Coaching pilota: secondo incontro e punto della situazione
Pubblicato da admin
20
07
2008
Il secondo incontro del coaching pilota di mercoledì ci ha dato la possibilità di sperimentare una modalità di discussione con tempi più lunghi di quelli della volta precedente, oltre che di scambiarci opinioni - prima e dopo l'incontro - sul suo andamento e sulle possibili modifiche da apportare. Cerco di fare qui un punto della situazione (anche sulla base di queste premesse e queste prime considerazioni), chiedendo a voi come al solito di integrare e commentare, così da poter capire e studiare insieme il modo più efficace di procedere: ASPETTI GENERALI:
  • Progetti selezionati: in generale è stato possibile vedere come anche persone e progetti non abituati all'uso di Second Life (Radicazioni e Navarra/Festival del Mare) hanno acquisito velocemente la capacità di partecipare a incontri di progettazione inworld (nessun problema "tecnico" particolare già al primo incontro); d'altra parte è evidente come la maggiore partecipazione alla vita della community porti ad avere una rete di relazioni maggiore che poi si traduce velocemente in nascita di nuove alleanze e collaborazioni sui progetti (molto più numerose quelle già attivate da Pico/Caffè Galante e Lorenza/Cunto); è inoltre evidente come questa minore partecipazione alla vita quotidiana della community determini anche un aumento dei tempi di risposta alle sue sollecitazioni (commenti sul forum, preparazione di materiali per gli incontri, etc.);
  • Partecipazione dei kublaiani al coaching: sia in Second Life che sul Ning appare abbastanza elevata (20/25 partecipanti per ogni incontro di progettazione inworld), sopratutto nella cosiddetta "prima fascia" di quelli più motivati (fra questi si sta distinguendo in particolare Walter per attivismo, idee e partecipazione in modo trasversale alla discussione di tutti i progetti): oltre a dare contributi importanti alla discussione, è da rimarcare come si siano attivate da subito vere e proprie alleanze e collaborazioni sui progetti, che stanno determinando una veloce crescita e rafforzamento degli stessi (soprattutto nei casi di Cunto e Caffè Galante);
  • Attivazione del processo di progettazione: vedere esempi concreti di progetti e di come questi possono essere "rafforzai" attraverso la progettazione partecipata all'interno della community sembra aver influenzato positivamente altri kublaiani, diversi dei quali hanno iniziato a proporre progetti da subito, mentre molti altri ci hanno detto di voler presentare i propri dopo l'estate; in generale quindi sembra che il vedere in atto il processo di progettazione abbia fatto superare iniziali dubbi o incertezze relative alle modalità di funzionamento del coaching "aperto" in ambiente Kublai, e forse fatto capire meglio le dinamiche relazionali che si possono attivare all'interno della community (invitando ad esempio, direttamente o indirettamente, altri kublaiani a partecipare alla progettazione) facendo ragionare per analogia e attivando nuove collaborazioni fra i partecipanti;
  • Caccia al fagiano: incontro dopo incontro diventa sempre più ricorrente l'uso della metafora del fagiano per indicare la forza dell'idea progettuale; nell'ultimo incontro si è evidenziato anche come l'entrare in una progettazione più di dettaglio/operativa e il raccontarla sia essenziale per comunicare la reale forza di un progetto, al di là delle spesso troppo generiche affermazioni di indirizzo "strategico" generale. Si è fatto l'esempio in questo senso di una possibile/ipotizzata collaborazione della Sun Microsystem al progetto del Caffè Galante, che se confermata darebbe sicuramente molto valore alla proposta progettuale... e di conseguenza possibilità in termini di sostegno di altri soggetti all'iniziativa ("per avere i soldi ci vuole il fagiano", come ha detto Kapok/Marco M. durante l'incontro); la sfida è quindi quella di creare insieme un ambiente di progettazione che stimoli la nascita di idee forti per i progetti soprattutto a un livello di progettazione di dettaglio, concreta, operativa (ci vuole un piano dettagliato, anche se non quinquiennale come quelli di cui parlava Giovanni Lindo Ferretti per i CCCP, ma un piano serve per dare concretezza all'agire, e di conseguenza forza al progetto... diceva Mr/Alberto);
INCONTRI SINCRONI IN SECOND LIFE:
