Diamo inizio ai lavori!

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  • Iniziato da Laura Duranti Avatar di Laura

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    • L’idea per ora è unicamente a livello teorico ed è dunque in fase embrionale.

      Una collega e amica medico, Chiara Bragherio, collabora con me nel cercare di realizzarla, supportandomi e spingendomi attivamente.

      Non c’è ancora esattamente l’idea di come concretizzarla, soprattutto sul piano pratico-informatico e su come soprattutto sostenere i costi per avviarla, mantenerla e farla conoscere.

       

      Quel che intanto abbiamo pensato di fare è :

      - chiedere la consulenza di un tecnico informatico che ci dia un’idea più precisa riguardo i tempi e i costi di messa in opera di una piattaforma di e-learning adattata allo scopo che ci siamo prefisse e al target (studenti della scuola dell’obbligo) che ci proponiamo.

      - fare un piccolo “test di mercato”, contattando i direttori scolastici, a partire dalla realtà lombarda che meglio conosciamo e valutare se il prodotto che vorremmo offrire potrebbe essere per loro appetibile, in modo da avere un’idea più concreta di quanto appeal potrebbe avere l’idea stessa per il target (scuole dell’obbligo) che ci siamo proposte.

       

      Per il resto, siamo ancora in fase di brainstorming puro, di “collezione di idee”, ove tutto è realmente utile.

      Mi piacerebbe tanto ricevere a questo scopo, consigli e spunti su come eventualmente modificare l’idea del progetto, arricchirla e realizzarla, per poter offrire un servizio che sia efficace e realmente utile.

      Grazie in anticipo a chi vorrà darci qualche spunto, critica o consiglio!

       

      Laura

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
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      Ciao Laura

       

      Mi fa molto piacere iniziare questa discussione con te. Ultimamente mi sto interessando ai progetti extrascolastici.

       

      mi sembra di capire che il problema fondamentale sia quello di ridurre i costi. C’è da essere abbastanza certi che il budget delle scuole per programmi extra sia in un trend negativo.

       

      Tu dovresti saperlo bene, quindi hai a cuore questi problemi oltre la tua questione professionale. E’ ammirevole.

       

      Tuttavia ci sono due fondamentali alternative: un’azione professionale o una azione volontaria.

      Nel caso di una azione professionale, è chiaramente necessario remunerare le persone coinvolte. Ma come fare?

      Anche in questo caso esistono due vie fondamentali: essere pagati dalla scuola, essere pagati da altri.

      E anche la via di mezzo: essere pagati da altri per una parte dei costi, e dalla scuola per il resto.

       

      A questo punto del ragionamento però chiedo a te: chi può essere interessato, oltre la scuola, ad intraprendere attività di prevenzione sui temi che hai citato?

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    • Ciao Nicola,

      grazie!! Ottimo spunto :)

       

      Dunque.. sebbene non avessi mai pensato di “guadagnarci” in senso stretto con quest’idea, non avevo però nemmeno intenzione di fare un’azione volontaria. Ho una rubrica a domande-risposte su un mensile di salute e lo faccio in modo totalmente gratuito dal 2008. Ma non credo sia possibile chiedere, soprattutto di questi tempi con il lavoro che scarseggia per tutti, a qualcuno di unirsi al gruppo in modo unicamente volontario.

      E di altri collaboratori, tolta la primissima fase iniziale, nella quale avevo in mente di contenere i costi creando alcuni moduli sui temi che meglio conosciamo insieme a chiara (medico), ne avrò certo bisogno, per creare i moduli sui diversi temi della prevenzione primaria, che non ci competono direttamente.

       

      Posto che ammetto di non avere ancora un’idea precisa di quali potrebbero essere i costi di messa in opera e gestione della piattaforma e-learning e del mantenere un tecnico che se ne occupi, avevo pensato di coprire i costi in questo modo: se un corso fatto alla scuola taldeitali di milano che presento vis a vis costa alla scuola 1000 (cifra ipotetica), la scuola non me lo compra, non perchè non sia bello e utile, ma perchè non ha fondi.

