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  • Iniziato da Matteo Avatar di Matteo

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      Matteo
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      Ciao ragazzi avrei bisogno di un confronto rispetto al tema del turismo 2.0. Qualcuno è interessato? Scusate ma sono nuovo di kublai e non so come funziona se è questa la formula giusta.
      Aspetto vostre risposte se vi va…grazie

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      Davide
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      Ciao, assolutamente aperto ad un confronto .. volentieri insomma :-)
      Neache io so se questo è il modo giusto, ma per me va benissimo ..

      cosa hai in mente ?

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      Matteo
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      :) ok allora quello che ho in mente è la costruzione di un social network legato al turismo che possa essere una piattaforma in grado di attrarre investimenti pubblicitari da parte degli operatori turistici (a tutti i livelli). Ci sono poi in ballo (ti parlo di un’idea che stiamo sviluppando già non di una semplice “intuizione” quindi) una serie di servizi possibili da affiancare a questa piattaforma di social networking come ad esempio un servizio di sms per il turista che intende essere informato rispetto agli eventi e ai luoghi da non perdere e un servizio di intermediazione per la vendita di pacchetti turistici attraverso la piattaforma.
      I problemi che incontro pero sono 2:
      1- come strutturare (almeno sulla carta) il social network?
      2- come organizzare il servizio di sms (dovrei prendere contatti con i gestori di telefonia mobile e prevedere quindi un servizio a pagamento oppure devo immaginare un servizio gratuito e lo rendo sostenibile attraverso pub che inserisco nell’sms che invio?

      Si tratta di un progetto che intendiamo proporre a una serie di bandi europei e locali

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    • a istinto: si tratta di convogliare informazioni già esistenti, che sono sparse. Ovvero -per farla semplice-cosa c’è di pietra costruita, natura, e storia e cosa c’è in quel momento come attività.
      prima domanda: in quali luoghi? -senza una delimitazione geografica l’impresa mi sembra confusa e titanica (solo un parere)
      seconda domanda: a che tipo di turisti vi volete rivolgere?
      Individuata la tipologia di turisti, di cui adesso è ovvio che debbano essere “Information Technology friendly” (se si dice così) potrebbe diventare più semplice capire che tipo di risorse per le informazioni sono necessarie.
      terza domanda dov’è il plus? nel venire seguiti e istruiti passo passo?
      - riguardo al social network: kublai funziona alla grande come esempio. In più le questioni che si stanno ponendo quelli di Angeli di Napoli.
      - riguardo alla telefonia sono ignorante, ma è recente il servizio di localizzazione di google, più google maps.
      La sensazione è che il progetto stia cercando di mettere insieme cose che ci sono, rincorrendo l’onda dei nuovi usi: il che non è un male.
      Allora ti invito a capire meglio quello che c’è come funziona, ma soprattutto chi dovrebbe usarlo: no la casalinga di voghera, per cui …
      spero di essere stata utile, cate

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      Matteo
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      Si, rincorro ma cerco comunque di immaginare un servizio (anche se “commerciale”) che sia utile. Cioè non immagino una bufala. Per quanto riguarda i luoghi: il Salento. Per il target invece immaginiamo di rivolgerci sia ai turisti (in generale) che ricercano informazioni via internet e sia agli “operatori” turistici (b&b, agriturismo, hotel, ristoranti…ecc.ecc.). E’ chiaro che per rendere sostenibile il progetto sarà necessario prevedere uno staff di “commerciali” molto agguerriti perchè non prevediamo, al momento, un’entrata derivante dalla vendita diretta di servizi. Questo credo sia uno dei punti negativi del progetto

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    • non insinuavo la bufala! era per capire meglio.

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    • Già solo sapere che si tratta del Salento, apre il ragionamento e dichiara una necessità reale!

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Matteo, su Kublai c’è Roberta Milano, che di turismo ne sa molto ed è persona molto gentile. Insegna in un master sull’economia del turismo all’università di Genova. Perché non le scrivi e non le proponi di darti qualche dritta?

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      Matteo
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      OK grazie seguirò il tuo consiglio

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    • Avatar di Davide
      Davide
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      il social network, dal punto di vista puramente logico, non dovrebbe darti grandi perplessità. Come dice Caterina Kublai è un ottimo riferimento.
      Sul modello di business del servizio sms, entrambi sono perseguibili anche se il secondo lo vedo piu’ a portata di mano.
      E’ difficile pero’ nel secondo caso riuscire ad attrarre un investimento senza avere prima la base utenti .. l’unica possibilità è venderlo in questa modalità ma agganciato ad una serie di servizi.
      Per quanto riguarda invece la reale utilità per l’utente ..
      hai bisogno di un’alta profilazione .. ovvero l’utente ti sottoscrive un servizio di questo tipo (così potenzialmente invasivo) solo se ha la certezza di ricevere esclusivamente cio’ che vuole. Quindi devi avere alta profilazione della domanda ed alta profilazione dell’offerta in modo da non “rompere” con sms fastidiosi. Comunque non credo pagherà per un servizio di questo tipo.
      Anche io non desidero demotivarti, ma solo cercare una riflessione prima di spendere energie nella creazione del servizio che deve creare valore per chi l’ha creato, per chi ci investe e per chi lo usa.
      Spero di averti dato qualche spunto ..