  • Ambiente di progettazione: la metafora del "tavolo di progettazione" (orizzontale) è sembrata un po' a tutti funzionare, quindi modifiche e miglioramenti sono possibili e previsti in futuro (alcuni ci hanno detto di non vedere il tavolo!), ma tenendo questo modello come base;
  • Modalità di discussione: la discussione a più casi nel corso dello stesso incontro ha funzionato (generando anche nuove idee e collaborazioni fra i progetti presenti, come ad esempio nel caso di Cunto e Radicazioni), meglio però non aumentare troppo il numero di casi in discussione (massimo 3?) o i tempi risultano troppo sacrificati e le riunioni troppo lunghe (anche se un primo incontro con molti casi aiuta a riunire persone, fare "momentum", fare incontrare persone e progetti, e innescare le dinamiche di cui si diceva sopra); problematiche diverse saranno poi da affrontare nel caso di un numero molto elevato di progetti da discutere inworld, Walter ha già fatto qualche proposta nei commenti qui, proponendo il modello dell'Open Space Technology... (seguiranno valutazioni più approfondite su queste possibilità);
  • Tempistica: anche la struttura di presentazione in 5 minuti iniziali di introduzione da parte del proponente e poi discussione aperta ha funzionato piuttosto bene; dal punto di vista delle scadenze temporali degli incontri invece la scadenza settimanale è apparsa troppo ravvicinata (Radicazioni e Festival del Mare non sono riusciti ad esempio a prepararsi adeguatamente per il secondo incontro e abbiamo deciso insieme di rinviare la loro presentazione), meglio prevedere una scadenza degli incontri sincroni in second life ogni due settimane, intervallati da una settimana dove si lascia spazio alle riflessioni su blog e Ning e alla preparazione dei materiali per l'incontro successivo;
  • Coordinatore (piccola nota utile in futuro in caso di più tavoli di progettazione): ne abbiamo discusso fra noi e abbiamo concordato sull'opportunità che il coordinatore degli interventi sia una persona che conosce i progetti e sia in un qualche modo responsabile dell'andamento dei lavori del tavolo (e abbia seguito ad esempio la preparazione dei materiali previsti in presentazione durante la serata);
  • Interventi dello staff coaching di Kublai (in particolare dei "ministeriali" esperti di sviluppo locale): il maggiore tempo a disposizioni nel secondo incontro per la discussione dei due casi presentati ha permesso un contributo maggiore anche da parte loro (che non è possibile ipotizzare all'inizio degli incontri, perchè spesso è necessario che la discussione fornisca maggiori elementi per conoscere i progetti, prima di cercare di fare valutazioni complessive e meditate...); ulteriori interventi mirati sono stati postati nelle discussioni sui progetti del Ning, probabilmente lo strumento più adatto per una progettazione che necessariamente si sviluppa in modo asicrono e tempi lunghi, man mano acquisendo elementi e nuove idee, oltre che per l'importanza di lasciare traccia degli interventi e contributi;
ATTIVITA' (ASINCRONE) SU NING E BLOG
  • Progetti (e kublaiani) partecipanti al coaching pilota: (vedi sopra)
  • Coaching di altri progetti di sviluppo (o potenzialmente tali) presentati sul Ning: nella sezione progetti del Ning sono ora presenti altri 8 progetti, alcuni di questi sono stati pensati come progetti di sviluppo (ad es. Cross-Med), altri invece lo sono diventati incontrando Kublai (ad es. Frame). Kublai in molti di questi casi è utilizzato come ambiente per fare brainstorming di idee progettuali, oltre che per cercare alleanze e rafforzare di progetti già esistenti;
  • Progetti senza obiettivi di sviluppo locale sul Ning: ci sono però anche progetti che non hanno (almeno non ancora) un radicamento territoriale e degli obiettivi di sviluppo (ad es. Bookerang). Questi progetti si potrebbero però legare ad altri che invece hanno finalità di sviluppo, e la veloce evoluzione che stanno avendo i progetti una volta entrati in contatto con l'ambiente di Kublai sconsiglia ipotesi di filtro "a monte" delle idee progettuali. E' però da capire meglio, strada facendo, il ruolo di Kublai per loro e il loro ruolo all'interno di Kublai.
Voi che ne pensate di tutti questi aspetti? Vi trovate d'accordo? Noi ne discuteremo martedì a Roma, sperando di essere ancora lucidi dopo la Kublai Beer di lunedì... ;)

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