      Se io creo lo stesso corso in modalità elearning e glielo offro a 100, lei ha i fondi per comprarlo e lo acquista volentieri.

      Dopo averlo acquistato infatti, pensando ad esempio ad una scuola con più sezioni dello stesso anno, potrebbe utilizzarlo non solo per una classe, ma per tutte le classi che vuole che rientrino nel target del modulo e in qualsiasi momento le sia più comodo. Dunque non avrebbe solo un risparmio economico sull’acquisto, ma anche una moltiplicazione dello stesso, nel caso avesse più classi target per il quale utilizzarlo.

       

      Dov’è il mio guadagno? bene. La mia idea è che, se vado alla scuola taldeitali a Milano e faccio un corso vis a vis, il mio tempo X è tutto speso li e mi impedisce di fare altro e dunque il costo è alto. Ma se propongo un corso elearning, esso non è vendibile ad una scuola sola, ma a più scuole contemporaneamente e su tutto il territorio nazionale.

      Dunque, mentre la scuola taldeitali a Milano mi da 100, mi danno 100 anche altre 10-20-30 scuole. Ed ecco dunque dove e come pensavo di trovare i soldi per coprire le spese di gestione del meccanismo. Utopia?

       

      Emerge però un problema: per fare questo, bisogna da una parte avere ben idea di quali costi si sta parlando, valutandoli bene nel dettaglio. E dall’altra, capire come fare una campagna di comunicazione-pubblicità (mantenendone bassi i costi) per far conoscere il prodotto su scala nazionale. Se ci conosce solo la scuola taldeitali di Milano infatti, guadagnamo solo 100 e non riusciamo a coprire i costi e a continuare ad offrire un servizio.

      Occorre quindi cercare dei “partner” utili per facilitare questo processo. Un amico mi aveva ad esempio suggerito, una volta creato il prodotto, di farlo conoscere ai provveditorati. Credi potrebbe essere utile?

       

      Quel che tu proponi, e cioè “la via di mezzo” non l’avevo considerata, ma sarebbe la soluzione preferibile. Abbatterebbe ulteriormente i costi per le scuole, garantendo a noi un sostegno economico.

      Non ho onestamente idea di chi potrebbe avere interesse ad investire in quest’ambito. E vorrei cercare il più possibile di lasciar fuori “sponsor” (es. case farmaceutiche, ecc) che mi costringessero poi a spammare pubblicità da tutte le parti, magari sulla piattaforma stessa.

      Però è comunque una questione da valutare. Che tu sappia, esistono fondi per questo tipo di iniziative? tipo fondi della comunità europea o simili? io ho provato a cercare, ma per ora senza successo.

       

      Cosa ne pensi?

       

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Laura, mi occupo di formazione da oltre un decennio e devo dirti chiaramente che il rapporto di costi tra il fisico e FAD non è 10 a 1, anzi, a volta la FAD costa di più.

       

      Però cerchiamo di capirci meglio. C’è una FAD (o elearning) che prevede una attività sincrona anche se a distanza: il docente c’è, ma sta in un altro posto. Il costo del lavoro è lo stesso, si rispamia sui trasferimenti (qualora questi incidessero).

      Per realizzare un servizio del genere, potrebbe essere necessario disporre di una piattaforma per audio, video, materiali e interattività. Se la piattaforma non viene utilizzata intensamente, i costi sono anche più alti della formazione classica. 

      Nel caso milano su milano, non ci sarebbe risparmio. Questa soluzione viene usata nei master part time con frequenza di persone fuori sede.

       

      Poi c’è la FAD asincrona: il prodotto formativo viene autoconsumato senza una assistenza diretta da parte del docente, ma con una assistenza indiretta (tipo via email). questo modello non può essere applicato alle scuole. Viene usato con gli adulti, molto spesso all’interno di un certo contesto aziendale, per esempio per informare i dipendenti di una nuova procedura o cose così.

      In questi casi può essere utile una piattaforma ma è molto più semplice della precedente e prevede un minimo di interattività, magari anche tra utenti.

