Descrizione
Il riuso non è una tendenza ma una necessità e i creativi sanno trasformare il limite in occasione di rinascita, di stupore estetico e di appagamento funzionale.
Alla base dell’ atto creativo c’è l’ intuizione, istantanea o meditata, probabilmente mai “pura” ma figlia di contaminazioni e associazioni trasversali i cui stimoli provengono da persone, cose ed eventi passati, presenti e futuri: flussi di energia che attraversano e alimentano sogni, aspettative o risvegliano esigenze apparentemente assopite.
L’intuizione avvia la sperimentazione e guida il processo creativo, sempre unico e mai replicabile, conducendo però l’idea alla realizzazione della stessa, quando quell’ idea non è fine a se stessa ma messa al servizio di, funzionale a.
Gli ambiti applicativi dell’arte sono certamente molteplici e già ampiamente indagati. L’accumulo dei materiali di scarto ha mostrato nel tempo conseguenze non indifferenti circa la difficoltà di gestirne gli occasionali depositi, atti incivili ma presenti, lungo i cigli o sui marciapiedi delle strade e non solo a ridosso dei contenitori ecologici; la non fattabilità della raccolta differenziata e, persino, talvolta il collasso delle discariche.
Alla base del fallimento c’è di certo la mancata adesione della totalità dei partecipanti dovuta, a sua volta, dalla assenza di motivazione a breve termine: vedere e toccare il frutto dei propri sforzi e investimenti è spesso fondamentale per condividere un progetto soprattutto se quel risultato ha un effetto, piuttosto immediato e anche con un impatto personale.
Alla luce di tali considerazioni, nasce l’ idea di concentrare in un’unica location fisica che sia occasione di confronto ma anche luogo all’interno del quale sviluppare idee e fornire soluzioni nell’ambito dell’arredamento e del design, a partire da quei materiali di scarto destinati, altrimenti, allo smantellamento definitivo, senza produzione alcuna di benefici.
Il “Trash’s Art atelier” è allora un incubatore di idee, una fucina nella quale i cittadini depositano, i clienti chiedono e i creativi creano, trasformando le idee in progetti tangibili, utili e unici.
Scegliere un arredamento che nasce all’interno del ”Trash’s Art atelier” significa voler far parte attivamente ad una dinamica pubblica e ad un processo creativo consapevole all’interno del quale tutti i fruitori puntano al meglio, al risparmio, al rispetto dell’ambiente; signfica essere tutti operatori ecologici, essere esecutori del design e per il design poiché ogni soluzione rappresenta la sintesi delle 3 E ecologia+estetica+economia in grado cioè di condensare in un unico processo variabili assolutamente compatibili tra di loro e tali da assicurare la realizzazione, personalizzata, di prodotti di arredo unici e su misura, pronti a soddisfare le più svariate esigenze, spaziali e non solo.
SERVIZI OFFERTI dal Trash’s Art atelier
Recupero e deposito materiale di scarto
Consultazione archivio progetti e visitabilità dei prototipi e dell’officina
Progettazione e consulenza d’arredo
Fornitura e personalizzazione
Ulteriori Informazioni
Categoria principale
Localizzazione del progetto
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Paola ha pubblicato un commento nel gruppo Trash' s ART il 6/6/2013
I mobili dismessi vengono valutati, cioè acquistati?
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Stella ha pubblicato un commento nel gruppo Trash' s ART il 5/6/2013
QUALI ARREDI e OGGETTI SI POSSONO DEPOSITARE?
Stipiti, sedie, tavoli, scrivanie, comò e comodini, poltrone, divani, testiera e struttura letto, librerie, mensole, lampade, lampadari (da tavolo, piantante, abat jour, applique), porte e finestre, ante, elettrodomestici, scatoloni da imballaggio e affini, specchi, quadri e cornici, cuscini, tende, vinili, orologi da parete, oggettistica minuta, suppellettili e strumenti da cucina e da ferramenta, complementi informatici, cancelleria, collezioni varie. Sono idonee anche solo parti degli arredi sopra elencati.
DI CHE MATERIALE DEVONO ESSERE GLI ARREDI DEPOSITABILI?
Legno, plastica, metallo, carta e cartone, vimini, corda, pelle, plexiglass, vetro, polistirolo, tessuti vari.
