• Prestiamoci ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 25/6/2010

    Ciao!
    Ci presentiamo subito: siamo Prestiamoci, la nuova realtà, tutta italiana, di prestiti tra persone, che da ottobre è operativa online (http://www.prestiamoci.it) . Come voi, siamo convinti che l’Italia possa – al pari di altri stati – aprirsi finalmente a nuovi modelli di finanza sostenibile e continueremo a lavorare duro, affinchè il social lending si possa affermare come una soluzione reale ed efficace per le famiglie e la micro impresa.
    Gli spunti di Florentin sono molto interessanti e, sicuramente, ci sono dei punti di contatto tra le sue idee di accesso al credito e quelle che regolano l’acceso al nostro Marketplace.
    Sarebbe piaciuto anche a noi partecipare al ToscanaLab, dove parlano anche parecchi nostri amici, il programma è veramente ricco e stimolante, ma, abbiamo già preso un impegno al Venezia Camp, che si tiene in giorni molto vicini. Se avete la possibilità di venire a Venezia, anche lì ci sono degli speech molto interessanti. :-)
    In bocca al lupo per il progetto!

    Prestiamoci

  • Angelita ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 21/6/2010

    Ciao Florentin, inserisci la manifestazione tra gli eventi. A presto
    Angelita

  • Florentin ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 21/6/2010

    Confermata la presenza dello staff del cofarming alla mnifestazione toscana legata alla comunicazione e al web: http://www.toscanalab.it . Sul panel “Internet Better Change anche Roadsharing.it, Andrea Tracanzan di Banca Etica e Zoes.it.
    Il 29 Giugno dalle 09.30 Workshop! poi il pranzo gentilmente offerto dagli organizzatori e subito dopo l’ignite, 5 minuti e 20 slide ciascuno per presentare l’idea che cambierà in meglio il nostro modo di vivere.

    Fatemi sapere se qualcuno è intenzionato a venire, ci sono alcuni posti liberi, (non vi fate ingannare dai banner) e se mi fate sapere, posso procurarvi un passi gratuito per il 29!!. Potremmo vederci ed incontrarci li!

    http://www.toscanalab.it il 28 e 29 Giugno presso la
    Gipsoteca dell’Istituto d’Arte di Firenze – http://www.isa.firenze.it/come_raggiungerci – per iscrivervi (ma chiedete pure a me) questa è la pagina: http://www.toscanalab.it/iscriviti/ – ma come vi dicevo, fatemi sapere, ci sono biglietti gratuiti..

  • Florentin ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 8/6/2010

    Grazie per il link! Pare si stia concretizzando l’intervento durante il ToscanaLab organizzato da Fondazione Sistema Toscana e Banca Etica presso la gipsoteca di Porta Romana a Firenze. Un primo giorno di workshop formativo e illuminante in cui discutere di sostenibilità e internet, stile di vita, regole future. Un secondo giorno di interventi frontali in cui presentare Cofarming e altri progetti. Saranno presenti anche alcuni più noti personaggi del panorama della comunicazione e del web.

    Questa la pagina: http://www.toscanalab.it/2010/05/31/hello-world/#more-1

    Siete tutti invitati!
    Si parlerà di cofarming e non solo. per il giovedì successivo è previsto un apericena cofarming!

  • Angelita ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 8/6/2010

    Ciao Florentin,
    concordo con te nel sostenere che il modello di Sellaband possa costituire un esempio economico di partecipazione finanziaria in generale in altre attività oltre a quella musicale ed in particolare nell’economia agricola. Mi piacerebbe vedere il modello che hai realizzato e vedo anche spunti positivi con il modello Zopa. Nel frattempo, in merito alle possibilità di avere finanziamenti europei ti invito a visitare il portale dei finanziamenti europei Obiettivo Europa: http://www.obiettivoeuropa.it che è un valido strumento di consultazione, costantemente aggiornato, per individuare le iniziative e gli strumenti finanziari offerti dall’Unione europea .
    Attendo tue nuove a presto
    Angelita

  • Florentin ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 4/6/2010

    Si vede che il mio italiano è peggiorato! scusate la brutta scrittura dell’ultimo post..

