno dello sviluppo locale, che ha anche individuato. Magari ce ne sono anche in Val Bormida, informati!

[Autore]

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