MATERIALE AGGIUNTIVI
Ferraglia varia, strumenti di lavoro. -
Stella ha pubblicato un commento nel gruppo Trash' s ART il 5/6/2013
Buongiorno Paola. Nel momento in cui ho elaborato la mia idea, ho scelto di restringere l’ambito di applicazione per svariate motivazioni.
In primis, in merito alla mia predilezione: sono un architetto e la mia aspirazione è vivere della mia passione pertanto occuparmi di design è quanto di più affine e soddisfacente. il fatto che l’ambito sia “solo” di design di fatti non è un ambito così ristretto perchè questa parolina magica (=]) racchiude tante declinazioni e applicazioni.
Borse/vestiti/accessori sono ambiti ugualmente dignitosi e stimabili ma già molto diffusi: ho ritenuto poco innovativo proporre un’idea già vista e facilmente replicabile.
Relativamente alla modalità di recupero degli scarti, i percorsi potrebbero essere differenti: sì allo spontaneismo perché chiunque può avere la necessità di dismettere o buttare mobili, suppellettili, elettrodomestici, arredi o parti di questi; sì altrettanto ad un accordo con piccole e grandi aziende (ristoranti, pub, tappezzerie, punti vendita di elettrodomestici, falegnamerie, etc) che potranno, in tal modo, disfarsi degli scarti e partecipare in modo attivo al loro reimpiego o commissionare una lavorazione e reintegrare poi gli oggetti re-stylizzati! -
Paola ha pubblicato un commento nel gruppo Trash' s ART il 5/6/2013
Ciao Stella ti posso chiedere se Trash Art si limita al solo ambito del design d’arredo o se comprende anche altri settori? Penso ad esempio all’abbigliamento. E poi un’altra cosa. L’approvvigionamento dei materiali da riciclare come avverebbe? Con lo spontaneismo dei clienti o attraverso un sistema di messa in rete di altre aziende che, ad esempio, potrebbero rifornirvi dei loro “scarti”. Anni fa conobbi una cooperativa di giovani donne immigrate che vive in provincia di pistoia che fanno borse/vestiti/accessori rifornendosi con i materiali di scarto dell’industria dei divani/stoffe della zona. E mi sembrava una realtà, un metodo sopratutto interessante.
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Stella ha pubblicato un commento nel gruppo Trash' s ART il 31/5/2013
Ciao Alfredo, grazie per avermi posto delle domande: è x me l’occasione di chiarire il mio progetto e di andarne più a fondo.
Dunque, per quanto riguarda i PARTNER la mia, al momento, è una ricerca aperta nel senso che sto cercando delle figure che abbiano le competenze ma soprattutto l’energia e la progettualità tale da abbracciare la ia idea che si alimenta proprio della condivisione e della co-partecipazione: il mio progetto non vive di “me” nè attraverso me ma “con” me. Pertanto coloro i quali volessero farne parte, possono contattarmi e, assieme, dialogare e avviare una strategia organizzativa.GLI SPAZI necessari all’atelier potrebbero essere suscettibili ad adattamento. E’ chiaro che, dovendo ospitare oltre allo spazio espositivo l’officina vera e propria, completa di deposito (vedi foto), credo che il minimo spaziale necessario sia pari a 40 mq. Preferibilmente collocato a piano terra e inserito in un’ area commerciale.
Relativamente al luogo ove aprire l’attività, mi riservo la possibilità di individuare un ambiente ricettivo e dinamico. La provincia di Roma è quella all’interno della quale, al momento, sto facendo ricerca. I suggerimenti sono ben graditi
Grazie. -
Alfredo ha pubblicato un commento nel gruppo Trash' s ART il 30/5/2013
Ciao Stella,
la tua idea mi piace molto e risponde ad una esigenza sempre più avvertita che è condensata nelle 3E. Molti miei amici vorrebbero ad esempio avere la possibilità di rivedere l’arredo delle loro case cercando di recuperare mobili e oggetti. Alcuni cercano di rivitalizzare i vestiti che hanno magari messo una sola volta… Volevo chiederti come pensi di avviare il progetto. Hai dei partner? Hai pensato agli spazi necessari per l’atelier? Dove vorresti aprire l’attività?
Quando hai voglia raccontaci qualcosa in più… Noi siamo qui per discutere e supportarti nello sviluppo della tua idea progetto.
a presto
alfredo