      In questo caso il risparmio può incidere positivamente perché il lavoro del prodotto formativo viene svolto una sola volta e può essere riprodotto. Tuttavia, devi considerare che per sviluppare questo prodotto, diciamo per 4 ore di formazione, è necessario un intervento specialistico (il tuo) con un monte ore di almeno 5 volte a cui devi aggiungere il costo di sviluppo tecnologico. 

      Quindi (semplificando molto), per rendere il prodotto interessante dovresti fare qualche calcolo: rispetto a 4 ore di lezione in classe, vai a pari con 10 utilizzi (vendite) della piattaforma se il prezzo è lo stesso.

      Se il prodotto su piattaforma costa la metà, ci vogliono 20 vendite per andare a pari con la formazione fisica… ecc…

       

      Poi ci sono prodotti autoformativi totalmente indipendenti che non hanno bisogno di una piattaforma. Tipicamente sono prodotti multimediali su DVD. Il prodotto viene visionato passivamente senza interazione umana e solo con l’eventualità di avere una assistenza a distanza via email, sicuramente asincrona.

      Questa soluzione è senza dubbio più economica e forse anche più facile da vendere e da fruire. Si può fare sia per PC che per lettore DVD a seconda del livello di interattività.

       

      Laura, questi sono le soluzioni tecniche (descritte in modo semplice). Dato che non conosco nel dettaglio le tematiche di cui ti occupi, dovresti essere tu a capire quale sia la soluzione che meglio si applica.

       

      ciao!

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    • Grazie Nicola!

      Dunque… ammetto che la tua visione, decisamente più realistica, mi ha un po’ disilluso rispetto alle mie idee di “quadratura dei conti” :)

       

      La mia idea era proprio del secondo tipo che hai citato.

      Perchè dici che non può essere utilizzata con le scuole?

      La piattaforma sarebbe comunque utilizzata con il supporto dell’insegnante, che in ogni caso è presente in classe anche quando si fa formazione vis a vis per mediare i contenuti e l’interazione.

      Pensavo di strutturare i moduli secondo un percorso guidato, con contributi video e audio, e con contenuti graficamente piacevoli e dei piccoli “test” per valutare se le informazioni sono state recepite correttamente. Un po’ ad “apprendimento a tappe”, fatto (te la butto li male) come i livelli di un videogioco. 

       

      Pensavo proprio ad una piattaforma FAD dove mettere i moduli dei corsi e fornire un supporto agli studenti, insegnanti e volendo, anche ai genitori, in due modi:

      1- asincrono: fornito di default come servizio incluso, attraverso email o forum.

      Chiara aveva pensato che questa sarebbe stata un’idea utile per poter permettere, soprattutto agli studenti, di fare domande in modo “anonimo” (dietro un nickname?), esattamente come quando in classe gli chiediamo di scriverle sui bigliettini e metterle in una scatola, in modo che si potessero sentire liberi di interagire e chiedere.

      2- sincrono: fornito come servizio aggiuntivo alla scuola su richiesta e a pagamento, attraverso chat, videochat, telefono o addirittura, vis a vis. 

       

      Che ne dici? Credi dovrei rivedere l’idea della piattaforma e-learning?

      Grazie!

       

      laura

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Ottimo Laura, il tutto inizia a prendere una forma più definita con cosi pochi scambi!

       

      Il fatto è che se cambi mezzo, cambi anche il processo di apprendimento. Mi spiego: se vai in classe, spieghi, fai i giochi, il laboratorio, ecc… poi molto spesso la faccenda si chiude li. tu quella classe, finito il lavoro previsto, non la vedi più. Corretto?

       

      Con la soluzione che hai illustrato, il contatto diventa mediato dalla rete, asincrono ma soprattutto continuo! Cioè, che fai se tra un mese uno di quei ragazzini ti scrive per denunciare una situazione di bullismo?

      In pratica ti esponi e resti sempre contattabile con una assunzione di responsabilità e di lavoro da non sottovalutare.

       

      Non voglio ancora entrare nei temi di possibile sviluppo di una simile piattaforma (ma ce ne sono), perché prima, a mio avviso, bisogna capire nelle varie tematiche da affrontare, cosa sia meglio fare affinché questi interventi siano più efficaci.

       

      Come è strutturato il tipico progetto che proponete alle scuole?

