Film Voices: dopo il Kublai Award
Pubblicato da Federico V.
04
11
2010
Hanno vinto l’ultimo Kublai Award, ed era quindi inevitabile che ne seguissimo le orme per sapere quanta strada hanno fatto e come è andato il workshop sui temi dell’audiodescrizione che avevano intenzione di realizzare con il premio vinto. Oggi parliamo di Film Voices e intervistiamo Ottavia, che ne è la progettista, per capire com’è andata davvero.

- Ciao Ottavia, ci si vede di nuovo, eh? - Eh, si. Se pensavate di esservi liberati di noi, quando meno ve l'aspettate... eccoci di nuovo qua! - Tuttaltro Ottavia. In realtà aspettavamo che passasse l’estate per venire a bussare alla tua porta. - Beh è stata un’estate densa di lavoro per tutti noi di Film Voices. Ci siamo concessi solo un paio di gite fuori porta a Macerata a vedere l'opera lirica audiodescritta allo Sferisterio - È stata interessante? - Si, davvero un'esperienza magica. E poi dopo che al Kublai Camp ci avevano esortato a ballare coi cinghiali, noi… beh, abbiamo obbedito e siamo andati a Bardineto. È stato fantastico. - Ne siamo davvero felici. Ma andiamo al sodo. Puoi immaginare il motivo per cui siamo qui, vero? - Si, certo. Suppongo che vogliate sapere cosa ne sia stato di quei 5000 Euro vinti grazie al Kublai Award. - Esatto. - Tanto, anche se non ve lo foste chiesti, noi ve lo avremmo raccontato lo stesso… - Giusto. Ma andiamo con ordine. Cos’è accaduto dopo che avete vinto il premio? - Beh, di questi tempi avere 5000 euro da spendere per lo sviluppo di un’idea è cosa preziosa, quindi dopo il Camp ci siamo presi un po' di tempo per riflettere. Abbiamo deciso che quella somma doveva essere reinvestita in una consulenza qualificata o nel campo finanziario/strategico o in quello tecnico. - Riuscire a fare una valutazione corretta delle proprie esigenze è sempre un merito. - Ma, nonostante Film Voices sia un progetto ambizioso e complesso, come molti dei progetti sviluppati su Kublai, ha avuto la fortuna di attirare a sé persone che, con grande energia, hanno deciso di mettere le proprie competenze a servizio del progetto. - Vuoi dire che sei riuscita a trovare aiuto facilmente? - Esattamente, Siamo riusciti ad ottenere una importante consulenza strategica da un alleato e abbiamo così potuto investire la somma vinta nell’approfondimento dell'aspetto tecnico. - Benissimo. Ci vuoi spiegare le modalità? - Certo. Abbiamo pensato che fosse utile al progetto organizzare un piccolo workshop di tre giorni sull'audiodescrizione, invitando alcuni tra i più importanti studiosi del settore, contando anche sull'appoggio dell'Istituto Cavazza e sull'aiuto della professoressa Elena Di Giovanni - Parlando dell’aspetto tecnico, chi ha tenuto il workshop e a chi era destinato? - Dunque, il workshop era riservato al team di Film Voices. Il primo dei due relatori che sono intervenuti è uno tra i pionieri dell’audiodescrizione in Europa: Bernd Benecke. - Dacci qualche informazione in più. - Certo. Il dott. Benecke ha elaborato un metodo che prevede la collaborazione di un gruppo di lavoro composto da due vedenti e un non vedente. Abbiamo fatto varie esercitazioni insieme, ci ha illustrato la situazione tedesca e tutti i problemi di finanziamento che ben conosciamo. - Solo duro lavoro, quindi. - Esatto, ma non solo. Abbiamo anche mangiato ottime tagliatelle e camminato insieme sotto i portici di Bologna, e la città lo ha stregato. L’abbiamo capito quando ha comprato un chilo di tortellini da riportare in Germania ed ha telefonato alla moglie dicendole di mettere su il brodo. - Ah, ah, ah… E poi? - Dopo di lui la nostra seconda ospite è stata Pilar Orero, professoressa e ricercatrice presso l'Università Autonoma di Barcellona. Con lei abbiamo discusso dell' ontologia dell'audiodescrizione e delle sue problematiche. E' stata una giornata intensa, divertente e vivace, come la nostra ospite. - Bene. E il terzo giorno? - Abbiamo concluso il workshop con l'intervento della professoressa Di Giovanni e di Angela, una giovane laureanda che sta portando avanti una ricerca sull'audiodescrizione da più di un anno. Con loro abbiamo lavorato su altre esercitazioni e ci è stata presentata l'audiodescrizione nell'opera lirica, un canale che noi non abbiamo considerato, ma che è estremamente interessante, perché parte integrante del nostro patrimonio culturale. - Un programma serrato ma davvero stimolante. È servito a chiarivi ulteriormente le idee sulla strada da intraprendere? - Il workshop è stato fondamentale per noi, ci ha chiarito le linee guida da seguire, anche quando ha messo in discussione quelle che credevamo certezze. Siamo davvero entrati in contatto con la realtà europea e abbiamo avuto la conferma che la strada per l'accessibilità dei media è ancora lunga e difficile. Noi non abbiamo l’ambizione di percorrerla da soli, ed è per questo che siamo grati di aver avuto la possibilità di conoscere questi professionisti appassionati e generosi che ora possiamo chiamare amici. - Grazie Ottavia, è stato davvero interessante e siamo anche noi molto contenti della soddisfazione. - Io ringrazio voi. Ah, l’ultima cosa: a breve pubblicheremo qualche foto a testimonianza dell’evento. - Sarà un piacere vederle. A presto e grazie. - Grazie a voi.

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