BCC 2010: SECONDA BOZZA

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  • BCC 2010: SECONDA BOZZA
  • Iniziato da simone Avatar di simone

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      simone
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      Cari kublaiani,
      Ecco qui la seconda bozza del progetto. Mancano ancora la parte grafica, le foto e gli abbellimenti del caso, a cui stiamo lavorando.
      Molte grazie, come sempre, per l’attenzione con cui ci seguite!

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      Alberto
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      Visto e scaricato. Leggo e vi dico.

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      simone
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      sei l’uomo più veloce del mondo, non c’è dubbio!!

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      Alberto
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      A scaricare si fa presto :-)

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      Alberto
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      Bene, ho letto. Vorrei premettere che ho chiesto aiuto sul vostro progetto, mi sembra importante che oltre alla mia opinione ne sentiate anche almeno un’altra, quindi aspettatevi una seconda recensione alla seconda bozza. Ciò detto, il documento è cresciuto nettamente in leggibilità e valore informativo ma – a mio avviso – non è ancora all’altezza dello straordinario lavoro che è BCC stesso. VI consiglio quindi alcuni interventi di riordino per un’esposizione più scorrevole, e vi propongo una scelta strategica, sulla quale però non c’è una risposta giusta o sbagliata, è una decisione solo vostra.

      Partiamo dal riordino. La cosa che salta più all’occhio in questa seconda versione è l’allegato di screening economico, che dice in pratica che voi state raddoppiando ogni anno i vostri introiti. Questo è un risultato straordinario: non credo che nessun progetto di Kublai possa vantare 300K euro di ricavi già conseguiti in un’unica edizione! Nel vostro documento questo aspetto, a mio avviso, non viene valorizzato abbastanza. Io lo sparerei già in “BCC in un minuto”, magari solo con una frase; e riprenderei la cosa mettendo una tabella (anche semplificata) o un grafico là dove mettete il grafico dei dati di affluenza. Anche perché lì c’è un’informazione importante, che è che i ricavi crescono più rapidamente delle presenze (dal 2007 al 2006 l’affluenza è salita di circa il 70%, che non è poco, ma i ricavi sono saliti del 300%!). Questo vuol dire che state diventando più bravi non solo ad attrarre nuovo pubblico, ma a valorizzare il festival.

      La parte sul nuovo modello di spettacolo mi convince di più, ora. In particolare mi piace la discussione sull’offerta di BCC per fasce di età.

      La sezione sugli obiettivi invece ha un’asimmetria che non mi piace, e cioè: “Rendere BCC sostenibile economicamente” e “Rendere BCC sostenibile ecologicamente” sono obiettivi. Un ostello, invece non è un obiettivo: tutt’al più può essere un mezzo per arrivare all’obiettivo. Quindi io ribattezzerei quel paragrafo “Destagionalizzare le attività di BCC” o roba simile e spiegherei che volete arrivare a rendere BCC un volano per l’economia locale anche al di fuori della seconda settimana di agosto. Questo potrebbe richiedere un piccolo investimento in infrastrutture sul territorio, a cominciare da un ostello. La trattazione completa sull’ostello a rimanderei a…

      La sezione sulle attività, che io inizierei con un elenco, appunto, di attività, suddivise secondo gli obiettivi: per l’obiettivo “sostenibilità economica” ci sono revisione degli accordi di collaborazione commerciale, nuove linee di prodotti etc.. e così via. Quando arrivate all’obiettivo “Destagionalizzare”, potete introdurre l’ostello, magari con un altro box in cui cercate di dare un‘idea di come funzionerebbe l’ostello a regime. Qui potete mettere anche la tabella di p. 13.

      La sezione 5 secondo me è fuori contesto. Se queste mosse per il futuro sono attività finalizzate a un obiettivo (esportare BCC), l’obiettivo va riportato nella sezione degli obiettivi, e le attività nella sezione delle attività, riferite a quell’obiettivo.

      MA

      Qui vi propongo la scelta strategica: questa roba forse potreste toglierla proprio. Il ragionamento è che queste sono attività che farete voi. Per realizzarle non vi servono finanziamenti o altro; parlandone rischiate solo di confondere le idee al lettore, senza che queste informazioni gli servano per aiutarvi.

      Finalizzerei quindi il documento a cercare finanziamenti per gli obiettivi più “sociali”, e cioè la sostenibilità ecologica del festival e l’ostello. Dunque, la sezione 5 potrebbe chiamarsi “cosa ci serve per crescere”, e costituirsi di una serie di cose che andate cercando per realizzare i vostri obiettivi. La corredate di una tabella in cui dite (1) BCC 2010 ce lo immaginiamo con questi numeri e queste metriche, vogliamo intervenire sull’ecologia, questo costa X, cerchiamo qualcuno che ci dia una mano a coprire questi X; (2) l’ostello costa Y per costruirlo, noi ci impegniamo alla gestione senza costi per la comunità, ci accolliamo la manutenzione ordinaria, ma abbiamo bisogno di qualcuno che faccia l’investimento. Sarebbe bello anche indicare chi potrebbe essere questo qualcuno – c’è un riferimento a progetti europei nella tabella per quanto riguarda l’ostello, ma questo lavoro andrebbe fatto in modo più esplicito, indicando qualche possibile interlocutore per ogni cosa che vi serve

      In questo modo andate a “stringere”, rispondendo alla domanda implicita “ok, bello, ma poi? Cosa vorreste che succedesse?”. E la risposta è: noi ci impegniamo a fare BCC e altre cose che fanno crescere il territorio, e vorremmo che anche altri soggetti facessero la loro parte in questa storia mettendo risorse finanziarie, appoggio logistico, quello che vi serve.