    • Autore
      Articolo
    • Hai ragione Nicola.

      La mia idea di base era di fornire alla scuola questi strumenti e dunque l’accesso anche a forum, contatto email o simili, solo per il tempo in cui si usufruisce del servizio elearning e dunque, non essere “sempre” contattabile.
      Mi viene in mente però che, a fianco a questo, si potrebbe offrire, a pagamento, un supporto continuo, come accade per esempio per lo “sportello psicologico” vis a vis, che attraverso forum, chat e email, dia un rimando a studenti, insegnanti e genitori, creando una sorte di “sportello dell’esperto virtuale”.
      Certo, questo complicherebbe di molto la gestione delle cose come ben evidenziavi tu e magari ci si potrebbe pensare in un secondo momento.

      I progetti vis a vis di solito si avvalgono di materiale didattico a mezzo diapositive, cartelloni ecc. Oltre che certo, nel vis a vis, si ha l’interazione che favorisce l’utilizzo di giochi, laboratori e simili.
      Nel virtuale questo andrebbe rivisto, per essere adattato al mezzo che si utilizza.
      La mia idea comprendeva l’utilizzo di video (che sopperirebbero in parte alla mancanza del vis a vis), con un “esperto” che spiega in modo semplice dei contenuti. Un po’ come quelli dell’università a distanza, ovviamente tarando la tipologia e la modalità, in base all’età target. Per farmi un’idea, stavo guardando un po’ in rete e ho trovato ad esempio il virtual college bocconi http://college.virtualbocconi.com/ che ha fatto dei video orientativi davvero carini, anche se ovviamente tarati per gli studenti delle superiori.

      Inoltre, pensavo all’utilizzo di letture di approfondimento in pdf e all’inserimento di link utili, ecc.
      Mi piaceva molto l’utilizzo dell’ipertesto, che ho visto funzionare bene anche nei programmi di trattamento dei disturbi dell’apprendimento.

      Come mettere insieme tutto questo, onestamente, ancora non lo so. Bisognerebbe provare a strutturare un modulo e, vedendo le difficoltà che emergono, aggiustare di conseguenza il tiro.

      Tu che ne pensi?

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      ciao Laura

       

      ho sinceramente qualche dubbio che un video o un pdf riescano ad avere la stessa incisività di un incontro vis a vis. Tu che ne pensi?

       

      Invece nel sistema a pagamento che ha come target la scuola, non ci credo.

      E poi come fai a limitare i contatti? Se ti vogliono scrivere dopo che è finito l’eventuale corso on line, come puoi impedirlo? E tu che faresti? Non risponderesti?

       

      Capiamoci, io non sono per l’accanimento imprenditoriale… se una attività riscontra una domanda da parte del mercato, allora vale la pena provare ad impostare l’offerta. Altrimenti è meglio lasciar perdere.

       

      Detto questo, non so se si tratta del vostro caso.

       

      Per esempio il fatto di instaurare delle relazioni a distanza potrebbe essere uno svantaggio oppure un vantaggio.

      L’esistenza di un punto di ascolto e di risposta su forum o social network, potrebbe essere un buon sistema per intervenire su tanti casi nelle scuole che altrimenti non emergerebbero. Penso che potrebbe esserci una strada al contrario rispetto a quanto abbiamo ipotizzato fino ad ora: si parte dal punto di ascolto a distanza per poi arrivare alla scuola con una presenza. Che ne pensi?

       

      Io non sono un esperto delle materie che vuoi trattare, ma pensando all’idea di affrontare problematiche come il bullismo oppure anche l’educazione sessuale con un video, immagino una incisività molto bassa.

       

      Credo che l’interazione umana in certi casi sia molto importante. Oppure bisognerebbe esplorare sistemi educativi sostitutivi che usino i linguaggi dei bambini o dei ragazzi (a seconda del target).

       

       

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    • Mi hai dato spunti non indifferenti..

       

      Da una parte, l’idea di ribaltare il discorso, partendo magari da un forum o un network di ascolto che offra un servizio di consulenza, tarato sui bisogni che emergono nella specifica realtà scolastica. Ho capito bene?

