Commento su Cunto de li cunti

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  • Iniziato da Luca Avatar di Luca

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      Luca
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      Ciao sono Luca e lavoro al ministero dello sviluppo economico. Faccio parte del gruppo di progetto Kublai.
      Queste iniziative che coniugano gli aspetti dell’antropologia dei luoghi con lo sviluppo locale mi hanno sempre molto affascinato e dietro ci sono sempre persone molto legate alla cultura dei luoghi e che ne hanno una profonda conoscenza oltre che un radicato senso di appartenenza.
      Ma il rischio maggiore, a mio avviso, è che nel ricostruire un significato ed una immagine attorno ai luoghi, si tenda a riproporre il relazionarsi della comunità chiusa ed autopoietica. Come credete di proiettare e contaminare questa “relazione” locale verso il mondo esterno?

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      Alberto
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      Consideriamo queste due storie:

      1. gli anziani arbereshe di San Paolo Albanese raccontano a tutti la loro cultura

      2. le culture del mondo si incontrano a San Paolo Albanese, e si raccontano. Gli anziani arbereshe locali, gli storytellers irlandesi, i narratori guatemaltechi….

      La seconda mi sembra più forte e anche più in grado di rigenerare, per ricchezza della differenza, la cultura del Pollino arbereshe. Ma forse sbaglio io.

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      Walter Giacovelli
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      Il festival orale di San Paolo Albanese, ha molta personalità, secondo me gli aspetti interessanti che vedo sono:

      - La tradizione orale e il potere evocativo della parola e delle favole, ogni bambino avrà avuto tanti giochi e li dimenticherà, ma difficilmente dimentica una storia-fiaba.

      - Contatto italo-albanese in questo caso proverei a sentire il prof Bruni, presidente del MiBac (minoranze etnico-linguistiche) che è particolarmente attento alle minoranze arbereche.

      – Personalmente non lo infarcirei di troppi allestimenti video, o di troppa tecnologia, mi piaceva l’idea della illustrazione del fumetto mentre il narratore raccontava e credo che questa sia una pista forte unita alla magia che le storie suscitano nei bambini.
      Io il lo cunto de li cunti lo vedo come una sorta di (passatemi il paragone molto molto largo) Zecchino d’Oro etnico dove non sono i nonni che si deliziano delle canzoni dei bambini, ma viceversa sono i bambini che si deliziano con le storie raccontate dai nonni.

      Sviluppi possibili:
      - Eventi collaterali, seminari rivolti a ricercatori e studiosi del potere educativo della fiaba, della favola e catalogazione delle favole del ’900.
      - Produzione di libri di racconti illustrati pensati come libri da poter colorare e ascoltare con audiolibro annesso (tradotto in lingua) per bambini.
      - Promuovere la lingua antica albanese nella comunità albenese in Italia.

      Sono diverse le industrie originate da tipicità albanesi, su tutte mi viene l’Elisir Borsci (antica ricetta albanese) realizzato a San Marzano (Ta) la più grande comunità albanese in italia.

      Il Calendario Pollinese: insieme a Radicazioni vedo anche bene un Calendario etnico, legato alle antiche tradizioni lucano-calabresi, fatto di illustrazioni con fotografie tratte da Radicazioni Festival e arricchito da storie brevi di Lo Cunto de Li Cunti. Questo calendario lo farei partire dal giorno del festival di uno dei due (Radicazioni?) in modo da centrare l’importanza per queste comunità dei loro ritmi legati alla terra e alle tradizioni, in barba ai calendari e ritmi occidentali canonici.
      Non voglio essere blasfemo e spingermi verso un calendario pagano, ma credo che da un calendario alternativo a quello di Frate indovino, fatto di proverbi della tradizione orale, di danze e usanze ci sia bisogno e possa essere apprezzato dalle comunità calabresi-lucane e limitrofe emigrate in Germania, Francia, Australia, Stati Uniti e Sudamerica. Un bacino potenzialmente enorme a cui poter spedire il calendario Pollinese (5-6 milioni potenziali, dei quali molti interessati a visitare l’Italia, magari altre mete turistiche più rinomate).
      Dietro questa operazione ci dovrebbe essere uno studio etno-antropografico che dagli skill locali non dovrebbe mancare.

      —- Infine e quì emerge la mai folle vision: Nel raggio di 100 km sul versante tirrenico e sul versante jonico si affacciano alcune delle località turistiche più importanti del sud italia (Tropea, Maratea, Nova siri, Ginosa Marina, Castellaneta Marina, Scanzano Jonico, ecc.) che sicuramente sono forti attrattatori turistici. La massificazione delle vacanze e i ritmi serrati dei forzati del divertimento da vacanza, sta spingendo verso il bisogno di un periodo breve di decongestione autentico, di ritmo rallentato (Lo Cunto de li Cunti) o di follia pagana e catartica (Radicazioni) si dovrebbe puntare a intercettare queste esigenze come accennava prima Alberto con un incoming fatto di case del posto.

      -Questa Vision la inserirei in una Macro Vision, più estesa, a tutto il Sud Italia, e cercare di creare una rete di piccoli paesini-eventi-manifestazioni, che possano offrire un periodo di compensazione da stress da vacanza e di ospitalità genuina e immersiva.
      —— Quì rasento i limiti della follia pura!: Adattare modelli di life coaching o facilitazione nella PNL a percorsi etnici e liberatori da fare sul campo.

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      Walter Giacovelli
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      Volevo segnalare del progetto di rivitalizzazione del parco letterario “Lo cunto de li cunti” di Bracigliano (Sa) dedicato allo scrittore Giambattista Basile.
      Il Parco “Lo Cunto de li Cunti” è dedicato all’opera omonima di Giambattista Basile (1566-1632), nota anche con il nome di Pentamerone.


      http://www.locuntodelicunti.it/id1a.asp

      Immagino che Lorenza sia a conoscenza di questa iniziativa (omonima) che è a poco più di 200 km nel salernitano…

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      Alberto
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      Ehm… molto giusto, Lorenza, ma non ho capito a quale dei commenti più sopra stai rispondendo. Ne approfitto per segnalarti il Festival dell’oralità popolare di Torino: ci suonerò domenica! :)

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      Alberto
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      Mah, non ho moltissimo da condividere. Noi arrivavamo dall’Inghilterra all’ultimo istante, a me è sembrato un concerto folk-rock in piazza, tra l’altro fatto piuttosto male: sai quelle cose istituzionali in cui ci sono più soldi che attaccamento a quello che si fa? Cachet alti ma cinque gruppi in piazza con un’amplificazione del tutto inadeguata? Ecco, così. Per contro, la presenza di Emilio Jona (etnomusicologo insigne) testimonia un livello scientificamente alto.

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      Luca
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      Grazie Lorenza della tua riflessione stimolata dal mio commento.

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      Walter Giacovelli
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      Ciao Lorenza, dici bene, i buoni propositi e i progetti si riattivano secondo cicli vitali antichi sempre da settembre.
      Ti ricordo anche, che ti aspettiamo q il 16 settembre a Bari per incontrarci tra Re.ci.di.vi e stilare la rete delle proposte-opportunità, tra i vari referenti di zona.

      Ciao Lorenza a presto.

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      Luca
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      A che punto siete? Sono tra gli esperti del coaching che dovrà seguire più da vicino il vostro progetto.
      Avete intenzione di impostare un documento progettuale vero? Se volete possiamo inziare a confrontarci e condividere.

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