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      simone
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      Grazie, Alberto.
      Procederò subito con i cambi, effettivamente sulla sezione 5 anche io avevo dei dubbi
      Grazie mille, a presto

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Come dicevo, dovrebbe arrivarti (almeno) un altro parere da Kublai. Magari puoi prendere ancora un giorno o due per riflettere e dedicare poi la seconda parte di questa settimana a chiudere il documento, giusto in tempo per il Kublai Award… :-)

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    • Avatar di simone
      simone
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      certo, grazie all’insperato ma essenziale rinvio della deadline potremo anche avere più tempo per la questione grafica

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    • Avatar di Tito
      Tito
      Keymaster

      Ciao Simone
      credo che il preannunciato ulteriore intervento di coaching fossi io, per cui eccomi. Anche se non si può proprio dire spontaneo, il mio intervento lo faccio con vero piacere ed interesse.
      I miei commenti non si discostano moltissimo da quelli di Alberto, anche se potrebbe sembrare, perchè lo spirito è lo stesso. Vadio al sodo perchè di complimenti non ne avete tanto bisogno; la vostra realtà parla da sè, ed i numeri in abbinamento alle finalità etiche fanno del vostro festival un vero gioiello, che qualunque ente con finalità pubbliche dovrebbe avere interesse a far crescere ed affermare.
      Con voi si rirpopone un po’ lo stesso genere di problema che avevamo avuto con Radicazioni, e che loro non avevano capito bene, o che non avevano avuto la forza di affrontare. Il vostro festival fa già cose bellissime ed è in crescita naturale. Per cui se vi presentate a qualcuno con un progetto che richiede un sostegno economico, il dubbio di fondo che dovete fugare è “questi vanno benissimo così, non hanno bisogno di niente”. Il messaggio che deve passare è invece: con le nostre forze naturali noi riusciamo a fare 100, con l’aiuto di qualcuno che ci aggiunge un chip modesto, arriveremmo a 1000; saliamo di scala, entriamo in attività altrimenti del tutto impossibili, insomma fa la differenza non solo in senso di crescita lineare o di accelerazione di quello che vogliamo già fare, ma di possibilità di fare cose tutte diverse, o di una scala radicalmente differente. Se ci pensi dal punto di vista di un possibile finanziatore che deve allocare le sue scarse risorse, ti renderai conto anche da solo che vorrebbe contribuire a dunprogetto così.

      Alla luce di tutto questo pistolotto io direi che dovete separare logicamente il festival come lo consociamo, e che crescerebe comunque con le sue cose, da relegare in una sezione importante ma circoscritta, dal “paragrafo bang” in cui il possibile finanziatore vede il suo valore aggiunto, viene tentato a cambiare il mondo. Per me l’idea più isolabile e comuncabile che ha queste proprietà è quella dell’ostello finalizzato alla destagionalizzazione.
      E’ importante però presentarlo in modo diverso dal tradizionale ostello e non solo come ristrutturazione fisica, ma come spazio residenziale eventi, un po’ come già fate, ma spiegando e dettagliando meglio. Ad esempio un po’ come le univeristà americane hanno il concetto di “artist in residence. Potrebbe essere una cosa più orientata ad un turismo, o comunque un target di clienti dell’area ligure. Vado a ruotalibera: potrebbe essere una residenza in cui una band viene invitata a risiedere per una settimana ed ha la possibilità di fare una specie di ritiro, magari con accesso ad una specie di sala d’incisione, ed in cambio deve suonare nel saloon tutte le sere e mischiarsi con i locali.
      Insomma da non musicista certamente dico cose sciocche ed avventate, però è importante presentare un’attività che si farebbe tutto l’anno e che darebe continuità (anche sotto forma di un piccolo reddito spalamato per tutto l’anno) alle attività oggi concentrate nelle due settimane di fuoco estive. Poi nella pratica uno potrebbe chiedere i soldi per la ristrutturazione fisica, che peraltro sono gli unici che è facile avere, ma sualla base di un piano di gestione realistico ed originale.

      Date il carattere più chiaro di una proposta di realizzazione di attività aggiuntive. Adesso è difficile estrapolarle anche in valore. Spero di incontrarvi presto in Real Life. Di Bardineto, poi, mi affascina quasi tutto quello che so.

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      simone
      Membro

      molte grazie Tito. Anticiperemo allora la parte sull’ostello e soprattutto la renderemo più dettagliata (abbiamo già fatto diversi cambi). In effetti il messaggio che va passato è: noi sappiamo coprire i costi ordinari, dateci quello che ci serve per coprire le cose nuove.
      Mi metto subito al lavoro.
      Un abbraccio
      s

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