      In questo caso quindi, si offrirebbe un servizio ben diverso.. Il contatto online sarebbe lo spunto per offrire corsi di prevenzione primaria vis a vis, tarati sull’esigenza emersa. Richiederebbe molti più costi in termine di persone, tempo, mezzi ecc. Ma potrebbe essere una bella idea..

       

      Dall’altra, esplorare sistemi educativi sostitutivi che usino i linguaggi dei bambini o dei ragazzi. Avevi qualche idea specifica a riguardo?

      Stavo dando un’occhiata a questo sito http://navigaresicuri.telecomitalia.it/index.html

      Non è certo una piattaforma elearning, ma “informa” sull’uso della rete, adattando il linguaggio al target ed usando differenti modalità. 

      Credi si potrebbe convertire il progetto di “piattaforma elearning” in senso stretto, in qualcosa di simile, ma operato sugli argomenti della prevenzione primaria?

       

    • Autore
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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Credo proprio di si Laura.

       

      Nel senso che puoi lavorare verso uno stesso obiettivo seguendo strade diverse. Si tratta però di capire quale sia l’esigenza (o le esigenze) di assistenza nelle scuole e provare magari facendo dei test low cost.

       

      Non credo che la soluzione dell’assistenza a distanza richiederebbe più costi. Penso ad una piattaforma molto semplice con dietro un gruppo di esperti multidisciplinare che opera sui temi della prevenzione a livello scolastico.

      Quindi articoli, video e magari semplici test che si possono realizzare senza particolari conoscenze tecniche.

       

      guarda questo

      http://www.stopalbullismo.it/index.html

    • Autore
      Articolo
    • Quello che tu hai esposto, era più o meno il progetto iniziale di spazio psicologia (anche se in quel caso era diretto non solo alle scuole ed era unicamente in ambito psicologico).

      Avevo creato un sito (http://www.lauraduranti.it) che ancora esiste, anche se davvero poco attivo, che nell’idea doveva concentrare un pool di psicologi-psichiatri che si occupavano di differenti aree, per fornire consulenza/supporto sia online, che attraverso corsi e convegni per non addetti ai lavori e per esperti.

       

      Si potrebbe semplificare il sito e creare un pool di esperti di diverse professionalità (differenti medici, psicologi, dietisti ecc) e ricreare quest’idea. Il problema che avevo riscontrato era che era stato facile creare una rete di esperti a Milano, ma difficile nelle altre regioni.

      Quindi fintanto che si operava online, nessun problema. Quando ci si spostava nel vis a vis, diventava improponibile per noi andare a fare corsi a roma, palermo o simili. I costi non sarebbero stati concorrenziali.

       

      Inoltre.. come si potrebbe offrire un simile servizio? e a chi? alle scuole? chi dovrebbe pagarmi per questo servizio? e infine, con tutti i forum gratuiti, i siti che si occupano di domande/risposte tra esperti/utenti, perchè i bambini e i ragazzi dovrebbero venire proprio sul mio? glielo proporrebbe la scuola come servizio?

       

      L’idea di una piattaforma che si sostituisse all’esperto e che permettesse corsi di prevenzione primaria online, era nata anche dal fatto che ci sono realtà simili (nel senso di siti che fanno prevenzione su qualcosa, vedi bullismo), ma una piattaforma di e-learning nello specifico (che io sappia) non esiste. Dunque sarebbe stata una proposta innovativa..

      Proporsi come consulenti in un ambito già così battuto invece, prevederebbe credo un tipo di innovazione differente, che facesse in modo di essere preferibili e dunque scelti, rispetto a ciò che di gratuito c’è già..

      Ho l’impressione di aver mescolato un po’ troppe idee.. sono dubbiosa, tu che ne pensi?

    • Autore
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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Forse è il caso di riordinare le idee…

      sono abbastanza d’accordo sul fatto che un sito di “ascolto” non sarebbe così utile e neanche innovativo.

      Dunque torniamo al tema dell’elearning. Su questo io ho qualche dubbio che venga usato a scuola e che sia efficace. Tu che ne pensi?