  • Florentin ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 4/6/2010

    Ciao Angelita, scusatemi tutti per l’assenza negli ultimi giorni, sono tornato nella penisola italica. Le ultime novità sono un contatto con Amy Franceschini dell’Università di Berkeley (che spero di incontrare a breve) e un’interessamento del ToscanaLab, non ancora ufficiale alla presentazione del progetto Cofarming.

    Per rispndere ad Angelita, in poche parole, dirò che sì, è vero ciò che dici di Sellaband, ma è anche vero che gruppi come i Public Enemy e altri “Big” stanno vedendo di portare il loro sistema distributivo e produttivo ad un nuovo stadio, proprio integrandolo con sellaband e i suoi believers. In più vero ancora che la possibilità di pianificare la produzione agricola fa di Sellaband un esempio economico vicino più alla società della partecipazione che a quella della produzione musicale. Mi spiego meglio: se consideri il sistema di sellaband, la piattaforma contiene in sè tutte le caratteristiche di un moderno software di gestione, spese, guadagni, statistiche… Appartenere ai finanziatori di un prodotto di successo è uno dei motivi che spinge un believer ad investire di più e a divenire un vero funder. E’ plausibilie ipotizzare “piccole scalate” nell’economia musicale, tanto quanto in altre economie.

    Il fatto è questo: in Italia non ci sono modi per strutturare un’attività che chiaramente si occupi di questo tipo di cose. In Germania, dove Sellaband mi pare sia nata, la newcon ha dovuto combattere per risolvere i suoi problemi legali. La disintermediazione pare quasi essere un crimine in quanto lede precostituiti interessi e con il Cofarming speriamo che questo non accada. Su questo aspetto un aiuto sarebbe un vera e propria svolta. Il lending peer to peer potrebbe essere una buona cosa, ma è tutto da vedere rispetto alle leggi in cui quel passaggio di danaro avviene e i soggetti coinvolti nella transazione.

    Ho sentito parlare di finanziamenti europei.. se ne può sapere di piu’? dove?

    Negli states i Farmers’ Market sono l’unica realtà in crescita a livello di nuove idee e prima o poi dovremmo accettare che siano loro a produrre e vendere più locale e migliore. Ne hanno la capacità e soprattutto la voglia, che la crisi europea, dalle nostre parti ci ha tolto.

  • Angelita ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 27/5/2010

    Ciao Florentin,
    non ti nascondo l’invidia nel saperti a San Francisco, il centro economico-finanziario, culturale e turistico per eccellenza. Mi auguro tu stia morendo di caldo e che ti stai ammazzando di lavoro, (poi magari è vero!!).
    Vorrei cercare di riepilogare le modalità di accesso al credito che hai evidenziato: da una parte Sellaband.com, che non conoscevo e dall’altra Zopa realtà molto discussa e controversa. Mi pare tu ti stia riferendo a due contesti completamente differenti anche se interessanti. Attraverso questa analisi vorrei capire come stai pensando di muoverti nel creare un’affiliazione spontanea e non mediata a vantaggio dei cocontadini.
    Sellaband è un sito internet creato per permettere a gruppi musicali emergenti di accumulare il denaro necessario per registrare un album professionale. I gruppi creano un profilo e caricano alcuni loro brani per attrarre coloro che credono nella loro musica. Le “parti” (azioni) sono vendute e se si riesce ad arrivare a vendere un tot stabilito si ha la possibilità di avere un budget per registrare, mixare e produrre il loro album. Vedere questa attività traslata su una realtà agricola mi fa sorridere, ma credo ci siano buoni spunti per rifletterci sopra. Zopa funziona invece diversamente: sulla base di alcuni profili di credito o classi di credito i Prestatori fanno le loro offerte. Il Richiedente valuta i tassi offerti e se lo attirano chiede il prestito e Zopa partecipa con una piccola somma. Pertanto i Richiedenti si riconoscono contrattualmente debitori dei Prestatori e di Zopa, pagano le rate mensili via bonifico automatico e Zopa guadagna chiedendo ai Richiedenti una commissione sulla transazione (+ una piccola quota fissa) ed ai Prestatori una commissione annuale di servizio. A parte banche e finanziarie, sono tutti contenti, ecco spiegato perché Zopa è stata chiusa. Mi viene da pensare, però, ad un modello più semplice e quindi fattibile in Italia di social lending che consiste in un insieme di transazioni finanziarie dirette, e cioè nel dare o prendere in prestito somme di denaro, che avvengono direttamente tra individui (da cui la definizione inglese di prestito peer-to-peer, tra soggetti privati che sono in posizione paritetica) senza l’intermediazione o la partecipazione di una banca e utilizzando internet come luogo di incontro (da cui anche la definizione di prestito 2.0), senza scambi e commissioni. Che ne pensi? Mi pare di capire tu abbia già in mente una struttura burocratica da adottare.
    Interessante è anche l’idea del prototipo di packaging riusabile per lo scambio di prodotti tra singoli cocontadini, questa è una idea innovativa che trova la sua possibilità di finanziamento anche attraverso fondi comunitari. Non ti chiedo nulla rispetto al accorciamento della filiera produttiva
    Aspetto tue nuove da San Francisco, a presto.
    Angelita