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    • Avatar di Matteo
      Matteo
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      Spunto interessante grazie. Alcuni dati generali (abbastanza approssimativi qui per ovvi motivi) relativi alla ricerca preventiva effettuata: la percentuale di persone che utilizzano sms è altissima; la percentuale di turisti che NON spegne il cellulare in vacanza è altissima; la percentuale di persone che utilizza o utilizzerà modalità di interazione o di reperimento di informazioni attraverso i social network è alta; la percentuale di chi organizza un viaggio via internet è alta. Questi i dati positivi. La percentuale di turisti che utilizza internet per organizzare un viaggio in Italia ma che non trova informazioni utili per farlo (problema italiano) è abbastanza alta da motivare una ipotesi di lavoro; la percentuale di persone che arriva nel Salento e poi non sa cosa fare è altissima. Questi i dati “negativi”. Il Salento diventa “indimenticabile” quando il turista riesce a vedere le sue parti nascoste, i luoghi non alla portata di tutti, gli eventi che non fanno parte del cartellone estivo “tradizionale”. L’ideale sarebbe avere un SN pensato per colmare quei buchi dei portali turistici tradizionali grazie a UGContent, l’ideale sarebbe conoscere qualcuno del posto oppure avere qualcuno che ti informa e ti segnala i posti giusti al momento giusto, magari via sms.
      Questi sono i punti principali che potrebbero giustificare una perdita di tempo per individuare un modello di business. Che dite?Ho scritto velocemente, scusate se magari è poco chiaro.

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    • Avatar di Davide
      Davide
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      se troviamo un punto di contatto, posso mettere a disposizione la nostra piattaforma e il nostro posizionamento nel settore turistico.

      Il modello che proponi rientra nelle linee di sviluppo .. se vi puo’ interessare, vi diamo una mano nello sviluppo utilizzando parti che abbiamo già, magari aggiungendo la parte sms così voi vi potete concentrare sugli aspetti relazionali e di modello.

      Ermes è una rete di operatori “responsabili”, sia sotto il profilo sociale che ambientale, e questa sarebbe l’unica discrimine.
      Ci interessa lavorare in network ..

      Facci una pensata se ti va .. e visita ovviamente il sito.
      Ciao

      Davide

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    • Avatar di Matteo
      Matteo
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      Ho visto il sito e la pensata me la sono fatta :)
      Mi interessa sentiamoci anche via skype: matteo.serra

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    • Avatar di Federico
      Federico
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      Ciao. Visto che si parla di social network e che in questo momento mi sto occupando proprio di questo argomento vorrei dare la mia opinione.

      E’ bene sapere che ormai vi sono diverse possibilità di creare facilmente social network con tutte (o quasi) le principali funzionalità già implementate. Ning ne è un esempio. Non bisogna perdere molto tempo in una progettazione “sulla carta” di piattaforme già disponibili in maniera anche gratuita. In generale sono gli utenti, i loro contenuti, la loro interazione che fanno la ricchezza di una rete sociale online. Partire con una sperimentazione a basso costo (o costo nullo) è auspicabile: ci sarà sempre modo, se si raggiunge una massa critica di utenti, di “upgradare” la piattaforma scegliendo soluzioni più complesse.

      Diciamo che sostanzialmente esistono due tipologie di piattaforme da utilizzare per chi voglia aprire un sn:

      1) Una piattaforma del tipo SaaS (Software as a Service), in cui viene proposta da una compagnia una soluzione “chiavi in mano”: l’utente si iscrive al servizio e non si deve preoccupare di nulla se non di personalizzare ed adattare la piattaforma alle sue esigenze. I vantaggi sono appunto quelli di non doversi preoccupare degli aspetti tecnico/amministrativi, come la scelta dell’hosting, dei problemi legati ai file multimediali (banda, occupazione di spazio); gli svantaggi sono il non avere il controllo dell’applicazione e dei dati (che risiedono sui server della compagnia) e non poter personalizzare in modo spinto la piattaforma. KickApps e TamTamy sono esempi di questi servizi che ho avuto modo di esaminare.

      2) Una soluzione come pacchetto software, gratuito ed open source, da installare su un host, su un server virtuale o un server dedicato (o in una soluzione di cloud computing). Vantaggi e svantaggi sono speculari rispetto alla prima soluzione. Attualmente, come esempio, sto testando BuddyPress, una estensione della famosa piattaforma di blogging WordPress.

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