      Forse dei prodotti multimediali senza interazione a distanza sarebberò la soluzione migliore?

    • Autore
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    • Dei prodotti multimediali? Bella idea!

      Cosa avevi in mente di preciso? qualcosa che potesse essere comunque erogato a distanza, o dei prodotti da utilizzare al di fuori della rete, tipo dvd o simili?

       

      Guardando siti studiati per bambini e ragazzi, quel che sto vedendo è che i prodotti sono strutturati non sul tipo “piattaforma classica” con documenti e lezioni frontali, ma più con video (come quelli della bocconi), giochi educativi in flash, animazioni grafiche in genere, e-book (con finale a scelta o meno), ecc.

      Non so se una piattaforma e-learning sarebbe ben conciliabile con questo tipo di materiale. Ma sulle potenzialità delle piattaforme, ne so davvero troppo poco. Tu che ne pensi?

       

      Forse, più che ad una piattaforma di e-learning, si potrebbe pensare ad un portale (senza grandi pretese), con sezioni separate per argomenti ed età, che non fornisse veri e propri corsi in senso stretto, ma che utilizzasse questo tipo di materiale alternativo per educare ed informare in modo da incuriosire gli studenti, senza annoiarli con la formazione classica. Magari con una sezione “forum”, dedicata alle domande/risposte, in forma anonima. E con una sezione di supporto anche a genitori/insegnanti. 

      Su un sito di una scuola salentina, ho visto che veniva proposto un corso di HTML per studenti delle medie inferiori, attraverso le “note” scritte in facebook. Visto che l’obiettivo è trovare una modalità per fare prevenzione primaria nelle scuole a basso costo, che sia accattivante ed efficace, si potrebbe pensare magari di integrare anche questi aspetti. Anche se non saprei bene ancora come.

       

      Sto seguendo l’onda delle idee così come viene.. ma non ho bene idea di dove sto andando a parare :)

      Tu che ne pensi?

       

       

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Laura, per quanto riguarda le piattaforme e il software da dove partire, il mio consiglio

      e’ quello comunque di fare un giro su html.it e anche su sourgeforge, perche potresti scoprire

      attraverso la ricerca con i loro motori interni che esistono applicazioni utili e gratuite, che si possono

      scaricare, modificare ed adattare, nonche’ essere fonte di ispirazione per il percorso che stai intraprendendo.

       

      Grazie per la tua attenzione ed a piu’ tardi

       

      LMF

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      Ciao Laura

      Ho seguito il flusso delle idee che scorrono tra te e Nicola (davvero tutte interessanti) ma credo che sia necessario, anzi indispensabile, dare un ordine a questo stream.

      1. Piattaforme e-learning. Esistono piattaforme open source (fatti spiegare dal tuo tecnico di cosa si parla) completamente gratuite. Penso a Moodle, che è gratuita e completamente personalizzabile.

      Ma è solo una delle tante possibilità (anche se per me Moodle è la migliore) presenti sul mercato dell’open source, che è – ripeto – software libero, gratuito e personalizzabile. La personalizzazione del software non richiede una particolare competenza tecnica quanto piuttosto la conoscenza della materia che si sta trattando.

      2. Portale? Parliamone. Che io sappia i portali identificabili come servizi che operano da mediatori di informazioni a favore degli utenti della Rete, permettendo a questi di raggiungere tramite un particolare punto di ingresso nella Rete una grande quantità delle risorse esistenti. Un portale è sostanzialmente un aggregatore di informazione che offre un servizio di navigazione. 

      Resta da discutere se, come molti asseriscono, il portale in quanto tale è ancora un oggetto appetibile per gli utenti. Le ultime tendenze mostra un duplice sviluppo: da un parte ci sono quei portali che stanno tentando una sempre maggiore integrazione dei servizi di navigazione, dall’altro si assiste ad un passaggio da un’ottica di offerta generalista ad una di posizionamento in un settore di nicchia.

      Quello che, a mio parere, fa la differenza sono le informazioni che intendi fornire al target (studenti della scuola dell’obbligo) che ti sei prefissata, informazioni che, (da quanto ho capito) mi sembra che tu abbia deciso solo in generale (Bullismo, ecc.).