  • Florentin ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di cofarmingcofarming il 26/5/2010

    Ciao a tutti, intanto grazie della partecipazione! abbiamo bisogno di sostegno, idee e punti di vista differenti. Per tentare di spiegare in poche parole la piattaforma farò un esempio provocatorio: “ebay all’incontrario”.

    Quello che vorremmo fare è un sistema molto semplice e usabile molto simile a sellaband.com. Equalway è poco usabile, anche se si avvicina molto al sistema del cofarming. In più puntiamo a creare un nuovo tipo di contadino, il cocontadino per l’appunto che sceglie di vivere, e nel caso anche nascere, in un ambiente “informatizzato” di servirsi della piattaforma come unico (o quasi) strumento di gestione del proprio business. Ipotizziamo un’affiliazione spontanea e non mediata. Per fare questo abbiamo bisogno di un ente bancario o parabanciario che non venga tacciato di agire come intermediario finanziario libero o come banca iscritta all’ABI.

    Vi ricordate il caso di Zopa? In Italia certe cose non si possono fare.

    Non ne saremmo molto contenti, ma essendo realisti, in ogni caso, il progetto potrebbe essere sostenuto da finanziatori pubblici che eviterebbero questo tipo di enpass sul problema della gestione finanziaria.

    Attualmente sono a San Francisco anche per questo motivo. Il sistema del credito e della gestione dei conti tramite sistemi virtuali o legati alle carte di credito qui è già sufficientemente disintermediata..

    Per quanto riguarda l’aspetto strettamente legato all’agricoltura, il discorso è questo: a differenza di altri prodotti, qui si parla di cibo, food, salute e alimentazione. per cui su di una scala qualitativa oggi sappiamo come fare il miglior prodotto possibile. Il proprio. Vi prego di dare un’occhiata ad un interessantissimo speech di Malcolm Gladwell, su Ted.

    Cofarming tenta anche di “fare piccolo” quello che è “ormai troppo grande” per coglierne i vantaggi.

    La piattaforma permetterà molta libertà sia ai produttori che ai sostenitori di modificare e comunicare, cancellando una serie di restrizioni, non occupandosi di quello che già i produttori devono rispettare a livello di legge.

    Per sapere di più, sul modello che stiamo adottando per la realizzazione dell’impianto burocratico e della piattaforma, bisogna che ci si confronti in modo un poco più privato.. in ogni caso la disintermediazione costituisce subito un’accorciamento della filiera. Non abbiamo la pretesa di sostituire il vecchio sistema della distribuzione (vi ricordo che sono circa 7 i passaggi dal campo alla tavola, in Italia) ma di fornirne una valida alternativa.

    In più stiamo pensando di realizzare un prototipo di packaging riusabile per lo scambio di prodotti tra singoli cocontadini.

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