      In buona sostanza, quando parli di “fare un piccolo “test di mercato””, cosa andresti a proporre? Lo strumento? La modalità di interazione? O cosa altro? Quali sono le informazioni che intendi strutturare? E in che modo? La scelta dello strumento da utilizzare sarà  quindi fortemente influenzata dalle informazioni che intendi trattare e dalla scelta delle modalità di trattazione.

      Personalmente, quindi, ti consiglio di concentrarti prioritariamente sugli argomenti da trattare, creando una prima stesura strutturata degli stessi. 

      Potremo poi insieme verificare se lo strumento più utile per conseguire il risultato sarà la piattaforma di e-learning o una portale generalista o addirittura altro ancora.

      A presto.

    • Autore
      Articolo
    • Grazie mille Luca!

      Stiamo lavorando attivamente per pensare in modo approfondito alla fase di implementazione e diffusione del progetto.

      Per ciò che riguarda la prima fase, attualmente l’idea è di utilizzare un LMS free e opensource. Avevamo identificato per il nostro obiettivo Moodle, che sembra proprio fare al caso nostro, anche su indicazione di un ricercatore del politecnico che, da esperto in elearning, ce l’ha caldamente consigliata.

      Il costo della piattaforma così verrebbe ad azzerarsi e resterebbero solo i costi del server sul quale appoggiarsi e di messa in opera della stessa e cioè, installazione da parte di un tecnico informatico esperto in quest’ambito e settaggio della stessa (che non sono esattamente irrilevanti ;-))

      Stiamo valutando se è fattibile “appoggiarsi” a qualcuno che abbia già la piattaforma installata, facendoci ospitare sul suo server e usufruendo della piattaforma, dietro accordo. Questo ci “toglierebbe” parte della problematica tecnico-informatica. 

      Dall’altra parte poi, c’è il problema di “realizzazione vera e propria dei corsi di prevenzione”.

      I corsi, così come sono realizzati in presenza, non possono essere messi paro paro online. C’è bisogno di renderli accattivanti, semplici e ugualmente efficaci. E’ utile strutturare l’informazione attraverso moduli che si basino sulla metodologia costruttivista e strutturare così un apprendimento attivo, fondato sulla multimedialità.

      Il tutto costa molto, non solo in fatto di tempo e impegno, ma anche in fatto di costi economici, poichè va supportato da informatici in grado di tradurre le idee in applicazioni multimediali di diverso tipo, dipendentemente dal contenuto (animazioni flash, video, ecc) E da questi costi, non si può prescindere.

      Se si riesce a fare tutto questo e si imposta una bozza di “corso beta”, si può procedere a “provarlo” nelle scuole (betatest) e verificare cosa funziona e cosa no, apportando i successivi cambiamenti per metterlo a punto in modo efficace. 

      Se il tutto funziona come dovrebbe, messo a punto almeno un primo corso, si può passare alla fase di diffusione, andando a proporre il corso a cascata, a partire dalle istituzioni più in alto (ministero dell’istruzione, provveditorato ecc), facendo sì che siano loro, valutando l’effettivo guadagno e utilità per le scuole, anche a fronte dei betatest eseguiti, a proporre alle scuole il progetto. Tutto questo coadiuvato da una buona campagna pubblicitaria (e anche questa costa), per informare genitori e insegnati e farci comunque conoscere su larga scala. Si potrebbe partire anche più “in piccolo”, provando a rendere il sistema utilizzabile dapprima in lombardia e poi su tutto il territorio.

      Ma questo, credo sia utile valutarlo in un secondo momento, in base a ciò che emergerà dalla fase precedente! ;-)

      Questo è quello che vorrei fare concretamente…

      Cosa ne pensate?

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Federico, grazie mille!

      Mentre mi stavi rispondendo, ho scritto la mia risposta a Luca, non facendo in tempo a leggere il tuo intervento.

      Anche il ricercatore del Politecnico mi ha consigliato, in ogni caso, di provare come prima cosa a strutturare un corso beta, tanto per vedere come lo imposterei, per valutare poi in che modo erogare il servizio alla scuola.

      Quel che abbiamo definito è che sicuramente si tratterebbe di una modalità di elearning asincrona, supportata da strumenti come forum, email o chat che possano dare un feedback utile e costante.

      Entrambi, dopo aver discusso un po’ di cosa ci vorrei mettere sopra (a spanne), avevamo identificato moodle come target possibile. Ma è possibile che al termine del corso beta questa scelta venga rivista.

      Con Chiara ci ritroveremo giovedì per parlare appofonditamente proprio di come strutturare questo “primo corso” e immaginare così anche strumenti e costi di realizzazione necessari.

      Vediamo cosa ne uscirà! :-))

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      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Laura, stavo pensando alla sostanza del tuo sito e come comporlo. In realta’, in una fase iniziale,

      non ci sarebbero costi perche’, pensato in forma statica, basterebbero 4 pagine per poter comunicare

      tutto quel che serve. Visto in questa forma, sarebbe facilmente realizzabile ed il problema della sicurezza delle transazioni potrebbe essere garantito dall’utilizzo gratuito di paypal: basta l’iscrizione gratuita per l’apertura del conto ed attraverso l’invio e-mail dei pagamenti e delle richieste di pagamento avresti sotto controllo la situazione. Unica necessita’, il collegamento ad una carta di credito, io consiglio del tipo ricaricabile e quindi scollegata da conti correnti classici.Se qualcuno degli argomenti che ho trattato sopra ti puo’ essere utili, ti posso aiutare ad approfondire. _Grazie per la tua attenzione LMF

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    • Ciao Laura, sono lieto di notare come la discussione da te aperta sia molto attiva. Attendo di conoscere l’ipotesi di prima strutturazione del corso che formulerete  tu e Chiara.

      Nel frattempo ti consiglio di iscriverti al club dei progettisti. Le discussioni che aprirai in quella sede saranno notificate nell’immediato a tutti gli altri progettisti di Kublai; è un modo per raggiungere con più immediatezza potenziali collaborazioni per lo sviluppo della tua idea.

      Buon brainstroming!

      Andrea

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    • Grazie andrea!

      Mi sono iscritta oggi :-)

      Nei prossimi giorni non sarò in Italia e dunque sarò un po’ meno attiva (e meno “rompiscatole” ;-)), ma dopo il 20 conto di tornare con idee più chiare e tante proposte per strutturare questo primo corso!

       

      @Luca: Ti ringrazio per la risposta :-) A dire il vero, anche confrontandomi con chi di elearning ne sa ben più di me, più ne parlo e più mi convinco che Moodle sia la soluzione più adatta. Ora però, prima di continuare a pensare al mezzo per proporre e diffondere un corso, credo sia utile iniziare ad impostarne uno per blocchi e poi vedere come realizzarlo concretamente, attraverso le diverse modalità (video, flash, pdf, ppt, ecc). In base a quello e a cosa mi servirà dunque per renderlo interattivo e fruibile, deciderò anche se impostare un sito, un LMS o altro..

      Ti terrò aggiornato :-))

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Benissimo Laura, vai come un treno…

       

      sono molto d’accordo quando dici di non confondere il contenuto con il contenitore. La piattaforma è un aspetto secondario a mio avviso.

       

      Semplicemente perché è abbastanza sperimentale fare una prevenzione che funzioni con contenuti digitali.

       

      Quindi ottima l’idea di provare a fare una prova e di testarla in qualche scuola. Se dovesse funzionare, avrebbe allora senso andare avanti con la fattibilità di tutti gli altri aspetti di questa splendida iniziativa!

       

      buon viaggio

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    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Laura, sono d’accordo, vai avanti cosi ed io cerchero’ di seguirti,

      se possibile anche suggerirti quel che mi viene in mente.

      Grazie ed a piu’ tardi

      LMF

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    • Al tuo ritorno ti aspettiamo al varco…;-)

      Buon viaggio Laura!

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    • Grazie a tutti!!!

      Lascio al timone Chiara Bragherio e Davide Sacchelli, supportati da Luca Mazzucchelli.

      Ci risentiamo il 21, più attivi di prima! :))

      un abbraccio

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